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Autore: pervertedsquirrel     09/05/2010    1 recensioni
Hermione è la perla più importante tra i mangiamorte di Voldemort, allevata per attuare il suo più grande piano. Ma quando il Signore Oscuro le assegna la sua più grande missione, essere amica col nemico giurato, Harry Potter, la ragazza non prevederà di innamorarsi perdutamente di lui. Tradotta dalla stupenda fanfic di perverted-squirrel. Traduttrice Giu1212hilary
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Harry/Hermione
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Benvenuti ad Hogwarts

La piattaforma 9 ¾ era allineata con genitori e fratelli che aspettavano i lunghi non necessari addii dei giovani partecipanti di Hogwarts. Hermione li guardò con disgusto, ogni abbraccio e ogni bacio sulla guancia la portava sempre più vicino a rigurgitare la sua colazione. Ma insomma, si vedranno a Natale, non c'è bisogno di dirsi addio! Pensava tra sé e sé, continuando a seguire Draco che la conduceva verso il treno. Il suo addio coi genitori era stato così breve da essere sicuri che lui era l'unica persona in quella piattaforma che non le dava fastidio. Presto si ritrovarono a bordo del treno, e lei approfittò del tempo, trascorso alla ricerca di un vano aperto, per osservare il corridoio stretto. Gli studenti più giovani correvano su e giù con i loro amici, senza sfuggire ai rimproveri dei studenti più vecchi, con quelli che sembravano essere distintivi in cima al loro petto. Pensò che quelli erano i prefetti di cui Draco le aveva parlato. Anche lui aveva un analogo distintivo sul petto usato per molte loro discussioni sulla scuola, quando per esempio dava punizioni ai Grifondoro per qualsiasi motivo gli venisse in mente. Il suo preferito era quello con le scarpe slegate.

I due trovarono un vano verso la metà del treno e si sistemarono. Hermione mise il baule sullo scaffale posizionato comodamente sopra le loro teste e sedendosi di fronte a Draco sospirò, guardando fuori dalla finestra della piattaforma, ancora una volta. Anche se era ancora disgustata dalla vista delle famiglie, un gruppo in particolare stava ancora catturando la sua attenzione. Le pareva di trovarsi in un mare di rosso, per ciascuno degli occupanti che nel gruppo avevano capelli color rosso zenzero ed essere coccolati da una grassa, donna di piccola statura che sembrava indossare uno scialle in maglia sopra una gonna molto floreale e un pullover. Per Hermione fu una scena curiosa il vedere che una testa coi capelli neri si trovava in quel gruppo, un ragazzo. La sua mano stava sull'unica ragazza del gruppo accanto alla madre, e stava parlando animatamente con un ragazzo piuttosto alto, con una gran quantità di lentiggini sul naso. La sua mente stordì mentre continuava ad osservare la famiglia, completamente estasiata, per motivi che solo Merlino sapeva.

 

"Mia, stai bene?"

 

Voltò la testa per vedere la faccia divertita del suo amico, che le sorrideva. Annuì e ritornò a guardare fuori dalla finestra, solo per vedere che la famiglia si era dispersa. Accigliata, Hermione si voltò in modo da trovarsi di fronte a Draco, che sembrava star pensando intensamente a qualcosa. Sentendo i suoi occhi su di lui sembrò scuotersi dalla trance, imitandola e aggiustandosi sul posto. “Allora, sarà un po’ difficile per te entrare nella piccola banda di Potter, visto che sarai smistata nei Serpeverde, e tutte le altre cose.”

 

"Draco, lo sai che devo essere ancora smistata come tutti gli altri." Disse scherzosamente.

 

"Sì, ma tu sei già dentro ai Serpeverde. Ogni Mangiamorte, ad eccezione di Codaliscia, è stato nei Serpeverde. Ma sappiamo tutti che lo stare nei Grifondoro l’ha profondamente segnato per tutta la vita.” rispose con un leggero sorriso.

 

Rise anche lei e stesero in silenzio per un momento, finché non decise di parlare con esitazione, "Ma che succede se vengo ordinata nei Grifondoro o negli altri?"

 

Sia lei che Draco sussultarono mentre lui rispondeva, "Dovrei ucciderti, suppongo."

