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Autore: cricotton    26/04/2010    2 recensioni
a non tutti è concessa una seconda possibilità di vivere... questo cassidy, la guardiana dell'acqua prima di irma, lo sa bene, perchè ciò che è l'è stato dato è qualcosa di meraviglioso e importante: la possibilità di ricongiungersi a sua madre e di esaudire i propri sogni... questa fanfic inizia dalla puntata della serie animata di Witch 2x26 (Z per Zenit/Z is for Zenith), una delle mie puntate preferite. crdo sia "Spoiler", perchè magari alcuni non l'hanno vista. [personaggio: Cassidy]. spero di avervi incuriosito e buona lettura! avvertenze: forse è un po' ooc
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccomi qua con un’altra fan fiction J… era da un po’ che mi frullava in testa l’idea di scriverne una su Cassidy , la mia ex-guardiana preferita *__*, e ora, guardata la 2° serie tv di W

Eccomi qua con un’altra fan fiction J… era da un po’ che mi frullava in testa l’idea di scriverne una su Cassidy , la mia ex-guardiana preferita *__*, e ora, guardata la 2° serie tv di W.I.T.C.H., ho deciso di cimentarmi in questa nuova storia, senza dimenticare le altre in progresso, ovvio J!

Ecco a voi il primo capitolo, buona lettura!

 

La  battaglia contro Cedric era ormai terminata e Will, Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin si erano appena risvegliate dai loro poteri che avevano raggiunto lo zenit, riprendendo le loro sembianze umane. La neve cadeva fitta fitta sulla città e sui frammenti dei palazzi colpiti dai colpi delle guardiane e del nemico, il quale stava riverso a terra nella sua forma di rettile accanto al principe Phobos, entrambi svenuti e controllati a vista da una signora di mezza età vestita di viola, di nome Kadma, la quale era l’antica guardiana della terra e regina di Zamballa. Irma si rialzò da terra, aiutata da Cassidy:-Uao, per fortuna siamo tornate normali, e abbiamo steso di nuovo quei due!- scherzò. –Eravamo sicure che ce l’avreste fatta!- esclamò la cangiante di Yan Lin, sorridendo ad Hay Lin, provocando una smorfia indispettita della nonna di lei. Will, anche lei in piedi ed accanto a Matt, disse:-Sono felice che tutto sia finito, ma soprattutto, che voi adesso siate libere!- finì con un sorriso guardando le ex-guardiane e Elyon ad una ad una. Taranee, la guardiana del fuoco, domandò:-Ma dov’è Nerissa? Pensavo che fosse uscita dallo scettro con voi.-. Halinor, un membro della congrega di Kandrakar ed ex-guardiana del fuoco,scosse la testa, abbattuta: - ha preferito i suoi sogni di conquista e di potere all’armonia e alla libertà. E così è rimasta prigioniera del gioiello!- le spiegò. Tra tutti scese per un attimo il silenzio: sapevano che era ciò che dovevano aspettarsi da una come lei, però non riuscivano a non provare un po’ di pietà verso l’ex-custode del cuore di kandrakar. Irma sbadigliò: -Non so voi, ma adesso me ne vado a nanna!- . le sue amiche sorrisero. Hay Lin si rivolse a sua nonna:-E’ meglio che torniamo anche noi! Papà e mamma erano così preoccupati per te!-. la nonna annuì e si lasciò abbracciare dalla sua nipotina adorata, che finalmente aveva ricongiunto. Sciolto il loro abbraccio, si scambiarono un sorriso complice, e la guardiana dell’aria si girò verso la cangiante di Yan Lin: - Vuoi venire con noi?- le chiese sorridendo. La donna sgranò gli occhi:-Volete…davvero?- fece lei stupita.-Ma come…-. –Oh beh, potremo presentarti come una mia gemella che avevo perduto!- le spiegò Yan Lin con una alzata di spalle. -.Siii…- continuò sua nipote, eccitata.- Potremmo chiamarti, che so … Mira Lin! Che dici, ti piace?- . alla donna ora di nome Mira le vennero le lacrime agli occhi e annuì con un groppo in gola. Hay Lin, sua nonna e Mira si strinsero in un abbraccio: era stata creata da Nerissa affinché potesse rimpiazzare Yan Lin come sua schiava, e ora finalmente, si sentiva parte di qualcosa… una famiglia. Tutti osservavano la scena commossi, persino Kadma. –E voi adesso, cosa farete?- chiese Cornelia. Elyon, la sua migliore amica, le rispose:-Tornerò a Meridian. È da tanto che manco e avranno bisogno di me!-. –Io mi ricongiungerò alla congrega.- fece Halinor. Kadma, allora esclamò: -Io invece andrò a Zamballa, ma credo che abdicherò e restituirò il cuore di Zamballa, per tornare a vivere qui.- . ella infatti, si sentiva molto stanca e non si sentiva più degna di portare un così importante ruolo e monile, dopo essere stata usata da Nerissa. A quei discorsi, Cassidy si perse nei suoi pensieri: si accorse veramente di essere viva e che ora poteva ritornare da sua madre… “Mamma…”. Si riscosse quando vide le guardiane osservarla sorridenti:- E tu, Cassidy?- le chiese Irma. Ella ampliò il suo sorriso:- Io andrò da mia madre! Non vedo l’ora di riabbracciarla!- esclamò. –Vuoi che ti accompagniamo?- offrì Will. –No, Will. Ma grazie.-.

