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Autore: ArcoeFreccia    05/05/2010    3 recensioni
Una storia scritta a quattro mani, un capitolo e un personaggio a testa, in cui si racconterà come Kanon proverà ad aiutare Milo a ritrovare la via perduta e i due dovranno vedersela con una banda di teppisti manovrati da un vecchio pretendente al titolo di sacro guerriero d'oro.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Da quando Kanon é arrivato sull'isola la mia vita qui ha subito un cambiamento radicale

Capitolo III

In giro per il paese

 

 

Questo capitolo è stato scritto da winnie343

 

 

Da quando Kanon é arrivato sull'isola la mia vita qui ha subito un cambiamento radicale ... se prima passavo le giornate sulla spiaggia, incurante di tutto e di tutti, senza preoccuparmi di mangiare in orario, di cambiarmi i vestiti e di tutto ciò che richiede la cura della propria persona. Ora non solo mi devo sciroppare la sua presenza ingombrante, ma secondo lui dovrei sottostare alle sue regole in quella che é casa mia … certo … casa é un termine un forte per la baracca in cui dormo ... ma qui sono cresciuto e nulla mi smuoverà da questo posto. Come tutte le mattine, anche oggi il mio ospite si é alzato di buon ora e ha cominciato ad occuparsi delle faccende domestiche ... il nostro eroe si é messo in testa di trasformare questo tugurio nella casetta di Biancaneve e nulla riesce a distrarlo dal suo intento ... neanche il mio tentativo di ammutinamento; comunque vederlo rassettare e spolverare é uno spettacolo comico:  l'uomo che voleva conquistare il mondo ridotto a fare la copia sbiadita di cenerentola; sorrido pensando alla possibilità che possa trovare la sua principessa.

-         Perché sorridi?

-         Oh nulla ... mi domandavo semplicemente quando arriverà il principe azzurro in groppa al destriero bianco a portarti via e a salvarmi da te

-         Se non ti vai a lavare e non ti fai la barba sarai tu quello da salvare!

-         Caro Kanon, il fatto che sopporti la tua presenza qui non ti autorizza a darmi ordini

-         Qui non si tratta di ordini Milo - mentre risponde alle mie provocazioni, mi alza di peso e comincia a spingermi dentro l'unico bagno che condividiamo - si tratta di igiene ... igiene! Se tu non vuoi essere più un cavaliere va bene, ma non ti permetterò di trasformarti in un barbone sciatto e puzzolente

-         E va bene ... oggi sono particolarmente di buon umore e ho deciso di concederti qualcosa, per cui mi farò una doccia … ma la barba te la puoi scordare.

-         Mi accontenterò per oggi di non sentirti più puzzare - dandomi la spinta finale per entrare in bagno mi regala un sorriso a trentadue denti – ma domani ti farò togliere quel cespuglio dalla faccia.

Mentre mi sciacquo sotto l'acqua calda, mi rallegro pensando a quanto Kanon sia cambiato ... evidentemente a lui la morte ha fatto bene ... si vede che l'idea di poter riscattare tutti i suoi peccati con questa seconda vita lo ha reso più affabile e sereno e questo mi rende felice per lui; inoltre devo ammettere che la sua presenza non mi disturba: se ci fossero stati Camus o Aioria sarebbe stato diverso; sarei stato più irritabile e aggressivo, questo perchè probabilmente con i miei due più cari  amici non avrei potuto nascondere il mio male di vivere rattristandoli oltremodo e portandomi ad odiare me e loro per questo; ma con lui mi sento tranquillo, so che è preoccupato per me, ma so anche che non mi conosce così bene da poter comprendere quanto sia profondo il mio disagio … in ogni caso con lui mi sento sereno di poter rimanere silenzioso e taciturno come e quando mi aggrada. Uscendo dal bagno, noto che la tavola é apparecchiata per la colazione, e alla vista di tutto il cibo presente sulla tovaglia mi torna, dopo tanto, un certo appetito. Senza dire nulla mi siedo e comincio a mangiare, ignorando il commento di Kanon sulla possibilità di vedermi finalmente riacquistare qualcuno dei chili persi in questi mesi. In effetti, pur non guardandomi mai allo specchio, anche io stringendo la cinta dei pantaloni di più buchi rispetto a prima, mi son reso conto di aver perso molto peso, ma ovviamente neanche questo ha attirato la mia attenzione più di tanto. Il resto della colazione procede in religioso silenzio. Quando penso che anche il resto della giornata procederà tranquillamente, Kanon mi spiazza chiedendomi di accompagnarlo a fare un giro nel vicino paese. Mi rifiuto categoricamente, per oggi ho già concesso troppo al mio ospite, ma mentre mi alzo per recarmi come tutti i giorni alla spiaggia, il bastardo mi assesta un pugno sullo stomaco che mi fa perdere conoscenza. Quando riprendo i sensi mi rendo conto di essere seduto con le spalle appoggiate ad uno dei muri delle case di confine del paese e voltandomi, trovo comodamente seduto accanto a me anche Kanon