 

Si sporse in avanti e gli diede pugno sulla spalla. Mentre si appoggiava ritornando al suo posto, parlò di nuovo, “Credo che non ci sia nulla di cui preoccuparsi, in realtà. Voglio dire, mio padre dovrebbe avere un enorme influenza sulla casa in cui andrò; ma c’è il fatto che io sono stata allevata dai tuoi genitori per la maggior parte della mia vita."

 

Draco annuì, mentre lei si lasciava andare ai ricordi. Per i primi quindici anni della sua vita, era stata cresciuta dai Malfoy per l’indisposizione del Signore Oscuro, per gentile concessione di un certo Harry Potter. Ancora un altro motivo per odiare il bastardo-aveva distrutto il suo padre adottivo! Anche se non le era dispiaciuto crescere coi Malfoy. Hermione non sarebbe stata la persona che era, senza la loro guida. Inoltre, aveva avuto il piacere (e il dispiacere) di crescere con Draco. Il loro rapporto era stato a dir poco sconnesso. Quando erano più piccoli si disprezzavano l'un l'altro, non potevano stare nella stessa stanza senza iniziare una lite. Ma, quando all’età di tredici anni, le cose cominciarono a cambiare ... un sacco. Inutile dire che gli ormoni erano una faccenda un po’ troppo complicata da gestire. Lei non lo amava-no, certo che no. Non avrebbe mai potuto amare nessuno. Hermione era convinta che un buco nero avesse sostituito il punto in cui si trovava quell’organo inutile. Draco e lei erano ben lungi dall'essere conoscenti, ma ... con molti benefici.

 

"Qualcosa dal carrello, cari?" disse una tenera voce dalla porta del loro scompartimento. Stava spingendo un carrello pieno di cose che Hermione aveva raramente visto prima, oggetti dai colori vivaci che sembrava essere dolci commestibili.

 

Si voltò verso Draco, solo per vedere che sembrava ignorare la donna. Leccandosi le labbra, piegò la testa, decise di cogliere l’opportunità ed acquistare ogni articolo del carrello. La donna anziana sembrò sorpresa, ma le porse uno di ciascun elemento e prese la giusta quantità di galeoni che le diede Hermione senza dire molto. Con un educato "grazie", la donna andò al compartimento successivo e Hermione tornò al suo posto sparpagliando la varietà di dolci al suo fianco. Draco la guardò con curiosità, ma non disse nulla mentre lei apriva la prima scatola e trovava quello che sembrava essere cioccolato a forma di rana. Mentre cercava di afferrarla, la rana saltò fuori dalla scatola e volò sulla finestra. Usando i suoi veloci riflessi, afferrò la rana prima che salisse ulteriormente sulla finestra e sentì il cioccolato scivoloso nel palmo della mano. Non sapendo cosa fare con la creatura che si contorceva, si voltò verso Draco e vide che lui stava ridendo.

 

"Che c'è da ridere?" Chiese agitata, mentre la rana cercava di fuggire ancora dalle sue mani.

 

Lui scosse la testa e lei gli ringhiò contro. Fissando la creatura, sentì una luce spegnersi nella sua testa. Aveva sentito parlare delle cioccorane e le schede collettive che si trovavano nei loro pacchetti. Morse la rana e sentì il cioccolato lattiginoso riempirle la bocca. Gemette alla sensazione e mangiò il resto della rana a tempo record. Sentendosi molto più contenta, si appoggiò nuovamente allo schienale a leccò i resti del cioccolato dalla parte interna della bocca. Non accorgendosi che i suoi occhi si stavano lentamente chiudendo, appoggiò la testa contro la fredda finestra e lasciò che il sonno la cogliesse.

~*~

Venne scossa dal sonno senza sogni da una mano che le sfiorò la spalla e che la spinse verso la coscienza. Aprendo gli occhi, vide tre facce familiari che occupano il compartimento - Tiger, Goyle e Pansy Parkinson – frequenti visitatori di villa Malfoy, quando abitava lì. Sorrise loro, mentre riprendeva compostezza e sollevava le mani sopra la testa per allungarsi.

 

"Ci siamo, Mia, siamo quasi alla stazione di Hogsmeade."

