TheDreamerMagic: Ciao cara..sìì..fai bene a non fidarti...ma poi vedrai. Grazie 1000 sempre le tue recensioni che mi scaldano il cuore <3 :) Un bacione e non ti preoccupare. Ciaoo ^^
Morneeng Yeah: Ciao..no, in effetti non ce ne sono, ancora...ahahhah..se devo ammetterlo, sono una persona che i meriti li dà sempre a molte persone (anche a quelle che non centrano una beata melanzana) ma comunque tu mi hai aiutato molto, davvero. Un sincero Grazie ^^ Ti mando un bacione grazie ancora. Ciao ^^
angy_hihihi: Ciao. Mi fa piacere che ti piaccia la coppia. Benissimo...ma io sinceramente non concordo con lei. Sono sempre stata dalla parte dei maschietti ^^ Tiffanyyyy...-.-" -.-" -.-" Al rogooo! Ahahha..comunque ti ringrazio per tutto. Un bacione ciaoo ^^
Capitolo 30:
Mary Blanche
è una pazza. Lo è e lo sarà sempre. Tutte le
ragazze che ho mai incontrato, leggermente attraenti, le ho conosciute
a casa di Tiffany, ma mai su una panchina a Central Park. I genitori
non le hanno insegnato che non si dorme su delle panchine? E poi di
notte..ma giusto. Lei è una principessa...di
nome e di fatto, praticamente. E io, Jason, che al massimo avevo
qualche speranza con la commessa del supermarket sotto casa, sto con
una principessa. Futura sposa di qualche principe europeo. E io non le
posso dare niente rispetto a ciò che potrebbe dargli un
Principe. Ma faccio del mio meglio, dai. L'amore sincero che provo
è tutto per me e non posso dargli molto altro. Forse un tetto
sotto il quale stare. Io e un Principe guadagnamo i soldi, però,
in modo simile: lui non fa un tubo dal mattino alla sera e
perciò i soldi gli cascano dal cielo. Io invece li rubo. Senza
fare un tubo. Mmmh..sono un peccatore, ma astenetevi dal giudicare,
perché siamo tutti peccatori. E su questo non ci piove. Quando
ho conosciuto i genitori di Blanche, sotto falso nome ovviamente, mi
sentivo leggermente spaventato. Conoscere i genitori della fidanzata
richiede bravura e talento per non farsela addosso. Io possiedo questo
talento e quindi....Ma comunque c'è da credermi: io a Blanche
posso darle qualsiasi cosa..se lei mi vorrà io sarò
l'uomo più felice della terra. Se preferirà qualche
dunaltro...mi farò da parte. Ma l'amore non può essere
davvero così ostile. Piccola cosa pazza chiamata Amore. Ma
davvero..piangi e sai che l'unica persona che ti può consolare
è colei che hai chiamato amore. Con mio padre..e non lo
chiamerei padre, in realtà...il mio cuore si era ricoperto di
spine di ghiaccio. Taglienti. Inacessibili. L'immagine di Blanche
distesa sulla panchina a poco a poco mi ha fatto sciogliere. E adesso
sono finito nei casini. Perché proprio di una principessa? E
come lo dirà ai suoi genitori che si è innamorata
di un poveraccio? E un poveraccio si è innamorato di lei.
Semplice la scala della vita. Lei assomiglia tanto a sua madre.
Al padre no. Non ha ereditato niente da lui. E non riesco a capacitarmi
del fatto che in ogni padre vedo il mio. E
poi non ho mai avuto un padre. Diciamo che era malato nella testa. E
poi non riusciva a capacitarsi del fatto che la mamma fosse morta
dandomi alla luce. E ha sempre dato la colpa a me. Per questo porto
ancora le cicatrici di quegli anni. Ma porto enormi cicatrici sul
cuore. E conserverò quella foto per sempre. E' quasi più
importante di Blanche. O forse lo è. In
tal caso mi sentirei un idiota. Una foto più importante della
persona che amo. Ma se ci fosse un incendio per prima cosa porterei in
salvo la foto. Ma solo perché in lei c'è
il mio cuore. La mente. Ed è l'unica cosa immortale della mia
intera vita. E ogni giorno desidero di morire. Solo per vedere loro. I miei compagni di vita. I miei fratelli di sangue. Il bambino è la forma più perfetta di essere umano.
Chi oggi verserà il sangue con me, sarà mio fratello.
Loro lo sono. Non sono morti tutti nello stesso giorno. Ma hanno versato il loro sangue. Io e Justin versammo il nostro nell'esatto punto in cui l'auto li investì. Bum. L'idea venne a me. E ne sono orgoglioso, anche se mi fece male. Piansi per una settimana di fila. Giorno e notte. Justin è l'unico che mi abbia mai visto piangere. Di fronte a mio padre non ho mai osato. Troppo orgoglioso.
Il presente è il momento in cui il passato abbraccia il futuro.
Per me non esiste più futuro. Senza di loro, come potrebbe mai esistere? Ho diversi oggetti loro. Che ci scambiammo da piccoli. Da bambini.
L'infanzia non va dalla nascita ad una certa età, quell'età in cui il bambino cresce e mette da parte i vecchi giochi. L'infanzia è il regno in cui nessuno muore.
