Ecco il secondo capitolo. Come promesso non vi ho fatto
aspettare molto! Vi lascio subito alla lettura, correggendo solo una cosa che
avevo scritto, ovvero il numero totale dei capitoli non sarà 5 ma 6.
Buona lettura!
Capitolo 2 ~ Per la serie: cerchiamo di passare inosservati!
Il giro per le vie del
paese continuò. I carri più ammirati e seguiti furono proprio i tre dove si
trovavano Lucia, Jack, Willy e il Cappellaio.
Il pirata salutava i
bambini e i ragazzi (soprattutto le ragazze) che dalla strada lo ammiravano. Il
Cappellaio Matto rideva come era solito fare e saltellava di qua e di là
agitando le braccia, mentre Willy Wonka lanciava caramelle ai bambini che
rincorrevano il suo carro.
« Mi auguro che siano
caramelle normali! Non vorrei mai che quei poveri bambini venissero trasformati
in qualcosa di strano! » commentò Jack.
« Lo spero anch’io… prima
l’ ho avvisato… »
« Per una volta ci
troviamo d’accordo! » fece ancora il pirata.
« Non ti ci abituare! »
Intanto, dalla strada,
moltissime ragazze salutavano quelli che ormai erano diventati i tre
protagonisti del carnevale:
« Jack sei stupendo! Mi
dai il tuo numero di cellulare? Sei anche identico a Johnny Depp! »
« Ehi Cappellaio, ma che
lenti a contatto ti sei messo per avere degli occhi del genere? »
« Ma hanno chiamato tre
sosia di Johnny? Quei tre sui carri sono identici a lui! »
« Ma no dai, si sa che
oggi con trucco e parrucco si fanno miracoli! »
« A me non interessa
sapere come fanno ad assomigliare così tanto a Johnny! Mi basta guardarli così
mi rifaccio gli occhi! »
« Willy! Sei identico a Johnny! »
« Johnny… » « Johnny… » «
Johnny… » si sentiva parlare praticamente solo di lui.
Nel frattempo, il giro del
paese sui carri era quasi finito. Si stavano avvicinando di nuovo alla piazza
da cui erano partiti e dove ci sarebbero state le premiazioni per il miglior
carro e la miglior maschera del carnevale.
« Ok, tra poco il giro è
finito, dobbiamo avvisare il Cappellaio e Willy che non appena i carri si
fermeranno dovremo trovare il modo di sparire. » spiegò Lucia.
« Perché scusa? Mi stavo
divertendo e poi ci sono tantissime ragazze che aspettano solo me! » reclamò
Jack.
« Certo… Aspetta e spera!
»
« Sempre molto simpatica
tu! »
« Domandati il perché… »
« Eh? » Jack la guardò
senza capire.
« Ah lasciamo stare! »
rispose Lucia « Chiama Willy, e cerca di fargli capire che quando i carri si
fermano dobbiamo scappare. »
La ragazza fece un fischio
in direzione del Cappellaio e gli fece segno che era quasi ora di tornare alla
loro ricerca.
Jack invece, si avvicinò
alla prua della nave e iniziò a gesticolare per farsi vedere da Willy Wonka che
si trovava sul carro di fronte a loro. Il cioccolataio, però, era troppo
impegnato a lanciare i suoi cioccolatini per accorgersi del pirata.
« Ehi! Ehi tu! » iniziò a
bisbigliare Jack, ma niente, Willy non sentiva « MANGIA CIOCCOLATO DA STRAPAZZO
è DA MEZZ’ORA CHE TI STO CHIAMANDO, TI VUOI VOLTARE??? »
Al che, non solo Willy si
voltò, ma l’attenzione della maggior parte delle persone che seguivano il
corteo venne richiamata da quell’urlo.
Lo stesso pirata rimase
alcuni secondi con le braccia ancora alzate, a dondolarsi sulle gambe e con gli
occhi spalancati ad osservare la folla.
« Viva Jack il miglior
pirata del mondo! » presero ad esultare alcuni bambini.
« Jack sei sempre il
migliore! » urlavano invece alcune ragazze. Lucia le fulminò con lo sguardo.
« Grazie! Siete
fantastici! » commentò Jack che riassunse subito la sua aria scanzonata. Lucia
lo raggiunse sulla prua della nave e si occupò lei di avvisare Willy.
« Per la serie: non
facciamoci notare, eh? » sussurrò poi con rimprovero a Jack.
« Se non avessimo voluto
farci notare non avremmo nemmeno partecipato alla sfilata! » la rimbeccò lui.
