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Autore: Lady Lynx    09/05/2010    5 recensioni
Roxanne Weasley, figlia di Angelina Johnson e Fred Weasley, ha una caratteristica che la distingue dai suoi numerosi cugini: è l’unica della famiglia ad essere stata Smistata nella disonorevole casata di Hufflepuff. Costretta a restare all’ombra della popolarità dei suoi parenti, coltiva la lettura delle rune come sua unica passione. Questa stessa abilità per la Divinazione le ispira un’idea per cambiare radicalmente la sua condizione sociale a Hogwarts, un progetto che ha come scopo la ribellione contro l’élite formata proprio dai suoi cugini. Tutto sembra andare liscio, ma… a volte il destino gioca brutti scherzi.
Best Longfic al New Generation Contest! indetto da Only_Me
Genere: Commedia, Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo II - Utopia


“Perché continua a fare questi salti temporali senza capo né coda?”, vi starete chiedendo.

Principalmente perché questi episodi della mia vita sono le fondamenta della storia che vi voglio davvero raccontare.
Da questo momento in poi inizio ad andare per ordine: una volta passato lo Smistamento di Albus e Rose – quindi il mio Secondo anno – posso passare a quello di quest’anno, il mio Settimo.
Quando mi ritrovai ad assistervi, con i risultati delle mie ultime previsioni runiche ordinatamente scritti sulla pergamena e stretti nella mano destra, sentivo gli occhi di tutti i miei cugini, in particolare Rose e Dominique, fermi su di me.
Sì, perché avevo scommesso con loro che anche quest’anno ci sarebbe stata una sorpresa – addirittura doppia - per la famiglia Weasley.
Lo Smistamento inaspettato sia di Lucy che di Louis in Case non pronosticabili.
Dominique mi aveva dato della pazza, sostenendo che il suo piccolo Louis non avrebbe mai potuto far parte di una Casata che non fosse Gryffindor o Ravenclaw perché sarebbe stato disonorevole per tutta la famiglia.
Rose sosteneva invece che io mi divertissi a screditare Lucy, la sua cuginetta preferita, solo perché provavo un’incredibile invidia per lei e tutti gli altri che facevano parte di gruppi conosciuti e rispettati.
Mi riservai il diritto di non rispondere a nessuna delle due provocazioni, amavo pensare che solo i fatti potessero confermare le mie amare parole.
Rivolsi quindi la mia attenzione verso il tavolo dei professori, mentre la voce melodiosa della professoressa Dukes, insegnante di Trasfigurazione da tempo immemore, scandiva il cognome e poi il nome del mio cuginetto.
- Weasley, Louis! –
Osservai la sua andatura fiera e decisa, come un piccolo principe - come se lo sgabello traballante fosse stato un trono, il Cappello Parlante una corona, noi studenti in attesa i suoi sudditi acclamanti.
Il vecchio copricapo sfiorò la sua chioma ramata e un urlo deciso si levò verso il soffitto stellato.
Questione di un decimo di secondo.
- Slytherin! –
Silenzio di tomba, almeno per quanto riguardava il tavolo dove si trovava la maggioranza dei miei adorabili parenti. Albus si alzò invece in piedi ad applaudire orgoglioso, forse memore del suo Smistamento, forse finalmente felice di avere della compagnia con il suo stesso sangue nella sua Casa.
Non che si trovasse sempre solo, anzi.
Ma non voglio dilungarmi troppo sulla popolarità di Al ad Hogwarts, dato che preferisco raccontarvi il momento per me più atteso. Quello in cui Rose Weasley dovette chiudere il becco e ammettere che la Divinazione non era il suo forte.
- Weasley, Lucy! –
Mentre si dirigeva verso lo sgabello, lei sembrava più piccola di quanto non lo fosse già. Assomigliava tanto a sua madre Audrey, ma aveva gli atteggiamenti vergognosi di una bambina dell’asilo. Era a disagio, e non aveva la minima idea di come fare a nasconderlo.