 

Guardò fuori dalla finestra verso il buio cielo infestato di stelle, e vide che stavano, in effetti, arrivando alla stazione. Sentì il treno fermarsi senza intoppi e imitò Draco nell’afferrare il baule e uscire fuori dal compartimento con il gruppo. Hermione rabbrividì alla brezza fresca che le grattò la pelle e sentì una voce profonda chiamare da lontano, "I primi anni qui! Venite, non siate timidi!" Voltandosi a destra, vide che la voce apparteneva a un uomo piuttosto grande - be', grande è un eufemismo. A lei sembrava più un mezzo gigante! Poté guardare l'uomo per pochi secondi, poiché Draco si stava dirigendo verso un gruppo di carrozze trainate da esseri che sembravano scheletri di cavallo con ali di pipistrello attaccate ai fianchi. Avevano un aspetto maligno e lei sentì un brivido lungo la schiena mentre uno si girava a guardarla. Gli altri studenti sembravano del tutto ignari delle creature, probabilmente perché le avevano visto molte volte. I suoi occhi raggiunsero il punto in cui Pansy stava salendo in carrozza e rapidamente la seguì, con l’inquietudine lentamente alla deriva.

 

Dopo che la carrozza cominciò a muoversi, Pansy parlò: "Allora, sarai eccitata, Hermione, ad essere smistata con i primi anni?"

 

Hermione alzò interiormente gli occhi al cielo. Pansy era sempre stata gelosa del rapporto tra lei e Draco, struggendosi annualmente per lui e cercando ogni occasione per avere la meglio su Hermione. "Oh, sarà entusiasmante, ne sono sicura. Ma visto che saremo compagne di stanza l'anno prossimo, vedo che sei eccitata come me."

Nessuno diceva che lo sarebbero state.

Pansy strinse le labbra e si voltò a guardare fuori dalla finestra mentre Hermione sogghignava. Se avrebbe dovuto sopportarla nella stessa stanza, si sarebbe anche divertita. Fu un viaggio tranquillo fino a scuola, ma Hermione cominciava ad essere nervosa. Ma quando vide il castello, sentì il respiro serrarsi in gola, e un largo sorriso le si formò sul viso. Era lì, in una vera scuola. Tutto sembrò surreale quando la carrozza si fermò e lei uscì allungando il collo per vedere le alte torri. Seguì la marea di studenti che entrava nella scuola come in un labirinto, attraversava la grande scala tra le torce accese che illuminavano la sala. Salirono i gradini e arrivarono ad un grande set aperto da due porte che presentavano la sala. Ma prima che potesse entrare nella grande sala, sentì una mano sulla spalla che la fermò. Si voltò per vedere il volto sorridente di un uomo anziano, con la barba che quasi arrivava al pavimento, vestito di viola scuro, in abiti, apparentemente, di velluto. Hermione guardò confusamente l'uomo, mentre il resto degli studenti si fermavano davanti a loro, chiedendosi perché l’aveva presa da parte.

"Tu devi essere la signorina Granger, non è così?" chiese.

 

Lei annuì, ricordando il cognome che il Signore Oscuro le aveva detto apparteneva ai suoi defunti genitori. “Sì, e lei chi è?"

 

L'uomo ridacchiò, e lei avrebbe giurato che i suoi occhi brillassero. Era forse il riflesso degli occhiali a mezza luna? "Sono Albus Percival Wulfric Brian Silente, preside di Hogwarts".

 

"O-oh, certo." Disse con voce tremante. Hermione aveva sentito parlare di Albus Silente, l'unico uomo che il Signore Oscuro aveva ammesso di temere per lei. Naturalmente, non aveva mai visto sue immagini, solo storie raccontate da Draco e dai compagni Mangiamorte, che si facevano beffe delle sue amorevoli tendenze verso i Babbani. Dire che era intimidita sarebbe stato un eufemismo. Ma lui non sembrava proprio intimidatorio, e a prima vista avrebbe potuto batterlo facilmente. Per fortuna, sapeva di non dover correre il rischio.

 

"Posso capire che sei una studentessa trasferita?", chiese.

 

"Sì." Rispose rapidamente.

 

"Molto bene-conosci  la cerimonia di smistamento, non è vero?" Lei rispose con un cenno del capo: "Beh, allora devi anche sapere di dover essere smistata in una casa?"