Finalmente, i carri
svoltarono nella piazza da dove erano partiti.
Ad uno ad uno si
sistemarono ai lati della piazza per lasciare libera la visuale verso il palco
dove si sarebbero tenute le premiazioni.
« È il momento! » esclamò
Lucia.
Saltò giù dal carro e Jack
fece la stessa cosa, così come Willy e il Cappellaio. Qualcuno se ne accorse,
con tutta la gente che c’era risultava praticamente impossibile che non li
notasse nessuno, ma chi li vide inizialmente non ci fece molto caso,
probabilmente pensarono che le tre “maschere” avrebbero assistito alle
premiazioni giù dai carri.
Si ritrovarono in mezzo
alla folla e stavano per andarsene, quando alcune ragazze li fermarono:
« Jack! Sei stupendo! »
« Ah beh, grazie! Meno
male che qualcuno se ne accorge! » rispose lui gongolando.
« Ma guardateli,
assomigliano paurosamente tutti e tre a Johnny Depp! »
« Cappellaio! Non ti sei
esibito nella deliranza! Ce lo fai un balletto adesso? »
« Mi dispiace! » li
interruppe Lucia « Ma abbiamo molta fretta! Come personaggi dei carri dobbiamo
essere dietro al palco durante le premiazioni, non possiamo fermarci qui ora,
casomai dopo se ci incontriamo potete chiedergli tutto quello che volete! »
mise su così una scusa dell’ultimo secondo. Non poteva rischiare che venissero
scoperti.
« Ma tu chi sei? Non mi
pare che in nessuna delle loro storie ci fosse un personaggio che ti
assomiglia! » le disse una ragazza guardandola male.
« Appunto, e poi lascia
che decidano loro cosa fare! » la rimbeccò un’altra.
Lucia stava perdendo la
pazienza, ma per fortuna intervenne il Cappellaio con una scusa alquanto…
insolita:
« Oh, ma cos’è quello? »
« Che cosa? »
« Ma sì, non avete visto
anche voi? »
« Ma cosa? » insistette
una delle ragazze.
« Un corvo appollaiato su
una scrivania. Là! » indicò con un dito e le ragazze, prese dal gesto, si
voltarono in quella direzione.
Willy, il Cappellaio e
Lucia (che tirò per una manica della camicia Jack) corsero nella prima via
laterale per sparire il prima possibile dalla circolazione.
« Perché mi hai portato
via? Quelle ragazze mi adoravano! » reclamò il pirata non appena smisero di
correre.
« Sì, ma se fossimo
rimasti lì non ci avrebbero più lasciati andare, e non eri tu quello che aveva
fretta di tornare alla sua bottiglia di rum? »
« Più precisamente alla
mia Perla Nera, comprendi? » ribatté lui.
« Sì, sì, comprendo… »
« Noto dell’ironia nel tuo
tono di voce. »
« Io? Ma quando mai! E
comunque mi infastidiva il modo in cui ti guardavano! »
Jack la guardò stranito e
non rispose.
« Riprenditi il tuo
cappello! » disse poi lei levandoselo dalla testa e porgendolo al pirata con
rabbia.
« C’è una cosa però che
non capisco: come mai ci dicono tutti che assomigliamo a un certo Tohnny Depp?
» domandò Willy.
« Johnny Depp, Willy! Si chiama
Johnny! » spiegò scandalizzata la ragazza « Johnny è un attore stupendo che nei
film recita i vostri ruoli! »
« Credo di non capire… »
fece il Cappellaio.
« In pratica, quando
raccontano le vostre storie, si veste come voi e finge di essere voi. »
« Roba da matti… »
commentò ancora il Cappellaio Matto.
Lucia lo guardò divertita.
« Per questo vi dicono che
gli assomigliate, perché siete proprio uguali a lui! » spiegò ancora lei
gongolando.
« Al massimo è lui che
assomiglia a noi! » fece Jack irritato.
« Giusto! Se lui si veste
e si comporta come noi non siamo noi ad assomigliare a lui, ma lui ad
assomigliare a noi! » spiegò il Cappellaio mentre Willy annuiva vigorosamente.
« In effetti, questa volta
devo darvi ragione. Il vostro ragionamento no fa una piega anche se… va beh,
lasciamo stare. » tagliò corto Lucia, consapevole del fatto che qualunque cosa
avesse detto in quella circostanza, quei tre le avrebbero comunque dimostrato
che i personaggi originali erano… loro! E non Johnny Depp.