Il Cappello frugò a lungo nella sua mente prima di esplodere in un’esclamazione che mi riempì di pura gioia.
- Hufflepuff! –
Il momento del cambiamento era finalmente arrivato.
Come avrebbe reagito l’ambizioso zio Percy nell’apprendere che la sua “degna e dotata secondogenita” era stata mandata in una Casata di Serie B? E come avrebbe potuto zio Bill accettare l’idea che il suo unico erede maschio fosse un’autentica Serpe?
Erano queste le domande che mi tormentavano piacevolmente, mentre abbracciavo Lucy accogliendola al nostro tavolo, mentre assaporavo la deliziosa cena tipica di Hogwarts, mentre richiamavo l’attenzione dei primini a fine pasto per dire loro di seguirmi, mentre lasciavo casualmente cadere il foglietto con le mie previsioni sul tavolo dei Gryffindor, mentre spiegavo ai nuovi arrivati cosa significasse essere Hufflepuff, mentre li mandavo a dormire con le istruzioni per il giorno seguente, mentre mi infilavo il mio pigiama.
Non mi tormentai ulteriormente, quando il momento di avere delle risposte sembrava ormai essere arrivato.
- Hai azzeccato anche questa volta, eh, Roxie? – mi chiese timidamente la mia migliore amica, Kristien Hopkins, mentre si lanciava fuori dalle coperte per venire ad osservare il mio meticoloso processo di preparazione alla lettura delle rune.
Annuii con solennità, mentre lisciavo con una mano il copriletto giallo su cui ero seduta. Anche altre nostre compagne di dormitorio si avvicinarono, le restanti si limitarono a lanciarmi qualche occhiata distratta. Lo spettacolo non era una novità, si ripeteva ormai da anni anche se non regolarmente.
Mi sedetti a gambe incrociate per stare più comoda, scossi leggermente il sacchettino delle rune che tenevo stretto in mano, sciolsi il laccio che lo chiudeva, e fu in quel momento che mi isolai dal mondo.
Sarebbe potuta scoppiare una Seconda Guerra Magica fuori dalla porta del nostro dormitorio, ed io non me ne sarei accorta.
Quando inserisco la mano nel morbido tessuto scarlatto che contiene la mia unica passione, è come se io stessa fossi parte di quelle piccole pietre. Cerco di parlare il loro linguaggio e di convincerle a confidarmi i loro segreti. I segreti del futuro.
Mi concentrai su zio Percy, e poi sulla scena dello Smistamento di Lucy ad Hufflepuff.
Le mie dita si strinsero su una delle pietre, la estrassi e la appoggiai alla mia sinistra sulla superficie del copriletto senza guardarla. Non ascoltai i commenti delle mie spettatrici, non volevo essere distratta.
Il mio pensiero volò poi verso zio Bill e il piccolo Louis. Quella volta ci misi di più a trovare la runa giusta, ma anche quella andò a fare compagnia alla sua gemella – solo un po’ più a destra.
Infine toccò a me, alla mia previsione per la giornata seguente. Le dita sfiorarono esitanti ogni singola rotondità, così gelidamente perfetta, dei frutti della natura contenuti in quel piccolo ma preziosissimo sacchetto.
Eccola, la afferrai e la posizionai tra le mie gambe, conservandola per dopo.
Infine aprii gli occhi e sorrisi davanti agli sguardi incantati delle mie compagne.
Kristien mi dice spesso che quando sono immersa nella Divinazione quasi le faccio paura. Dice che i miei capelli sembrano rilucere spontaneamente, ma ad essere sincera credo che sia solo suggestione.
- Bene, vediamo cosa penserà il caro zio Percy del nostro nuovo acquisto – esordii divertita, soddisfatta nel notare che occhi e orecchie erano tutti per me.
Analizzai la runa del padre di Lucy, rappresentava una sorta di erre molto spigolosa.
Si chiama Raido, è il simbolo del movimento e del viaggio.
