“Che hai fatto Rosie?”

La mattina dopo mi svegliai qualche minuto prima del solito.

Mi alzai con calma e feci per prendere la divisa dall'armadio, quando mi ricordai che era sabato.

Sbuffando tornai a letto: ormai ero sveglia, sapevo che non sarei più riuscita ad addormentarmi, così, dato che non avevo alcuna voglia di leggere, ripensai a quello che mio fratello Hugo mi aveva confessato ieri sera.

Non sapevo proprio come fare per aiutarlo.

Non sapevo nemmeno quale fosse la causa della sua solitudine.

Stetti un po' a fissare il copriletto, poi sentii le coperte muoversi: mia cugina Lily si stava svegliando, mentre le nostre compagne erano ancora nel mondo dei sogni.

“Rose... sei... yawn... già sveglia??” chiese infatti mia cugina, stiracchiandosi.

“Dormi Lils, è presto...” sussurrai.

“Solo se dormi anche tu... mi fa str... yawn... strano sapere che... sei sveglia...”

La guardai sorridendo teneramente: era così fin dalla nascita.

Non riusciva a dormire se sapeva che qualcuno era sveglio, così non le risposi.

Si sedette sul letto a gambe incrociate, tirò le braccia in avanti e schioccò la lingua.

“Allora starò sveglia con te... A che pensavi?”

“Hugo... Non hai notato che è sempre con te, me o Al? Che non sta mai con persone diverse?”

Lei strabuzzò gli occhi:“No... però non è una cosa bella... Dobbiamo aiutarlo...”

“Già... Ma come?” chiesi io, pensierosa.

“Non so, prima andiamo a mangiare, poi, a pancia piena ci pensiamo, ok?” fece mia cugina, sorridendo, quel sorriso furbo e quasi malandrino.

Ci alzammo con calma. Il getto d'acqua calda della doccia ebbe il potere di svegliarmi del tutto.

Uscii, e mentre Lily andava in bagno con i vestiti in mano, facendo attenzione a non svegliare le altre, aprii i cassetti e indossai dei jeans con una maglia lunga e un maglioncino bianco.

Mi pettinai velocemente e aspettai che mia cugina uscisse.

Svariati minuti dopo tornò in dormitorio, sorridente.

Scendemmo giù, la Sala Grande era quasi deserta, così iniziammo a fare colazione in tutta tranquillità.

Mentre mangiava una fetta di torta alla melassa, Lily si battè una mano sulla fronte.

“Ma certo! Hugo è troppo timido!”

Mio fratello non era mai stato timido, almeno non con le persone che conosceva.

Però con gli estranei...

Aveva ragione.

“Vero... Adesso il problema è aiutarlo...”

Proprio mentre finivo la frase Hugo entrò in Sala Grande chiacchierando fitto fitto con un suo compagno di classe.

Io e Lily lo guardammo sbigottite, ma felici.

Come era possibile?

Fino al giorno prima era solo e ora...

Beh, era una cosa fantastica.

Si sedette vicino a me:”Daniel è molto simpatico... Cosa hai fatto Rosie?”

“E cosa dovrei aver fatto?” chiesi io, più curiosa di lui.

“Mi hai fatto trovare un amico... Come hai fatto?”ripetè lui, contento.

“Ma... Io non ho fatto niente!”

“Grazie comunque”.

Cominciò a fare colazione ed io guardai Lily allibita.

Perchè credeva che fossi stata io?

Dopo che ebbe finito di mangiare, Hugo si alzò e uscì dalla Sala Grande insieme ad altri Grifondoro del suo anno, che probabilmente non conosceva.

Mi rivolse un'occhiata stranita, poi se ne andò, chiacchierando con loro.

Ma che c'entravo io?

“Perchè Hugo crede sia stata tu?”

“Non lo so... Ma dobbiamo scoprirlo...”

Uscimmo nel parco a passeggiare.

Mio fratello era attorniato da decine di persone.

Come era possibile?

Ero contenta per lui, ma non riuscivo a capire questa cosa.

La mattina passò così. Poi, verso le undici, mio fratello venne da me.

“Dimmi la verità: cosa hai fatto?”

“Non lo so, Hugo, non lo so" Ma non è mica un male, giusto?”

Lui annuì.

“già... Oggi possiamo andare a fare una partita a Quidditch o il campo è prenotato?”

Sorrisi:”No no è libero, ma se vuoi vai con i tuoi amici...”

Gli occhi gli si illuminarono:”Davvero?”

“Vai pure”.

Lo guardai correre verso di loro e indicargli il campo, poi tornai nel castello ed entrai trafelata in biblioteca: volevo capire cos'era successo.

Sbirciai i titoli sugli scaffali: Incantesimi d'amore, Incantesimi Naturali, Antichi incanti delle streghe Medioevali, Incantesimi d'Amicizia.

Afferrai quel volume pesante e iniziai a sfogliarlo.

Ero arrivata quasi a metà quando l'orologio segnò le tre del pomeriggio: avevo saltato il pranzo, ma dovevo assolutamente trovare quell'incantesimo.

“Rose... Aiutami...”

Alzai lo sguardo: mio fratello era davanti a me, aveva il fiatone.

“Hugo che succede?”

“Mi inseguono, mi fanno fotografie... nascondimi...” disse lui velocemente.

“Ma chi?” chiesi, confusa.

“Delle.. Delle ragazze...”.

Strabuzzai gli occhi. Non pensavo che fosse diventato così popolare.

“Falla finire, qualsiasi cosa tu abbia fatto, ti prego!”

“Ma io non ho fatto niente, davvero!”

In quel momento delle ragazze entrarono in biblioteca correndo, munite di macchine fotografiche.

“Eccolo! È Hugo Weasley!” gridò una ragazza che conoscevo solo di vista.

“Hugo ti amo!”

“Hugo... C'è Hugo!”

Cominciarono a scattargli foto a raffica e lui si nascose sotto il tavolo, finchè Madama Pince non le cacciò via, minacciando di chiamare la preside.

“Non sono fatto per la popolarità... E ora, cerchimo l'incantesimo...”

Ero a pagina 150, iniziai a leggerla: l'avevo trovato.

“Incanto Amicum: se una persona che non riesce a relazionarsi con gli altri esterna la propria condizione, la popolarità arriverà. Hugo capisci? Io non ho fatto nulla... Hai fatto tutto da solo!” gli spiegai.

“Vai avanti... Ci deve essere un modo di annullarlo” continuò, deciso.

“Ne sei sicuro?”

Non volevo che si ritrovasse nella situazione di prima. Non volevo che fosse di nuovo triste.

“sicuro.”

“Per far sì che l'incantesimo finisca basterà pronunciare Finite Incantatem, come per molti altri incantesimi” finii di leggere.

Hugo chiuse gli occhi.

“Sei davvero sicuro?”

“La popolarità non è per tutti... Non ci sono abituato...” rispose lui, seplicemente.

“Finite Incantatem”.

Allora, eccomi con il secondo e penultimo capitolo... Spero vi si piaciuto.

Thumbelina: grazie mille, sei gentilissima! Davvero, io non credo di scrivere così bene, ma se lo dici tu... Grazie mille per avermi citata nella tua pagina autore, grazie! Spero ti sia piaciuto, un bacione!

Maltrerio: Grazie, spero che ti piaccia anche questo! Baci!

Foolfetta: ciao! Sì, quest'idea mi è venuta pensando a cosa era successo a un mio compagno in gita l'anno scorso... Sono contenta che ti sia piaciuta, un bacio!

Vulneraria.