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Autore: gattoridens    02/05/2010    14 recensioni
A quel punto l'Auror Potter, diffidente, lanciò un'occhiata scettica all'amica mentre cercava di indagare più approfonditamente:«Hermione, non hai mai avuto problemi a farmi bere dalla tua bottiglia o dal tuo bicchiere, e non mi sei mai sembrata così possessiva per una burrobirra... mi spieghi che problema hai?» L'amica sospirò e alzò le mani in segno di resa, pronta ad una piena confessione: «Herpes... Herpes labiale...»
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dermatologicamente Compromessi


Merlino come era stanco! Voleva solo buttarsi sul divano e gustarsi una dissetante burrobirra!
Non credette ai suoi occhi quando, entrando nel soggiorno della Tana, sembrava che i suoi desideri fossero stati magicamente esauditi, quindi Harry, fregandosene beatamente dell'esistenza di alcune eccezioni alla Legge di Gamp sulla Trasfigurazione degli Elementi*, che professava l'impossibilità di far apparire alcunché di commestibile solo con l'uso della magia, e pure dimentico del fatto che erano anni, ormai, che aveva preso il controllo delle sue doti e non operava più incantesimi inconsciamente, si diresse giubilante verso il sofà, accanto al quale faceva invitante mostra di sé una bottiglietta della sua bibita preferita.
Scalzando le scarpe senza l'uso delle mani (roba da maghi?^^) e abbandonandole nel bel mezzo della stanza, Harry raggiunse il comodo divano, sprofondò nei cuscini lasciandosi andare a peso morto e allungò il braccio a carpire la bottiglietta tiepida che troneggiava sul tavolino lì accanto.
Tiepida... la sensazione sotto le dita era piacevolissima e, poi, anche se non era propriamente bollente, come lui adorava, era pur meglio di nulla...
Pregustandosi il dolce nettare che stava per renderlo felice e soddisfatto, mentre avvicinava la bottiglietta a sé, si ritrovò a sobbalzare per lo spavento quando lo colse d'improvviso l'allarmata voce di Hermione che, dalle scale, stava scendendo con la velocità e la grazia di una mandria di Erumpent impazziti.
Recuperatosi dall'impatto iniziale, il giovane Potter si apprestò a riprendere il suo idillio con la burrobirra che teneva in mano, ma, proprio un attimo prima che le sue labbra potessero posarsi sul bramato bocchino di vetro, un nuovo urlo dell'amica - che al momento avrebbe voluto vedere ovunque ma non lì - lo interruppe:
«No, Harry! Non bere quella burrobirra!»
Lo sguardo smeraldino del ragazzo passò, allarmato, dalla riccia alla bottiglia che teneva ancora stretta: che fosse una bibita avvelenata? E come ci era arrivata alla Tana? Meno male  che c'era Hermione... Ma come faceva lei a saperlo? Ma sì... Hermione sapeva sempre tutto... Ma chi poteva...
«Meno male che ti ho fermato in tempo...» la ragazza ansimava per la furia della corsa, doveva essere stata un'azione di salvataggio estrema...
