Rinascendo dalle ceneri troverò riposo;
[dal triste divagare],
una melanconica notte di luna piena,
[decadente]
raccoglierò le favole
che mai ebbi il coraggio d’ascoltare.
[Ritroverò
la voglia di ridere;
ritornerò
forse a sognare.]
Un giorno.
La mia anima fluttua, attraverso il terreno;
attraverso una tomba;
ed un corpo morente,
saremo uniti dalla
morte.
Imminente.
Spesso immotivata ed
incoerente.
Divorerò lo spirito
Con infinita [perversa] dolcezza,
ti mostrerò le stelle,
lasciandole cadere al mio fianco.
Se fossi
pronta
ad attraversare lo specchio;
se fossi
disposta
ad accogliere il mio triste riflesso.
Sarò
mai al sicuro da me stessa?
Solamente nella solitudine
riuscivo a danzare;
non posso fingere d’essere ciò che non sono.
Inadeguata, al mondo che mi circonda;
inanimata.
Non riesco ad essere speciale.
Lasciatemi
riposare.
[Ancora un attimo, vi
prego!]
Mi devo rialzare?
In un campo di girasoli abbandonai il sorriso;
e nelle notti più oscure ritrovavo il respiro.
[Ditemi.
Sono forse un
vampiro?]
E le memorie sulla mia spoglia mortale
[con rovi di rose scarlatte inciderò],
[ancora
ed ancora]
per non dimenticare.
Ma,
dalla sofferenza cercherò insegnamento,
non ho più ali;
posso ancora volare come un tempo?
E quando il mio corpo
giacerà a terra nella decomposizione;
le mie orbite vuote
vedranno solo
ciò che vogliono vedere.
E quando l’ennesimo sogno avrà fine,
sarò obbligata a capire.
Il loop initerrotto;
che non vuole guarire.
Ma.
Non più; schiava delle illusioni.
[Spezzerò
la catena,
che mi tiene
prigioniera.]
Forse un giorno.
Forse
un’altra vita;
forse solo
l’ennesimo viaggio.
Ma senza tristi vie
d’uscita.