Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Faust_Lee_Gahan    07/05/2010    2 recensioni
"Era come tentare di far salire un elefante sulle scale... Era una fatica odiarlo." Sirius/Severus
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Severus Piton, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Avvertimenti iniziali:

Hello there! Faust is back again!^^ Spero non mi abbiate dimenticata XD Lo so che dovrei aggiornare la Drarry... ma cosa volete... l'istinto è troppo forte! Mi sono follemente innamorata delle Blape (Sirius/Severus) ... fan avvisati, mezzi salvati! XD

Bacioni!




My Elephant Up The Stairs



I'm pushing an elephant up the stairs
I'm tossing up punchlines that were never there
Over my shoulder a piano falls
Crashing to the ground...


Da quando Albus Dumbledore era nato non aveva mai avuto dubbi: era un genio. Riusciva a capire le persone meglio di quanto esse stesse spesso riuscissero, e, come già accennato prima, era un genio.

Adorava soprattutto stare a guardare come queste persone riuscivano a commettere un errore esattamente nel modo in cui lui aveva previsto, per poi sputtanarli alla grande. O meglio, far notare loro lo sbaglio e naturalmente il fatto che lui l'avesse previsto da tempo.

C'erano poche cose che il mitico prof non fosse riuscito a prevedere nel corso degli anni, e il comportamento del suo insegnante di Pozioni in quel periodo... non era assolutamente una di queste!

<< Stai bene, Severus? >> aveva chiesto a cena quella sera.

Lui si era voltato di scatto, l'aveva guardato male e aveva risposto, asciutto:

<< Sì, Dumbledore, grazie. >>

Prevedibile!

<< Ma non hai mangiato quasi niente. >> aveva insistito << E' da quando è iniziata la scuola che...>>

<< Sto bene, Preside, grazie! >> lo aveva interrotto il professore di Pozioni. Poi si era alzato, ed era uscito dalla Sala Grande, in un fruscio di veste nera.

Quanto sei prevedibile, ragazzo mio!

Eh sì, il 1996 non era decisamente l'anno di Severus Snape...




Severus si ritirò nei sotterranei, finalmente in pace. Quel vecchiaccio lo stava stressando fino allo stremo. Ma non poteva farsi gli stramaledetti fattacci suoi? No! Lui era Albus Dumbledore, decorato in Rottura Di Coglioni, con Master in Scassapallologia! Dannato!

Entrò nelle sue stanze e sbatté la porta, quasi per fermare quel flusso di pensieri senza senso.

Che cavolo voleva saperne Dumbledore di cos'aveva, se non lo sapeva nemmeno lui?...

Che lo lasciasse in pace!

Si stese sul letto e si rannicchiò di lato, come faceva da sempre. Lo sguardo cadde su una quantità di libri che aveva abbandonato per terra e il baule ancora aperto. Non erano tornati da molto a Hogwarts e non era riuscito ancora a sistemare quella quantità di cose.

E poi con tutto quello che era successo negli ultimi mesi...

Prima l'attacco dei Mangiamorte al Ministero, poi Dumbledore con la mano maledetta e meno di un anno di vita, Potter sempre tra i piedi, la morte di Black...

Si alzò di scatto, per prendere un libro e scacciare ancora una volta i brutti pensieri. Si fiondò sul baule e, dopo aver tastato vari volumi, le sue dita sfiorarono qualcosa di non cartaceo. Strinse la mano attorno al pezzo di stoffa e tirò.

Dal baule venne fuori una sciarpa rosso e oro, terribilmente vecchia e trasandata. Quanti anni poteva avere? 20?...

La guardò con rammarico e disprezzo, e, sempre tenendola stretta, ritornò sul letto. Continuò a guardarla in ogni minimo dettaglio: c'erano fili spezzati, dei piccoli buchi qua e là, segno che le filature avevano ceduto, e i bordi erano pressoché logori. Erano secoli che non la tirava fuori... I ricordi legati a quella sciarpa facevano più male di quanto questa stessa avrebbe potuto fare se stretta attorno al collo...

Si girò sul fianco, sempre stringendola, desiderando di ricacciare le infauste memorie nella mente.



