2. Il Paiolo Magico 16.05
Hermione cercò di affrettarsi perché era già
in ritardo, anche se una parte di sé cercava di ritardare l’incontro ancora un
po’. Proprio non voleva vedere Malfoy.
Quando entrò, lo vide seduto in un tavolo
abbastanza appartato del locale. Lui sembrava proprio uguale al ragazzo che
aveva visto due anni fa, forse un po’ più adulto e con un’espressione annoiata
che non lei non aveva mai visto in tutti i sette anni passati nella stessa
scuola. Magari era annoiato perché lei era in ritardo, l’idea la fece sogghignare.
Draco stava aspettando Granger, era già in ritardo di 5 minuti e se c’era una
regola sacra era che un Malfoy non dovrebbe mai
aspettare, forse la strega lo stava facendo apposta. Mentre
la attendeva cominciò a ripetersi mentalmente come avrebbe potuto convincerla
ad accettare la sua offerta.
Hermione si avvicinò al tavolo e in modo
professionale gli disse, “Signor Malfoy, mi scusi se sono in ritardo.”
Lui a guardò per un momento mentre lei stava sulle spine aspettandosi una
rispostaccia.
Hermione lo osservava da sotto le ciglia,
che cosa stava pensando?
E all’improvviso Draco
sorrise, un vero sorriso non un ghigno e disse: “Non importa Signorina Granger, prego si sieda e mi chiami Draco.”
Lei
lo guardò sospettosa. Che cosa stava tramando?
Draco
la osservò attentamente e dentro sè pensò ‘sì,
bisognerà lavorare un po’ sulla sua immagine ma andrà
bene per fare la finta futura moglie’. E poi con fare molto educato spostò la sedia e la fece
accomodare.
Hermione tirò fuori penna e foglio e dopo aver ordinato da bere
cominciò ad intervistarlo. Se lui voleva far finta che
si fossero appena conosciuti e la trattava con rispetto, lei certamente non lo
avrebbe punzecchiato.
Dopo alcune domande
generali, Hermione gli chiese: “Allora Draco, ti
piace il tuo lavoro? Quali sono i tuoi piani per il futuro?”
Lui sorrise, ma il suo
sorriso non raggiunse gli occhi. “Beh, a dirti la
verità il lavoro mi piace molto ma non so se vorrò fare questo lavoro per il
resto della mia vita,” e poi strategicamente sospirò “devo ammettere che come
progetti per il futuro al momento vorrei solo godere della mia vita di scapolo per
alcuni anni, ma mia madre ha un’idea diversa.”
Hermione smise di scrivere e lo guardò, “Che
cosa vorrebbe tua madre?”
Draco sogghignò
mentalmente, la stava portando dove voleva, “Vorrebbe
che mi sposassi e che avessi dei figli. Come sai sono l’ultimo dei Malfoy e
quindi c’è bisogno di eredi.”
Hermione sorrise, ma dentro sé rabbrividì all’idea di una nuova generazione di Malfoy. “E hai pensato ad una candidata come tua futura moglie?”
Lui esitò per un momento
per poi dire tranquillamente, “A dirti la verità ci ho
pensato, ho qualcuno in mente.” La fissò seriamente, “Vorrei che fossi tu, Hermione.”
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“Che
cosa? Sei pazzo?” urlò Hermione
e molta gente nel locale si girò a guardarla.
Draco sussurrò,
“Abbassa la voce Hermione. Non voglio che
nessun altro senta la nostra conversazione.”
Hermione era furiosa, “Spiegati Malfoy!”
Draco rise,
“Siamo tornati al Malfoy? Niente più Draco?”
Hermione stava per tirare fuori la sua bacchetta quando Draco mise una mano sulla sua, “Adesso per
piacere non ti arrabbiare. Lascia che ti spieghi. Come ho detto prima vorrei
divertirmi ancora per un po’ ma mia madre mi sta
stressando. Così ho avuto un’idea, le offro una sposa che lei non approverebbe
e così lei mi darà più tempo per trovare la strega giusta.”
Hermione stava ascoltandolo attentamente. “E
io sarei la strega da non approvare.”
Draco vide che Hermione stava riflettendo sulle cose che le aveva detto. “Ora starai pensando
che benefici otterrai da questo piccolo imbroglio? Beh
Hermione, ti aiuterò a trovare un buon lavoro al
Ministero della Magia.”
Hermione sapeva che lui avrebbe potuto
davvero aiutarla, ma il suo orgoglio le suggeriva di non accettare. “Non sono
in vendita, Draco.”
Lui le sorrise. “Hermione, ti sto solo offrendo un’opportunità che dovrebbe
esserti già stata offerta prima. Sappiamo entrambi che sei
una strega di talento e che l’unica cosa che ti manca è un contatto con
qualcuno di importante. Io ti sto offrendo questo, il resto sta a te e alle tue
capacità.”
Draco sapeva che lei
avrebbe accettato, ma era anche contento che era una
donna con personalità e soprattutto intelligente.
Hermione soppesò bene le parole, “Se io
accettassi, e non dico che lo farò, voglio sapere
esattamente cosa ti aspetti da me e voglio mettere bene in chiaro che non verrò
a letto con te.”
Draco la guardò divertito.
“Senza offesa Hermione ma non ho bisogno di fare una cosa del genere per andare
a letto con una donna.”
Hermione arrossì. Pensandoci bene,
sicuramente Draco Malfoy era ricco e famoso e in più anche carino quindi avrebbe potuto scegliere fra un folto gruppo di donne. E poi
sussultò, aveva appena pensato che Malfoy era carino?
Si sentì male per un secondo, sicuramente aveva avuto
un momento di pazzia.
Draco la lasciò riflettere
per un po’, sapeva che avrebbe accettato e infatti lei
disse: “D’accordo Draco, accetto la tua offerta ma sono sicura che me ne
pentirò.”
Draco rise: “Forza Hermione, sono sicuro che ti divertirai anche tu. Non vedo
l’ora di vedere che faccia farà mi madre quando le
porterò a casa una strega di sangue misto, Griffondoro
e che fa la giornalista.”
Hermione lo guardò preoccupata: “Tua madre
non userà un’ Avada su di
me?”
Draco rise: “Non ti
preoccupare, cercherà di liberarsi di te in modo meno evidente ma molto
efficace. Ma credo che sarai una valida avversaria.”
Hermione sospirò per la centesima volta:
“Bene Draco, adesso informami sul tuo fantastico piano.”
Draco ed Hermione discussero fino alle cinque e poi decisero di
rivedersi davanti al Ministero della Magia alle sette. Draco avrebbe prenotato
un ristorante per le nove e mezzo, ma prima dovevano andare in una centro estetico per perfezionare il look di Hermione.
Quando si salutarono Hermione pensò che
sarebbe stata una lunga settimana.
Draco aveva organizzato
tutto in modo che in sette giorni sua madre cambiasse idea, in fondo meno tempo
passavano insieme meglio era per entrambi.