 

Avrebbe voluto dirgli di sapere già in quale casa sarebbe stata smistata, ma decise di fare il contrario, scegliendo di annuire di nuovo.

 

"Seguimi, signorina Granger." Disse semplicemente, conducendola nella sala grande sala di cui aveva tanto letto.

 

Mentre seguiva il preside, alzò gli occhi verso il soffitto che era, infatti, stregato per mostrare un cielo notturno. Aveva pensato che la lettura sulla scuola in Hogwarts, la Storia l’avrebbe salvata dal guaio di esserne troppo sopraffatta. Ma, invece, si era piacevolmente sbagliata. La sala era solo una parte della grande scuola, e lei si era già ritrovata senza fiato. Come potevano quelle persone non guardare tutte quelle candele galleggianti sopra le loro teste? Come potevano non essere senza parole per il perfetto allineamento dei quattro tavoli delle casate e di una in alto?

 

Riunito nella parte anteriore della sala, c’era un gruppo di nervosi studenti del primo anno, che aspettavano di essere smistati. Non aveva notato gli occhi concentrati su di lei mentre entrava con il preside, poiché tutti stavano ovviamente aspettando il suo arrivo. Continuò a camminare dietro di lui, che passò davanti ai primi anni e le fece segno di prendere posto su un piccolo sgabello mentre una donna in abito verde foresta le posava un logoro cappello sulla testa. Era grata che lui non l’avesse annunciato a tutta la scuola. Ma i suoi pensieri furono interrotti quando sentì un basso sussurro all’orecchio.

 

"Che mente ... quella di una vera visionaria." Borbottò.

 

Aveva letto a proposito del Cappello Parlante, della rilassatezza e del benessere che avrebbe provato quando le avrebbe mostrato il luogo in cui era destinata. Serpeverde, Serpeverde ... voglio stare in Serpeverde.

 

"Serpeverde?" chiese il cappello. "La tua mente dice qualcosa di diverso, ragazza mia. Parla di coraggio e di amore ... non ai tratti appartenenti a Serpeverde. Sei proprio all’opposto."

 

Lei lo ignorò, avrebbe poi capito.

 

Riuscì a sentire il cappello roteare gli occhi per il divertimento, per quanto potesse sembrare strano. "Tu, mia cara ragazza, non sei una Serpeverde ... ma sei destinata a ... Grifondoro!" L'annuncio della casa che più detestava venne gridato a voce alta, e lei non aveva ancora registrato ciò che era successo fino a quando il tavolo pieno di studenti vestiti in abiti ricamati di scarlatto e d’oro scoppiò in applausi. Voglio rifarlo! Pensò sotto al cappello, ma esso non gli rispose. C'erano così tante cose che avrebbe voluto dire per convincerlo a metterla nei Serpeverde! Perché non aveva capito che non ci sarebbe voluto molto per essere smistati?

 

Quando le tolsero il cappello dalla testa, ritornò alla realtà. Fu smistata nella casa che aveva imparato ad odiare; la casa dove si trovava lui. Anche se, probabilmente, essere stata ordinata lì era la cosa migliore per la missione, non doveva esserne felice. Hermione camminò intontita verso il suo posto e guardò i felici e sorridenti volti che la stavano salutando. C’era di sicuro qualche errore in Hogwarts, la storia perché lei non aveva assolutamente l'amore o una qualsiasi delle altre stupide qualità che avevano gli studenti di Grifondoro! Quel vecchio cappello rubicondo non sapeva leggere la mente, questo era sicuro.

 

Hermione si sedette accanto a una ragazza con i capelli rosso fuoco. La riconobbe subito in quella ragazza che era entrata nel negozio di Madama McClan mentre lei provava. Normalmente, non avrebbe riconosciuto in fretta un volto, ma con capelli così, chi non l’avrebbe fatto? La ragazza le sorrise ed Hermione ricambiò educatamente.

"Tu sei la nuova studentessa trasferita, giusto?" Chiese con voce dolce.

"Già." Rispose lei brevemente.

