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Autore: MakeSomeNoise    01/05/2010    3 recensioni
Non avrei mai immaginato di arrivare a questo punto. Tanto meno con lui. "Come un uragano sei entrato nella mia vita, lasciandomi spaesata e portandomi via tutto per fare di te il mio mondo, il mio tutto. Ti amo."
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13

 

Un botto proveniente dalla stanza accanto svegliò la ragazza, alzò il busto di scatto ma questo le provocò un forte giramento di testa.
Lily posò le mani intorno alla testa come se volesse fermarla, ma c'era una cosa che la incuriosiva.
Dove si trovava?
Di certo quella non era la sua stanza.
Accanto a lei vi era un comodino nero laccato, la porta in mogano anch'esso nero con un pomello in ottone, nella parete di fronte potè notare un paio di quadri, tutti quanti raffiguranti oggetti e paesaggi astratti, una finestra da dove penetravano piccoli spiragli di luce, un armadio laccato nero, e affianco a lei un ragazzo.
Tom.
La morà decise di alzarsi da quel letto cercando di fare mente locale del perchè si trovava lì e come mai vi ci era anche lui.
I brividi di freddo le percorsero tutto il corpo, la ragazza abbassò lo sguardo sul suo corpo nudo.
Perchè era nuda?
Ritornò vicino al letto e spostò lentamente quel piccolo starto di lenzuolo che l'aveva coperta tutta notte, notò delle piccole macchioline di sangue e il corpo di Tom nudo.
Si portò una mano sulla bocca cercando di soffocare l'urlo che stava per uscire dalla sua bocca.
Raccolse in fretta i vestiti intorno alla stanza, li indossò e scese di corsa al piano di sotto cercando di non far rumore, non voleva svegliare nessuno.
Ma qualcuno l'aveva già preceduta. Bill si trovava in cucina a preparare del caffè e del latte.
Attraverò il salotto di corsa sperando di non essere notata ma si sbagliava.
- Hey! Tutto bene? - chiese Bill sporgendo la testa dalla porta della cucina.
- S.. si - rispose Lily fissando i suoi piedi nudi.
- Dove vai così di corsa? Fermati a far colazione con noi - sorrise il moro.
- No no non posso -
- E perchè ? - Bill era confuso e allo stesso un pò triste per il rifiuto della ragazza, glielo si leggeva in faccia.
- Bill non è il caso -
- Centra mio fratello per caso? -
- No no è tutto ok - ma la voce tremante la tradiva.
Bill le andò incontro avvolgendo il corpo della mora con un suo abbraccio, sarebbe voluta rimanere per ore così, Bill era così calmante.
- Per favore - disse il moro prendendo il viso della ragazza tra le mani per poi posarvi un leggero bacio sulle labbra.
Perchè quel bacio?
Cosa poteva essere balenato nel cervello di quel mostriciattolo?
Ma che diamine prende a tutti?
Lily, immersa nei suoi pensieri, non si accorse di essere rimasta imbambolata con la bocca aperta e le dita su di essa, e che Bill ora non era più lì ma in cucina.
Fece appena in tempo a riprendersi che Bill risbucò in salotto prendendola sottobraccio conducendola al tavolo imbadito di caffè, latte, biscotti, nutella, marmellata, succhi, waffeln.
- Bill, guarda che siamo solo io e te, non dobbiamo mica sfamare l'intero quartiere - rise la mora sedendosi davanti al moro.
- Ci vogliono tante energie alla mattina - rispose massaggiandosi la pancia.
- Si certo, ma va a finire che ingrasso e poi non piaccio più a nessuno - scherzò Lily.
- Ma non dire scemenze, sei bellissima e lo sarai sempre - la riprese Bill strizzandole poi l'occhio.
I due si buttarono a mangiare, parlarono di qualsiasi cosa come se fossero amici da tempo, risero a crepapelle ma si dimenticarono che al piano di sopra c'era qualcuno che stava dormendo.
- Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiill! Ma la smetti di far casino? - urlò Tom mentre scendeva anche lui al piano inferiore.
La mora al suono di quella voce impallidì e a Bill non sfuggì quel particolare.
- Tom, scusami. Buongiorno - gli sorrise il fratello.
- Io devo andare, grazie Bill - detto questo la ragazza si alzò e uscì di corsa dalla cucina, sorpassando Tom, per poi uscire dalla villetta.