«Beh, grazie... ma che ha questa burrobirra? Non è che è stata avvelenata?»
Hermione lo guardò inorridita
«No! Ma che ti viene in mente? Harry, dovresti smetterla con tutte queste paranoie su cospirazioni e cose del genere... pensavo che ti fosse passata questa mania...»
L'ex "Bambino" Sopravvissuto era allibito:
«Ma... Hermione! Sei scesa con la foga di troll e urlando di non bere questa burrobirra! Cosa avrà mai se non è avvelenata?»
Hermione lo guardò di sottecchi un po' imbarazzata...
«Ehm.. è... la mia»
A quel punto l'Auror Potter, diffidente, lanciò un'occhiata scettica all'amica mentre cercava di indagare più approfonditamente:
«Hermione, non hai mai avuto problemi a farmi bere dalla tua bottiglia o dal tuo bicchiere, e non mi sei mai sembrata così possessiva per una burrobirra... mi spieghi che problema hai?»
L'amica sospirò e alzò le mani in segno di resa, pronta ad una piena confessione:
«Herpes... Herpes labiale... l'ho dissimulato con un incantesimo, ma c'è, brucia ed è enorme, nonché molto infettivo: se tu bevessi da quella bottiglia, domani sfoggeresti un Herpes molto florido e molto, molto, molto fastidioso... Harry: non te lo consiglio»
«Ah... allora è per questo... ma dai Hermione, non sentirti in imbarazzo: capita a tutti, prima o poi, di avere un Herpes sul labbro... sarà un po' di stress...»
«Infatti: è questo il punto: si sa che l'Herpes viene per via dello stress, quindi se altri lo vedessero saprebbero che sono stressata e, al Ministero, gli altri questo non devono assolutamente pensarlo... ma ti immagini? Tutti lì col dito puntato contro, tutti pronti a giudicarti non all'altezza del posto che hai, tutti a parlarti alle spalle perché dicono che il tuo impiego lo hai avuto solo perché sei l'amica di Harry Potter!»
«Ma Hermione! Secondo me stai esagerando: lo sanno tutti che quel posto è più che meritato e che senza te Harry Potter non sarebbe riuscito a cavare un ragno dal buco... sai lo dice sempre anche nelle interviste... proprio un bravo ragazzo quell'Harry Potter!»
Già! Proprio un bravo ragazzo! Ed anche particolarmente in gamba a sciogliere tensioni pericolose: ora anche Hermione, che fino a poco prima sembrava essersi trasformata in una Banji, si scherniva dietro ad un timido sorriso
«Poi, Hermione, il tuo incantesimo ha funzionato proprio alla perfezione... Beh, allora ti rendo la tua burrobirra: io non sono tanto bravo questo tipo di magie da potermi permettere un grosso e bruttissimo Herpes... pensa come verrei brutto nelle foto se dovessero farmi un'intervista!»
Il loro riso divertito riempì il salotto della Tana mentre Harry si alzava dal divano per raccattare le scarpe che aveva lasciato giacere disordinate in mezzo alla stanza
«Mmmm... sono distrutto... mi faccio una doccia e poi tento un pisolino... Ci vediamo a cena...»
«Ok! A dopo!»
E con un paio di agili balzi Harry superò tutte le scale per raggiungere la camera che divideva con Ron



