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Autore: iosnio90    01/05/2010    4 recensioni
E' la mia prima storia quindi risparmiatemi... comunque...immaginate un matrimonio....Bonnie ed un misterioso quanto bellissimo nuovo vampiro prossimi alle nozze e Damon appena ritornato il cui unico obiettivi è impedire che si sposino...per gioco? per capriccio?....per amore? beh credo che lo scprirà presto... è una Damon-Bonnie in piena regola....la mia coppia preferita...speriamo abbiano un lieto fine.
Genere: Romantico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il linguaggio della resa'
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Capitolo quarto

Era notte. Un lampo squarciò il cielo. Il vento agitava gli alberi. Gli animali, impauriti, fuggivano via. Damon. Damon con le mani e le labbra sporche di sangue. Lucas. Lucas a terra, senza vita, completamente a brandelli. Damon, con in mano il cuore di Lucas, che si volta e, con gli occhi ormai vuoti e privi di ogni sentimento, getta la testa all’indietro mentre una risata fragorosa, crudele e soddisfatta fende l’aria.

Gli occhi di Bonnie si aprirono di scatto. Era terrorizzata. Aveva appena avuto una visione e non le era per niente piaciuta. Aveva visto Damon uccidere Lucas. Le lacrime, senza che lei volesse, le corsero agli occhi. Bonnie si ricordò della tremenda sensazione avuta qualche ora prima….Possibile?….Damon non avrebbe di certo osato tanto….ma non ne era convinta. La sensazione continuava….e se poi tutto si fosse avverato lei cosa avrebbe fatto?…non sapeva darsi una risposta, ma restava il fatto che sapeva che Damon voleva fare del male a Lucas, lo sentiva, e sapeva dove si trovava ora o comunque dove si sarebbe trovato di lì a poco….Bonnie aveva all’istante riconosciuto il posto della visione…l’Old Wood…. nei pressi della grande quercia che a Damon piaceva tanto.
Senza neppure pensarci scese dal divano dove, a quanto pare doveva essersi addormentata, si diede una veloce occhiata alla specchio, prese il cellulare e chiamò Lucas.
Quando lui rispose, Bonnie ricacciò giù il magone che aveva in gola e gli disse: “Hey tesoro, ascolta ho avuto un po’ di problemi con il fioraio che avevamo scelto, ma dato che è il migliore che abbiamo a disposizione ho deciso di andare lì a risolvere di persona!”.
“Certo, sono da te in un attimo e andiamo, ok?”.
“No, non ce ne è bisogno e poi sono già in macchina, sarà una cosa breve….tu vai dagli altri alla pensione e cominciate senza di me…ci sono ancora così tante cose da fare e mancano così pochi giorni che ho pensato sia meglio se ci dividiamo il lavoro…così io mi occupo di questa seccatura con il fioraio, mentre tu porti avanti le operazioni….cosa ne pensi?”.
“Hai ragione, amore! Ma mi raccomando torna presto!” - le disse lui.
“Sì, non preoccuparti ci vorrà poco”- rispose lei.
“Ti amo!” - fece Lucas.
“Anch’io” - rispose Bonnie e poi riagganciò.
Adesso poteva concentrarsi davvero sull’ incredibile sciocchezza che stava per fare: senza dire nulla a nessuno, stava per andare nell’Old Wood a cercare Damon che era infuriato, le voleva uccidere il fidanzato e probabilmente avrebbe ucciso anche lei.
Il sole fuori cominciava a calare, Bonnie ricordò che nella visione era buio pesto e si affrettò, aveva solo poche ore.
Uscì di casa velocemente e presa l’auto si diresse verso un destino a lei ignoto.

Dire che era semplicemente infuriato era poco, Damon si sentiva ribollire dalla rabbia, si sentiva come un vulcano in procinto di eruttare e sapeva che tutta la sua furia si sarebbe abbattuta su una persona ed una soltanto…quello sporco verme immondo di Lucas. Al solo pensiero sorrise di piacere, quando ad un tratto sentì uno scricchiolio alle su spalle.
Si dileguò in un istante.

Bonnie aveva attraversato quel bosco maledetto, nel vero senso del termine, tutto d’un fiato e senza voltarsi indietro.
Quando entrò nella radura dove c’era la quercia, si guardò intorno ma non vide nessuno…lì Damon non c’era o almeno sembrava non esserci, ma chi poteva dirlo?…così avanzò e cominciò ad urlare a gran voce: “DAMON”.