I can't believe that I believed I wished
That you could see
There's a new planet in the solar system
There is nothing up my sleeve...






Hogwarts, 1978.

Si era alzato dal tavolo e si stava dirigendo nei sotterranei, per mettere a posto le ultime cose. Non poteva credere che quella era davvero l'ultima volta che vedeva quel luogo così familiare e, nonostante tutto, piacevole. Dopotutto era l'unica vera casa che avesse mai avuto... certo non poteva chiamare “casa” quel posto orrendo che era Spinner's End. Merlino, come odiava tornare lì tutti gli anni! Se non fosse stato per Lily...

Eppure anche lì, a Hogwarts, aveva dei pessimi ricordi, tutti legati a quei dannati quattro... i Fab Four, i Marauders...! Puah! Nemmeno fossero davvero i Beatles! Di certo non gli sarebbe mancato essere appeso per i piedi un giorno sì e l'altro pure.

In quel momento si vide passare davanti gli oggetti del suo pensiero.

I Marauders erano allegri e parlavano animatamente tra loro, così non lo videro; ma c'era qualcosa che non tornava: Black era silenzioso e cupo. Perché? Era troppo strano. I loro sguardi s'incrociarono. Severus si aspettava che sogghignasse, che lo indicasse e poi lo insultasse come di consueto facevano lui e Potter; invece non disse né fece nulla.

E questo sconvolse Severus Snape.

Black distolse lo sguardo e, se possibile, si incupì ancora di più; gli passò accanto, senza degnarlo di una parola, e le loro braccia si sfiorarono. Neanche una spallata. Se possibile, il Serpeverde ne fu ancora più sconvolto. Fece un altro paio di passi e si bloccò. Le gambe si rifiutarono di muoversi, il resto del corpo si gelò, il braccio sfiorato da Black bruciante.



Si era bloccato, diviso tra il voltarsi e il picchiarlo, o approfittare della loro distrazione e scappare. No, non era così vigliacco. Si voltò, pronto a insultarlo con qualche epiteto improvvisato, ma non c'erano più. Erano spariti. Severus strinse pugni e denti, colmo d'ira, si voltò e cominciò a correre verso i sotterranei.


Rabbia

Dolore

Odio

Rancore

Ira

Vergogna

E ancora Odio

Perché? Perché Black l'aveva ignorato? E perché lui aveva così paura?

Perché era paura quella che gli aveva bloccato le gambe e gelato il corpo.

Avrebbe voluto urlare, ma non poteva.

Avrebbe voluto corrergli dietro, ma non poteva.

Avrebbe voluto dirgli quanto lo odiava, ma lui già lo sapeva.

Lo sapeva e ci godeva.

L'ultimo grande atto di Sirius Black era stato ignorarlo.

No... No! Non poteva accettarlo!

Entrò nella sua stanza e chiuse violentemente la porta; si appoggiò ad essa e cominciò a prenderla a pugni, il fiato corto.

Ma cosa poteva fare? Cercarsele? Sarebbe finito lui al tappeto, un pugno in faccia e l'ennesima umiliazione addosso.

Eppure … forse era meglio quello che la totale indifferenza...

Dopo tutti quegli anni di odio e di ostilità, non poteva finire così.

Non riusciva ad accettarlo. Eppure è così che sarebbe finita. Niente più botte, niente più punizioni, niente più umiliazioni.

Aspettava da tutta una vita quel momento, ma dov'era la felicità che si era aspettato?

Ora tutto gli sembrava inutile. Tutto quello che era stato, tutti i pomeriggi, tutti i week-end, tutte le serate in punizione con lui, gli sembravano futili e senza più alcun senso, svaniti.

Si sedette a terra, ansimante, con la schiena poggiata alla porta.

Era tutto finito.

Severus avrebbe ricordato per sempre tutti quegli anni di dannazione, e Black... forse per lui erano già finiti. Dimenticati. Inutili, se dovevano finire così. Se dovevano finire. Inutili davvero, se paragonati a quel momento, in cui niente aveva più senso.