« Comunque, ricapitoliamo.
Spiegatemi ancora cos’è successo appena prima di sparire dai vostri mondi e
ritrovarvi qui. »
« Io stavo assaggiando una
mia nuova creazione, che aspettava solo di essere testata da me per poi essere
lanciata sul mercato, e ad un tratto la cioccolata si è illuminata e sono
scomparso dal mio mondo per… »
« Cadere direttamente in
testa a me. Questo lo sappiamo! » lo interruppe il pirata « Io stavo bevendo
una bottiglia di rum, ad un tratto è diventata tutta luminosa e accecante. Poi
mi sono ritrovato qui. »
« Scusate e prima avete
tralasciato di dirmi la storia della luce accecante? » li rimproverò la
ragazza.
Loro alzarono le spalle.
« E non fate così! Alzare
le spalle non è una risposta, potrebbe essere un indizio importante! » li
rimproverò come se fossero dei bambini.
« E tu? » domandò poi al
Cappellaio.
« Io stavo risalendo lungo
la tana del coniglio, e qualcosa mi ha improvvisamente risucchiato in
superficie. Ma niente luci strane. »
« Ok. Quindi è come se
l’arrivo di Jack e Willy fosse stato veicolato da un oggetto e il tuo da un
luogo. »
I tre la guardavano in
silenzio.
Lei sospirò, senza capirci
più nulla – ma perché, fino a questo momento si era forse illusa di averci
capito qualcosa? – e tirò fuori dalla borsa la bussola di Jack.
Il pirata sussultò nel
rivedere la sua adorata bussola, ma non disse né fece nulla, per paura che
quella matta decidesse di distruggere il suo tesoro. (No, tranquilli, non si è
trasformato in Gollum!!)
« Chi vuole essere il
primo? Willy o il Cappellaio? »
« Scusa e io non esisto? »
ribatté Jack.
« Se fai tu il primo, poi
te ne vai con la bussola e loro come fanno? »
« Faccio io la prima
cavia. » s’intromise Willy, stanco del continuo battibeccare.
La ragazza annuì e gli
passò la bussola mentre al pirata tremavano le gambe nel vedere quell’oggetto
passare con tanta facilità dalle mani di uno a quelle dell’altro.
« Cosa devo fare? » chiese.
« Il tuo più grande
desiderio in questo momento deve essere quello di tornare nel tuo mondo e nella
tua fabbrica. Non farti distrarre da altri possibili desideri, concentrati! »
Willy si concentrò, ed
aprì la bussola. L’ago parve come impazzito per alcuni secondi, durante i quali
i quattro rimasero col fiato sospeso a fissare la bussola e ad attendere.
Finalmente si stabilizzò e indicò l’est.
« Si è fermato! » escalmò
il Cappellaio.
« Brillante deduzione! »
lo prese in giro Jack.
« Coraggio, andiamo! » esclamò
Lucia.
« Agli ordini Capitano! »
fece Willy tutto agitato.
« Ehi, qui il Capitano
sono io! »
Nessuno fece però caso al
pirata che, come al suo solito, reclamava per il mancato riconoscimento della
sua autorità.
Camminarono a lungo, per
più di mezz’ora. Willy davanti che fissava la bussola come se fosse l’unica
cosa che esistesse sul pianeta, Jack di fianco a lui, in pena per la sua amata
bussola, che avanzava dondolando come se stesse camminando sul ponte della
Perla Nera durante una tempesta e il Cappellaio Matto, che saltellava
spensierato al loro fianco come se niente fosse.
Lucia si fermò un attimo
ad osservarli. Possibile che stesse succedendo tutto davvero? Possibile che
quei tre fossero capitati proprio nel suo paese di fronte a lei?
I suoi pensieri vennero
presto interrotti dalla voce di Willy Wonka che si agitava come se l’avesse
punto un’ape:
« Una cioccolateria!
Guardate, è stupenda! »
Lucia guardò la vetrina
del negozio:
« Certo, è stupenda! Ma
sono sicura che la tua fabbrica di cioccolato sia tutta un’altra cosa! »
« Su questo non ci sono
dubbi! Io non mi limito a semplice cioccolato al latte o con nocciole, i miei
dolci sono tutta un’altra cosa! »
« Non l’avevo notato! »
fece Jack ironico.
