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Autore: iosnio90    06/05/2010    6 recensioni
E' la mia prima storia quindi risparmiatemi... comunque...immaginate un matrimonio....Bonnie ed un misterioso quanto bellissimo nuovo vampiro prossimi alle nozze e Damon appena ritornato il cui unico obiettivi è impedire che si sposino...per gioco? per capriccio?....per amore? beh credo che lo scprirà presto... è una Damon-Bonnie in piena regola....la mia coppia preferita...speriamo abbiano un lieto fine.
Genere: Romantico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il linguaggio della resa'
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Capitolo settimo

Si era svegliata molto presto, anzi, a dire il vero, non era proprio riuscita a chiudere occhio da quando Damon se ne era andato.
Pensava e ripensava agli avvenimenti degli ultimi giorni e alla promessa fatta a Damon di riuscire a fare chiarezza, ma sapeva che non poteva riuscirci da sola, infatti, più pensava e ripensava, più si convinceva che aveva bisogno di aiuto, la sua mente richiedeva disperatamente l’aiuto di Meredith per poter arrivare ad un qualche bandolo della matassa.
E eccola lì, Bonnie, che dopo aver passato l’intera giornata a decidere cosa dire a Meredith e come affrontare il discorso, adesso cammina avanti e indietro nel soggiorno della grande casa vuota, con il telefono in mano. Erano, ormai, più di dieci minuti che andava avanti così….componeva il numero di Meredith, lasciava squillare, e dopo appena uno squillo e mezzo, riagganciava, mentre nel frattempo si torturava ripetendosi quanto fosse codarda.
Era giunta, più o meno, al ventitreesimo tentativo quando il campanello suonò. C’era qualcuno alla porta. Bonnie corse ad aprire, ma si fermò con una mano sulla maniglia.
- E se fosse Lucas? Cosa gli racconto? - pensò allarmata.
“BONNIE, APRI, LO SO CHE CI SEI….SONO MEREDITH!” - disse una voce dall’esterno.
Bonnie si tranquillizzò subito e aprì la porta all’amica.
“Hey Meredith cosa ci fai qui?” - chiese.
“Semplice! Ho ricevuto le tue telefonate, o meglio….ho ricevuto i tuoi squilli a vuoto!” - rispose Meredith mentre andava verso la cucina.
“Aspetta! Come hai fatto a sapere che ero io?” - chiese Bonnie shoccata.
“Beh…è stato relativamente semplice…sai sul cellulare oltre al numero compare anche il nome di chi ti chiama” - sussurrò Meredith guardandosi intorno come se quello fosse un segreto di Stato.
Dopo un attimo erano scoppiate a ridere entrambe.
“Oddio, hai ragione, sono così idiota a volte” - fece Bonnie mentre ancora rideva.
“Sì, lo sei….ora, però, dimmi qual è il problema, avanti”.
“Come fai a sapere che ho un problema?”.
“E’ stato relativamente semplice capire anche questo. Bonnie, tu, di solito,sei in grado persino di chiamarmi nel cuore della notte per raccontarmi cavolate….ma ormai ti conosco così bene che ho capito che fai il giochetto degli squilli a vuoto solo quando hai un problema grave…più sono gli squilli, più il problema è grave, e adesso me ne avevi fatti ventitre e continuavi a riattaccare….quindi….dimmi….cosa è successo?” - le chiese Meredith, che dall’ironia era ritornata e al suo solito atteggiamento protettivo e rassicurante da sorella maggiore.
“Meredith tu mi conosci come nessun altro e adesso ho bisogno di te come non mai….è successa una cosa….importante, ecco…che mi ha confuso parecchio”.
“Cosa?” - chiese Meredith mentre si versava un bicchiere di succo d’arancia.
“Io ho baciato Damon e penso di amarlo” - disse Bonnie tutto d’un fiato.
“COSA HAI FATTO?” - il tono della voce di Meredith era salito di almeno due ottave.
“Ok! Ora ci sediamo e mi racconti tutto!” - aggiunse poi dopo aver capito dallo sguardo perso di Bonnie che non era uno scherzo.
Bonnie si sentì afferrare un braccio dall’amica che la trascinò, letteralmente, nel soggiorno e la mise a sedere accanto a sè sul divano.
