Capitolo Quinto.
Omissione.
Percy Weasley rimase alquanto turbato quando seppe che il Ministro aveva serenamente firmato il patto per cui i Mangiamorte con passaporto belga fossero trasferiti sotto la loro autorità. Il problema era che quella monarchia avrebbe condannato a morte i criminali. Era uno dei pochissimi paesi magici a non aver firmato,duecento anni fa,la moratoria contro la pena di morte.
Si alzò prontamente e con un colpo di bacchetta fece entrare la delegazione belga. La donna era quello che l'aveva più scombussolato. Durante l'udienza al tribunale magico le presentarono uno degli imputati condannati. L'uomo, un certo Jean Hungrée, gridò qualcosa rivolgendosi ai tre. Il Colonello si alzò,superò la barriera magica di protezione, con fare disinvolto, gli spaccò la mascella con un pugno fra il silenzio dell'aula. Prese per i capelli l'uomo e gli sussurrò qualcosa che fece sgranare i suoi occhi e zittire.
Si passò velocemente una mano fra i capelli rossi e si tolse gli occhiali.
-Per preparare minuziosamente i documenti ci vorrà del tempo.-
-Quanto?- chiese il Tenente Ferguson,sbuffando e appoggiando i piedi al tavolino.
-Due settimane.- rispose lapidario Percy, spostando alcune carte.
-Così,tanto. Ma prepararle prima?- sbottò il Conte.
Il Duca gli scoccò una breve e glaciale occhiata.-Va benissimo, signor Weasley, entrambe le parti lavoreranno intensamente.- disse l'ex ambasciatore.
Audrey li fissava con un mezzo sorriso, pensando a quanto gli uomini potevano essere infantili in determinate situazioni. Tirò fuori dal taschino interno una piccola scatoletta di metallo con lo stemma reale e lo aprì. Dentro vi erano poste in ordinata fila le sigarette babbane che tanto amava fumare. Ne prese una nel mezzo e con un veloce incantesimo verbale, la mise in bocca, aspirandone l'acre odore,sentendosi subito in pace con i sensi.
Vide chiaramente il giovane rosso alterarsi per tale affronto ed aprire la bocca per dire qualcosa,ma la richiuse subito quando vide il Tenente alzarsi.
-Bene,allora io vado. La Regina ha chiesto la mia presenza e ci sono un paio di eventi mondani a cui vorrei partecipare. Ci vedremo fra due settimane.- disse l'uomo rivolgendosi al Duca. Si voltò verso la donna e con delicatezza prese la sua mano, si chinò e la bacio appena.
-Sarà triste non avervi con voi.- lei alzò gli occhi e lo fissò divertita.
-Lo so, mi saluti la sua ultima conquista.- rispose lei in francese facendo ridere il Duca.
Quando il Tenente se ne andò, fu seguito dal Duca che si congedò dai due con urgenza.
I due rimase seduti, in silenzio per un po'. Entrambi immersi nei loro pensieri.
-Signorina...Bradante, vuole che l'accompagni al suo alloggio temporaneo?- chiese educatamente Percy notando il nervosismo della donna.
-Quale sarebbe?-
-Io non lo so.- rispose il giovane.
-Volete dirmi che non avete pensato voi, a un alloggio per la delegazione belga?- domandò arrabbiata Audrey. Per lei era a dir poco un affronto. Mai nella sua vita si era ritrovata a pensare a dove dormire,cosa mangiare ed addirittura cosa fare. Mai aveva avuto del tempo libero, la sua intera vita era stata progettata e disegnata da sua nonna e dal Parlamento. Sempre al servizio della corona. Richiuse la bocca aperta e tentò di darsi un'aria più seria e normale. In fondo aveva allegramente omesso che lei era la Principessa del Belgio, nipote diretta della Regina.
-No, ma se vuole posso aiutarla.- aggiunse Percy cercando di essere gentile. Se fosse stato per lui sarebbe scoppiato a ridere. Chi si credeva di essere quella ragazza. Nel suo paese poteva anche essere importante, ma sul suo suolo inglese non era nessuno.
-E come?-
Un sorriso sadico nacque sul volto del giovane.
-Conosco, un posticino niente male...-
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Un grazie alle persone che leggono e seguono qst ff.
In particolare fly girl_HH che l'ha messa fra le preferite.
Un bacione a tutti, Dully.