Crossover
Segui la storia  |       
Autore: Robotech90    04/05/2010    0 recensioni
Quante persone amano i libri fantasy? Quanti ragazzi passano intere giornate leggendo storie ambientate in mondi fantastici? E se questi ragazzi si trovassero un giorno ad affrontare le loro fantasie?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Libri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                   Un Nuovo Mondo

 

Mark si svegliò sentendo qualcosa di umido sotto una guancia. Si alzò tossendo e constatò che era disteso sull’erba bagnata. L’ultima cosa che ricordava era quel disco che si accendeva di una luce abbagliante e poi una sensazione di nausea mentre veniva risucchiato insieme ai suoi amici. Si volse e li vide distesi per terra come lui tranquillizzandosi. Approfittò di quel momento per guardarsi attorno. Non c’erano città, strade o segni di interventi dell’uomo per centinaia di miglia e l’aria che si respirava era molto più fresca e pulita di quella del loro mondo.

“Il nostro mondo?” pensò Mark “Ma allora dove siamo capitati?”

Fece qualche passo indietro ,ma inciampò in qualcosa e cadde al suolo. Massaggiandosi il ginocchio cercò di capire su cosa era andato incontro e con sua sorpresa vide una pietra giallo oro che rifletteva i raggi solari e ,dietro questa, altre otto di colori diversi. Si avvicinò carponi e la prese fra le mani osservandola con curiosità. Intanto gli altri ragazzi si stavano riprendendo e cominciarono a guardarsi intorno smarriti.

“Mark...dove siamo finiti?”- disse Rick spaventato.

Distogliendo lo sguardo dalla pietra il ragazzo rispose:

“Io non….non lo so”.

“Non lo sai?”- esclamò adirato Gianni tenendo i denti serrati.

“Lo dicevo che non dovevamo andare con lui”- si lamentò Chris e quasi si mise a piangere.

“Non fare il bambino Chris”- disse Arnold duramente, anche se il suo sguardo tradiva una certa inquietudine – “Riusciremo a trovare una via d’uscita”.

Mark sarebbe voluto essere di quell'opinione ma ora vedeva solo oscurità davanti a lui. Si voltò nuovamente e tornò a guardare la pietra che aveva in mano.

“Non può essere quello che penso io, non può essere”disse fra sé.

Mirko notò la presenza degli strani oggetti ed esclamò:

“Che cosa sono queste cose?Non ho mai visto pietre rosse,gialle,verdi….”

“Non saprei – mentì Mark – Ma se le abbiamo trovate vuol dire che ci saranno utili. Prendetene una e mettetevela nello zaino”

I ragazzi esitarono:

“Ci appesantirebbero solo”- disse Eric  scuotendo il capo – E poi apri gli occhi Mark. Dove siamo? Come siamo arrivati qua? Come torneremo indietro?

Eric aveva ragione, ma Mark non sapeva da che parte iniziare. A malincuore posò la pietra gialla a terra e si mise in piedi osservando il territorio.

“Vedi qualche posto in cui ripararci?”-chiese Rick

Mark aguzzò la vista e poco lontano vide una piccola spelonca nella roccia. In ogni caso meglio che starsene all’aperto in un mondo straniero.

“C’è una grotta poco distante. Potremo provare a raggiungerla e , una volta al riparo, discutere meglio del nostro….. inconveniente” – propose

“Chiamalo inconveniente”- brontolò Robert

“Va bene possiamo anda…..”- iniziò Mark, ma un rumore alle sue spalle lo bloccò.

“ Da dove viene questo rumore?” – chiese Eric cercandone l’origine.

Chris, allibito, abbassò lo sguardo e indicò le pietre colorate.

“Viene da que…quelle”

I ragazzi si ripararono dietro la schiena di Mark e urlarono:

“Che cosa può succederci ora?”

La pietra gialla continuò a muoversi e a scricchiolare e alla fine esplose mettendo alla luce ciò che Mark si era immaginato: un cucciolo di drago. Dopo pochi secondi anche le altre otto uova (ormai non potevano essere che quelle) si schiusero e i draghetti fecero i loro primi passi. Quello giallo si mosse proprio verso Mark che insieme agli altri si teneva a distanza.

“C….Cosa sono Mark?”- chiese Gianni tenendosi stretto alla maglia dell’amico.

“Se non mi stessi strangolando te lo direi”- disse Mark

Gianni allentò la presa e l’amico disse:

“Devono essere cuccioli di drago come nel libro che ho letto. Ora credo di aver capito, in qualche modo quel disco deve averci trasportato qui”

“Bhè la cosa non mi rallegra”- disse Rick stando il più lontano possibile dal draghetto rosso che lo seguiva.

“Non capite- proseguì Mark- secondo ciò che ho letto questi draghi ora dovrebbero essere nostri. Non dobbiamo fare altro che toccarli e….” .

Gianni lo interruppe:

“Numero uno: è quel “dovrebbero” che non mi piace. Numero due: sei matto se pensi che li toccheremo”.

“Fallo tu se ci tieni”- esclamò Mirko.

“E va bene”- disse l’amico lettore alzandosi le maniche.