Lucia lo guardò e sorrise,
era proprio come se l’era sempre immaginato. Con tutto quello che era accaduto
quel pomeriggio, e le cose incredibili a cui aveva assistito, non si era ancora
resa conto della fortuna che aveva avuto nel conoscere i suoi personaggi
preferiti e se ne stava accorgendo solo adesso, ora che a quanto pare erano
vicini a trovare il modo per farli tornare nei loro mondi.
Poi però, un’idea che le
balenò nella testa la riportò alla realtà.
« Scusa Willy, ma il tuo
desiderio è di tornare a casa o di entrare in una cioccolateria del mio mondo?
Perché la bussola ci ha portati qui? »
« Ti assicuro che ho
desiderato di tornare a casa, nient’altro! »
« Poiché la bussola indica
questo posto, probabilmente significa che il passaggio per tornare nel suo
mondo si trova là dentro. Sempre se esiste un passaggio… » fece Jack.
Il Cappellaio e Willy
sgranarono gli occhi e lo fissarono come se avessero di fronte a loro un
alieno.
« Jack, ma cosa dici! Se
siete arrivati fin qui c’è di sicuro anche un modo per farvi tornare indietro!
» lo rimproverò la ragazza, anche se non era più del tutto sicura di volere che
quei tre facessero ritorno nei loro mondi.
« Dico così perché
effettivamente tutta questa storia è una cosa impossibile! »
« Non voglio sentire certi
ragionamenti da uno che è stato nello Scrigno di Davy Jones e ne ha viste di
tutti i colori! »
« Come fai a sapere dello
Scrigno? »
« Io conosco le vostre
storie, così come moltissime altre persone qui nel mio mondo! Siete molto
conosciuti, e dovreste esservene accorti da come vi hanno trattato durante la
sfilata! E ora basta buttarsi giù di morale Jack! Non è da te! »
« E poi ricorda »
intervenne il Cappellaio « Che una cosa è impossibile solo se pensi che lo sia!
»
Jack lo guardò male, ma
non replicò e il Cappellaio, in risposta, scoppiò a ridere:
« Che differenza c’è tra
un corvo e una scrivania? »
« Che? » domandò Jack
strabuzzando gli occhi.
« Sai spiegarmi che
differenza c’è tra un corvo e una scrivania? »
« La scrivania, quando mi
dai fastidio, posso rompertela in testa e farti male… se ti dessi in testa un
corvo invece non ti faresti nemmeno un bernoccolo! »
Lucia scoppiò a ridere,
notando la faccia assorta del Cappellaio che poi commentò:
« Non avevo mai pensato a
una soluzione del genere… anche se forse non è quella più adatta è comunque da
prendere in considerazione! » e scoppiò a ridere.
Il pirata guardò il
Cappellaio e Lucia che ridevano a crepapelle:
« Voi due siete
completamente matti! » esclamò facendosi scappare un sorrisino.
« Ma senti un po’ chi
parla! Mi pare che fossi tu quello che, quando Beckett gli ha dato del matto,
ha risposto: ringraziando il cielo, perché se no ci provavo col cavolo! » fece
Lucia citando una frase del pirata che l’aveva sempre fatta ridere.
« Ehm, scusate se
interrompo questa scenetta da… manicomio. Ora che abbiamo stabilito che siete
tutti matti, credo di essere vicino a ciò che mi riporterà a casa, quindi se
non vi spiace… » li interruppe Willy.
« Oh, giusto! Scusa, ci
siamo un attimo distratti! Allora, entriamo? »
Detto fatto, due secondi
dopo erano all’interno della cioccolateria.
Si misero a girare per il
negozio, dividendosi tra i vari scaffali. Dopo qualche minuto, Lucia si sentì
chiamare: era Linda, la ragazza che lavorava lì dentro come commessa.
« Ehi, Lucia! »
Lei si voltò e la salutò.
La conosceva abbastanza bene, poiché la cioccolateria era forse il negozio del
paese che Lucia frequentava maggiormente.
« Ma chi sono quei tre? »
« Oh, beh… sono miei
amici! »
« Non pensavo che avessi
amici che assomigliano così tanto a Johnny Depp! »
« Eh, sai com’è… col trucco
oggi si può tutto! »
« Però hai avuto una bella
idea a portare qui Willy Wonka! Posso fare una foto con lui? Così la appendo in
negozio! Pensa, nella mia cioccolateria avrò una foto di me e Willy Wonka! E
gli assomiglia così tanto che scommetto che tutti penseranno che sia davvero
Johnny Depp! »
« Oh, certo, non penso ci
siano problemi! Ehi Willy! »
« Willy? Scusa ma qual è il suo
vero nome? »
« Beh, sai com’è… si sono
calati così tanto nei ruoli che non vogliono che li chiamo coi loro veri nomi…
Mi hanno fatto promettere che fino a che non sarà finito il carnevale mi sarei
tolta dalla testa i loro nomi… » mentì Lucia. Non sapeva più che pesci
pigliare, e sperava di continuare ad avere abbastanza fantasia da inventare
scuse plausibili di fronte alle domande della ragazza.
