Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: C e c IinTheSky    26/04/2010    0 recensioni
Per Severus forse non c'era solo Lily. Forse esisteva un'altra che aveva occupato il suo cuore. "Lei era lì davanti a me, bella come non l'avevo mai vista.I suoi occhi smeraldo brillavano di una luce propria, ed io faticavo a staccare lo sguardo da quello spettacolo. "
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Remus Lupin, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Capitolo DUE

Maya, quando era in compagnia di Remus, faceva sempre molta attenzioneai gesti che compiva; anche in quell'occasione portò cautamente la mano all'altezza del cuore, cercando di non farsi notare.

Sentì il battito accellerato e le guance che avvampavano. Remus non se ne doveva accorgere per nessun motivo o quantomeno, non avrebbe dovuto sospettare la causa del suo avvampare.

Lasciò la mano del ragazzo e lo prese sottobraccio, per poter appoggiare la testa sulla sua spalla. Remus girò lo sguardo e rimase compiaciuto vedendola così accoccolata. Solitamente in pubblico era restia perfino a tenerlo per mano.

Maya invece che pensare a Remus, era totalmente concentrata sul pavimento della sala grande.

Immaginava l'espressione sul volto del ragazzo Serpeverde. Conosceva la sua sofferenza, il suo disprezzo e disgusto, per questo non aveva il coraggio di guardare nuovamente verso il tavolo verde-argento.

Ormai erano arrivati, Lily agitava un braccio in direzione dell'amica, per mostrarle il posto che stava tenendo occupato per lei.

Maya sospirò sollevata. Lasciò Remus e corse per andare a sedere; felice di dare le spalle al tavolo dei Serpeverde.

"Giuro che se Mocciosus non si decide a staccare gli occhi dal nostro gruppo, è la volta buona che gli spacco la faccia!"

Sirius, che insieme a James, era quello che si divertiva di più a pavaoneggiarsi, stava esprimendo tutto il suo disprezzo nei confronti del ragazzo Serpeverde.

"Non ti permetto di chimarlo Mocciosus!"

Maya intervenne violentemente nella conversazione. "Sai benissimo che ha un nome! Sirius non te lo permetto!"

il ragazzo divenne paonazzo in volto, non sopportava essere contradetto, in particolare da lei, lei che era sua cugina, che era la meno importante del gruppo di amici, si frequentavano solo perchè lei era la ragazza di Remus e la migliore amica di Lily. Tutti sapevano che Maya non desiderava la loro compagnia, ma soprattutto lei era la prima a ribadire, ogni volta, che quello non era il suo posto.

"Smettila di difenderlo ogni volta!"

"James tu non ti intromettere, è un amico!"

"Un amico? Non prendiamoci in giro sappiamo tutti che sceglieresti lui, se potessi!"

Maya non poteva accettare quella provocazione, loro erano liberi di pensarlo, ma non potevano dire quelle cose, non potevano pensare di rovinare la sua storia con Remus. Quelle non erano cose che gli interessavano e in cui dovevano mettere parola.

Maya sfoderò la bacchetta sotto il tavolo.

James riuscì a malapena a realizzare la situazione che trovò la bacchetta puntata alla gola. Maya si era alzata, spostando la panca su cui sedeva ,si era allungata sul tavolo per raggiungere il ragazzo che le stava di fronte.

Nessuno osò muoversi per alcuni istanti. L'espressione sul volto di Maya era piena di rabbia, gli occhi erano quasi ridotti a fessure.

Lily sfiorò la spalla dell'amica, sperando di farle rendere conto della situazione. Forse se Maya si fosse voltata, lei avrebbe iniziato a parlare e l'avrebbe fatta ragionare.

Lily sapeva quanto desiderava fare del male a James, ogni giorno l'odio per lui diventava sempre più profondo. Non sopportava che lui potesse leggere nei suoi occhi il desiderio che la consumava, l'amore che provava per una persona che la respingeva. Mille volte le aveva detto che il ragazzo si comportava in quel modo solo per difendere l'amico Remus da una delusione sentimentale, ma Maya era egoista.