-         Finalmente bello addormentato ti sei svegliato …  certo che ti sei proprio rammollito - accenno un sorriso sarcastico

-         Come vedi ho cominciato a comportarmi come un comune mortale

-         Ma quale comune mortale ... la verità é che tu proprio non l'hai visto il mio pugno

-         Questo lo dici tu

-         Non lo dico io ... è la verità ... comunque non ha nessuna importanza ... visto che siamo qui che ne dici di fare un giro?

Seppur controvoglia, acconsento alla sua richiesta, ormai sono in ballo ed è giusto che balli. Il giro turistico consiste in una passeggiata di venti minuti tra i vicoli deserti del centro. É tutto cosi silenzioso, alienante e spoglio che non riconosco nulla intorno a me; mi domando dove siano finiti i vicoli allegri e i negozi colorati che caratterizzavano un tempo questo posto. Va bene che manco da tanti anni, ma come é possibile che un paese di saltimbanchi possa trasformarsi nella città degli zombie?

-         Wow che allegria! Ora capisco perche non volevi venire ... il posto più allegro qui sembra essere il cimitero.

-         Credimi Kanon ... qui c'é qualcosa di strano, questo non é il paese in cui sono nato

-         Voglio ben sperarlo, altrimenti avresti dovuto diventare un uomo peggiore di me.

-         Seguimi

-         Dove andiamo?-

-         Al negozio di fiori

-         No grazie .. va bene che ti stai innamorando di me ... ma non c’e’ bisogno che mi fai un regalo … oltretutto io odio i fiori

Non rispondo neanche alla sua battuta e vado dritto per le vie alla ricerca del negozietto in cui la mia infanzia é volata via. Una volta arrivati, entriamo senza indugiare e aprendo la porticina a vetri, al suono della campanellina e alla vista dell'interno, il mio cuore fa un tuffo nel passato. E' incredibile come tutto sia rimasto intatto, come il ricordo me lo rimanda. Al suono della campanella, dal retrobottega compare il vecchio che era sulla spiaggia con Aioria

-         Miloocchidelmare che bello vederti qui. Cominciavo a temere che nulla ti avrebbe staccato da quella spiaggia

-         Salute a te Stavos; lui é un mio amico ... Kanon - rispondo cosi alla sua domanda silenziosa

-         Sei un ragazzo veramente fortunato  ... è difficile trovare di questi tempi degli amici sinceri che si preoccupano per te ...ora lui, prima  il biondino e prima ancora il tuo amico francese

-         Come fai a sapere di Camus?- lo guardo sorpreso

-         E per chi altro poteva venire quell’uomo? Era talmente elegante e a modo da risultare quasi alieno in questo posto.

Sorrido al vecchio e comincio a gironzolare insieme a Kanon per il negozio. Vengo richiamato dallo sguardo del mio amico, che si sofferma ad osservare una foto in cui si vedono un bambino dai capelli biondi e dallo sguardo impertinente tra due graziose bambine che ridono divertite

-         Questo sei tu

-         Già, in un tempo in cui non sapevo cosa fosse uccidere

-         E le bambine?