La ragazza allungò la mano per stringere la sua ed Hermione la prese lentamente, "Io sono Ginny Weasley. Questo è mio fratello Ron-" Fece cenno a un ragazzo di fronte a lei che arrossì quando incontrò i suoi occhi e disse un tranquillo "Ciao" a tavola. "E il mio fidanzato, Harry" si sporse leggermente indietro e la pancia di Hermione brontolò. Eccolo; gli stessi occhi smeraldi, la cicatrice ora così potente sulla sua fronte. Il suo bersaglio, il suo nemico ... il ragazzo con la quale doveva fare amicizia.

 

Caricò un falso sorriso e si rivolse ai tre gentilmente, "Piacere di conoscervi-il mio nome è Hermione ... Hermione Granger."

 

"Piacere, Hermione" disse realmente Harry da vicino a Ginny. Hermione si sforzò di annuirgli educatamente. L’aveva sicuramente riconosciuta dalla libreria, e perciò le stava rivolgendo un dolce sorriso. Sicuramente si sentiva in colpa per lei. Beh, glielo avrebbe fatta vedere!

 

"Hermione ... che bel nome" disse Ginny, catturando l'attenzione di Hermione, "quasi poetico ... hai preso il nome di qualcuno?"

 

"Non lo so." Rispose semplicemente. Hermione aveva sempre saputo che il suo nome era curioso, ma non sapeva da dove proveniva - un nonno, un poeta, un personaggio di un libro? Certo, non l’avrebbe mai saputo.

 

"Be', so quanto possa sembrare pauroso il primo giorno, quindi sentiti libera di fare domande o semplicemente di parlare." Disse Ginny gentilmente.

 

"Umm ... grazie." Rispose Hermione, non sapendo cosa altro dire.

 

Fu salvata dall’inevitabile goffa pausa del preside in piedi, con una mano volta alla folla dei studenti chiacchieroni. La sala tacque immediatamente, quando tutti lo guardarono acutamente. "Mi piacerebbe essere il primo a darvi il benvenuto a un altro anno ad Hogwarts. Sicuramente, questo sarà un altro anno pieno di nuovi inizi, e di lieti fine." Hermione avrebbe giurato di essere guardata da lui per un attimo, come se dirigesse l'ultima affermazione verso di lei, ma egli si voltò continuando. "Ora, gli annunci di sempre: La foresta proibita precede il suo nome, è vietato entrare a chi non è dato il permesso da me o da uno degli altri membri del personale. Inoltre, il coprifuoco è stato tagliato alle 07:00 per ovvi motivi. Siamo nel bel mezzo di una guerra, e si deve prendere ogni precauzione per stare al sicuro." Alcuni studenti si scambiarono degli sguardi preoccupati. "E infine, vorrei dare il benvenuto al nostro nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure, colui che alcuni di voi sicuramente ricorderete, il signor Remus Lupin."

 

Un uomo pallido con capelli color sabbia, un po' grigi, si alzò e fece un inchino agli applausi scroscianti provenienti degli studenti. Hermione aveva sentito parlare di Lupin, un Auror del Ministero e anche un lupo mannaro, infettato da uno dei seguaci del Signore Oscuro, Fernier Greyback. Era stato licenziato pochi anni fa, secondo quanto aveva sentito da Piton, a causa della sua condizione. Ma Silente era un uomo intelligente e aveva di certo tirato alcune stringhe per lui in modo da farlo tornare al posto precedente di insegnante.

 

Lupin tornò a sedersi e Silente continuò, "Sono sicuro che tutti voi siate affamati quanto me, quindi per favore, seduti!" Batté le mani e il cibo apparve sul tavolo di fronte agli studenti. Hermione poteva sentire i primi anni scambiarsi commenti di meraviglia, mentre i più anziani si godevano avidamente la festa. Hermione riempì il piatto di cibo e sentì lo stomaco brontolare. La rana di cioccolato era stata l'unica cosa che aveva mangiato quel giorno, così ebbe la sicurezza di avere  fame. Stava per prendere un boccone di pollo quando sentì ciò che sembrava essere uno smaltimento di rifiuti davanti a lei. Alzando gli occhi, vide che Ron aveva simultaneamente il viso pieno di purè di patate e di pollo. La scena le fece venire voglia di vomitare.

 

"Perdona mio fratello," sentì dire da Ginny:"non ha delle maniere programmate nel suo cervello da pisello."