"Maya abbassa quella bacchetta!"

"Rimangiati quello che hai detto!" Maya fissava James impassibile, sembrava che quasi non avesse sentito le parole dell'amica.

James iniziava a tremare.

Non sapeva come difendersi, se dalla bacchetta fosse partito uno schianteasimo non lo avrebbe potuto evitare. Cercare di tirare fuori la sua bacchetta invece, era fuori discussione, avrebbe solo fatto arrabbiare Maya. Poteva solo aspettare.

"Per favore, non fargli del male."

Remus appoggiò la mano sulla spalla della ragazza e iniziò ad accarezzarla, cercando di farla calmare. Inizalmente la situazione non mutò. Continuava a puntare la bacchetta contro il volto di James.

Dopo alcuni interminabili secondi però, il bracio di Maya iniziò a tremare. Non era più sicura di ciò che faceva, i dubbi si insinuarono in lei. Non poteva fare del male al suo compagno di scuola. Non poteva far soffrire Remus. Non poteva, soprattutto difendere così spudoratamente l'amico Serpeverde.

Ripose la bacchetta magica e crollò a sedere sulla panca.

Portò le manì al volto e lo coprì, vergognandosi della sua reazione.

Ora chissà cosa passava nella mente di Sirius, di Lily, di Remus, aveva paura anche di quello che potevano pensare James e Peter, e come un peso insostenibile sentì gli sguardi dell'intera Sala Grande puntatati su di lei.

Sentì leggera una mano posarsi sulla sua spalla. Si scostò, nessuno poteva consolarla, nessuno poteva convincerla che non era successo nulla di grave, perchè sarebbe stata solo una bugia.

Si stava rovinando la vita, lo riconosceva, avrebbe dovuto essere in grado di decidere, ma invece qualsiasi scelta avrebbe fatto soffrire lei, ma soprattutto qualcun altro.

Maya si alzò. Gli amici la fissavano e Remus allungava ancora una mano verso di lei, quella mano che prima la accarezzava e la consolava.

Avrebbe fatto pace con il ragazzo in un altro momento.

Senza salutare nessuno voltò le spalle al gruppo di ragazzi ancora seduti al tavolo dei Grifondoro, e si diresse verso l'uscita della sala.

Con Lily avrebbe parlato dopo, avrebbe sopportato in silenzio la sua ramanzina. Avrebbe trovato il modo di farsi perdonare da Remus. Lui però non potava aspettare.

Il portone si spalancò.

Era dall'altra parte, nel corridoio trafficato di studenti che ci mettevano il loro meglio per non arrivare tardi alle lezioni. Era certa che la sua prima ora fosse vuota, proprio come la sua visto che nessuno di loro frequentava più il corso di cura delle creature magiche.

Si girò a destra, a sinistra poi, ancora a destra. Di lui nessun segno.

Decide di andare verso il porticato che dava sul cortile del castello. Nonostante la pelle bianca gli piaceva stare all'aria aperta, in particolare nei momenti in cui James e la sua banda non erano in giro.

Le persone che si godevano la fresca aria mattutina erano poche, e tra loro lui non c'era.

Forse il biblioteca, pensò.

Si voltò e lui, si era materializzato davanti a lei.

Maya fece un passo indetro e rischiò di cadere, andando a sbattere contro un ragazzino del primo anno. Lui però fu più veloce e l'afferrò per un braccio, senza alcuna apparente attenzione la tirò a sé, per salvarla da eventuali figuracce e lividi.

Maya sentì le guance infiammarsi e il cuore battere più veloce, di nuovo. Ogni volta doveva prendersi qualche minuto per ritornare al colore naturale, se lui si parava inaspettatamente davanti a lei.

Il ragazzo la fissava intensamente, catturando gli occhi verdi della ragazza nei suoi, color della pece.

"Severus... mi hai.. mi hai spaventata"

Severus di allontanò, guadagnando una certa distanza.

"mi stavi cercando?" Le chiese.

Maya non rispose, sentiva già l'aria che vibrava e vedeva le sue soppracciglia aggrottate nello sforzo di entrare nella sua mente, per imposssesarsi dei suoi pensieri.

