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Autore: StillAnotherBrokenDream    06/05/2010    8 recensioni
2014: Castiel è diventato esattamente come aveva visto Dean nel futuro. O anche peggio...(Linguaggio colorito. NO SLASH!!)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quinta stagione, Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'Castiel's soul'
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a/n: Che io sia fuori di testa, è risaputo ormai. Questa doveva essere una one-shot ma siccome nella mia testolina la scena è molto lunga, ho pensato di dividerla in capitoli. Forse due, forse tre, non lo so ancora. Facciamo un salto nell'ipotetico (ipotetico?) futuro.. come sarà Castiel? Bello sicuramente *__* ma forse un po'... Spoiler 4° e 5° stagione, ma di brutto XD!! Attenzione: linguaggio colorito!!

Disclaimer:Visto che adoro questa immagine, non ho voluto mettere la firma dell'autrice su di essa, ma lo dico qui. Questa immagine non appartiene a me ma ad Alexya379 che così carinamente l'ha creata per la mia storia. A lei un enorme e riconoscente grazie XD! L'immagine apparirà in tutti i capitoli.


 

 

 

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Sex an' Drug



 




 

Come diavolo si chiamava?

Jenny? Katy? Molly?

Castiel non ricordava nemmeno il nome di quella donna bionda che si stava rivestendo di fronte a lui, dopo averci passato la notte.

Beh non proprio passato la notte, c'aveva solo scopato. Passare la notte implicava, secondo lui, un rapporto più profondo.

Invece loro si erano solo accoppiati. Niente più.

Poi si erano addormentati, o almeno lui si era addormentato, sfinito dal corpo a corpo e stordito da alcool e pasticche.

Era solo una delle tante femmine che gli si concedevano in nome di chissà quale congiunzione astrale o forza superiore.

Ah no, con quella si era spinto più in là. Le aveva confessato, con grande pathos, di essere stato un angelo, tempo fa. Ma che era sceso sulla Terra per aiutare gli umani.

Sì, certo.

Sei anni prima, nel 2008, era sceso sulla Terra con una missione ben precisa: sorvegliare Dean Winchester e prepararlo al ballo finale, per quando cioè il Generalissimo lo avrebbe indossato per prendere nuovamente a calci Lucifero.

Ma qualcosa era andato storto, nella sua testa principalmente. Si era ribellato, era morto, resuscitato, cacciato dal Paradiso dopo settemila anni di onorato servizio, inseguito da angeli e demoni, eccetera eccetera.

E ora si ritrovava nel 2014, imprigionato per sempre nel corpo di quel povero scemo di Jimmy, del quale non sapeva se fosse ancora nella sua testa oppure no, a passare le giornate tra una caccia al crote e una scopata selvaggia, il tutto condito con whisky, assenzio e anfetamine.

Hashish, quand’era particolarmente fortunato e chissà come se ne trovava da qualche parte, com’era successo la sera prima.

E poi c’erano anche le ramanzine da parte di Dean.

Eh sì, Dean Winchester, non avendo più Sam da controllare e sottomettere, si era messo a farlo con Castiel.

Perché Sam.. wow… aveva ceduto alla corte di Lucifero! Sì sì, proprio così, quella stupida idea di dirgli di sì per poterlo imprigionare gli si era ritorta contro, e ora Lucifero era padrone di un ragazzone di quasi due metri, vestito di bianco e inquietantemente sempre calmo.

Quindi, Deano sentiva il bisogno di rimproverare, giudicare, correggere e salvare un’ex angelo del Signore. Proprio Dean, che si era sbattuto mezzo mondo femminile – tra cui anche un angelo caduto infischiandosene appunto che fosse pur sempre un angelo – gli faceva le prediche?

Eh sì, il senso di colpa per non aver salvato Sammy, lo spingeva a rompere le scatole a lui; perché diavolo non lo lasciava sprofondare nella depravazione in santa pace?

Lui non era suo fratello, non erano niente.

Neanche più amici.

Che vita di merda.

Si allungò verso la sedia accanto al letto che fungeva da comodino, prese la mezza bottiglia di whisky e ne tracannò un lungo sorso. La gente normale di solito la mattina beve caffè o the, lui buttava giù spirito già dalle otto del mattino.

Anche se a sua discolpa si potrebbe dire che era più facile trovare whisky o gin che caffè o the.

Allora ci vediamo, Cas.” gli disse quella bionda anonima regalandogli un largo sorriso.

L’ex angelo sorrise sforzandosi di ricordarsi il suo nome. “Sì… ci vediamo…” corrugò la fronte e la donna capì.

Non ti ricordi nemmeno come mi chiamo, vero?” domandò risentita.

Castiel sospirò pensando rapidamente a cosa dire. Non che gliene fregasse nulla di quella puttanella, ma non voleva che andasse a dire in giro che non si ricordava nemmeno il nome delle donne che faceva urlare nel proprio letto. Gli avrebbe rovinato la piazza, oscurando la sua fama di guru dell’amore.