- Credo che la mia cuginetta riceverà presto una visita non gradita… - sentenziai con sicurezza, mentre il nervosismo si diffondeva per la stanza.
- Intendi dire che verrà qui suo padre? – intervenne Mandy Sanders, una delle ragazze più scettiche nei confronti dei miei piccoli spettacolini serali – E’ impossibile, i genitori non possono venire ad Hogwarts! –
- Vedremo – risposi con noncuranza, mentre i miei occhi viaggiavano già sulla runa di zio Bill.
Assomigliava molto ad una freccia rivolta verso l’alto, si chiama Teiwaz. Rappresenta la stregoneria, i patti magici, la motivazione. Diciamo che è una delle rune più difficili da interpretare, ma io tentai lo stesso di formulare un’ipotesi anche se azzardata.
- Zio Bill resterà molto deluso dalla notizia dello Smistamento di Louis a Slytherin, ma alla fine accetterà questa sua diversità… sì, credo che lo farà vedendo la determinazione di suo figlio, alla fine… -
- Credo che questo sia il più simpatico tra i tuoi zii, Roxie! – sospirò Kristien, mettendo a nudo la sua passione sviscerata per il padre di Dominique e Victoire.
Kristy tifava per lui da quando aveva saputo che aveva rimproverato severamente Nikki per avermi chiamata “sfigata” dopo la mia assegnazione a Hufflepuff. Ammetto che zio Bill da quel momento è diventato anche per me come un eroe.
Immagino però che vi stiate chiedendo il perché di tutto l’interesse dimostrato dalle mie compagne di dormitorio per affari riguardanti la mia famiglia. Domanda più che lecita, direi.
In poche parole, la presenza dei Weasley stava e tuttora sta monopolizzando la scuola. Siamo ben dieci, sparsi doverosamente per dormitori vari in diversi anni e non c’è nessuno che non conosca il nostro cognome. Questa fama era dovuta in principio alla nostra parentela con il famoso Harry Potter, ma si è espansa a macchia d’olio grazie ai vari successi – a cui ho già accennato – ottenuti dai miei cari cugini.
Siamo quindi personaggi di gossip, se così si può dire. Anzi, io mi tiro fuori da questo club esclusivo, dato che sono probabilmente l’unica Weasley ad avere una vita privata che sia davvero privata.
In quel momento, però, pensavo che non sarebbe stato più così.
No, da quella sera iniziai a credere che non sarei stata più sola. Avrei avuto la mia piccola luce, la mia piccola Lucy.
Attesi che le mie compagne di dormitorio si decidessero ad entrare nei loro letti, prima di analizzare la runa che avrebbe dovuto darmi qualche informazione sul mio futuro – ancora non ero riuscita a capire come sapere se le mie previsioni fossero a breve termine o meno, quindi prendevo sempre queste indicazioni con le pinze.
Sfiorai leggermente il ciottolo che mi stava tra le mani, percorsi con un movimento delle dita il simbolo che vi era inciso, nel buio della stanza.
Era una P piuttosto rozza, riconobbi la runa Thurisaz e sussultai involontariamente.
Non mi era mai capitata in mano prima, né per me né per le altre persone a cui mi interessavo. Fortunatamente, oserei dire, dato che si tratta di una previsione non molto piacevole.
In quell’istante compresi che avrei fatto una scelta sbagliata, legata all’amore o all’ambizione, che avrebbe compromesso la mia vita.
È stato un peccato non poter sapere come e quando, per evitare un simile errore.
Ma soprattutto, è davvero un peccato che io sia tanto abile nella lettura delle rune.
Sapevo che non sarei sfuggita alla sfortuna che mi ero augurata da sola.

***

Passata una settimana dalla serata dello Smistamento, mi ritrovai mio malgrado a ridere  sotto i baffi mentre osservavo mio zio Percy parlare con la Preside McGranitt davanti al tavolo dei professori.