Stefan aveva sentito all’improvviso un enorme ondata di Potere pervadere l’aria…aveva riconosciuto subito quell’aura…Damon….ma chissà perché era così fuori controllo.
Decise, per il bene di tutti, di andare a controllare.
“Hey dove vai così di fretta, tra poco saranno qui gli altri” - gli chiese Elena.
“Non hai sentito?”.
“Cosa?”
“Damon…ha inviato un’ondata di Potere gigantesca dall’ Old Wood….non lo senti?” - le disse Stefan.
Elena si concentrò e… “Oddio, Stefan, ma cosa gli prende? Sembra totalmente fuori di sé, non cerca neppure di contenere la sua aura…perché fa così? Credi sia ancora a causa mia?” - chiese lei.
“No…sono convinto che non tu c’entri un bel niente…anzi credo che c’entrino le nozze di Bonnie”.
“Cosa? Ma dai è impossibile, cosa dovrebbe importarsene lui di Bonnie che si sposa…lei per lui è come tutti gli altri, lo sai, un essere insignificante, cibo e nient’altro!” - disse risoluta Elena che nel frattempo si era avviata verso la porta.
“Dove vai?” - le domandò Stefan.
“Semplice, nell’Old Wood, vado a dirgli di smetterla, io sto con te…deve rassegnarsi!”.
“Elena torna qui” - le disse Stefan che si era avvicinato e le aveva afferrato un braccio - “Scusa, ma ti ripeto che secondo me, e secondo quello che ho visto e sentito in questi giorni sommato a dei vecchi sospetti accumulati negli anni, ti ripeto che tu non c’entri nulla, ma c’entra Bonnie, sono convinto che resteresti sconvolta da quanto credo che Damon tenga a Bonnie, e poi, scusa, ma come hai fatto a non accorgerti che lui si comportava sempre in modo diverso con Bonnie rispetto a come era con gli altri”.
“Si, ma…….” - riattaccò Elena.
“Ma….nulla. Scusa se te lo dico, ma secondo me, a volte Damon si è comportato meglio con Bonnie che con te!” - la interruppe lui.
Elena restò semplicemente a guardarlo con aria diffidente, poi disse: “Stefan, lo senti? Sembra che si sia calmato…credi sia il caso di controllare comunque?”.
“No, forse è meglio se ora lo lasciamo solo,ma andrò a parlargli più tardi!” - fu la risposta di Stefan.