Non sarebbe servito mentirgli, dirgli che stava solo facendo una passeggiata.

"Non devi usare l'occlumanzia con me!"

Per Maya resistergli era impossibile, l'idea di renderlo partecipe di ogni suo più intimo pensiero, senza dover parlare, la faceva sentire semplicemente felice. Non si era mai sforzata, e non aveva l'intenzione di sforzarsi per impedirgli di esercitare su di lei quella pratica magica.

"Come hai intenzione di farti perdonare da lui?"

in quell'istante una barriera si inalzò nella mente di Maya, per prottegere i suopi pensieri.

"Non mi piace che ti spingi così anvanti!"

Severus fece un passo avanti e suoi capelli corvini vennero mossi da una leggera corrente. Danzarono nel vento per un istante e impnotizzarono Maya.

"Sai cosa mi interessa sapere..."

"no che non lo so..."

Non riusciva mai a capire cosa gli passasse per la mente, i suoi o occhi e le sue espressioni erano totalmente indecifrabili ,era anche quello che rendeva Severus Piotn così affascinante agli occhi della ragazza.

A volte lui le lasciava intendere che baciarla era il desiderio più grande che provava, altre la cacciava a malo modo, chiedendole di non farsi rivedere mai più.

L'unica cosa di cui era certa era che a causa dei suoi sentimenti, si sentiva combattutto, proprio come lei.

"Perchè non ci sendiamo e parliamo?" la proposta di Maya fece sorridere Severus.

Ora erano seduti sul prato, le gambe incrociate, uno di fronte all'altro, in riva al lago.

"Ti senti protetta Black? Qui, dove nesuno ti può vedere in mia compagnia..."

Le frecciatine di Severus il più delle volte erano terribilmente crudeli.

Maya odiava sentirsi chiamare Black, sentiva di non avere nulla a che fare con quella famiglia ,lei ne era solo una lontana discendente, era imparentata con Sirius con un grado lontanissimo, facilmente trascurabile, non fosse stato che portavano lo stesso cognome.

"Non ho nessun problema se ci vedono insieme! Dopotutto prima, noi e Lily eravamo inseparabili, non c'è nulla di male..." Maya cercava di difendersi, non la pensava in quel modo, solo i ragazzini del primo anno si bevevano la storia della vecchia amicizia, in realtà, da quando Severus e Lily avevano litigato, l'anno prima, anche Maya aveva smesso di frequentare il Serpeverde in qualità di amico. I loro incontri erano brevi e sfuggenti, lontani dagli occhi di tutti.

"Che cosa vuoi?"

Una pugnalata. Usò il tono freddo e distaccato che la faceva rabbrividire.

"Volevo solo dirti che penso di aver fatto un casino, ti ho difeso davanti a tutti..."

"Lo sai non mi interessa..."

Maya si trattenne dal desiderio di lasciarlo là, da solo. Aveva però bisogno di parlargli, magari cercare una volta per tutte di capirlo.

"Mi sono esposta per te... Ti hanno chiamato Mocciosus!"

"Non sono affari miei, potranno pensare male di me, ma io non c'entro!" Severus fissava inpasibile il lago, dopo essere riuscito, con le sole parole, a ferire Maya si alzò e, preso un sassolino, si avvicinò alla riva. Lo lanciò e dopo vari rimbalzi sprofondò nell'acqua profonda.

"Perchè continui ad intestardirti su di me?"

"Non lo so nemmeno io" Anche Maya si alzò e raggiunse il ragazzo. "So solo che anche se sto con Remus, continuo a pensare a te... ti sogno..."

Severus le dava le spalle, lei era così vicina che sentica il suo fiato sul collo. Se si fosse girato l'avrebbe potuta stringere in un abbraccio e avvicinare le loro labbra.

Prese un secondo sasso e lo lanciò.

"Pensi che la cosa mi possa toccare?"

"Perchè non la smetti di mentire a te stesso e a me? "

Maya accarezzò il braccio di Severus e lo sentì rabbrividire. Lui non era la persona giusta, lo sapeva, lo aveva sempre saputo, fin da quando si erano conosciuti durante il primo anno.