“Allora….comincia pure….quando è successo?” - le chiese Meredith.
“Tra ieri e stanotte….l’ho baciato più di una volta, ma a dire il vero ha cominciato a venire da me già dalla prima notte in cui lo abbiamo rivisto tutti alla pensione” - cominciò Bonnie.
Raccontò a Meredith ogni gesto, ogni parola, ogni emozione provata da lei e ogni emozione di Damon  che lei percepiva quando erano insieme. Non si risparmiò su nulla. Raccontò all’amica ogni minimo particolare di quei momenti come se li stesse scrivendo su un diario segreto che nessuno avrebbe mai letto. Aveva perso da tempo l’abitudine di tenere un diario, forse era il caso di ricominciare.
Meredith, dal canto suo, ascoltò tutto senza mai fare una replica o un commento. Era impegnata a decifrare per l’amica il significato di quei sentimenti che Bonnie aveva provato con Damon e a metterli a paragone con quelli che Bonnie provava con Lucas e di cui lei stessa era stata testimone.
Quando Bonnie finì, Meredith aveva una sola osservazione da fare, per quanto non avesse mai creduto possibile che un giorno le sarebbe uscita dalle labbra.
“Bonnie, ho ascoltato tutto e quello che mi chiedo è…perchè sei ancora qui? Perché non sei con Damon?”.
“Cosa? Meredith cosa significa?”- chiese Bonnie sbalordita dalle parole dell’amica. Si aspettava un lungo monologo su quanto fosse crudele ed inaffidabile Damon.
“Significa che tu lo ami e che l’amore che provi per lui è diverso da quello che provi per Lucas semplicemente perché è più forte, più intenso e più vero! Bonnie, sai quanto mi costa dirti queste cose perché…beh è come se ti stessi spingendo verso Damon che, diciamocelo, non è poi questo grande stinco di santo, ma….ecco…da quello che mi hai raccontato sembra davvero che sia cambiato, almeno con te…sembra che ti….ami! Quindi….vai. E non farmelo ripetere perché non so se ci riuscirei!” - spiegò Meredith.
“Ok…ma Lucas? Cosa faccio?”.
“Dovrai parlargli e il prima possibile….lui è convinto che tra dieci giorni vi sposate!”.
“Già…il matrimonio…prima mi sembrava così fantastico….ma adesso…” - cominciò Bonnie.
“Adesso c’è Damon” - finì Meredith.
Bonnie sentiva che le parole dell’amica avevano diradato un po’ le nuvole che aveva nella testa e nel cuore.
Doveva ammettere che quello che provava per Damon era  molto più intenso di quello che provava per Lucas, ma lei lo aveva sempre interpretato come una forte passione che non aveva avuto sfogo, non l’aveva mai vista come la vedeva Meredith, cioè come un amore più forte. Ma adesso che ci pensava…. Infondo lei aveva sempre amato Damon, lo sapeva, e ora che sapeva che anche lui la amava…beh era come avere il cuore sulle montagne russe, un’esplosione continua di gioia e serenità.
Sì, lei amava Damon. Era lui quello giusto.
“Oh grazie Meredith!” - disse all’improvviso Bonnie mentre si gettava tra le braccia dell’amica - “Hai ragione….ora,però, scusa ma devo andare”.
“Nell’Old Wood?” - chiese Meredith.
“Sì, ma prima faccio un salto alla pensione per dire come stanno le cose ad Elena e Stefan. Non voglio che, magari, percepiscano qualcosa e ne parlino a Lucas prima che gli parli io…è giusto che sappia tutto da me, anche se so che sarà doloroso per entrambi….mmmhhh….ascolta, chiudi tu quando esci?” - fece Bonnie con un piede già fuori dalla porta.
“Sì, non preoccuparti, vai….corri!” - le rispose Meredith, ma Bonnie era già in macchina diretta verso il suo destino.

La notte prima, mentre era su albero a pensare alla sua streghetta che probabilmente pensava a lui, Damon aveva ricevuto quello strano messaggio telepatico da Elena.
