Ancora
una volta,
varcai il pesante portone di ferro battuto.
E ancora una volta
la familiarità del luogo mi sconvolse più del
motivo per cui mi trovavo qui.
Il forte odore dei
fiori mi fece venire la nausea, così affrettai il passo e
arrivai alla mia
meta.
Mi chinai quel
tanto che il mio corpo mi permetteva ora
e posai il giglio che avevo in mano. Sfiorò la tua foto.
Mi guardavi con
quel tuo sorriso meraviglioso e la profondità del tuo
sguardo immobile fece
inevitabilmente salire le lacrime.
Cercai di
ricacciarle indietro, ottenendo solo un misero fallimento.
Istintivamente mi
portai una mano sul ventre e la risposta fu immediata: quel movimento
dentro di
me mi fece sorridere e contemporaneamente piangere ancora di
più: questa era la
prova che tu vivevi ancora, dentro di me.
Te
ne sei andato ormai da 8 mesi, mi hai
lasciata qui, con il mio dolore e la mia solitudine, in un momento che
tante
volte avevamo sognato insieme e che ora io vivo da sola.
Dopo due giorni ti
portammo all’ospedale e
il responso dei medici fu sconvolgente.
Non voglio ripetere il
nome del tuo male.
So solo che in 3 mesi ti ha distrutto, cancellando ogni traccia di vita
dal tuo
corpo.
Te ne sei andato il 15
giugno. Quella notte
l’ho passata accanto al tuo letto, tenendoti la mano, e
quando la tua presa si
è allentata e in un soffio mi hai detto “ti
amo” per
l’ultima volta, ho creduto davvero che
quella fosse la fine della mia vita.
Ma soprattutto
è stato lui il primo a cui
ho detto che, nonostante tu non ci fossi più, avevo ancora
un motivo per
lottare.
È
felicissimo di diventare zio, e continua
a ripetermi che tu saresti stato altrettanto felice di essere padre. Ma
questo
lo so da sola, me lo dicevi anche tu quando fantasticavamo sulla nostra
vita
futura.
Il ricordo dei
nostri momenti felici mi fece sentire una sciocca e ridicola
adolescente
sognatrice, ma poi pensai “smettila di accanirti su
te stessa, hai 16 anni,
davvero pensavi che il destino ti avrebbe riservato una prova del
genere?”
Mentre tu eri malato
io ero sempre con te e
avevo piano piano abbandonato la mia vita, ma avevo la consapevolezza
che nel
mio corpo qualcosa non stava funzionando...
Una settimana dopo la
tua morte scoprii di
essere incinta.
Ma
questo è tutto ciò che dovevo dirti.
Eternamente tua,
Antonella
Pensando queste
parole, lentamente mi allontanai, una lacrima solitaria sulla guancia
e una
nuova forza nel cuore...
P.S.: questa
è in
assoluto la mia prima esperienza come scrittrice di FF, siate buoni!
Grazie in anticipo!!!