Eppure era lì, sola con lui, e desiderava che quel momento durasse per sempre.

Capitolo DUE

Maya, quando era in compagnia di Remus, faceva sempre molta attenzioneai gesti che compiva; anche in quell'occasione portò cautamente la mano all'altezza del cuore, cercando di non farsi notare.

Sentì il battito accellerato e le guance che avvampavano. Remus non se ne doveva accorgere per nessun motivo o quantomeno, non avrebbe dovuto sospettare la causa del suo avvampare.

Lasciò la mano del ragazzo e lo prese sottobraccio, per poter appoggiare la testa sulla sua spalla. Remus girò lo sguardo e rimase compiaciuto vedendola così accoccolata. Solitamente in pubblico era restia perfino a tenerlo per mano.

Maya invece che pensare a Remus, era totalmente concentrata sul pavimento della sala grande.

Immaginava l'espressione sul volto del ragazzo Serpeverde. Conosceva la sua sofferenza, il suo disprezzo e disgusto, per questo non aveva il coraggio di guardare nuovamente verso il tavolo verde-argento.

Ormai erano arrivati, Lily agitava un braccio in direzione dell'amica, per mostrarle il posto che stava tenendo occupato per lei.

Maya sospirò sollevata. Lasciò Remus e corse per andare a sedere; felice di dare le spalle al tavolo dei Serpeverde.

"Giuro che se Mocciosus non si decide a staccare gli occhi dal nostro gruppo, è la volta buona che gli spacco la faccia!"

Sirius, che insieme a James, era quello che si divertiva di più a pavaoneggiarsi, stava esprimendo tutto il suo disprezzo nei confronti del ragazzo Serpeverde.

"Non ti permetto di chimarlo Mocciosus!"

Maya intervenne violentemente nella conversazione. "Sai benissimo che ha un nome! Sirius non te lo permetto!"

il ragazzo divenne paonazzo in volto, non sopportava essere contradetto, in particolare da lei, lei che era sua cugina, che era la meno importante del gruppo di amici, si frequentavano solo perchè lei era la ragazza di Remus e la migliore amica di Lily. Tutti sapevano che Maya non desiderava la loro compagnia, ma soprattutto lei era la prima a ribadire, ogni volta, che quello non era il suo posto.

"Smettila di difenderlo ogni volta!"

"James tu non ti intromettere, è un amico!"

"Un amico? Non prendiamoci in giro sappiamo tutti che sceglieresti lui, se potessi!"

Maya non poteva accettare quella provocazione, loro erano liberi di pensarlo, ma non potevano dire quelle cose, non potevano pensare di rovinare la sua storia con Remus. Quelle non erano cose che gli interessavano e in cui dovevano mettere parola.

Maya sfoderò la bacchetta sotto il tavolo.

James riuscì a malapena a realizzare la situazione che trovò la bacchetta puntata alla gola. Maya si era alzata, spostando la panca su cui sedeva ,si era allungata sul tavolo per raggiungere il ragazzo che le stava di fronte.

Nessuno osò muoversi per alcuni istanti. L'espressione sul volto di Maya era piena di rabbia, gli occhi erano quasi ridotti a fessure.

Lily sfiorò la spalla dell'amica, sperando di farle rendere conto della situazione. Forse se Maya si fosse voltata, lei avrebbe iniziato a parlare e l'avrebbe fatta ragionare.

Lily sapeva quanto desiderava fare del male a James, ogni giorno l'odio per lui diventava sempre più profondo. Non sopportava che lui potesse leggere nei suoi occhi il desiderio che la consumava, l'amore che provava per una persona che la respingeva. Mille volte le aveva detto che il ragazzo si comportava in quel modo solo per difendere l'amico Remus da una delusione sentimentale, ma Maya era egoista.

"Maya abbassa quella bacchetta!"

"Rimangiati quello che hai detto!" Maya fissava James impassibile, sembrava che quasi non avesse sentito le parole dell'amica.

James iniziava a tremare.

