Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Shona    02/05/2010    17 recensioni
I lunghi capelli rossi mi impedivano di vederne il volto e la barba lasciata crescere lo faceva somigliare ad un vecchio eremita. L’unica cosa che riuscii a notare furono le sue mani grandi e dalle lunghe dita bianche, se non mi avessero detto che era un pianista lo avrei potuto notare benissimo da sola.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ma salveeeee… spero che non mi arrivino sassate per il ritardo mostruoso, ma non sono proprio riuscita ad aggiornare fra una cosa e l’altra! Alur come è andato questo week end di festa? X3

Io ho portato per la prima volta fuori il mio cucciolone *O* (Vedi Cucciolone: Pastore Tedesco di nemmeno 4 mesi dolcissimo e puzzone ù.ù) Bene lasciamo perdere le mie questioni personali che non credo v’interessino più di tanto! (anche se io quella palla di pelo la amo troppo *O*)

Mwahahuahua sono stata un po’ perfida a lasciarvi così tanti eventi senza spiegazione vero? Ù.ù Beh che dire… sono sadica di natura! XD

In molte (se ci sono anche ragaFFi mi scuso ù.ù) vi siete chieste cosa mai sia successo alla folletta e al bel Jasper… tranquille! Non vi strappate i capelli! Fra poco capirete tutto =P Magari è solo Alice che pensa al peggio!

Per quanto riguarda il matrimonio… beh forse si… forse no… chi lo sa? XD

Oddei  siamo davvero all’ultimo capitolo? ç_ç  (fantastico vedere come salto da un argomento all’altro! XD) Cooooomunque! Spero che l’ultimo capitolo sia di vostro gradimento e di non aver scritto qualche cavolata di troppo che possa rovinare l’insieme! Il prossimo aggiornamento col bellissimo (io lo amo) Epilogo sarà fra tre/quattro giorni se qualcuno non attenterà alla mia vita!

Vi lascio un piccolo spoiler sul Blog!

Ringrazio tutti voi che avete seguito questa storia e tutti quelli che la leggeranno (sono fiduciosa! XD)

Grazie Mille!

Piano

Capitolo 8

 

La luce del mattino filtra fra le persiane accostate.

Subito dopo aver fatto l’amore non mi ha chiesto di sposarlo come aveva detto sul divano, ci siamo semplicemente addormentati. Insieme.

Abbiamo dormito abbracciati tutta la notte con le gambe intrecciate e i corpi nudi coperti dalle soffici coperte.

E va bene così.

Sbadigliando inizio ad aprire gli occhi stropicciandomeli con una mano.

Un braccio di Edward mi avvolge la vita e il suo respiro calmo e regolare mi solletica la nuca.

Sorrido della sua espressione beata e leggermente corrucciata e delle sue belle labbra dischiuse che ieri sera hanno ripetuto mille volte quel “Ti Amo” che ho desiderato così tanto.

Cercando di non svegliarlo scivolo via dal suo abbraccio prendendo la sua maglietta da terra e indossandola.

Fuggo letteralmente nella mia stanza, ma solo per potermi fare una doccia e cambiarmi.

Una volta sistemata scendo in cucina per preparare la colazione e un buon caffè in grado di tirar su Alice che oggi deve andare a lezione.

Mentre tosto il pane e lo spalmo di marmellata due braccia calde mi avvolgono la vita facendomi spaventare.

<< Edward. >> Un sospiro mi esce dalle labbra quando mi rendo conto che è lui.

<< Pensavo fossi scappata. >> Mi stringe di più posandomi un bacio sul collo scoperto dai capelli legati in una morbida coda.

<< Non potrei mai scappare da te. >> Poso coltello e pane sul ripiano per poter girarmi e abbracciarlo come si deve.

Ha gli occhi ancora assonnati e solo i pantaloni di una vecchia tuta a coprirgli le gambe. I piedi come sempre sono scalzi.

Mi alzo sulle punte dei piedi e lui mi viene incontro facendo sfiorare le nostre labbra.

<< Oh vi prego! Non avete un briciolo di buon cuore! >> Alice vestita di tutto punto entra in cucina con la cartella dei disegni sotto braccio.

<< Buon giorno Alice. >> La saluto sorridendole.

<< Buon giorno un accidenti! Dopo tutto il casino che avete fatto stanotte come può essere un buon giorno per me?! >> Stizzita si versa il caffè in una tazza bevendolo e risputandolo subito visto che si è dimenticata di zuccherarlo.

Rossa come una mela matura nascondo il viso sul petto di Edward che ride divertito.

<< Mi fa piacere vedere che vi rendo la mattinata tanto allegra! >> Il suono del campanello interrompe il suo sproloquio facendola irritare ancora di più << E adesso chi è che rompe alle otto del mattino?! >>

A passo di carica va alla porta spalancandola con un “Chi è?” praticamente ringhiato in faccio al povero mal capitato.

Non mi stupirei se fosse il postino e se da domani non ci arrivasse più la posta.

Il silenzio regna sovrano per alcuni minuti finché uno schiocco secco non ci fa strabuzzare gli occhi.