In un primo momento aveva deciso di non presentarsi, ma poi aveva capito che per non destare alcun sospetto era meglio che ci andasse, altrimenti, si rese conto che sarebbe stato un po’ strano da parte sua non rispondere ad un appello di Elena e non poteva permettersi errori ora che aveva deciso di mantenere un basso profilo almeno finchè Bonnie non avesse preso un decisione. Così, infatti, si tutelava alla grande…cioè: se Bonnie sceglieva lui, allora sarebbe esploso di gioia e avrebbe finalmente potuto stare con lei e comportarsi come desiderava fare, se, invece, avesse scelto l’insetto, allora poteva andare via senza essere costretto ad ascoltare i piagnistei del fratello e della sua dolce metà che gli ripetevano quanto fossero tristi per lui….Era un piano a dir poco perfetto!
Quindi si recò all’appuntamento anche se controvoglia.
Quando Damon arrivò era il crepuscolo e Stefan era appena uscito. Elena era alla finestra della stanza e lo aspettava. Non si era accorta che lui era entrato dalla porta.
“Allora….sentiamo cosa c’è di così urgente?” - chiese lui e vide Elena sobbalzare leggermente.
“Damon….sei venuto!” - fece lei con una mano sul cuore come chi si sta riprendendo da un forte spavento.
“Certo….ora dimmi cosa c’è di così urgente!” - insistette lui mentre avanzava, chiudeva la porta alle sue spalle e le si avvicinava.
“Sì…ecco…le ondate di Potere, Damon!” - disse lei risoluta.
“Ancora con questa storia? Certo che voi due siete noiosi….Comunque ho già risposto a questa domanda quando me l’ha fatta il mio adorabile fratellino e non dirmi che non ti ha riferito subito quello che gli ho risposto perchè questa sarebbe una balla colossale…Stefan ti dice tutto! Quindi dimmi cosa c’è davvero!” - le rispose Damon altrettanto risoluto.
“Ok….sì, Stefan mi ha detto casa gli hai risposto…ma, mettiamola così….io so che hai mentito, Damon!”.
- Oddio, come ha fatto a sapere di Bonnie? Possibile che sia stata la stessa Bonnie a parlargliene? Dopotutto sono amiche….ma no, è impossibile che ne abbia parlato proprio con Elena, con l’altra forse…ma con Elena non credo proprio…ma allora come fa a saperlo? - si domandò Damon che cominciava davvero a sentirsi a disagio, e non era cosa da poco per lui.
“Come fai a saperlo?” - decise di chiederle.
“Lo sapevo, sapevo che Stefan aveva torto” . disse Elena ad alta voce, ma, evidentemente parlano a se stessa - “Ok Damon, ascoltami! Non è possibile! Mi sembra di essere già stata chiara una volta e credevo che tu l’avessi capito ormai” - disse, poi, rivolta a lui.
“Aspetta, di che stai parlando?” - le chiese Damon che si sentiva alquanto confuso.
“Damon, lo sai…io amo Stefan e starò con lui per sempre….per te provo un forte affetto, ma non è amore” - continuò Elena.
- Aspetta un attimo, ma cosa ha capito? Crede che io pensi ancora a lei? Ma per favore…. - pensò Damon.
“Ascolta, Elena, non hai capito….” - cominciò lui.
“No, invece, ho capito benissimo. Io ti ho fatto soffrire parecchio e mi dispiace, ma tu devi capirmi…io amo Stefan! Ma ti voglio molto bene, Damon e adesso ti darò il bacio d’addio che ti meriti per tutto quello che hai fatto per me!” - disse lei.
E senza neppure avere il tempo di replicare, Damon sentì Elena che gli si gettava al collo e lo baciava.

Bonnie era finalmente arrivata alla pensione.
All’inizio aveva avuto le tentazione di andare dritta nel bosco da Damon, ma poi aveva capito che una volta tra le sua braccia non avrebbe avuto più né le testa né il cuore di lasciarlo per andare ad avvisare gli altri che le cose erano cambiate e dire loro che non dovevano dire nulla a Lucas. Così era andata prima alla pensione a sistemare questa faccenda.
Salì di corsa le scale e quando arrivò alla porta di Stefan aveva il fiatone e il cuore le batteva forte. Ma quando aprì la porta lo stesso cuore che due secondi prima correva veloce come una cavallo da corsa, le si bloccò nel petto con un unico tonfo sordo.
Damon era lì, e stava baciando Elena.