Non sapeva come difendersi, se dalla bacchetta fosse partito uno schianteasimo non lo avrebbe potuto evitare. Cercare di tirare fuori la sua bacchetta invece, era fuori discussione, avrebbe solo fatto arrabbiare Maya. Poteva solo aspettare.

"Per favore, non fargli del male."

Remus appoggiò la mano sulla spalla della ragazza e iniziò ad accarezzarla, cercando di farla calmare. Inizalmente la situazione non mutò. Continuava a puntare la bacchetta contro il volto di James.

Dopo alcuni interminabili secondi però, il bracio di Maya iniziò a tremare. Non era più sicura di ciò che faceva, i dubbi si insinuarono in lei. Non poteva fare del male al suo compagno di scuola. Non poteva far soffrire Remus. Non poteva, soprattutto difendere così spudoratamente l'amico Serpeverde.

Ripose la bacchetta magica e crollò a sedere sulla panca.

Portò le manì al volto e lo coprì, vergognandosi della sua reazione.

Ora chissà cosa passava nella mente di Sirius, di Lily, di Remus, aveva paura anche di quello che potevano pensare James e Peter, e come un peso insostenibile sentì gli sguardi dell'intera Sala Grande puntatati su di lei.

Sentì leggera una mano posarsi sulla sua spalla. Si scostò, nessuno poteva consolarla, nessuno poteva convincerla che non era successo nulla di grave, perchè sarebbe stata solo una bugia.

Si stava rovinando la vita, lo riconosceva, avrebbe dovuto essere in grado di decidere, ma invece qualsiasi scelta avrebbe fatto soffrire lei, ma soprattutto qualcun altro.

Maya si alzò. Gli amici la fissavano e Remus allungava ancora una mano verso di lei, quella mano che prima la accarezzava e la consolava.

Avrebbe fatto pace con il ragazzo in un altro momento.

Senza salutare nessuno voltò le spalle al gruppo di ragazzi ancora seduti al tavolo dei Grifondoro, e si diresse verso l'uscita della sala.

Con Lily avrebbe parlato dopo, avrebbe sopportato in silenzio la sua ramanzina. Avrebbe trovato il modo di farsi perdonare da Remus. Lui però non potava aspettare.

Il portone si spalancò.

Era dall'altra parte, nel corridoio trafficato di studenti che ci mettevano il loro meglio per non arrivare tardi alle lezioni. Era certa che la sua prima ora fosse vuota, proprio come la sua visto che nessuno di loro frequentava più il corso di cura delle creature magiche.

Si girò a destra, a sinistra poi, ancora a destra. Di lui nessun segno.

Decide di andare verso il porticato che dava sul cortile del castello. Nonostante la pelle bianca gli piaceva stare all'aria aperta, in particolare nei momenti in cui James e la sua banda non erano in giro.

Le persone che si godevano la fresca aria mattutina erano poche, e tra loro lui non c'era.

Forse il biblioteca, pensò.

Si voltò e lui, si era materializzato davanti a lei.

Maya fece un passo indetro e rischiò di cadere, andando a sbattere contro un ragazzino del primo anno. Lui però fu più veloce e l'afferrò per un braccio, senza alcuna apparente attenzione la tirò a sé, per salvarla da eventuali figuracce e lividi.

Maya sentì le guance infiammarsi e il cuore battere più veloce, di nuovo. Ogni volta doveva prendersi qualche minuto per ritornare al colore naturale, se lui si parava inaspettatamente davanti a lei.

Il ragazzo la fissava intensamente, catturando gli occhi verdi della ragazza nei suoi, color della pece.

"Severus... mi hai.. mi hai spaventata"

Severus di allontanò, guadagnando una certa distanza.

"mi stavi cercando?" Le chiese.

Maya non rispose, sentiva già l'aria che vibrava e vedeva le sue soppracciglia aggrottate nello sforzo di entrare nella sua mente, per imposssesarsi dei suoi pensieri.

Non sarebbe servito mentirgli, dirgli che stava solo facendo una passeggiata.

"Non devi usare l'occlumanzia con me!"