-         Sono le mie due nipoti ... Melina e Aristea ... bellissime! So cosa stai pensando Milo, lo leggo dal tuo sguardo, ma posso assicurarti che anche  la mia Melina é bellissima … deve solo riuscire a liberarsi del suo passato per tornare ad essere il raggio di sole che un tempo era.

Il vecchio si allontana per servire un cliente e io rispondo allo sguardo enigmatico di Kanon

-         Melina é il mostro che ti ha spaventato tanto sulla spiaggia

Senza dire nulla, con una faccia sconvolta, Kanon si volta a guardare nuovamente la foto, come del resto faccio io, e confrontando la donna di oggi con la foto di ieri faccio veramente fatica a credere che stiamo parlando della stessa persona. Ad un certo punto nel negozio entra un moccioso di circa sei anni; se non avesse i capelli scuri, potrei tranquillamente scambiarlo per quell'impertinente di  Kiki. Il moccioso, ignorandoci completamente, urla a squarciagola al vecchio che una delle sue nipoti é in difficoltà ed ha bisogno di aiuto, con il risultato che l'anziano si volta a fissarmi.

-         Io sono fuori dai giochi … mi spiace vecchio … non compio più buone azioni

-         Andrò io

Mi volto a guardare il volto fiero di Kanon sospirando ... va pure amico mio ... va a salvare il mondo e la tua bella ... spero solo che ala fine non ti ritroverai con una manciata di polvere, la nipote brutta e un'amarezza orribile in gola. Kanon esce seguendo il bambino e io decido, senza ascoltare i rimproveri del vecchio, di recarmi alla fontana dei pazzi, che si trova ancora al centro della piazza principale del paese. E’ impressionante vederla deserta, quando un tempo era carica di bambini gioiosamente urlanti che scalciavano allegramente al suo interno. Osservo l'acqua che zampilla cercando di recuperare tutte le emozioni che un tempo mi assalivano quando correvo al suo interno a piedi nudi. Assorto come sono nei mie ricordi, non mi rendo conto di avere accanto qualcuno fin quando non lo sento parlare

- Che cosa ci fai qui? Sei venuto ad esibirti anche in questa fontana?

Voltandomi riesco a malapena a celare un urletto isterico ... lo scorfano della spiaggia é accanto a me e l’unica cosa che riesco a pensare è che tutte le fortune ultimamente vanno a Kanon ... A lui la bella da salvare e a me la brutta copia di Grimilde.

-         Non capisco a cosa tu ti riferisca

-         Al fatto che adori mostrare a tutti le tue nudità

-         Mia cara

-         Non chiamarmi mia cara

-         E’ un modo di dire … comunque … io non amo esibire le mie nudità, come dici tu, semplicemente nella spiaggia che frequento solo io non vedo perché non possa comportarmi come più mi piace

-         Semplicemente perché la spiaggia non è tua . Comunque sei sempre stato un'esibizionista. L`'altra volta esibivi la tua nudità ... da bambino esibivi la tua arroganza!

-         Cosa? – resto stupito dalle sue parole - sinceramente non mi sembra di essere mai stato arrogante ... gioviale e scapestrato si! Ma arrogante no!

Senza dire altro Melina si allontana, ed io incuriosito dalle sue parole, la seguo per farmi spiegare meglio. Tento di bloccarla, afferrandola per un braccio, ma rimango sorpreso dalla sua reazione: al contatto con la mia mano si blocca immediatamente e sento il suo corpo irrigidirsi; vedendola tremare come una foglia lascio immediatamente la presa. Riprendendosi dallo shock, si volta e comincia a fissarmi: i  suoi occhi sono vitrei e il suo sguardo é vuoto. Quando comincio a sentirmi quasi in colpa per la sua reazione, lei mi sorprende nuovamente. Ridestandosi comincia a picchiarmi con calci e pugni, accompagnando il tutto con una serie di epiteti irripetibili. I miei sensi di colpa svanisco rapidamente, lasciando il posto all'incredulità. Interrompo il suo sfogo bloccandole entrambe le mani

-         Ma sei impazzita?