Bonnie aveva urlato a squarcia gola il nome di Damon, per più o meno un quarto d’ora e sentiva la gola cominciare a bruciarle, stava per desistere quando vide una sagoma scura su uno dei rami più grossi della quercia.
Era lui. La fissava e il suo sguardo era freddo, vuoto, calcolatore…
Bonnie cominciò a tremare e sentì gli occhi pizzicarle per le lacrime che disperatamente chiedevano di uscire, ma che lei ricacciava sempre indietro con vigore.
“Damon….sei tu!..Per favore, potresti venire giù? Ho un disperato bisogno di  parlarti” - gli disse.
Lo vide esitare, beh, in effetti non lo vide fare perfettamente nulla, se ne rimaneva semplicemente lì immobile a fissarla e Bonnie pensò che forse stesse esitando.
Ma, ad un tratto, se lo ritrovò di fronte…si era mosso così velocemente che non era riuscito a vederlo.
“Cosa vuoi?” - le chiese.
- Fantastico! Adesso mi ammazza -! pensò Bonnie
“Allora? Cosa vuoi?” - insistette lui.
“Beh….ecco…io…” - farfugliò Bonnie, terrorizzata da quegli occhi gelidi fissi su di lei.
“Parla oppure vattene….ho altre cose a cui pensare, io!” - le ordinò.
Bonnie ricordò cosa erano le “altre cose a cui doveva pensare” e trovò il coraggio di parlare.
“Ho avuto una visione, Damon! Ti ho visto uccidere Lucas!”
Un sorriso si formò sulle labbra di Damon. Bonnie s’irrigidì, ma continuò imperterrita.
“Non voglio che tu gli faccia del male, Damon! Hai capito?” - gli disse.
Il sorriso di Damon scomparve, le si avvicinò lento e guardandola negli occhi le disse: “ Come osi, tu, stupida, piccola streghetta dare degli ordini a me? Non sono affari tuoi cosa faccio io!”.
“E invece sì se te ne vai in giro a cercare di uccidere il mio fidanzato” - lo sfidò lei.
Damon fece un ulteriore passo avanti. Bonnie sentì la gonna che aveva addosso accarezzare i jeans di Damon tanto erano vicini.
I loro occhi erano incollati e Bonnie sentì che stava cominciando a perdersi in quel nero senza fine, sentiva le membra intorpidirsi, il mondo intorno a lei sparire lasciando soltanto Damon….Damon, solo lui e nessun altro….ma…
“NO” - urlò Bonnie sbattendo le palpebre per un po’ - “Non cercare di influenzarmi, Damon, perché non ci riuscirai, non riuscirai a cancellare Lucas dalla mia mente e dal mio cuore. Non so come te la cavavi con Elena e i suoi sentimenti per Stefan, ma io sono diversa, non sono lei,e non ti permetterò di influenzarmi, intesi?”.
Vide Damon guardarla con un misto di incredulità e….sconforto?
“Sempre la stessa storia, vero? Lucas, Lucas e sempre e solo Lucas…e poi ti chiedi perché voglio toglierlo di mezzo!” - le disse continuando a fissarla.
“Sì, infatti, perché? Perché vuoi ucciderlo? Cosa ti ha fatto? Nemmeno lo conosci!”.
“Non lo capisci proprio?” - sbottò lui - “Ti ha portata via da me, ecco cosa ha fatto”.
Ancora quella storia…ma perché si ostinava a raccontarle quella frottola? Perché voleva farla soffrire così? si chiedeva Bonnie.
Lui si allontanò di colpo, tornò sotto la quercia dove sferrò un pugno all’enorme tronco, intaccando il legno e poi restò lì a guardarsi le ferite sulla mano che si rimarginavano. Bonnie ricordò che il legno di quercia poteva ferirlo, persino ucciderlo.
Damon era ancora lì, quando all’improvviso Bonnie lo vide piegare la schiena all’indietro e lanciare un urlo straziante che fece volare via ogni uccello si fosse annidato da quelle parti, poi, incredula e sconvolta, lo vide accasciarsi a terra.
Si precipitò da lui, gli si inginocchiò di fronte, gli prese il viso tra le mani e lo sollevò per guardarlo negli occhi, non l’aveva mai visto così e un sentimento che non aveva nulla a che fare con la compassione, ma che era più una sorta di dolore fortissimo al cuore perché sentiva che lui soffriva a causa sua, si impadronì della sua mente, della sua anima e del suo cuore.
Per un momento infinito restarono lì a guardarsi, con le mani di lei ancora sul viso di lui, poi Bonnie parlò:
“Damon, cos’hai? Dimmelo”.
“Bonnie… io mi sento…impazzire. Più passano i giorni e l’unica cosa a cui penso è che presto sposerai quell’inetto, probabilmente ti lascerai trasformare da lui e resterete insieme in eterno, ed io? Io starò lì a guardare perché tu non vuoi saperne di me, e a buon ragione visto come ti ho trattata anni fa! Ti ho usato come un giocattolino insignificante, come un ripiego, ma ora non è più così…ora è tutto diverso…tu non sei un ripiego!” - le disse con foga.
Bonnie si sentiva preda di mille emozioni diverse…quante volte aveva sognato che Damon le dicesse quelle cose e adesso eccolo lì….ma lui aveva ragione…adesso era tutto diverso, adesso c’era Lucas.
“Damon, non parlarmi così….non puoi…non te lo permetto….fino a qualche tempo fa avrei venduto l’anima pur di sentirmi dire cose così da te…ma adesso, come hai detto tu, è tutto diverso…adesso c’è …”
“Lucas…” - la interruppe.
“Si, adesso c’è Lucas…lui ha fatto molto per me, mi ha aiutata a crescere, mi ha fatto sentire amata, ha rimesso insieme i pezzi che il mio….insomma, che quello che provavo per te e che non è mai stato corrisposto, aveva devastato…e ora tu non puoi dirmi così” - concluse lei.
Restarono ancora a fissarsi, persi l’uno nello sguardo dell’altra.
Poi Damon mise le sue mani sul viso di Bonnie.
