Chi si batte si ama.

Capitolo 1:

Come ogni mattina mi svegliai alle 7 in punto. Scesi dal letto e infilai i piedi nelle mie bellissime ciabatte di pelo; subito dopo andai in bagno. Mi lavai i denti, mi pettinai i lunghi capelli ricci e li raccolsi in una coda alta. Dopo essermi sistemata tutta mi infilai la divisa e scesi nella sala comune dei grifondoro.

La sala comune dei grifondoro è una stanza circolare, ampia e accogliente. È arredata con comode poltrone, pouf e tavolini bassi. Il pavimento è ricoperto da uno stupendo tappeto rosso vermiglio e oro, mentre le pareti sono tappezzate di drappi e magnifici arazzi dei colori della Casa.

Mentre scendevo le scale vidi qualche studente, che probabilmente si era svegliato prima di me, che usciva dalla porta della sala comune. Mi sembrava strano dato che di solito quando scendevo io tutti gli altri dormivano ancora, ma feci finta di nulla e li seguì nella porta della Signora Grassa, arrivando poi alla sala grande.

Seduti al tavolo dei grifondoro c’erano già Neville e Ginevra, mentre gli altri tavoli erano quasi del tutto vuoti. Mi sedetti vicina a Neville e di fronte a Ginny, mentre salutavo Luna che era seduta al tavolo dei Corvonero.

Un’altra noiosissima lezione di pozioni per Ron ed Harry, e un’altra interessante lezione di pozioni per me… Come possiamo essere migliori amici, questo non lo so nemmeno io! Me lo chiedo spesso, ma non trovo mai una risposta!

Ad un certo punto notai che Draco Malfoy mi stava fissando, probabilmente per cercare qualche imperfezione sulla mia faccia per poi poter prendere in giro la “sporca Mezzosangue” per qualche altro motivo.

Finita la lezione, decisi di andare a dire due paroline a Draco. Mi avvicinai a lui e gli dissi con tono di superiorità:

- perché mi fissavi? Ti diverti così tanto? Eh?!-

Lui non rispose subito. Lo guardavo: era veramente bello. Aveva i capelli di un biondo quasi bianco che legavano moltissimo con i suoi occhi grigi, che cambiavano sfumature a seconda del suo umore. Diventavano grigi come la peste quando era arrabbiato o triste ed erano grigi, quasi argento quando era tranquillo e felice.

Poi mi rispose, dicendomi:

-sporca Mezzosangue come ti permetti di rivolgermi la parola?!-

-io!?!? La smetto solo se tu la smetti di fissarmi… perché non mi piace essere osservata! Soprattutto da te, Malfoy!-

-posso fissare chi preferisco, Granger! Non smetterò di guardarti solamente perché me lo dici tu!-

-ok ok furetto! Ci si vede… ciao ciao!-

Così mi allontanai da lui e andai verso la sala comune dei Grifondoro. Dopo essermi tolta le scarpe e dopo essermi stesa sul mio letto, presi un libro di pozioni e cominciai a sfogliarlo, sapendo benissimo che in realtà la mia testa pensava ad altro. Solo ora mi ero accorta di quello che avevo pensato di Draco Malfoy: avevo pensato che fosse bello!?! Draco Malfoy, il ragazzo che da ben 5 anni mi prende in giro per la mia natura…

Draco Malfoy, il ragazzo che da ben 5 anni non fa altro che impicciarsi negli affari miei, di Ron e di Harry…

Draco Malfoy, il ragazzo che da ben 5 anni odio con tutta me stessa…

O forse semplicemente: Draco Malfoy, il ragazzo che da ben 5 anni amo odiare…

Ma cosa sto dicendo!??! Sono diventata pazza? Non posso pensare veramente questo di Malfoy…

Richiusi il libro di scatto, mi infilai le scarpe e uscì di corsa dalla sala comune. Mi diressi verso il lago nero, forse per starmene da sola in mezzo alla “natura” o semplicemente perché volevo smettere di pensare a Draco Malfoy…

Mi sedetti su un masso molto grande vicino all’acqua e vissai l’orizzonte per qualche ora. Quando cominciò a fare buio, mi riavviai verso il castello per la cena. Per tutta la cena non feci altro che pensare, pensare, pensare e ancora pensare. Cosa mi stava succedendo?

Mi sentivo strana… Quasi come se nella mia testa ci fosse solo Draco Malfoy. Senza accorgermene alzai lo sguardo e lo vidi. Era bello come sempre e anche lui mi stava fissando. Così decisi che dopo cena gli avrei parlato perché volevo capire cosa mi stava succedendo e soprattutto avevo molta voglia di scoprire se succedeva lo stesso anche a lui!

Nonostante i miei numerosi sforzi non riuscì a parlargli, e così andò avanti per 3 mesi…

***