Damon, ancora shoccato per il gesto di Elena, aveva sentito all’improvviso la porta spalancarsi, così riuscì a tornare in sé e a respingere Elena.
Quando si voltò verso la porta era pronto ad uno scontro con Stefan che di sicuro non gli avrebbe mai creduto se gli avesse detto che a baciarlo era stata Elena. Ma sulla porta non c’era Stefan... C’era Bonnie.
Lì c’era il suo uccellino con gli occhi lucidi per le lacrime che stavano pian piano cominciando a scorrerle sulle guancie. Lo sguardo di Bonnie non era d’amore e neppure di odio, era uno sguardo completamente vuoto e forse così era anche peggio.
Damon sapeva cosa stava pensando mentre lo guardava. Pensava che tutte le cose che lui le aveva detto erano solo bugie, che lui voleva solo usarla, che si era solo divertito con lei, ma in realtà voleva Elena. Bonnie stava pensando che lui non l’amasse.
“Scusate….io…io..non…non volevo…” - la sentì dire e poi la vide scendere di corsa le scale.
“Ma cosa le succede?” - chiese Elena.
Damon non le rispose e si precipitò subito dietro Bonnie. Sentì che anche Elena lo seguiva.
Quando arrivò all’entrata della pensione vide con sollievo che Bonnie era ancora lì: era stata trattenuta da Stefan che era appena ritornato e le chiedeva cosa fosse accaduto.
Forse faceva ancora in tempo a rimediare.
“Bonnie! Bonnie per favore….” - disse Damon appena arrivato in fondo alle scale.
“Cosa? Cosa vuoi ancora da me? Non ti è bastato farmi a pezzi….di nuovo?” - stavolta gli occhi di Bonnie non erano vuoti, ma carichi di odio, odio profondo.
“Bonnie, ascolta, so che può sembrare una frase fatta, ma ti assicuro che non è come credi!” - disse Damon che se in quel momento avesse potuto piangere l’avrebbe fatto.
“Ah no, Damon? Invece, secondo me, è proprio come credo. Spero solo che tu ti sia divertito a prendermi in giro. Ed io, povera idiota, che credevo che fossi cambiato davvero, che questa volta fosse diverso….”.
“Ma lo è! Non capisci? E’ diverso….se solo mi lasciassi spiegare….” - cominciò Damon.
“No, non c’è nulla da spigare. Mi sembra piuttosto semplice quello che ho visto, cioè te che baciavi Elena. C’è un’unica cosa che non capisco…perché? Cosa ti ho fatto di così grave da meritarmi questa continua tortura?….Anzi, sai che c’è? Forse hai ragione, non c’è nessun perché, nessuna spiegazione a ciò che fai. Tu sei semplicemente così come sei. Ti diverti ad illudermi, a farmi credere che mi ami, ma tu sei fatto così…ora se sono a pezzi la responsabile è una sola, cioè io! Io sapevo come sei, ma ho voluto ancora crederci, ho voluto illudermi che la realtà fosse diversa, che tu fossi diverso, che tu mi amassi come io amavo te, ma non è così…non è mai stato così e adesso l’ho capito andandoci ancora a sbattere contro…tu sei innamorato di Elena!” - disse Bonnie con un tono di voce che passò dall’arrabbiato al rassegnato man mano che le parole venivano fuori.
“No, aspetta Bonnie, non è così!” - cercò di intervenire Elena, che solo allora cominciava a rendersi conto del grosso guaio che aveva combinato, ma Bonnie la zittì.
“No, Elena, non dire nulla, tu non c’entri niente è una cosa tra me e Damon”.
Damon si sentiva terribilmente frustrato…Bonnie credeva che lui non l’amasse esattamente come aveva temuto pochi istanti prima.
“Bonnie, no, adesso devi ascoltarmi! IO AMO TE! Mettitelo in testa una buona volta” - e dicendo questo, Damon le si avvicinò e le mise le mani sulle spalle.