“Bonnie, non respingermi!” - le disse e la sua era semplicemente una richiesta non un tentativo di influenzarla.
Piano cominciò ad avvicinare il suo viso a quello di lei, ormai le loro labbra erano sul punto di sfiorarsi. Bonnie sgranò gli occhi, cominciò ad ansimare e sentì il suo cuore correre all’impazzata. Damon era sempre più vicino.
- Chiudi gli occhi, Bonnie….chiudi gli occhi e gira di lato la testa….devi resistere! - le disse una voce nella sua testa.
Ma la voce del suo cuore le diceva: - Non aver paura, Bonnie, lasciati andare, questa volta non ti farà male, abbandonati a lui, è quello che hai sempre voluto -
E nella battaglia tra mente e cuore, vinse quest’ultimo.
Damon poggiò delicatamente le sue labbra sulle sue, e Bonnie sentì pura elettricità correrle ovunque ed in quel momento sentì di essere davvero viva.
Lei gli intrecciò le braccia intorno al collo, mentre lui la attirò ancora di più a sé tenendola per i fianchi, e allora fu pura follia.
Il bacio, da tenero e delicato, divenne frenetico ed insistente.
Bonnie sentì come se tutta la passione ed il desiderio accumulati negli anni da quando aveva conosciuto Damon trovassero il loro libero e naturale sfogo in quel bacio.
In quel momento non riuscì più a tenere a freno le lacrime, ogni suo argine, ogni diga che aveva costruito dentro di sé per tenere a bada certe emozioni, erano crollate appena entrate in contatto con la pressante frenesia delle labbra di Damon. Intorno a lei tutto scomparve, c’erano solo loro due, Bonnie e Damon, e questa volta sapeva di non essere sotto l’incanto di Damon, sapeva che tutto quello era opera del suo cuore e dell’amore che provava per lui. Sì, amore….era esattamente questo che provava per lui era inutile continuare a mentire a se stessa, lei non lo aveva mai dimenticato, l’aveva sempre amato, sempre.
Quando si staccarono, ansimanti, Bonnie vide Damon e capì che in quel momento i loro cuori  erano un tutt’uno finito e completo. Non si era mai sentita così.
Damon le asciugò con dolcezza una lacrima che ancora le scorreva sul viso.
“Grazie” - le sussurrò, sorridendo.
“Di cosa?” - chiese lei colta alla sprovvista.
“Di esserti lasciata andare a me, di avermi dato la possibilità di dimostrarti che quello che continuo a ripeterti, cioè che non sei un ripiego e che ti voglio come nessun’altra,è vero…è tutto vero! Bonnie…io ti…”
“DAMON!DAMON!” una voce sempre più vicina ruppe l’incantesimo….era Stefan.
“Oh dannazione!Maledetto rompiscatole!” - disse Damon digrignando i denti.
“E’ il mio adorabile fratellino impiccione e inopportuno” - continuò diretto a Bonnie.
- Cavolo, possibile che Stefan doveva scegliere proprio questo momento per far visita al fratello!….Proprio ora che Damon stava per dirmi chissà cosa - pensò Bonnie stizzita. - Ma d’altra parte forse è meglio non sapere, io devo pensare a Lucas, non importa quanto sia stato perfetto il bacio con Damon, era solo un bacio - si disse risoluta, sentendo la parte razionale riprendere pian piano il sopravvento.
“DAMON? DAMON, RISPONDIMI, LO SO CHE SEI QUI!” - gridò Stefan.
“Vai” - disse Bonnie a Damon.
“Cosa?”.
“Mi hai sentita, Damon, vai! Tra poco Stefan sarà qui e non voglio che mi veda…sai com’è io starei per sposarmi!”.
“Cosa? Vuoi ancora sposarti?”  - disse lui quasi urlando.
“Sì, ovvio. Io devo pensare a Lucas. Non posso lasciarlo così dopo tutto quello che ha fatto per me solo perché tu sei ritornato….io ti credo quando dici che non sono più un ripiego per te, davvero….ma non posso correre di nuovo il rischio di finire in pezzi, non lo sopporterei, Damon, ne morirei…e non voglio!”.
“Ma…il bacio…”.
“Il bacio è stato perfetto, ti ho sentito davvero, per la prima vota ti ho sentito…ma…io…”
“DAMON! ESCI FUORI!” - urlò Stefan.
“Oddio….che strazio!….Ok, Bonnie, ascolta, ne riparleremo più tardi, stanotte verrò da te, aspettami,ok?” - disse lui.
“Ok, ti aspetterò” - disse lei.
Si alzò in piedi, lui le prese la mano e la intrecciò alla sua come a creare un simbolo della loro unione. Bonnie fissò per un attimo la sua mano intrecciata a quella di Damon, poi alzò lo sguardo per sorridergli. Damon ricambiò stringendole di più la mano e sorridendole, non con uno dei suoi soliti sorrisi di scherno, ma con un vero sorriso e poi la lasciò andare, preparandosi a cercare dentro di sè tutta la forza per nascondere quella felicità che la tenera streghetta aveva fatto nascere dentro di lui e affrontare il fratello come se fosse il solito Damon.



NOTA:
Ecco un nuovo capitolo...spero vi piaccia e spero che continuerete a sostenermi nello sviluppo di questa mia prima storia.
Fino ad ora ho sempre postato un capitolo al giorno...ma ora probabilmente non ci rivedremo per 2 giorni...fino a martedì...o anche mercoledì...ma non preoccupatevi...tornerò sicuramente e allora, se riesco, posterò, insieme, anche più di un solo capitolo...dipende dal tempo che avrò in questi giorni....poi però riprenderò la routine di sempre con un capitolo al giorno....quindi....a presto...e mi raccomando...RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE...XDXDXDXDXD....bacioni...iosnio90.

   
 
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