Danzavo sulle mie paure,
[ p i a n o ],
per non frantumarle;
per non riempire il cuore,
[già
saturo],
di schegge nero pece.
Ho f r a n t u m a t o i miei ricordi
[poi ricomposti]
Come un’opera astratta,
creando un’anima perduta,
nata nell’ora del decesso.
Non c’è progresso
nell’avanzare abbracciati alla morte.
Vorrei non aver visto il recente passato,
ridere del mio presente,
vorrei non aver sentito questo bruciore locale
che tanto ormai non serve più a niente.
E
poi,
mi
sono distratta.
Ascoltami;
almeno tu
– per una volta.
Seguimi!
Forse
è rimasta una traccia.
Ma nessuno può percepirla
Nessuno può trovarla;
vive dentro di me,
mi rivolgo alla mia anima.
[sempre che
c’è ne sia una.]
“Ti accolgo nel mio regno;
donami il riposo eterno.
Distruggimi dall’interno
[ l e n t a m e n t e ]
Con perversa dolcezza
Feriscimi!
Lacera quest’inutile spoglia mortale,
e ti condurrò con me all’inferno,
andiamo;
non puoi scappare.”
Battito cardiaco irregolare,
mi nutro d’insana follia,
respiro spezzato a metà,
[confusione].
Pensiero sfumato,
incerta
[situazione].
Non riesco a spiegarmi le cose
non dette,
e brucio la mia anima con favole
maledette.
Violento i miei
pensieri!
Ascoltami;
almeno tu
– per una volta.
Seguimi!
Il personaggio secondario d’un incubo narrato,
amo i sogni oscuri, adoro ciò che m’hanno dato.
E c’è
che vivo nella nebbia del mattino;
e al termine dell’ora blu;
rinascerò vampiro.
Ascoltami;
almeno tu
– per una volta.
Seguimi.