Per tagliare corto, Lucia
andò a recuperare Willy, che era talmente impegnato a osservare i vari prodotti
da non accorgersi che la ragazza lo stava chiamando.
« Willy, c’è Linda, la
commessa del negozio, che ci terrebbe a fare una foto con te, ti va? »
« Sono un po’ impegnato in
questo momento! »
« Dai, continuiamo la
ricerca non appena avrai fatto la foto con lei! »
Lui sbuffò, e si diresse
con Lucia verso la cassa dove Linda aspettava impaziente.
« Allora, dov’è la mia
ammiratrice? » esclamò.
« Sono io signor Wonka! »
balbettò lei, come se si trovasse di fronte al vero Willy Wonka e, in effetti,
era proprio così, ma lei non poteva saperlo.
« Chiamatemi semplicemente
Willy! »
Linda quasi svenne a
quelle parole.
« Mi ha detto Lucia che vorreste
una foto con me. »
Lei annuì col capo e Willy
girò dietro il bancone del negozio, le andò di fianco e le mise un braccio
attorno alle spalle. Lucia prese la macchina foto che le stava porgendo Linda e
dopo essersi allontanata di qualche passo scattò.
« Fatta! » esclamò « Ah,
Linda, se hai il cavo per collegare la digitale al computer puoi far stampare
la foto e Willy ti fa anche l’autografo! »
« Davvero? Sarebbe fantastico! »
Willy si avvicinò a Lucia,
e mentre la commessa trafficava con cavi e computer, le bisbigliò:
« Io non ho tempo da
perdere! »
« Nemmeno io ne avevo,
eppure ho passato il pomeriggio a cercare di aiutarvi! Dai è una ragazza
simpatica… »
« E va bene, ma solo
perché lavora in una cioccolateria! »
« Ecco fatto, ho stampato
la foto! » disse poi la commessa porgendola a Willy.
« Bene, allora ti chiami
Linda, giusto? » lei annuì agitata e lui iniziò a scrivere. Appena ebbe finito,
porse la foto alla ragazza che quasi svenne nel leggere la dedica:
“A
Linda, la cioccolataia più dolce che ci sia! Che il tuo negozio possa rendere
zuccherata la vita di tante persone per molto tempo ancora! Con affetto, Willy
Wonka”
La firma terminava con un
voluttuoso svolazzo, simile a un baffo di caramello sulla torta di compleanno.
« Grazie! Grazie mille! »
esclamò la ragazza quasi senza parole.
« La appenderò qui sopra
la cassa così tutti vedranno che ho fatto la foto con Willy Wonka! »
Lui sorrise.
« Beh, col sosia… »
aggiunse lei.
« Sosia? Ma io non sono il
sosia! » reclamò lui offeso.
« Ah giusto! Lucia mi
aveva detto che dovevo comportarmi come se tu fossi il vero Willy Wonka, scusa!
»
Lucia, che era poco
distante da loro, si accorse che il cioccolataio si stava mettendo nelle grane
e lo raggiunse:
« Scusa Linda, ma avrei
bisogno di Willy per un consulto su un tipo di cioccolato, ti spiace se te lo
porto via un attimo? » quindi spinse Willy dietro a uno scaffale del negozio.
« La finisci di metterti
nei pasticci? Lo sai che per gli altri tu indossi una maschera di carnevale,
cerca di non farti scoprire o ti prenderanno per matto! » lo rimproverò.
« Se tu non mi avessi
costretto a fare la foto… »
« Va bene, va bene, ora è
colpa mia! »
« Ehi, credo che quella
commessa abbia un debole per te! » lo prese in giro Jack avvicinandosi.
« Abbiamo visto come ti
guardava, sì sì! » fece poi il Cappellaio ridacchiando.
« Non è vero, smettetela
di prendere in giro! » reclamò Willy, che era rimasto di sasso.
« Dai, apri quella bussola
e vediamo se ci indica qualcosa. » tagliò corto Lucia, ci mancava solo che ora
iniziassero anche a prendersi in giro tra di loro.