Corriamo all’ingresso giusto in tempo per vedere Alice ancora col braccio teso e la guancia rossa di Jasper.

Cinque piccole dita spiccano sulla sua carnagione abbronzata.

Non facciamo in tempo a dire “ah” che i due s’incollano baciandosi come se da quello dipendesse la loro vita.

Dopo dieci minuti buoni sono ancora sulla porta a divorarsi di baci mentre io e Edward ci siamo defilati in cucina a fare colazione.

 

Quando si degnano, finalmente, di chiudere il portone ed entrare in cucina mano nella mano, il caffè è diventato imbevibile ed il pane tostato freddo.

Jasper si siede di fronte a Edward portandosi Alice sulle gambe che non smette di fare le fusa.

<< Sono dovuto scappare in Texas e non ho avuto occasione per avvisarti. Lo zio di mia madre è venuto a mancare improvvisamente e mi sono dovuto occupare di tutto io. >> Spiega mentre servo del caffè appena fatto.

Mi ringrazia prima di soffiare via il fumo e berne una sorsata.

<< Sono tornato nemmeno un’ora fa e volevo vederti. >> Con un “Oh Jazz!” da premio Oscar Alice lo abbraccia rischiando di soffocarlo e di fargli rovesciare il caffè bollente addosso.

Jasper ricambia l’abbraccio dopo aver messo in salvo la tazza e se la stringe addosso nascondendo il viso fra i capelli neri della piccola Brandon.

Lasciamo i due piccioncini soli e i rumori dei baci schioccati arrivano quasi fino al salotto.

Mentre apro l’ultima finestra rimasta chiusa, Edward mi abbraccia da dietro facendomi spaventare.

Ride divertito nascondendo il viso nell’incavo del mio collo.

<< Quel famoso campanello te lo compro prima o poi. >> Imbronciata mi giro nel suo abbraccio trovandomi i suoi occhi divertiti di fronte.

<< Sarei così bravo da non farlo suonare. >> Ridiamo ed io sono sicurissima che ne sarebbe capace.

<< Buon giorno amore mio. >> Con un sussurro dolce mi da il buon giorno che ancora non mi aveva dato.

<< Buon giorno. >> Sorrido incapace di trattenermi e lo bacio appoggiando appena le labbra alle sue.

Passiamo minuti dolcissimi a baciarci e accarezzarci. Mi sento tornata adolescente!

<< ODDIO E’ TARDI! >> L’urlo animalesco di Alice mi fa spaventare non poco.

Il tornado Alice attraversa il corridoio d’ingresso cantilenando un “È tardi! È tardi! È tardi!” da far invidia al Bianconiglio.

Jasper, con una mano a tapparsi un orecchio, si presenta in sala sbalordito.

<< Credo che stia facendo tardi per la sua lezione di Design. >> Mi stacco da Edward incamminandomi verso la cucina.

<< Almeno il mio timpano è stato sfondato per una buona causa! >> Sorride verso la porta lasciata aperta da Alice.

<< Andiamo a finire di fare colazione così ci racconti come è stato il tuo ritorno dal Texas. >>

 

Il ritorno di Jasper ha riportato la pace.

Alice ha smesso di aggirarsi per casa coi kleenex sempre con sé e non si lamenta più ogni volta che ci vede baciarci o altro.

Beh in realtà sono più di tre settimane che non la vediamo.

Edward dice di non preoccuparsi troppo e che, matta com’è, se ne uscirà fuori con un’altra delle sue idee strampalate quando meno ce lo aspettiamo.

 

Sono passati alcuni mesi d’allora.

L’inverno ha lasciato il posto a una calda primavera.

Il giardino di Casa Cullen adesso è ricoperto di verdeggiante erbetta e le aiuole di fiori colorati lo colorano come il disegno di un bambino.

Con la cesta del bucato sotto braccio esco in veranda schermandomi il viso con una mano.

Il sole picchia forte stamani e ho deciso di approfittarne per fare qualche bucato che rimandavo da tempo.

Edward è chiuso in camera ricoperto di scartoffie e di tazze di caffè. Sono almeno tre giorni che si è rinchiuso in camera e sulla porta gli ho appeso un simpatico cartello con scritto “Artista all’opera”.

Le tende bianche del salone ondeggiano sotto il lieve venticello che si è alzato.

Sembra quasi un’immagine da film.

La bella villetta circondata dallo steccato bianco e i panni ad asciugare sui fili appesi fra i pali di legno.

Poggio la cesta e terra e mi siedo sul dondolo, dove avevo lasciato un libro ieri pomeriggio.

Leggo rapita dalle parole dell’autrice per non so quanto tempo e nel momento esatto in cui il bel Mr Darcy fa la sua dichiarazione alla giovane Elisabeth il campanello suona riportandomi ai nostri giorni.

Sistemo il segnalibro e poggio Orgoglio e Pregiudizio nel cesto di vimini che porto in casa mentre vado ad aprire la porta.

Controllo dallo spioncino chi sia, un errore è stato sufficiente, e il volto sorridente e solare di Alice mi si presenta davanti.

Sblocco la serratura facendo entrare in casa il piccolo tornado.

