TRADIMENTO NELLA FLOTTA STELLARE
Il Comandante William T.
Riker stava uscendo dal suo alloggio, quando lo schermo sulla sua scrivania
suonò annunciando una chiamata privata in arrivo. Will si precipitò e accese lo
schermo; era l’Ammiraglio Simmons, un vecchio amico di suo
padre.
“Salve Ammiraglio, “ lo
salutò con calore, poi notò il volto scuro dell’uomo e continuò “cosa c’è? È successo qualcosa
?”
“Mi dispiace Will ma ti
porto brutte notizie. Tuo padre è gravemente malato e chiede di te, dovresti
tornare subito sulla Terra e non so nemmeno se riuscirai ad arrivare in tempo”
disse l’uomo con vo- ce addolorata.
Will Riker sbiancò
visibilmente e mormorò “La ringrazio Ammiraglio cercherò di partire il più
presto possibile.”
Si alzò, uscì dal suo
alloggio e si diresse verso il Ponte di Comando, doveva parlare al Capitano
Picard. Quando finalmente le porte del turboelevatore si aprirono Riker uscì e
dopo aver dato una rapida occhiata alle poltrone vuote sulla Plancia si diresse
verso la saletta tattica, suonò e quando le porte si aprirono il Primo Ufficiale
dell’Enterprise scomparve all’interno.
Data e Wesley Crusher,
seduti rispettivamente alle postazioni delle Operazioni e del Timone, si
guardarono stupiti era strano che il Comandante Riker entrasse in Plancia senza
scambiare un saluto con loro e poi si era diretto verso la saletta tattica del
Capitano come se avesse avuto molta fretta, doveva essere di certo successo
qualcosa.
Il Capitano Jean-Luc Picard
sollevo lo sguardo dai rapporti che stava controllando e disse “Cosa c’è Numero
Uno?”
Riker era rimasto a fissare
il vuoto ma all’invito del Capitano si riscosse e mormorò “Ho bisogno di una
licenza capitano, devo tornare con urgenza sulla Terra.”
Picard lo fissò con
attenzione, non aveva mai visto il suo Primo Ufficiale in quelle condizioni,
mise da una parte il rapporto che stava leggendo e disse “Si sieda Will e mi
dica tutto”.
Will Riker si sedette
pesantemente sulla sedia di fronte alla scrivania e raccontò al Capitano Picard
la breve conversazione avuta poco prima con l'Ammiraglio
Simmons.
Quando Riker ebbe finito di
raccontare Picard spinse un pulsante sulla scrivania e disse “Signor Data a che
punto siamo con la mappatura di questo sistema.”
“Non siamo neanche alla
metà, Capitano” rispose l’androide.
“Capisco.” Rispose Picard
dopo un breve silenzio poi continuò “Contatti tutte le navi che incrocia-no la
nostra rotta e dica loro che un membro dell’equipaggio ha bisogno di un
passaggio urgente verso la Terra o una base stellare. Ha capito
bene.”
Dopo la risposta affermativa
dell’androide chiuse la comunicazione e si girò verso il Comandante Riker e
disse “Ecco fatto, ora dobbiamo solo aspettare che qualche nave chiami, intanto
lei si vada a preparare Will, la avvertirò io se ci sono
novità.”
“Grazie Capitano.” Fu
l’unica risposta che il giovane riuscì a dire.
Una volta che fu nel suo
alloggio, Riker iniziò a tirare fuori dall’armadio una borsa e qualche cam- bio
ma poi lasciò cadere tutto a terra e si sedette sul letto con la testa tra le
mani. Si sentiva stordito, aveva sempre pensato che non importasse niente di suo
padre, ma ora al pensiero che stava male e c’era la probabilità che non potesse
arrivare in tempo per vederlo un’ultima volta sentiva un dolore profondo nel
petto. Fu il suono del campanello alla porta a distrarlo dai suoi pensieri e
senza alzare la testa mormorò “Avanti.” Era Deanna.
La giovane donna si avvicinò e disse “Will, cosa
c’è?”
Il giorno prima avevano
deciso di incontrarsi al bar della nave per fare colazione insieme e non
trovandolo lì aveva deciso di cercarlo sulla Plancia e poi nei suoi
alloggi.
Will Riker aveva sollevato
la testa e l’aveva guardato fissa negli occhi. Deanna sentì un’ondata di
disperazione e dolore venire da lui, doveva essere successo qualcosa di grave.
Si accucciò al suo fianco e ripeté la domanda, poi vedendo che lui ancora non
rispondeva lo raggiunse con il legame che avevano forgiato tanto tempo fa
“Imzadi, ti prego dimmi cosa c’è.”
Senza neanche alzare la
testa Will mormorò “mio padre è gravemente malato Deanna, e ha chiesto di
vedermi per l’ultima volta ma…. ma è probabile che non riesca ad arrivare in
tempo per veder- lo.”
“Oh, Will mi dispiace”
mormorò Deanna abbracciandolo.
Il comunicatore suonò e Will
Riker si alzò allontanandosi da Deanna e toccò il dispositivo di comunicazione
attaccato alla sua divisa.
“Qui Riker”
disse.
“Numero Uno le abbiamo
trovato un passaggio ma non credo che sia di suo gradimento” disse la voce di
Picard.
“Vengo subito,
Capitano.”
Quando fu sul Ponte di
Comando, Picard gli riferì “Abbiamo ricevuto una comunicazione da una nave
ferenghi, un certo Daimon Tor è pronto ha darle un passaggio fino alla Base
Stellare 10.”
“Signor Data non ci
contattato nessun’altra nave ?”
“No, Comandante, la nave
ferenghi è stata l’unica ma se vuole posso continuare a
chiamare.”
“No, non posso aspettare,
Capitano penso che accetterò quel passaggio. Signor Data riferisca a Daimon Tor
che sarò pronto quando arriverà a distanza di
teletrasporto.”
Poco tempo dopo la nave
ferenghi li contattò avvertendoli che aspettava il suo ospite e Will Riker che
era pronto, entrò nella sala teletrasporto insieme al capitano Picard e Deanna.
Jean Luc Picard strinse la
mano del suo Primo Ufficiale con forza e disse “Spero che faccia in tempo ad
arrivare Will. Si preoccupi solo di lui e di nient'altro”
“Si Capitano, e grazie per
tutto quello che ha fatto.” Disse Will Riker ricambiando con calore la stretta.
Poi Picard uscì lasciando soli i due giovani.
Deanna lo strinse forte a
sé e mormorò con le lacrime agli
occhi “torna presto da me, Will.”
“Appena mio padre starà
meglio, tornerò da te, te lo giuro.” Disse Will stringendola a sé e assapo-
rando il suo fresco profumo poi mormorò “Devo andare Deanna la nave ferenghi non
aspetterà ancora a lungo.”
L’ultima cosa che vide prima
che il teletrasporto si attivasse fu il sorriso triste di Deanna, quando arrivò
sulla nave ferenghi vide che ad aspettarlo c’era Daimon Tor e un gruppo di
ferenghi, accenno un sorriso e disse “La ringrazio per il passaggio, Daimon
Tor.”
“No Comandante, devo
ringraziarla io, la sua cattura mi
farà guadagnare molto latinum.”
E prima che Will Riker
potesse reagire una frusta phaser lo colpì al petto, prima di svenire il suo
ultimo pensiero fu per Deanna, chissà se, e quando l’avrebbe
rivista.