-         Non osare più toccarmi ... Hai capito? - la mollo immediatamente

-         Non preoccuparti ... non accadrà più

-         Perfetto

Rimaniamo in silenzio ad osservarci ... mi domando come la graziosa bambina della foto possa essersi ridotta cosi

-         Beh! ... Che hai da guardare?

-         Nulla ... è solo che sono stato al negozio di tuo nonno e...

-         E?

-         Ho visto la foto in cui eravamo bambini

-         E quindi?

-         Niente ...  notavo semplicemente che sei cambiata

-         E allora? Anche tu sei cambiato ... e non in meglio devo constatare...

Resto basito dalla sua affermazione ... è incredibile come questa tizia riesca a rigirare le situazioni

-         Di un ... Che ti é successo per ridurti cosi?

-         Cosi come?  - sono sempre più perplesso

-         Così ... non lo vedi come sei?

-         Veramente no

-         Sara ... Almeno, se non altro, oggi non puzzi?

-         Che?

-         Puzzi!  Non lo sai che se non ti lavi puzzi?

-         Basta ... io ci rinuncio ... me ne torno sulla spiaggia

-         Si ecco,  bravo ... levati dai piedi

La nostra discussione viene interrotta dall'arrivo di un ragazzino barcollante e pieno di lividi. Melina mi molla li e corre a soccorrere il piccolo. Decido di seguirla, tanto non ho nulla da fare.

-         Che ti é successo Arcos?

-         Quei maledetti mi hanno picchiato

-         Chi? - entrambi ignorano la mia domanda

-         Bastardi!

-         Chi é stato e perché? - riprovo ad inserirmi nel dialogo con il risultato che Melina si gira e mi urla in faccia

-         Quelli non hanno bisogno di avere un motivo per picchiare ... vanno in giro con l'arroganza di poter fare il bello e il cattivo tempo

-         E' per colpa loro che nel paese é sparita l'allegria? - Melina per la prima volta mi guarda stupita ... o almeno a me sembra cosi ... con i fondi di bottiglia che indossa non é che si capisca molto

-         Si, è colpa loro ... la gente ha paura … si chiude in casa per non averci a che fare

-         Tu sei venuto per aiutarci? - il ragazzino mi guarda con occhi speranzosi

-         Spiacente ... io sono qui per riposare ... anzi ... se volete scusarmi

Mi alzo con l'intenzione di tornare alla mia spiaggia e al mio sole ... mi spiace per questa gente ... ma ho deciso di non voler più essere il paladino di nessuno e di riappropriarmi della mia vita, ma le parole che mi sputa addosso Melina mi costringono a voltarmi

-         Decisamente sei cambiato

-         Che vuoi dire?

-         Nulla .. Andiamo Arcos, ti curo le ferite.

Li vedo allontanarsi e per un attimo ho la tentazione di seguirla per avere altre spiegazioni ... ma poi cambio idea e riprendo la direzione della spiaggia ... Che vadano al diavolo!

 

 

 

 

 

Ciao a tutti, ecco il nuovo capitolo su Milo .. sempre intenzionato a non essere più cavaliere, ma sorpreso della trasformazione del suo villaggio natale. Nel prossimo capitolo Kanon avrà il suo da fare ad aiutare la seconda nipote del vecchio. Di seguito la risposta di sagitta72 alla recensione del capitolo precedente.

 

sakura2480:  innanzitutto ti ringrazio per i complimenti, fanno sempre mooooooooooolto piacere. per quanto riguarda Kanon hai ragione nel dire che non e' facile farsi accettare di punto in bianco dopo quello che ha fatto, ma sulla convivenza nell'isola....io direi che problemi di adattamento non ne avra'...a lui niente lo piega!!!anche se qualche colpo di scena per lui non manchera'.

 

  
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