Per Maya resistergli era impossibile, l'idea di renderlo partecipe di ogni suo più intimo pensiero, senza dover parlare, la faceva sentire semplicemente felice. Non si era mai sforzata, e non aveva l'intenzione di sforzarsi per impedirgli di esercitare su di lei quella pratica magica.

"Come hai intenzione di farti perdonare da lui?"

in quell'istante una barriera si inalzò nella mente di Maya, per prottegere i suopi pensieri.

"Non mi piace che ti spingi così anvanti!"

Severus fece un passo avanti e suoi capelli corvini vennero mossi da una leggera corrente. Danzarono nel vento per un istante e impnotizzarono Maya.

"Sai cosa mi interessa sapere..."

"no che non lo so..."

Non riusciva mai a capire cosa gli passasse per la mente, i suoi o occhi e le sue espressioni erano totalmente indecifrabili ,era anche quello che rendeva Severus Piotn così affascinante agli occhi della ragazza.

A volte lui le lasciava intendere che baciarla era il desiderio più grande che provava, altre la cacciava a malo modo, chiedendole di non farsi rivedere mai più.

L'unica cosa di cui era certa era che a causa dei suoi sentimenti, si sentiva combattutto, proprio come lei.

"Perchè non ci sendiamo e parliamo?" la proposta di Maya fece sorridere Severus.

Ora erano seduti sul prato, le gambe incrociate, uno di fronte all'altro, in riva al lago.

"Ti senti protetta Black? Qui, dove nesuno ti può vedere in mia compagnia..."

Le frecciatine di Severus il più delle volte erano terribilmente crudeli.

Maya odiava sentirsi chiamare Black, sentiva di non avere nulla a che fare con quella famiglia ,lei ne era solo una lontana discendente, era imparentata con Sirius con un grado lontanissimo, facilmente trascurabile, non fosse stato che portavano lo stesso cognome.

"Non ho nessun problema se ci vedono insieme! Dopotutto prima, noi e Lily eravamo inseparabili, non c'è nulla di male..." Maya cercava di difendersi, non la pensava in quel modo, solo i ragazzini del primo anno si bevevano la storia della vecchia amicizia, in realtà, da quando Severus e Lily avevano litigato, l'anno prima, anche Maya aveva smesso di frequentare il Serpeverde in qualità di amico. I loro incontri erano brevi e sfuggenti, lontani dagli occhi di tutti.

"Che cosa vuoi?"

Una pugnalata. Usò il tono freddo e distaccato che la faceva rabbrividire.

"Volevo solo dirti che penso di aver fatto un casino, ti ho difeso davanti a tutti..."

"Lo sai non mi interessa..."

Maya si trattenne dal desiderio di lasciarlo là, da solo. Aveva però bisogno di parlargli, magari cercare una volta per tutte di capirlo.

"Mi sono esposta per te... Ti hanno chiamato Mocciosus!"

"Non sono affari miei, potranno pensare male di me, ma io non c'entro!" Severus fissava inpasibile il lago, dopo essere riuscito, con le sole parole, a ferire Maya si alzò e, preso un sassolino, si avvicinò alla riva. Lo lanciò e dopo vari rimbalzi sprofondò nell'acqua profonda.

"Perchè continui ad intestardirti su di me?"

"Non lo so nemmeno io" Anche Maya si alzò e raggiunse il ragazzo. "So solo che anche se sto con Remus, continuo a pensare a te... ti sogno..."

Severus le dava le spalle, lei era così vicina che sentica il suo fiato sul collo. Se si fosse girato l'avrebbe potuta stringere in un abbraccio e avvicinare le loro labbra.

Prese un secondo sasso e lo lanciò.

"Pensi che la cosa mi possa toccare?"

"Perchè non la smetti di mentire a te stesso e a me? "

Maya accarezzò il braccio di Severus e lo sentì rabbrividire. Lui non era la persona giusta, lo sapeva, lo aveva sempre saputo, fin da quando si erano conosciuti durante il primo anno.

Eppure era lì, sola con lui, e desiderava che quel momento durasse per sempre.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: C e c IinTheSky