 

Le guardiane tornarono a casa, Elyon a Meridian, Kadma a Zamballa e Halinor a Kandrakar. Solo Cassidy rimase per un attimo lì, sola. Poi si girò e prese a camminare: sorridendo, si guardava attorno, non credendo ai propri occhi: era proprio lì, lei,  in mezzo alla gente! “Non ci posso credere!” pensò “fino a poco tempo fa, ero morta… e adesso sono di nuovo in vita! posso camminare, correre, sorridere alle persone… e sentire il freddo della neve”. Si chiese se non stesse vivendo un sogno: si inginocchiò e colse un po’ di neve colla mano. Rabbrividì e nel farlo sorrise. La sua gioia aumentò quando vide i fiocchi iniziare a sciogliersi: la sua mano trasferiva calore… questo significava che era viva, veramente viva! –E’ proprio vero… E’ proprio vero!- sussurrò tra sé e sé. Ridendo dalla felicità, strinse nel pugno la neve e iniziò a correre e saltellare. La gente si fermava, o sorridendo alla vista di quella ragazza vestita in quel modo così strano e poco alla moda, con un vestito azzurro a maniche larghe e una fascia bianca sulle spalle, o dandole mentalmente della pazza. Senza accorgersene, andò a scontrarsi contro una coppia di fidanzati:-Vi chiedo scusa, ma io…- fece lei. – Io sono viva!- esclamò. I due la guardavano stupiti, ma sorrisero timidamente. Cassidy spontaneamente prese loro le mani. Incredibile: poteva sentire anche il calore delle loro mani! Salutandoli e scusandosi di nuovo, riprese a correre, ridendo dalla gioia e dando la buonasera chiunque incontrava, i quali ricambiavano il saluto. Sapeva di comportarsi da pazza, ma non le importava: non si era mai sentita così viva come in quel momento! Voleva solo godersi la pienezza della vita, quella vita che le era stata strappata da Nerissa e che ora le era stata restituita: non da marionetta sotto il controllo di qualcuno, ma come Cassidy, come se stessa. Si fermò a riprendere fiato: persino respirare era per lei fonte di gioia. Respirò a  pieni polmoni il delizioso profumo che proveniva da un ristorante. Un cameriere, vedendola, uscì e le chiese se volesse bere un bicchier d’acqua. Cassidy rifiutò gentilmente e riprese a camminare verso casa.

Nonostante fossero passati tanti anni, nulla era cambiato: la sua dimora era una casetta di legno accogliente, tutta coperta di neve che le dava un tocco di grazia e leggerezza, situata nella periferia di Heatherfield. Fatti pochi passi nella periferia e arrivata davanti a casa, chiuse gli occhi, sorridendo e sentendosi a casa: si chiese come l’avrebbe accolta sua madre.  

Velocemente, percorse i pochi metri che la separavano dall’entrata, salì i pochi scalini e si ritrovò davanti alla porta d’entrata. Il cuore le batteva forte e si sentiva nervosa.-vediamo se mamma lascia la copia delle chiavi di casa ancora sotto lo zerbino…-. Si chinò e alzò il tappeto con scritto sopra il consueto “benvenuti”, e sotto vi trovò una copia della chiave. La prese e aprì la porta con mano tramante dall’emozione. La porta si aprì con un rumore flebile e non appena fu spalancata, il calore di casa la accolse come un abbraccio caloroso: il salotto era accogliente, con un divano disposto  verticalmente e un tavolino con sopra una foto di lei e di sua madre davanti a un caminetto di marmo, dove un fuoco scoppiettava allegramente e mandava una luce gialla. Nell’aria si sentiva il profumo di viole, i fiori preferiti di sua mamma. Cassidy entrò timidamente, felice come non mai. Si guardò un attimo attorno, e si avvicinò a un quadro, dove vi era raffigurato una bambina che raccoglieva dei non ti scordar di me. Con mano tremolante dall’emozione, sfiorò la cornice di legno perfettamente lavorato. Era tutto come si ricordava. Era finalmente a casa

 

-Chi c’è? Chi è entrato in casa mia?!?-

 

  
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