Non era difficile intuire di cosa stessero discutendo, considerando l’espressione mortificata dipinta sul visino di Lucy. L’unico commento che mi sento di fare – dato che mi dispiaceva molto che la mia cuginetta dovesse essere sottoposta ad un’umiliazione simile – è che mio zio avrebbe potuto scegliere un luogo meno affollato per trattare con la Preside.
La Sala Grande è senza dubbi il posto meno discreto che io conosca. Vedevo già alcuni Slytherin particolarmente perfidi iniziare ad additare Lucy come loro prossima vittima per scherzi e prese in giro, sospirai sconsolata.
- Roxanne, dovevi parlarmi? – sussurrò una voce alle mie spalle.
Mi voltai di scatto, spaventata dal fatto che qualcuno avesse avuto il coraggio di rivolgere la parola ad una reietta di Hufflepuff come me. Mi rilassai leggermente quando vidi che si trattava di mio cugino Albus. Teneva lo sguardo fisso verso il suo amico Scorpius, come se stesse parlando con lui, mentre le sue parole erano evidentemente rivolte a me. Immaginai non volesse compromettere la sua posizione sociale facendosi vedere a conversare con una nullità. Rivolsi la mia attenzione di nuovo verso le cibarie del mio tavolo, ostentando noncuranza.
- Ti è arrivata la lettera, vero? –
- Sì… allora, mi devi parlare? –
- Voglio solo sapere come zio Bill ha preso la notizia dello Smistamento di Louis in Slytherin… - soffiai discretamente, sentendomi uno di quegli agenti segreti tanto diffusi nei feletilm [N.d.A. telefilm] Babbani.
- Perché mai? – protestò lui vivacemente, a denti stretti, osando addirittura stringermi la spalla destra con forza.
- Ahia! Perché voglio vedere se ho previsto giusto come al solito, niente di più… -
- Non perché vuoi mettere in giro voci strane, vero? –
- Al, ma per chi mi hai preso? – sbottai indispettita, cercando di liberare la mia spalla dalla sua pressione – Non sono una pettegola come Rose, non ti è ancora chiaro? –
Lo sentii sospirare, percepii anche un certo nervosismo dietro di me forse da parte del suo amico. Finalmente la mia spalla riprese a vivere tranquilla, però.
- Ok, Roxanne, senti… zio Bill non l’ha presa per niente bene, ma ha detto che accetterà questa cosa se Louis avrà buoni risultati… ora sei a posto, vero? –
- Grazie, sì. È esattamente quello che avevo visto. – risposi con tono sostenuto, scocciata per il suo ironico scetticismo nei confronti della mia unica evidente abilità.
- Non fare così, sai che non credo a queste cose… - sussurrò lentamente, come se avesse voluto scusarsi con me.
- Non mi interessa, in fondo perché dovresti credermi? Vai pure con i tuoi amici popolari, Albus, tanto io sono solo tua cugina – replicai amaramente, forse più del solito dato che lo sentii stringere le dita sulle punte dei miei capelli.
- Roxanne, io… -
Ma non terminò la frase, sospirò di nuovo e poi vidi la sua ombra allontanarsi dal mio tavolo. Solo a quel punto Kristien, seduta al mio fianco, osò rivolgermi la parola.
- Roxie! Ma quando è attraente tuo cugino? –
Le sorrisi debolmente, sbuffando sui cereali galleggianti nel mio latte.
So che lei ha una passione sviscerata per Albus – e a dire il vero anche per Scorpius, James e tempo fa per mio fratello Fred – ma lei non sa di non avere speranze con loro. Da brava amica, evitai di smontarle i suoi castelli di carta.
Intanto iniziai a chiedermi il perché della mia risposta così acida. Solitamente non mi era mai importata molto la considerazione che i miei parenti avevano di me. Invece quella replica suonava tanto come un “perché mi escludete sempre? Sono una Weasley anche io!”.
Molto infantile, estremamente umiliante. Ma in qualche modo vero.