<< Oh Bella! Bella! Bellaaaa! >> Alice mi riempie il viso di baci soffocandomi nel suo abbraccio.

Dietro di lei riesco a malapena a scorgere il povero Jasper sommerso dalle valigie.

<< Alice, sono felice di vederti! Sono settimane che non ti fai sentire! >> L’abbraccio stringendola più forte che posso. La mia piccola matta.

<< Cos’è tutto questo casino? Sto lavorando! >> Con un diavolo per capello Edward ci raggiunge nell’ingresso.

Il rasoio non lo vede da diversi giorni e i capelli sono ormai due mesi che non li taglia.

È tornato il bigfoot di settembre, ma un bigfoot molto affettuoso.

<< Cugino! >> Alice mi libera correndo dal povero Edward che se l’è ritrovata attaccata addosso come un piccolo koala.

Gli tempesta il viso di baci così come ha fatto con me e Edward cerca di staccarsela di dosso facendo dei versi assurdi.

<< Jasper lascia pure le valigie qui nell’ingresso e accomodati. >> Con un grazie davvero sentito si libera del suo peso stiracchiandosi.

Dopo che Alice ha obbligato Edward ad andare a rendersi presentabile servo del tea freddo in salone.

<< Allora, dove siete stati di bello in tutto questo tempo? >> Finisco di riempire il bicchiere di Edward che mi ringrazia con un bacio sulla guancia.

Si è tirato i capelli indietro con una delle mie fasce, non posso nascondere che è un po’ buffo.

<< Oh siamo stati in Texas dalla madre di Jazz. Ha insistito così tanto perché rimanessimo un po’ con lei. E poi ci siamo sposati. >>

Il tea mi va di traverso e, se non fosse per Edward che mi da delle pacche sulla schiena, starei ancora tossendo.

<< Co-come scusa? >> Poggio il bicchiere sul tavolino prima che lo lasci cadere a terra dalla sorpresa.

<< Ci siamo sposati! >> Tutta felice, Alice ci mostra la fede d’oro sull’anulare sinistro.

Sbalorditi ascoltiamo il racconto, anche troppo dettagliato, sulla loro cerimonia e sul viaggio di nozze.

<< Già che eravamo li con tutta la famiglia di Jazz ne abbiamo approfittato! >> Finisce accoccolandosi contro il petto di suo marito. Oddio mi fa strano anche solo pensarlo.

<< E gli zii cosa hanno detto? >> Edward deve schiarirsi la voce prima di parlare.

<< Oh… forse avrei dovuto avvertirli… >> Pensierosa si picchietta le labbra con un dito.

<< ALICE! >> In coro la richiamiamo obbligandola ad andare a casa dei suoi genitori per informali del fatto che hanno acquistato un genero nuovo di zecca.

Una volta rimasti soli torniamo in sala e ci lasciamo andare sul divano. Ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere come due bambini che hanno visto qualcosa di divertente.

<< Non ci posso credere! >> Mi asciugo le lacrime che mi sono venute per le troppe risate cercando di riprendere un po’ fiato.

Edward scuote la testa e se ne torna in camera col suo solito passo strascicato.

Raduno tutti i bicchieri e la caraffa del tea e, una volta in cucina, metto tutto nell’acquaio.

Non posso credere che quella che fino a nemmeno sei mesi fa si disperava per non aver nessuno con cui uscire adesso sia sposata.

Se ci ripenso non posso fare a meno di sorridere per l’assurdità della cosa.

Prendo l’insalata dal frigo ridendo fra me e me.

<< Oddio! >> La lattuga mi cade di mano per lo spavento.

Edward è di fronte a me, comparso come per magia, con il suo bellissimo sorriso strano.

<< Non te l’ho più chiesto. >> Raccolgo l’insalata da terra poggiandola sul lavello.

<< Cosa? >> Lo guardo incuriosita e il suo sorriso mi fa sciogliere come al solito.

Fa un passo avanti avvolgendomi fra le sue braccia.

<< La sera che abbiamo fatto l’amore per la prima volta ti dissi che subito dopo ti avrei chiesto di sposarmi, ma non l’ho fatto. Spero che tu non abbia pensato che fossero parole dette a caso o in preda all’emozione del momento. >> Alzo lo sguardo incontrando il suo.

<< Io ti amo Isabella. Ti amo come non avrei mai pensato di poter fare. Se provo ad immaginare la mia vita senza di te mi sento perso. Voglio stare con te per tutta la vita. Voglio costruire una famiglia con te. Voglio crescere un figlio con te, anche di più. Voglio un sacco di cose, ma senza di te non ce la posso fare. Sposami Bella. Sposami amore mio. >> I suoi occhi non hanno lasciato un momento i miei, sicuri e determinati mi hanno rapito così come le sue parole.

Cosa posso dire se non << Sì… >>

 

Quando ho varcato la porta di questa casa avevo nel cuore solo la speranza di poter tornare vivere. Quella speranza è divenuta realtà da quando le nostre mani si sono toccate per la prima volta. Ti Amo Edward.

   
 
Leggi le 17 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Shona