 

Hermione sorrise e cercò di ri-concentrarsi sul suo cibo, mordendo lentamente per sistemare il suo stomaco.

 

Il resto della festa passò quasi senza complicazioni, e senza neanche pensarci, si ritrovò ad essere trasportata alla sala comune dei Grifondoro. Seguì la folla di studenti davanti a quello che sembrava essere un ritratto di una donna piuttosto in carne vestita di rosa. Sentì qualcuno dire una strana frase, ma capì solo un borbottio. Ma non ci pensò a lungo, poiché all’apertura del ritratto la gente cominciò ad entrare all’interno. Hermione si attaccò alla folla e divenne parte di essa, essendo immediatamente soffocata da un getto di aria calda.

 

Era un posto molto accogliente, beh ... più accogliente di quanto non fosse abituata a vedere. Invece dei lucenti, scuri colori allineati alle pareti, vi era tutto il contrario. Soffici arazzi d’oro e di scarlatto e caldi colori pitturati erano allineati alle pareti. C'era un camino abbastanza grande, circondato da felpati divani e poltrone dove sembrava ci si potesse annegare in una sola seduta. Era abituata ad essere disgustata al pensiero di colori caldi e di una atmosfera allegra, come la maggior parte delle cose che riflettevano il lato chiaro della magia. Ma tutto ciò era ... bello.

 

Un prefetto stava facendo un piccolo tour della sala comune, ma Hermione non ascoltava, era inconsciamente troppo occupata a dirigersi verso gli accoglienti divani. Aveva ragione, ci si poteva sciogliere. Si sentiva davvero a suo agio, quasi fosse stata destinata ad essere lì. No, non poteva iniziare a pensare in quel modo, ammorbidirsi a causa di una semplice torre. Aveva appena cominciato a rilassarsi tra i cuscini, quando una dolce voce la chiamò da vicino.

 

"Sembra ti piacciano più le sensazioni del divano al pavimento”.

 

I suoi occhi si spalancarono nel vedere la faccia compiaciuta di un Harry Potter che la guardava dal divano di fronte a lei. "Allora mi riconosci?", Chiese freddamente.

 

"Beh, mi ci è voluto un po’. Il tuo volto era troppo occupato a chiedermi scusa che non riuscivo a ricordare nulla, fino a quando ti ho vista qui."

 

"E come, se posso chiedere, ha ristabilito la tua memoria il vedermi qui sdraiata su un divano?" Chiese lei con cautela.

 

"Semplice, lo sguardo di sollievo sul tuo volto quando ti ho aiutato è quasi identico." Disse con un sorriso.

 

Hermione non poté fare a meno di sorridergli. Doveva abituarsi ad accettare i suoi deboli tentativi di conversazione, prima o poi. Ma c'era ancora una piccola parte nella testa, che le diceva che quello non era un finto sorriso.

 

Venne salvata dal rifletterci, quando Ginny si avvicinò e si sedette sulle ginocchia di Harry, che con le braccia la sorresse intorno alla vita. "Allora, di cosa stavate parlando voi due?" Chiese con dolcezza.

 

"Oh, niente, Gin - solo delle simili espressioni di sollievo di Hermione." Hermione non poté fare a meno di arrossire e Ginny scrutò i due in confusione. Harry vide il suo sguardo e spiegò con prudenza, "ho sbattuto contro Hermione al Ghirigoro pochi giorni fa, ed entrambi siamo finiti sul pavimento."

 

"Ah, quindi è questa la ragazza di cui ci hai parlato!" Disse una voce dietro di lei. Hermione si voltò per vedere la faccia divertita di Ron alle sue spalle. Aveva parlato di lei?

 

"In carne e ossa", disse, porgendole una mano.

 

"Sarai rimasta attutita dalla caduta, visto che è stato il grasso culo di Harry a buttarti giù." Disse Ron. Harry gli lanciò un cuscino e Ron lo prese, ridendo. "Ehi, non c'è bisogno di prendere la difensiva, amico."

 

Harry fece una smorfia e Hermione non poté fare a meno di ridere delle giocose battute. Era davvero strano vedere degli amici scherzare tra di loro, a meno che lei non ne prendesse parte. "D’accordo, voi due, smettetela. È troppo tardi per certe cose." Disse Ginny.