Poco dopo però, lei si divincolò dalla sua stretta, fece un passo indietro, lo guardò dritto negli occhi e disse: “Mi dispiace Damon, ma non ti credo, non posso farlo. E pensare che….beh…sai cosa avrei fatto dopo essere stata qui? Sarei venuta a cercarti nel bosco…avevo deciso, Damon, avevo scelto te….Sono stata così stupida da crederti quando mi dicesti che io ero quella giusta, ero l’unica….E ti ho creduto così tanto che stavo per mandare tutto a monte per te…Lucas, il matrimonio…per fortuna sono arrivata giusto in tempo per capire che stavo per commettere l’errore più grande della mia vita….ora c’è un’unica cosa che voglio da te….voglio che mi lasci in pace, che lasci in pace me e Lucas, fai quello che ti pare, vai dove vuoi, ma sta alla larga da me, esci dalla mia vita una volta per tutte, Damon” - e nei suoi dolcissimi occhi nocciola, Damon vide pian piano ricomparire lo stesso sguardo vuoto di prima.
Si sentiva distrutto, finito e il colpo di grazia furono le ultime due parole che Bonnie disse prima di andare via… “ Addio, Damon!”.
Quelle parole lo avevano definitivamente annientato, probabilmente un paletto di legno conficcato dritto nel cuore avrebbe fatto meno danni.

Stefan era rimasto in disparte e aveva osservato tutta la scena senza dire né fare nulla.
Aveva avuto ragione, Damon si era innamorato di Bonnie e ora a causa di Elena, della sua Elena, lei lo aveva respinto.
Stefan non sapeva cosa fare. Non aveva mai visto Damon ridotto in quello stato.
Non sapendo che dire fece l’unica cosa che sentiva di fare in quel momento: si avvicinò a Damon e gli mise una mano sulla spalla.
“Sta lontano, Stefan! Voglio restare da solo. E se tieni ad Elena, per favore non permetterle di avvicinarsi a me per nessun motivo a meno che non sia io a volerlo, perché, ora come ora, sono convinto che la colpevole di tutto questo sia lei a causa di quello che ha fatto e tu puoi credermi oppure no, ma è stata lei…io non c’entro…comunque tienila lontano….a causa sua Bonnie mi ha detto addio, proprio ora che aveva scelto me, e ti assicuro che se mi ritrovassi Elena vicina in questo momento, non risponderei delle mie azioni” - detto questo Stefan lo vide incamminarsi da solo e a passo lento verso il bosco.
Quando restarono soli Elena corse ad abbracciarlo.
“Oh Stefan, cosa ho fatto? Mi sento così in colpa. Per colpa mia Damon sta soffrendo e Bonnie ancora di più. Ma ti assicuro che non era mia intenzione.Io….io non avevo capito.” - adesso Elena piangeva.
“Coraggio, lo so che non volevi creare tutto questo, ma purtroppo è successo. Però non preoccuparti troveremo una soluzione e li aiuteremo…mi dispiace per Lucas, ma Damon è mio fratello ed è innamorato di Bonnie e lei….beh…l’hai vista, no? Bonnie ama Damon, non Lucas e se lo sposa sarà quello il suo sbaglio più grande”.
“Sì, hai ragione, dobbiamo aiutarli! Ci restano solo….beh…ormai solo nove giorni prima delle nozze…dobbiamo sbrigarci…io chiamo Meredith e nel frattempo penso ad un piano A, tu chiama Matt, cerca di spiegargli come stanno davvero le cose e di farlo ragionare…lo sai come la pensa su Damon. E ricorda di dirgli che domani abbiamo una riunione”. - disse Elena decisa e pronta a rimettere tutto a posto.
“Perché? Domani abbiamo una riunione?” - chiese Stefan.
“Certo che ce l’abbiamo….vogliamo aiutarli o no?” - cominciò Elena, e quando Stefan annuì - “Bene, quindi abbiamo bisogno di una riunione…una riunione strategica” - finì e corse su per le scale a mettere a punto quello che probabilmente sarebbe stato uno dei piani A più delicati della storia dei piani A.


NOTA:
Ciao a tutti!
Beh che dire....Elena doveva pur creare qualche danno, lei e la sua stupida superbia....per favore qualcuno la tolga di mezzo...
Comunque, alla fine sembra, però, che abbia capito qualcosa...quindi aspettiamo per vedere se almeno per una volta in vita sua fa qualcosa per puro altruismo.....
Ancora grazie a tutti....XDXDXDXDXD....bacioni....IOSNIO90.



   
 
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