Si avvicinò al drago dorato e delicatamente allungò la mano verso la testolina della creatura.

“Se urli come un dannato per il dolore, noi scappiamo va bene?”- gli urlò dietro Manuel ma Mark  non vi badò e continuò ad allungare il braccio nonostante stesse tremando visibilmente. Deglutì un’ultima volta e poi toccò il drago. Una scarica elettrica gli attraversò il corpo e lo rivoltò come un guanto ,  il dolore era enorme ma non gli uscì alcun grido. Infine cadde a terra privo di sensi.

                                                 *

Dopo quella che sembrò un’eternità Mark aprì gli occhi

“Tutto bene?”- chiese Arnold

“Sì ma….”- si guardò la mano e vide il segno dei Cavalieri dei Draghi.

“Lo so, dopo che sei svenuto , qualcuno ha cercato di scappare ,ma io sapevo che non eri morto e li ho convinti a toccare gli altri cuccioli. Vieni, siamo riusciti ad accendere un fuoco per la prima volta”- scherzò.

Mark si alzò e corse dagli amici. Ognuno aveva il suo drago in grembo e si guardava il palmo della mano.

“Sembra che sia dovuto capitare a noi”- disse Manuel ,mentre accarezzava il suo drago nero.

“Cosa?”- chiese Mark

Manuel scosse la testa e guardò in basso:

“Niente”.

Mark invece aveva capito benissimo a cosa alludeva Manuel. Probabilmente lo reputavano colpevole di questa loro disgrazia e , pensò Mark, forse non avevano torto.

Cercando di cambiare argomento il ragazzo chiese:

“Gli avete già dato dei nomi?”

“A chi?”- Chris lo guardò in modo strano.

“Ai draghi. Ora possiamo dargli il nome che più desideriamo”.

“Bhè se è così credo che lo chiamerò Kaspian”- disse Manuel.

“Hai letto le Cronache di Narnia?”- gli chiese Mark.

“Si”- sorrise l’amico.

Così gli altri amici cominciarono a scegliere i nomi più adeguati per i loro draghi: quello di Rick si chiamava Vahalkas, quello di Gianni Kreghor, Eric scelse Maskind, Robert Eridor ,Chris optò per Krogor , Arnold per Razar e infine Mirko per Xavian. Ora toccava a Mark scegliere il nome per il suo drago. Ne passò in rassegna alcuni e poi decise di usare quello che prima gli venne in mente:Zarthan.

“Bel nome”- sghignazzò Eric- “Lo hai inventato tu?”

“Più o meno”.

Mark si sedette vicino al fuoco e chiese:

“Pensate che resteremo qui per molto?”

Quello che ottenne furono solo sguardi  interrogativi.

“Purtroppo si”- disse Manuel

“Allora dovremo imparare a sapercela cavare da soli perché questo posto è molto pericoloso”.

Gli altri lo guardarono e tutti insieme dissero:

“E come facciamo?”

Mark si mise una mano in faccia. Abituati com'erano a vivere con tutte le comodità dell’era moderna non si stupì del fatto che avrebbero incontrato difficoltà. Almeno lui era stato in campeggio.

“Dovremo solo allenarci per bene e poi saremo in grado di farcela”- concluse.

Da quel giorno cominciarono delle lunghe giornate di lavoro. Per prima cosa Mark chiese loro di prendere dei bastoni e di lottare. I ragazzi eseguirono ,ma erano molto goffi e spesso inciampavano e cadevano. Il tiro con l’arco non andò meglio. Con dei rudimentali archi di legno e dei bastoncini che Mark aveva fabbricato, tentarono di colpire un tronco ma solo lui,Arnold,Eric e Rick ebbero qualche piccolo successo. Arnold colpì addirittura lo stesso punto con due dardi. Era un bravo arciere, la sua vista era già ottima in passato ed ora ,  con l’ausilio dei poteri del suo drago, era in grado di colpire a miglia di distanza dall’obiettivo. Comunque dopo pochi giorni raggiunsero tutti un buon livello e si complimentarono tra di loro mentre i draghi cominciarono ad aumentare di dimensioni. Erano splendide creature ,ma Manuel constatò una cosa:

“Ma sono tutti maschi”- disse mentre si allenava con l’ arco

“Lo so, lo so. Nel libro si dice che in questa terra c’è solo una femmina”- disse Mark dato che conosceva il libro.

“E il suo Cavaliere?"- chiese poi Manuel che si era interessato.

“Maschio”

“Ah”- si limitò a rispondere l’altro e tornò a scoccare frecce. A notte fonda i compagni posarono le armi improvvisate e chiesero:

“Dove dormiremo senza tende?”

“Ho letto nel libro che i nostri draghi possono farci dormire sotto le loro ali. Provate”.

Si avvicinò a Zarthan e gli chiese con la mente:

“Puoi farmi dormire sotto le tue ali?”

“Ma certo,vieni pure”- rispose i drago.

Mark si sistemò sotto l’ala dorata e disse agli altri:

“Fate come me”.

Dopo un po’ i  ragazzi erano tutti rannicchiati  sotto i draghi che formavano un cerchio multicolore attorno al fuoco e , a poco a poco, si addormentarono.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: Robotech90