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Autore: darkjedi    29/04/2010    1 recensioni
Nella Flotta Stellare c'è un traditore che lavora per i Romulani e rapisce Willam Riker. Che succederà al giovane comandante? Rivedrà di nuovo i suoi amici?
FINALMENTE C'è L'ULTIMO CAPITOLO LA FIC è FINITA MA NON TEMETE NE HO IN MENTE UN'ALTRA, MA DOVETE ASPETTARE UN Pò DI TEMPO.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Data, Deanna Troi, Jean-Luc Picard, William Riker, Worf
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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TRADIMENTO NELLA FLOTTA STELLARE

 

Il Comandante William T. Riker stava uscendo dal suo alloggio, quando lo schermo sulla sua scrivania suonò annunciando una chiamata privata in arrivo. Will si precipitò e accese lo schermo; era l’Ammiraglio Simmons, un vecchio amico di suo padre.

“Salve Ammiraglio, “ lo salutò con calore, poi notò il volto scuro dell’uomo e continuò “cosa c’è?  È successo qualcosa ?”

“Mi dispiace Will ma ti porto brutte notizie. Tuo padre è gravemente malato e chiede di te, dovresti tornare subito sulla Terra e non so nemmeno se riuscirai ad arrivare in tempo” disse l’uomo con vo- ce addolorata.

Will Riker sbiancò visibilmente e mormorò “La ringrazio Ammiraglio cercherò di partire il più presto possibile.”

Si alzò, uscì dal suo alloggio e si diresse verso il Ponte di Comando, doveva parlare al Capitano Picard. Quando finalmente le porte del turboelevatore si aprirono Riker uscì e dopo aver dato una rapida occhiata alle poltrone vuote sulla Plancia si diresse verso la saletta tattica, suonò e quando le porte si aprirono il Primo Ufficiale dell’Enterprise scomparve all’interno.

Data e Wesley Crusher, seduti rispettivamente alle postazioni delle Operazioni e del Timone, si guardarono stupiti era strano che il Comandante Riker entrasse in Plancia senza scambiare un saluto con loro e poi si era diretto verso la saletta tattica del Capitano come se avesse avuto molta fretta, doveva essere di certo successo qualcosa.

Il Capitano Jean-Luc Picard sollevo lo sguardo dai rapporti che stava controllando e disse “Cosa c’è Numero Uno?”

Riker era rimasto a fissare il vuoto ma all’invito del Capitano si riscosse e mormorò “Ho bisogno di una licenza capitano, devo tornare con urgenza sulla Terra.”

Picard lo fissò con attenzione, non aveva mai visto il suo Primo Ufficiale in quelle condizioni, mise da una parte il rapporto che stava leggendo e disse “Si sieda Will e mi dica tutto”.

Will Riker si sedette pesantemente sulla sedia di fronte alla scrivania e raccontò al Capitano Picard la breve conversazione avuta poco prima con l'Ammiraglio Simmons.

Quando Riker ebbe finito di raccontare Picard spinse un pulsante sulla scrivania e disse “Signor Data a che punto siamo con la mappatura di questo sistema.”

“Non siamo neanche alla metà, Capitano” rispose l’androide.

“Capisco.” Rispose Picard dopo un breve silenzio poi continuò “Contatti tutte le navi che incrocia-no la nostra rotta e dica loro che un membro dell’equipaggio ha bisogno di un passaggio urgente verso la Terra o una base stellare. Ha capito bene.”

Dopo la risposta affermativa dell’androide chiuse la comunicazione e si girò verso il Comandante Riker e disse “Ecco fatto, ora dobbiamo solo aspettare che qualche nave chiami, intanto lei si vada a preparare Will, la avvertirò io se ci sono novità.”

“Grazie Capitano.” Fu l’unica risposta che il giovane riuscì a dire.