Forse non erano mai stati importanti, per quel cane rognoso! Forse lui non era importante... A quel pensiero, cuore e mente si gelarono e i polmoni gli si strinsero, facendogli mancare l'aria.

No, lui doveva essere qualcosa per Black. L'odio vero, reale, puro, quello che non ti fa dormire la notte e ti fa vivere male di giorno, quello che quando cominci a pensarci non smetti più. Quello che proverai in eterno.

Era come tentare di far salire un elefante sulle scale...

Era una fatica odiarlo.

Lui era certo di provare questo e anche di più. Ora però non era più certo che Black lo provasse per lui. Forse era stata tutta una farsa... l'ennesima della sua vita.

Forse si erano affannati inutilmente. Forse davvero non c'era nessun senso.

Forse era Severus Snape che non aveva senso se non poteva odiare Sirius Black.




Severus si alzò e uscì dallo scompartimento del treno, diretto al bagno. Non che avesse urgenza di andarci, ma non poteva più sopportare i discorsi stupidi di Mulciber, Avery e la loro compagnia di decerebrati.

Aprì la porta e si chiuse dentro, finalmente in pace.

<< Ciao, Snivellus. >>

Severus balzò quasi dallo spavento e si voltò di scatto.

<< Ce ne hai messo di tempo, eh? >> disse Sirius Black appallottolando quello che doveva essere il Mantello dell'Invisibilità di Potter << E' un bel po' che sono qui. Cominciavo a chiedermi se anche ai serpenti venisse l'impulso di pisciare. >>

<< Cosa vuoi, Black? >> sibilò. Gli sembrava di aver sputato veleno, tanto era l'odio con cui aveva pronunciato quel nome.

<< Secondo te? >>

Black lo fece arretrare fino al muro, guardandolo con i suoi fottuti occhi grigi. Gli si premette totalmente contro, sentì la tensione alle stelle e il sangue andargli in testa. Il Grifondoro avvicinò il viso al suo, facendo sfiorare i nasi; sentiva il respiro dell'altro andargli sulle labbra e mischiarsi col suo.

<< Vattene a fanculo, Black. >> sussurrò

<< Altrimenti? >>

Si avvicinò ancora, gli schiacciava la gabbia toracica, non riusciva a respirare. Senza che se ne accorgesse, una gamba si era infilata tra le sue, bloccandolo. Le sue labbra erano più vicine adesso. Merlino solo sapeva quanto avrebbe voluto infilargli la lingua in gola, a quel maledetto Grifondoro! Ma non l'avrebbe mai ammesso! Perciò disse solo:

<< Ormai la scuola è finita, Black. Non sono più il tuo giocattolino sessuale. >>

Sirius lo guardò incredulo, gli occhi grigi sempre immobili nei suoi, come se gli stesse scandagliando l'animo per vedere se diceva la verità. Eppure sapeva che stava mentendo. Morgana, se lo sapeva!

<< Hai dimenticato di aggiungere “purtroppo”. >> sibilò poi

<< Forse sei tu che dovresti aggiungerlo. >>

Sirius per tutta risposta gli si schiacciò ancora più addosso.

Ok, le vie respiratorie erano andate, ma non importava. L'importante era non interrompere quel contatto visivo, o Black si sarebbe accorto che stava bluffando alla grande e che non credeva a una sola parola di quello che aveva appena detto.

Ora le loro labbra praticamente si toccavano e Black non la smetteva di fissarlo. Le narici furono riempite dall'odore di tabacco che emanava così spudoratamente, in attesa della prossima mossa.

Si aspettava che lo baciasse con violenza, che si vendicasse, che lo facesse pentire di essere nato, che lo scopasse senza ritegno in quel fottuto bagno. O forse lo sperava.

Sta di fatto che Black arretrò, il ghigno beffardo sempre puntato su di lui. Aprì la porta e si voltò di nuovo verso di lui.

<< Ci si vede, Snivellus. >>

Disse, e sparì.



Le gambe tremarono e gli cedettero. Severus scivolò, ansimante, con la schiena sul muro. Rimase a fissare la porta chiusa, sconvolto, domandandosi se era quello che voleva.