 

"Sono solo le nove!" si lamentò Ron con sua sorella.

 

"Beh io sono stanca." Dichiarò. "Vado a letto per prendere un buon riposo notturno" Ginny diede un piccolo bacio della buonanotte ad Harry e saltò fuori dal giro. Guardò Hermione e sorrise, "Vuoi venire con me, Hermione?"

 

Hermione annuì, cercando di allontanarsi da quei pensieri in conflitto, che avevano cominciato ad appannarle la mente. Si alzò dal divano e seguì Ginny alle scale che portavano ai dormitori. Le parve di sentire un "Buonanotte signorine" da dietro di loro, ma si rifiutò di riconoscerlo. Nessuno le aveva mai augurato la buona notte e non pensava che quella sera sarebbe stato diverso. Passarono cinque serie di porte fino a giungere a quella con l'etichetta "Anno Sesto".

 

"Questa è la mia fermata, la tua è il dormitorio della porta accanto. Buona fortuna con le tue compagne di camera, a volte possono essere indomabili." Disse Ginny con un sorriso amichevole. "Buonanotte, Hermione."

 

Hermione era senza parole. Forse non aveva ancora immaginato la prima buonanotte. Ma prima che potesse trovare una risposta, Ginny chiuse silenziosamente la porta dietro di lei. Si voltò e fece qualche passo verso l'ultima porta nel corridoio. Si morse il labbro spingendo la pesante porta di legno ed entrando dentro, ancora una volta, ad un'altra calda stanza. Questa era riempita da cinque letti a baldacchino, tutti con i bauli accanto. Hermione guardò il letto più vicino alla singola finestra nella stanza e vide lì il suo bagaglio. Supponendo che quello era il suo letto, si diresse verso di esso e vide che una nuova serie di abiti erano posti in cima alle coperte. Guardò il ricamo in oro e scarlatto e sogghignò. In realtà, non voleva che il domani mattina arrivasse, nel quale sicuramente avrebbe affrontato Draco, che avrebbe iniziato a fare domande che non avevano risposta. Come avrebbe potuto sapere il motivo per cui era stata smistata tra i Grifondoro? Certo, aveva una mente, ma questo non significava che essa potesse memorizzare ogni angolo e ogni fessura!

 

Sospirò e li prese dal letto. Indossando il pigiama, si stese rapidamente sotto le calde coperte e cercò di rilassarsi. Non era un compito facile, con tutti gli eventi della giornata che nuotavano intorno al suo cervello e che la facevano sentire a disagio. Non pensava si sarebbe addormentata, e riuscì appena a registrare il suono delle compagne di camera che entravano. Hermione fingeva di dormire, ricordando i commenti di Ginny su di loro, anche se lei non sapeva cosa pensare. Fu solo dopo che il suono nella stanza venne ridotto al vento che soffiava contro i mattoni fuori del dormitorio che sentì il sonno iniziare a reclamarla. Poi, cadde sotto l'incantesimo del sonno senza sogni ancora una volta, il suo ultimo pensiero concentrato sulle risate a cui aveva assistito.

Rieccomi qui :) Scusate l'enoooorme ritardo, ma per vari motivi, quali la scuola e gli impegni che mi hanno tenuto occupata, non ho potuto mandare avanti la traduzione. Hey myla_chan, no la fanfic non è completa, infatti non ho scritto di sì :). kokylinda2 ti ringrazio nuovamente per i tuoi complimenti, di nuovo ti dico che non li merito. Riguardo alle tue domande: In realtà, penso che Hermione non conosca Harry interamente, o almeno lo conosce attraverso le critiche e tutto ciò che le persone con cui ha vissuto le hanno raccontato. Forse pensa che anche un bambino neonato possa avere la forza necessaria per uccidere; purtroppo sa molto poco del suo passato. Voldemort è scomparso :) ma come ricorderai, nel quarto episodio viene riportato in vita e così ritorna da Hermione, che nel frattempo è stata allevata dai Malfoy. I tre adolescenti hanno 17 anni, ultimo anno :) Spero di essere stata chiara e grazie ancora. Grazie mille Lights per i tuoi complimenti :)

  
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