- Roxie? -
- Immagino molto – ribattei dopo qualche secondo, accorgendomi di essermi persa tra i miei pensieri – ma è anche un grandissimo stronzo. –
- In effetti… non è stato molto gentile con te… -
Non è stato molto gentile? Era un modo carino per dire che mi aveva trattata come una pezza per i piedi.
Quale ragazzo si vergognerebbe mai di parlare a sua cugina, addirittura più grande di lui?
Naturalmente Albus Severus Potter. Anche se devo dire che era stato diecimila volte più dolce di quanto non lo fossero solitamente Rose e Dominique. Per non parlare di James.
- Andiamo a lezione, Roxie? –
Kristy mi riscosse come sempre dai miei viaggi mentali, costringendomi a tornare sulla Terra.
Passando davanti al tavolo dei Gryffindor, lanciai un’occhiata involontaria al mio parentado.
Vidi James, con la sua stupenda quanto cornificata ragazza, che si faceva accarezzare i folti capelli neri. Gli occhi celesti, quelli di zia Ginny, erano socchiusi languidamente.
Vidi Dominique, con la sua impeccabile eleganza nonostante l’inusuale colore della chioma: un color carota sbiadito. Chiunque verrebbe preso in giro per una capigliatura simile, ma non lei.
Vidi Rose mentre si sporgeva verso la sua amica Layla, sicuramente con l’obiettivo di diffondere qualche pettegolezzo fresco di giornata. Anche lei  ha i capelli alla Weasley, ricci come quelli di zia Hermione, ma incredibilmente più composti.
Vidi Lily, minutamente perfetta, una piccola bambola che attirava su di sé gli sguardi di tutti. A differenza mia, lo faceva e lo fa per la sua bellezza e non per la goffaggine.
Kristien mi strattonò delicatamente, strappandomi alla piccola visione che avevo avuto di me in mezzo a tutti loro, a ridere e spettegolare.
Anch’io con i capelli ordinati, capace di far sembrare gradevole la tinta bizzarra della mia chioma, rilassata e accettata, con un ragazzo che mi coccolasse, senza la minima imperfezione.
Ah, ma sai come si chiama questa cosa, Roxanne Weasley?
Utopia.
Quindi smisi di illudermi e mi convinsi ad andare a fare qualcosa di utile.
Qualcosa che possibilmente non consistesse nel far saltare in aria l’aula di Pozioni.


Note dell'autrice

Ciao a tutti!
Ringrazio alix black, DANINO, Dully, Lilla95, Lily261, Nita986, rontiamo e sophia90 per aver aggiunto la storia tra le Seguite, Charme e LAZIONELCUORE per averla inserita tre le loro Preferite.
Spero che questo capitolo non vi deluda ^.^
A presto,
Lady Lynx

Ella_Sella_Lella: ed ecco che il seguito arrivò. L'idea di Roxanne in Tassorosso mi è venuta perchè la trovavo perfetta per fare qualcosa che nessun altro Weasley avesse mai fatto. Nonostante in questa fanfiction io descriva gli Hufflepuff come "reietti" della società, devo precisare che non ho proprio nulla contro di loro... anzi, li trovo molto più interessanti dei Gryffindor. Per quanto riguarda Molly, non l'ho inserita nella storia perchè - secondo il mio personale andamento delle età dei personaggi della New Generation - lei ha solo due anni in meno di Victoire, ma comunque anch'io la vedo come Gryffindor. Grazie per la recensione!
Charme: il mio obiettivo era essere originale e sono davvero felice di esserci riuscita, almeno per adesso ^.^ in effetti questa storia dovrebbe essere una sorta di rivincita dei personaggi "secondari" sui cugini più conosciuti, quindi penso che nessun fan dei sopracitati Rose e Albus si avventurerà tra queste pagine. Grazie per la recensione!
LAZIONELCUORE: i complimenti sono sempre ben accetti, quindi grazie per la recensione!
  
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