Era così piccolo e debole... Aveva quasi voglia di piangere.

Debole

Patetico

In una parola... Snivellus


Avrebbe dovuto uscire trionfante, soddisfatto che per una volta Black non era stato accontentato, ed era stato lui a dargli il benservito.

E allora perché quello con l'aria vittoriosa era ancora quel cane rognoso?

Dio, come lo odiava... Come lo Odiava. Come lo ODIAVA!

Come si odiava...

La delusione e la rabbia bruciarono in petto, facendogli digrignare i denti e stringere i pugni.

No, non avrebbe mai dato soddisfazione a Black, cedendo ancora. Perché lui aveva l'impressione di cedere. Di cadere in un baratro. Tutte le volte che Black era con lui. Che si picchiassero o scopassero non faceva molta differenza. Quello era il loro piccolo universo.

Ma Black l'aveva sbugiardato anche quella volta. La resistenza opposta era nulla: così gli sembrava. Era solo servita ad aumentare la bramosia dell'altro. Dio, come lo odiava! Aveva avuto la conferma che cercava. Forse Severus desiderava essere scopato senza ritegno in quel fottuto bagno. E Black lo sapeva. Morgana, se lo sapeva! Se n'era accorto, ma non avrebbe mai soddisfatto questo desiderio così palese da parte della Serpe. Piuttosto avrebbe preferito staccarsi la lingua a morsi! Quel maledetto! Come lo odiava!

Eppure... adesso Severus si sentiva meglio. Più tranquillo. A parte la rabbia perenne, ovvio. Anche lui aveva avuto una conferma.

Aveva scorto qualcosa in quello sguardo. Qualcosa... di indefinibile. L'aveva visto altre volte. Molte altre volte. Era quel velo di disprezzo che notava quando le cose non andavano esattamente come si era aspettato. Durava un attimo, un nanosecondo. Veniva subito celato dal ghigno, quel ghigno che faceva supporre il totale controllo della situazione.

Quel ghigno che gli diceva che voleva ancora giocare con lui.

Non aveva sprecato la sua vita: Black lo odiava ancora, e sentiva che l'avrebbe odiato per sempre.

Qualcosa dentro di lui si allentò e si ritrovò a tirare un lungo sospiro.

Com'era rassicurante quella sensazione! Andava incontro al nulla, al buio totale; ma l'idea dell'odio di Black, dell'importanza che gli attribuiva, emanava un calore come nessun'altra cosa al mondo. Gli venne quasi da sorridere.

Notò a terra, poco lontano da lui, una sciarpa rosso e oro: doveva averla lasciata Black, senza volerlo. La prese e la fissò. Al proprietario non sarebbe più servita, e a Spinner's End faceva davvero freddo... E poi se la voleva indietro, doveva solo cercarla...

La piegò e la nascose sotto la veste, dubitando di poter andare tranquillamente in giro per l' Hogwarts Express con quella cosa al collo!

Niente avrebbe potuto tuttavia rovinare quel momento, dove regnava solo una certezza.

Le domande si affievolivano e sparivano. Le risposte potevano aspettare.

Black lo odiava ancora, e l'avrebbe odiato per sempre.

Il resto non aveva importanza.



I'm breaking through
I'm bending spoons
I'm keeping flowers in full bloom
I'm looking for answers from the great beyond...


Soundtrack:

The Great Beyond – REM ; (Title & Quotes Track)

Stolen – Dashboard Confessional ;

On the Street where you LiveMy Fair Lady OST (sung by Nicholas Hoult in Skins) ;


Special Soundtrack:

Due Partite di Cristina Comencini ;

Skins ;


Special Thanks:

Alle mie Maraurders;

A voi autrici che mi avete fatto amare questi due;

A voi che avete letto fin qui;

A Modesto...;

A Dave e Martin... un anno a Giugno...


P.S.

Salve gente! Me spera che vi sia piaciuta la storia^^ Ho in mente una trilogia con canzoni dei REM, quindi avete finito di leggere il primo episodio^^ Mi dispiace del ritardo delle altre storie^^'

Bacioni.

FAUST*


  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Faust_Lee_Gahan