Le biglie. Ne conservo una in particolare, che mi diede William. Al sole brillava di una luce sconvolgente. Me la diede perché gli sembrava un regalo carino. Mi guardò con il suo sorrisetto furbetto e i suoi occhietti vivaci e pieni di vita. Ricordo ancora le sue parole...che però si perderanno nel tempo, ne sono sicuro. [....] ti ricorderai di me grazie a lei. Quando io sarò il proprietario di quel grattacielo e avrò domato un orso polare artico, ti chiamerò dovunque tu sia...e ti dirò "ehi...sono William, campione, ti sei già scordato di me? Sì..quando tu sarai il più grande giocatore di baseball della storia Americana!" [...]. Come scordare quelle parole. Baseball. Non ci voglio giocare. Mai più. Quella biglia a William ricordava molto sua madre. Non si è mai scoperto il perché. Uno dei tanti misteri della vita.
Di loro conservo anche tutte le cartoline che mi mandarono dal New Mexico, dall'Europa, da Las Vegas....Tutte.
Non sono tante le cose che mi ricorderanno sempre loro. Ma darei la vita per loro. Non distruggetele! Muoio io! Sembra esagerato, ma a parte Blanche non mi resta niente.
E mi ricorderò per sempre del tramonto. Dell'odore quasi di cuoio delle palline. Io le mordicchiavo sempre. Tanto per farmi i denti.
William, Ryan, Alex e tutti gli altri, vi ricordate di quando andò in mezzo alla strada?
Ci andai io. In mezzo al traffico di New York è peggio che andar di notte.
La famigliarità con il pericolo rende il coraggioso più coraggioso, ma meno audace.
Buttarsi nel traffico di New York. Che sfida. E quasi mi ruppi un dente. E sempre con la lingua mi vado a toccare il punto. Perché tutto ricorda VOI! Capite? Bambini, ragazzini...nelle sere d'estate ci raccontavamo sempre dei nostri sogni. Delle nostre avventure immaginarie..della nostra ragazza ideale. E non ho mai potuto raccontare del mio problema. Mi avrebbero aiutato. In qualche modo. Ricordo come se fosse ieri i capelli lunghetti di William...su quella testa poi. Un match vincente. Le bambine della zona gli dicevano di tenerla ordinata e libera la testa per lasciare respirare il cervello. E poi ridendo se ne andavano a giocare con la corda...canticchiando una canzoncina per prenderci in giro. Io me ne fregavo altamente. William continuava a guardarle quasi affascinato. Io gli misi in testa il cappellino e cominciò anche quella partita.
Le sere d'estate.
Le preferisco.
Ci toglievamo le scarpe e passeggiavamo in mezzo all'erba altissima e poi ci buttavamo giù, tanto per sentire l'odore di bava di cane. Urlavamo sempre.
Sono il Re del mondo.
Ma poi in realtà si sa. Se il Signore li ha accolti, vuol dire che prende i migliori. Anche se era troppo presto. E non ha preso anche me.
Sono riuscito a vedere i miei fratelli da bambini e basta. Non riuscirei mai ad immaginarli come me e Justin. Non sarebbero mai più loro. Sono speciali così come sono.
E proprio in quelle sere d'estate si sogna e si gioca come se si potesse essere bambini per sempre.
Evidentemente loro lo facevano di più rispetto a me. Adesso loro sono ancora bambini. Chissà dove. Chissà dove. Forse giù o forse su. Provate ad essere come bambini. Non fate le cose perché sono assolutamente necessarie, ma liberamente e per amore. Tutte le regole diventano una specie di gioco.
E forse anche io sarei un bel bambino. Ma non avrei mai conosciuto Blanche. Anche se, da piccola non doveva essere male la fanciulla. Ma io mi sono innamorato della fanciulla sedicenne. Se fossero stati qui anche loro, me l'avrebbero subito rubata. Invece ho dovuto andarmene in giro con i soliti quattro scagnozzi. Non sono niente in confronto a voi, bambini miei.
I giorni di pioggia. Le scivolate collettive. Le sbucciature. I sorrisi e le risate sotto gli acquazzoni estivi. Uno dei momenti migliori per giocare. In sottofondo solo il clacson delle auto e le urla fuori dai finestrini. Le nonnette che ci guardavano male perché eravamo sporchi e senza ombrello e puzzavamo anche. Ma quello era il nostro odore. Le ragazze che ci osservavano sorridendo e io con i capelli sugli occhi le guardavo affascinato.
Cosa sareste diventati voi adesso? Come Luke? Il boss di una banda di bulletti? O come me? Aspettando il sogno americano e una bella donna?
Non lo sapremo mai.
Ma io so cosa eravate voi. E cosa resterete per sempre.
Bambini vivaci. Movimentati. Quasi crudeli. Sorrisi e risate sadici, che in realtà dimostrano tutta la vivacità in voi. Dementi...delinquenti. Non compro pantaloni rotti perché mi ricordate voi, bambini miei. Tanti difetti, certo. Ma anche tanti pregi, che vedevo solo io. Sempre sgridati dalle nonnette. Dagli autisti. Dagli automobilisti. Da tutti. Ma tutti si fermavano alla prima urlata, perchè vedevano in voi una cosa chiamata: innocenza.
Vorrei sapere chi ha inventato l'innocenza infantile. Doveva essere un bell'originale
Già. E ogni notte vi sogno. Se non sogno Blanche. Il secondo amore più importante della mia vita, dopo di voi.
Io ricordo come se fosse ieri di quando sono stato bambino e dentro di me lo nego. Non voglio ricordarmelo perché so che verrete sempre voi fuori. Ma vivo dei miei ricordi con voi, quindi..perché non rischiare? Io rischierei....
Sareste diventati come Luke? Che non si ricorda della sua infanzia? Spero proprio di no.
Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano.
Note:
Spero che vi sia piaciuto. Ci ho messo tutto il mio cuore ( e santa pazienza) per scriverlo e spero in assoluto che vi piaccia!