Willy aprì la bussola
indispettito, mentre gli altri due se la ridevano, e l’ago indicò ancora verso
est.
Continuando a fissare la
bussola, i quattro iniziarono a camminare, finché Willy non si bloccò di colpo.
Spalancò la bocca, ma non ne uscì alcun suono.
Per fortuna si trovavano
in un angolo del negozio nel quale Linda non riusciva a vederli.
« Willy cos’ hai? » gli
chiese preoccupata Lucia.
« Non ci posso credere… »
biascicò lui.
Gli altri tre lo
guardarono senza capire.
« Cioccolato alla violetta
e petali di rosa essiccati! È un’idea che non ho mai avuto nemmeno io! »
esclamò scandalizzato.
« E pare che la bussola
indichi proprio quello! » puntualizzò Jack.
« Ma cosa stavi
desiderando?! Di tornare a casa o di scoprire un nuovo dolce a cui tu non avevi
mai pensato? » lo rimproverò esasperata la ragazza mettendosi le mani nei
capelli. La situazione si faceva sempre più assurda.
Nel frattempo arrivò
Linda, con alcune tavolette di cioccolata da sistemare in uno scaffale lì
vicino. Notando le facce di quei quattro non poté fare a meno di chiedere se
andasse tutto bene.
« Quel… quel… cioccolato…
io… È UNO SCANDALO! » balbettò Willy.
« Lui voleva dire » si
intromise Lucia notando la faccia spiazzata della commessa « che non ha mai
assaggiato del cioccolato alla violetta e petali di rosa! Strano per uno che si
crede Willy Wonka, non ti pare? »
Linda scoppiò a ridere.
« Il
cioccolato si è illuminato! »
urlò il Cappellaio indicando la barretta di cioccolata che tanto aveva scandalizzato
Willy.
« Cos’ ha fatto scusa? »
chiese Linda.
« Oh, niente, sai com’è al
Cappellaio piacciono le rime! » si affrettò a dire Lucia « Beh, ora noi
dovremmo proprio andare, prendiamo la cioccolata alla violetta, così Willy può
assaggiarla, e poi questi! » disse di corsa Lucia prendendo un altro pacchetto
di cioccolatini « Quanto ti devo? »
« Oh niente, oggi per voi
offre la casa! Dopo la foto e l’autografo di Willy è il minimo! »
« Grazie mille Linda! Sei
davvero molto gentile! Ci vediamo presto! Ciao! » Lucia si avviò in fretta
verso l’uscita seguita dal Cappellaio.
« Oh sì, ci vediamo
presto! Mi dovrai assolutamente spiegare i segreti del tuo cioccolato! » disse
Willy ancora in trance.
« C’è il segreto
professionale, ma per Willy Wonka posso fare un’eccezione! » gli rispose Linda.
« Bene, mio caro
cioccolatomane, credo proprio che ora dobbiamo andare… Lucia è già fuori! »
esclamò Jack tirando Willy per un braccio.
« A presto signorina!
Ricorderete questo come il giorno in cui avete quasi fatto sciogliere il
cioccolataio Willy Wonka! » aggiunse poi il pirata, tanto per non uscire di
scena senza averne detta una delle sue.
Ed eccoci alla fine del secondo capitolo! Spero che vi sia
piaciuto!
Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno letto il primo
capitolo (che sono state più di quelle che mi sarei aspettata!) e ringrazio
anche Anonimo9987465, just
my immagination, kia_94,
_irecullen_ e __sakura___
per aver aggiunto la mia storia tra le seguite!
Ora passiamo alle recensioni!!
giusty54: Grazie per i
complimenti! La tua recensione mi ha resa davvero felice e sono contenta di
essere riuscita a farti ridere!! E, cosa dici? Sweeney Todd?! Ehm… sì… no… insomma… coff coff…
come… cosa… ok, non dico niente altrimenti mi autospoilerizzo, no? E
autospoilerizzarmi è un mio brutto vizio, sìsì… comunque penso che si sia
capito ormai no?? Eh… beh, chi leggerà vedrà! (perdonami, odio essere così
cattiva ma mi conosco, se dico qualcosa poi finisce che racconto tutto!!) Spero
che leggerai anche questo capitolo! A
presto!!
kia_94: Ciaooo! Grazie! Sono
contenta che la storia ti sia piaciuta! Spero che continuerai a seguirla e che
mi farai sapere ancora cosa ne pensi! E’ importante per me (così come per
qualunque altro autore credo!! J) Beh,
spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! A presto!!