Tom rimase immobile appoggiato allo stipite, l'aveva ignorato come se non fosse successo niente tra i due, anzi era scappata da lui.
- Tomi - lo scrollò Bill notando il suo stato catatonico.
- E' successo qualcosa? - continuò il moro.
- No, nulla - scrollò la testa raggiungedo il tavolo.
- Ma che avete voi due? - chiese il vocalist indicando Tom e la porta dove pochi minuti fa era uscita la mora.
Come risposta dal gemello ricevette solo una scrollata di spalle mentre con poca enfasi mangiava un waffeln.
Bill stanco di quel silenzio e dell'aria che girava in cucina andò a sedersi sul comodo sofà bianco in pelle al centro del salotto,, prese il telecomando dalla tasca che vi era attaccata al lato del divano e accese la tv al plasma davanti a sè.
Telegiornale, Soap opera, Cartoni anni '80, calcio, basket. Nulla che gli potesse interessare.
Spense la tv e salì in camera sua, mise un pò di musica e intanto si rifece il letto, sistemò un paio di vestiti che vi erano in giro per la stanza e si gettò sul letto guardando il soffitto, dove vi era un lampadario con dei piccoli cristalli che ricadevano.
Ma la pace venne interrotta da alcuni colpi alla porta.
Il moro controvoglia si alzò dal letto, abbassò la musica ed andò ad aprire la porta.
- Tomi, che c'è? - chiese a Tom che era appoggiato con una mano allo stipite.
- Posso parlarti? - chiese il moro.
Bill fece segno di entrare e di accomodarsi sul letto.
- Era ora che me lo chiedessi - disse raggiungendolo sul letto.
- Si beh ecco.. - balbetto Tom prendendo un piccolo lembo del lenzuolo nero dele letto del gemello stirandolo tra le dita.
- Ieri sera è successo che quando l'ho portata in camera lei mi ha chiesto di rimanere e l'abbiamo fatto - sputò il chitarrista tutto ad un fiato.
- Cosa? - chiese sbalordito Bill.
- Hai capito benissimo - disse abbassando il capo.
- Ecco perchè era così strana stamattina - pensò il moro.
- Era ubriaca e io ne ho approfittato, me l'ha chiesto e io non ci ho pensato due volte. Dovevo fermarmi - continuò Tom portandosi le mani attorno alla testa e poggiando i gomiti sulle ginocchia.
- Tomi, ormai quel che è fatto è fatto, purtroppo non si può tornare indietro nel tempo. Lei sicuramente non si ricordava di cosa fosse successo ma notando il suo corpo nudo accanto al tuo, altrettanto nudo avrà fatto 2+2. Comunque fratellino, stai tranquillo è tutto apposto. - cercò Bill di incoraggiarlo.
- Non è tutto apposto! Non hai visto cosa è successo in cucina? Non mi ha neanche degnato di uno sguardo, appena ha sentito la mia voce è corsa via - disse il moro con la voce tremante.
- Tom, cosa hai provato stanotte? - chiese il vocalist avvicinandosi sempre di più al gemello.
Il chitarrista alzò il viso e guardò fisso neglio occhi il gemello.
- Non lo so, non lo so. So solo che è stato.. diverso? -
- Tom, cosa ci fai ancora qui? -
- Cosa? Che significa questa domanda? - chiese un pò confuso.
- Tom, lei non è come tutte le altre. Corri da lei. - lo incitò Bill.
- Ma.. ma Bill io.. - cercò di replicare Tom ma la mano di Bill gli tappò la bocca.
- Se non corri da lei adesso, in questo preciso istante giuro che ti farò pentire di essere nato -
Detto questo Tom si lanciò fuori dalla porta della camera del gemello urlandogli un grazie.
Bill aveva fatto la cosa giusta?
Tom sarebbe riuscito a farsi perdonare?
E Lily come avrebbe reagito vedendosi Tom davanti a sè?

  
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