Il piacere di un letto era ineguagliabile a qualsiasi altra comodità e, anche se non era riuscito ad addormentarsi, la sensazione del caldo abbraccio avvolgente di cuscino, materasso e coperte era squisita, se non fosse stato che mancava poco all'ora di cena e avrebbe prima avuto bisogno di una doccia, si sarebbe volentieri lasciato andare ad un sonno ristoratore, ma non mancava più di mezz'ora al richiamo di Molly per il pasto serale ed il bagno era ancora colonizzato da Ron, che, inspiegabilmente, quel giorno era arrivato a casa prima di lui, molto in anticipo rispetto all'orario di chiusura del negozio... chissà come mai... e si era barricato in bagno per un'eternità... decisamente non da Ron... non che fosse il tipo che non ci teneva all'igiene, anzi, ma non si tratteneva mai in bagno per tempi spropositati, solo il tanto per lavarsi e asciugarsi, invece in quel momento era già passata un'ora, se non di più, da quando Harry aveva varcato la soglia della Tana, ed allora Ron si era già chiuso in bagno.
Finalmente l'amico, annunciandosi con un buon profumo di doccia schiuma, fece capolino in camera.
«Hey! Ciao Harry.»
«Hey, ciao! Ma che stavi facendo in bagno? Stavo pensando che lo scarico della doccia ti avesse risucchiato!»
«Ah! Ah! Ah!» Fece in modo sarcastico Ron «Ma che simpatico!»
Il fatto che usasse questo tono era un chiaro segnale d'allarme: doveva essere proprio di cattivo umore, quindi era ora di togliere di mezzo troppo spirito e utilizzare la diplomazia:
«Oh... scusa.. tasto dolente?»
«Già...»
«Sei tornato presto oggi...»
«Già...»
Va beh la diplomazia, ma addirittura le risposte a monosillabi e, per giunta, reiterate... Harry decise di mettere da parte anche le buone maniere
«Ehi, calmo! Se parli così tanto mi verrà il mal di testa!»
Ron sospirò
«Scusa Harry... è che sono un po' irritato...»
«Lo vedo!»
«No, Harry, non hai capito... sono irritato... nel senso che ho la pelle irritata...»
Harry alzò un sopracciglio da dietro gli occhiali
«E da quando i problemi dermatologici ti rendono così loquace e amichevole?»
«Beh, direi da quando sono così fastidiosi da costringermi a farmi vedere da un medimago oggi pomeriggio!»
«Ah... allora è per questo che sei uscito dal lavoro così presto...»
«Già. Prima sono passato al San Mungo, poi dovevo farmi una medicazione abbastanza lunga, allora sono tornato a casa: preferisco il bagno della Tana, è sicuramente più comodo e pulito di quello di George, quindi, già che c'ero, prima mi sono fatto anche una doccia...»
«Come? Vuoi dire che hai messo radici in bagno per più di un'ora solo per metterti un po' di pomata? E io adesso ho appena venti minuti per potermi lavare solo ed esclusivamente perché ti dovevi spalmare una qualche poltiglia o pozione sulla tua pellaccia irritata? In camera no? Magari potevo entrare in bagno un po' prima!»
«Ehi! È una cosa delicata! Mica devo curarmi un gomito o un piede... è una zona... delicata... avevo bisogno di privacy... di un bagno...»
Harry ridacchiò:
«Hehehehe! Che c'è, Weasley? Ti si è irritato il sederino?»
«... Peggio... è una zona PIÙ intima...»
Il ghigno di Harry si trasformò in una smorfia a metà tra l'addolorato e lo schifato
«Ahi... e che è? Passa alla svelta?»
Ron sospirò. Ancora. La situazione era critica:
«Mmmm... il medimago ha detto che ci vorrà qualche giorno... però il nome non me lo ricordo... bah... mi pare qualcosa come serpente... serpe... mah... o Hermes...»
«Herpes?»
«Già! Bravo! Ah... ha detto che è molto contagioso, ma non preoccuparti: ho già disinfettato il bagno e fatto evanescere le spugne che ho usato io, quindi va' tranquillo, non ti succederà niente!»
Harry non rispose.
Harry non si mosse.
«Harry... ci sei ancora?»
Ron attese che l'amico desse segni vita, ma questo sembrava essere stato colpito da petrificus totalus, quindi gli toccò una spalla per vedere se avesse qualche reazione, ma ciò che fece a quel punto l'amico lo lasciò spiazzato: Harry alzò lo sguardo verso di lui, uno sguardo indubbiamente disgustato, e con lo stesso senso di ripugnanza disse:
«Burrobirra... non berrò mai più burrobirra... anzi non berrò mai più niente in vita mia... niente! Soprattutto se è di Hermione!»



L'ignoranza è la madre della felicità
(Giordano Bruno)

L'ignoranza è una Benedizione
(E. A. Poe)


*Harry Potter e i Doni della Morte, cap. 15, pag. 272


Eeeeeeeeeeeeeeeeee... Rieccomi!
Ebbene sì: ogni tanto (tanto... tanto...tantissimo...) mi rifaccio viva... in realtà avrei cose più intelligenti su cui lavorare, delle fiction un po' più strutturate e meno insane, ma questa storiella si è scritta da sola! Mica potevo scacciarla!
EHEHEHEHE!!!^^
Le due citazioni sull'ignoranza ho voluto metterle, perchè le ho trovate azzeccatissime rispetto alla vicenda, naturalmente col termine "ignoranza" intendo la non conoscenza, l'essere all'oscuro di qualcosa.
Vi ringrazio per aver letto e per tutto l'affetto che mi date.
Miao miao!
Elisa





   
 
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