Una volta che fu nel suo alloggio, Riker iniziò a tirare fuori dall’armadio una borsa e qualche cam- bio ma poi lasciò cadere tutto a terra e si sedette sul letto con la testa tra le mani. Si sentiva stordito, aveva sempre pensato che non importasse niente di suo padre, ma ora al pensiero che stava male e c’era la probabilità che non potesse arrivare in tempo per vederlo un’ultima volta sentiva un dolore profondo nel petto. Fu il suono del campanello alla porta a distrarlo dai suoi pensieri e senza alzare la testa mormorò “Avanti.” Era Deanna.

La giovane donna  si avvicinò e disse “Will, cosa c’è?”

Il giorno prima avevano deciso di incontrarsi al bar della nave per fare colazione insieme e non trovandolo lì aveva deciso di cercarlo sulla Plancia e poi nei suoi alloggi.

Will Riker aveva sollevato la testa e l’aveva guardato fissa negli occhi. Deanna sentì un’ondata di disperazione e dolore venire da lui, doveva essere successo qualcosa di grave. Si accucciò al suo fianco e ripeté la domanda, poi vedendo che lui ancora non rispondeva lo raggiunse con il legame che avevano forgiato tanto tempo fa “Imzadi, ti prego dimmi cosa c’è.”

Senza neanche alzare la testa Will mormorò “mio padre è gravemente malato Deanna, e ha chiesto di vedermi per l’ultima volta ma…. ma è probabile che non riesca ad arrivare in tempo per veder- lo.”

“Oh, Will mi dispiace” mormorò Deanna abbracciandolo.

Il comunicatore suonò e Will Riker si alzò allontanandosi da Deanna e toccò il dispositivo di comunicazione attaccato alla sua divisa.

“Qui Riker” disse.

“Numero Uno le abbiamo trovato un passaggio ma non credo che sia di suo gradimento” disse la voce di Picard.

“Vengo subito, Capitano.”

Quando fu sul Ponte di Comando, Picard gli riferì “Abbiamo ricevuto una comunicazione da una nave ferenghi, un certo Daimon Tor è pronto ha darle un passaggio fino alla Base Stellare 10.”

“Signor Data non ci contattato nessun’altra nave ?”

“No, Comandante, la nave ferenghi è stata l’unica ma se vuole posso continuare a chiamare.”

“No, non posso aspettare, Capitano penso che accetterò quel passaggio. Signor Data riferisca a Daimon Tor che sarò pronto quando arriverà a distanza di teletrasporto.”

Poco tempo dopo la nave ferenghi li contattò avvertendoli che aspettava il suo ospite e Will Riker che era pronto, entrò nella sala teletrasporto insieme al capitano Picard e Deanna.

Jean Luc Picard strinse la mano del suo Primo Ufficiale con forza e disse “Spero che faccia in tempo ad arrivare Will. Si preoccupi solo di lui e di nient'altro”

“Si Capitano, e grazie per tutto quello che ha fatto.” Disse Will Riker ricambiando con calore la stretta. Poi Picard uscì lasciando soli i due giovani.

Deanna lo strinse forte a sé  e mormorò con le lacrime agli occhi “torna presto da me, Will.”

“Appena mio padre starà meglio, tornerò da te, te lo giuro.” Disse Will stringendola a sé e assapo- rando il suo fresco profumo poi mormorò “Devo andare Deanna la nave ferenghi non aspetterà ancora a lungo.”

L’ultima cosa che vide prima che il teletrasporto si attivasse fu il sorriso triste di Deanna, quando arrivò sulla nave ferenghi vide che ad aspettarlo c’era Daimon Tor e un gruppo di ferenghi, accenno un sorriso e disse “La ringrazio per il passaggio, Daimon Tor.”

“No Comandante, devo ringraziarla io, la sua  cattura mi farà guadagnare molto latinum.”

E prima che Will Riker potesse reagire una frusta phaser lo colpì al petto, prima di svenire il suo ultimo pensiero fu per Deanna, chissà se, e quando l’avrebbe rivista.

  
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