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Autore: zero2757    26/04/2010    0 recensioni
Piccole mini-shot che hanno tutte un'argomento in comune Jasper e Alice. Con loro sempre l'argomento caffé, vi avverto non sono una caffeinomane ma un mio recente studio sulle tazzine Illy mi ha fatto venire in mente queste storie quindi ... preparatevi a venire coinvolti in storie romantiche e pazzesche!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Caffé
Titolo del capitolo: Capitolo 3 - The Pixie of Cetrella
Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Generi: Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: AU, One-shot, Raccolta
Trama: Anno domini 1445,
la musicista errante Alice Brandon passa di corte in corte narrando la storia
di Cetrella ed i suoi folletti.
Tra i suoi ammiratori un ragazzo,
semplice fabbricante d'armi del Re. I due si incontrano e 'degustano' in una
locanda una nuova miscela importata dal Sud America,
che sia una pozione d'amore?






Caffé





The Pixie of Cetrella





Dove sono coinvolte
questioni religiose, gli uomini si rendono colpevoli
di
ogni sorta di disonestà e di illecito
intellettuale.


Sigmund Freud


Pov Alice



Armata della mia ocarina suono la storia più antica che ci possa essere nel mondo, suono la melodia di una storia lontana; or sono diverse lune.
Poso le mie labbra rosee sullo strumento che tengo in mano, dopo poco delle immagini mi si affollano nella mente.



Cetrella, bambina sognatrice.
Donna matura assieme alla natura, un tempo, non molto lontano dal nostro tempo, un'adorabile fanciulla dai capelli argento e vestita di stracci; sognava di scoprire i segreti della foresta in cui viveva.
Ella, era fermamente convinta nell'esistenza di piccoli esseri chiamati folletti, tantoché, un giorno, mentre si recava alla grande cuercia per raccoglier bacche; espresse un desiderio: poter vedere le piccole creature chiamate folletti.
Chiuse gli occhi e riprovò il giorno dopo e quello dopo ancora ma di questi fantimatici folletti, niente.
Una sera d'estate, Cetrella decise di rimanere fuore dell'uscio per ammirare le lucciole che, come piccole anime, adornavano la radura in cui ella viveva e fu lì che tra le tenebre qualcosa si mosse, Cetrella si spaventò pensando vosse qualche faina o serpente, invece, quello che le si presentò davanti o, meglio, accanto a lei risultò un piccolo essere dalla pelle verdognola, quasi gialla con lunghe orecchie, occhi neri, capelli sbarazzini coperti da un cappello a punta e delle braghe.
Cetrella non seppe riconoscerlo ma appena la piccola creatura tirò fuori il flauto lavorato e si mise a suonare, calde lacrime solcarono il volto della fanciulla.
Il flauto richiamò a sé tutti gli abitanti della grande cuercia, la stessa dove Cetrella aveva espresso il desiderio.
Erano piccoli ma con tanta voglia di far dispetti, così ogni notte ed ogni giorno i piccoli folletti andavano da lei per catare e svelarle segreti sul loro mondo.
Passarono gli anni e Cetrella morì e quella, si narra, fu l'ultima volta che i folletti si fecero vedere da un'essere umano, perché Cetrella fu l'unica che riuscì a conquistare i loro cuori.
I folletti in suo onore suonarono l'ocarina e con un ballo d'addio lasciarono che l'anima di Cetrella volasse via.




Una storia che non ha né capo né coda dicono, eppure sono io che riesco a troverne le più piccole sfumature nascoste nelle pieghe della canzone.
La musica finisce e mi ritrovo davanti un mucchio di persone intente ad applaudirmi, fra di esse, ed era già da molto che lo vedevo tra la folla, un giovane dall'aspetto leonino per via dei suoi capelli color del grano e gli occhi castani.
Dopo che qualcuno ha buttato qualche moneta d'oro nel piccolo cappello che tengo in serbo per queste occasioni speciali, il giovane mi si avvicina.
« Milady, avete suonato in modo divino ed anche questa volta gli animi delle persone, me compreso, ne sono stati rapiti dal suono fascinoso e vitale. Ditemi milady, ditemi come riuscite a far ciò? » la sua voce è ricolma d'ammirazione ed io me ne sento lusingata.
« Ma io non faccio che suonare, milord. La musica fa il resto » gli rispondo e con una tattica ben congegnata mi convince a bere qualcosa alla locanda di sr Byron.
La miscela che ordina Jasper, questo è il suo nome, è una sostanza importata dal Sud America è scura, nera ma il suo aroma è fresco ed avvolgente.
Mi bastano poche sorsate per comprendere che forse non è stato tanto male accettare l'invito di questo glant'uomo.



Three Years Later



E niente mi rese più felice di quel giorno in cui conobbi il mio signore, un'uomo corretto ed onesto senza malizia in corpo.
Un uomo che mi ha resa felice e che tutt'ora riesce a fare, mentre suono la mia ocarina Jane, mia figlia, balla a tempo di musica.
I capelli color cioccolato le ricadono sui fianchi mentre due paia d'occhi azzurri continuano a sorridermi, continua a venirmi in mente la storia di Cetrella e non posso non convincermi che quel folletto fossi io, insomma, tra me ed i folletti ci corre un sottile confine e, sì, credo nella loro esistenza.
Credo che siano stati loro che, con la loro pozione scura, io e mio marito ci siamo incontrati ed innamorati.
Spero che un giorno, Jane, possa vederne uno.













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Blateramento Dell'Autore:





Bonsoir a tout le monde!
Je suis Auteur! Spero che vi sia piaciuta,
mi spiace non aver potuto aggiornare prima,
comunque la storia di Ctrella l'ho ripresa da un famoso suonatore di ocarina,
Almertino. Andate su youtube e capirete. ^^
Commentate in tanti!
Kiss, Micheila: zero2757


   
 
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