Anche se in fondo erano tutte solo delle troiette ipocrite, davvero volevano fargli credere che si bevevano tutte le stronzate che raccontava loro? Andiamo, era abbastanza evidente che facevano finta di credergli per giustificarsi con sé stesse.

Perché gli altri al rifugio sapevano benissimo che Castiel era diventato solo un imbroglione puttaniere e nessuno osava mettere bocca sulla questione.

Solo Dean, appunto.

Scusami dolcezza” tentò di rimediare alzandosi dal letto “è solo che per me… voi non siete solo un corpo a cui dare un nome, voi siete anime eccelse e le anime non hanno nome. Per cui a volte i vostri nomi mortali mi sfuggono ma non perché non siete importanti per me, solo perché siete molto, molto di più di un nome…” concluse con un sorriso dolce, confessando a sé stesso di non aver capito assolutamente nulla delle stronzate che aveva appena detto.

La giovane donna lo guardò con disgusto e si mise le mani sul fianchi. “Fottiti Cas, non sono così cretina come credi!” e si avvicinò alla porta a grandi passi, per poi voltarsi di nuovo verso di lui “e comunque io sono Sally, imbecille!” ed uscì sbattendo la porta.

L’ex angelo, ormai pseudo-santone drogato e sessuomane, fece un’alzata di spalle e tornò a letto, buttandosi a peso morto tra le lenzuola stropicciate.

La ipsilon c’era però..” commentò con il viso tuffato in un cuscino.

Il grado di cinismo che in quattro anni aveva acquistato, era sconcertante. Era un depravato totale, non arrossiva di nulla e non era raro che si impegnasse in incontri orgiastici con più donne.

Non aveva pudore, non aveva vergogna o sensi di colpa. Era senza freni.

Le uniche cose che non faceva, era stuprare e fottere con gli uomini. Era così delizioso seppellirsi completamente in una donna consenziente, che non riusciva ad immaginare altro.

Almeno per il momento.

Sì perché in tutto il rifugio, che contava non più di trecento persone, le donne che riteneva scopabili, per aspetto ed età, erano una sessantina.

Se n’era fatto già quaranta.

Chissà, magari dopo essersele sbattute tutte – a doppio turno, possibilmente – sarebbe passato agli uomini. Peccato che Becky fosse morta, pensò, avrebbe apprezzato sicuramente quell’opzione…

Ridacchiò della sua ironia macabra e si girò sulla schiena, fissando il soffitto. Che fine aveva fatto? Cosa era diventato? L’ombra di sé stesso, un pallido e sporco ricordo del potente soldato celeste che per millenni aveva dato battaglia alle forze del Male.

Un bastardo, bugiardo, vizioso e perverso essere umano. Sospirò sfregandosi gli occhi, gli bruciavano e non sapeva se era il fumo della notte prima o il poco sonno che non gli era bastato.

Si rialzò stancamente dal letto e si trascinò in bagno, aprì il rubinetto e solo quando non ne vide uscire neanche una goccia, si ricordò del razionamento. Si metteva in funzione l’impianto idrico solo nel pomeriggio, per un paio d’ore.

Wow… ottimo periodo storico per diventare umano, non c’è che dire…” borbottò versando un po’ d’acqua da una tanica in una bacinella di plastica. Si sciacquò il viso bagnandosi anche i capelli, e si guardò allo specchio.

Incontrò gli occhi stanchi e spenti di un quarantenne triste, con la barba lunga e le guance scavate. Stava invecchiando, sia nella barba che nei capelli cominciavano a comparire ciuffetti argentati. Era diventato umano a trentasei anni, proprio una bella fortuna.

Niente infanzia, o adolescenza, o gioventù. Già la mezz’età dietro l’angolo. La cosa positiva era che sicuramente, lui non ci sarebbe arrivato alla mezz’età vera e propria. Lui sarebbe morto prima, molto prima.

Sally ha ragione” disse alla propria immagine nello specchio “fottiti, Cas.”

Si asciugò il viso e uscì dal bagno, tornò a sedersi sul letto e bevve un altro sorso di Whisky. Faceva letteralmente schifo, ma almeno era abbastanza forte da stordirlo quel poco che bastava a non farlo piangere.

Si massaggiò la fronte, aveva la sensazione di avere un martello in testa che picchiava costantemente, pensò che forse avrebbe fatto meglio a prendere un’aspirina, sempre che ne avesse ancora. Non era esattamente il genere di sostanza chimica che usava solitamente.

Si alzò con un sospiro e si avvicinò alla cassettiera, aprì il primo cassetto e rovistò tra le varie scatole.

Merda” imprecò “neanche mezza aspirina.. mi scoppia il cervello…”

Se la smettessi di farti dalla mattina alla sera, forse ti farebbe meno male.” disse qualcuno alle sue spalle.

Castiel sobbalzò e si voltò verso la voce.

Porca troia, Dean” gemette quando lo riconobbe “mi vuoi far venire un infarto?” e tornò a cercare tra pillole e gocce.



 



 

To be continued.

 

 

 

 

 

   
 
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