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Autore: Steangine    12/05/2010    1 recensioni
Adalfried Schulz era ritornato alle ore nove e quarantatre nel quartiere Friedrichshain, dov'era casa sua. Una barca navigava tranquilla sul fiume Sprea mentre veniva accolto da un bacio di sua moglie Lotty.
E' una storia scritta per un concorso indetto dal giornalino scolastico. Non è nemmeno apparsa su quelle pagine, l'ho ritrovata e ho voluto pubblicarla, in fondo non mi pare così malaccio, sapete?
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Legami di cuore

 

Soltanto una stella




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Avvertimento: Adalfried Schulz e la sua famiglia non esistono, sono personaggi fittizi da me inventati ai fini del racconto. Adalfried rappresenta le gerarchie naziste che verranno condannate a morte, come stabilito durante il processo di Norimberga, il giorno 1 ottobre 1946.




1 ottobre 1943.

Adalfried Schulz era ritornato alle ore nove e quarantatre nel quartiere Friedrichshain, dov'era casa sua. Una barca navigava tranquilla sul fiume Sprea mentre veniva accolto da un bacio di sua moglie Lotty.

Le aveva dato il cappotto e si era diretto verso le scale. Gli stivali di pelle provocavano un gradevole ticchettio ad ogni passo dell'uomo mosso sul parquet.

Si era recato nella seconda porta sulla destra e aveva osservato suo figlio Joachim leggere un libro di favole alla luce della piccola abat jour. Muoveva le labbra il bambino, mimando le parole con la fronte corrugata, tale era la sua concentrazione.

Adalfried aveva osservato suo figlio fino a che questi non si era accorto di lui per corrergli immediatamente incontro, emozionato: si era fatto promettere tempo addietro che avrebbero navigato sullo Sprea, poi avrebbero pescato, giocato e fatto ogni cosa a cui la sua mente d'infante poteva giungere.

Fu nell’attimo in cui il bambino gli era saltato in braccio, iniziando a tempestarlo logorroicamente con ricordi di promesse, che Adalfried aveva notato qualcosa di strano nella stanza, qualcosa fuori posto che non avrebbe nemmeno dovuto figurare nei pensieri di chi risiedeva nella casa di un SS Obergruppenfuhrer (comandante maggiore di corpo d’armata).

Una Stella di David gialla, sulla quale la parola Jude era stata scribacchiata da una grafia infantile, era posta sopra al comodino di fianco al letto di suo figlio.

I passi di Adalfried erano stati pesanti e Lotty li aveva uditi dalla cucina al piano inferiore.

- Dove l’hai presa? -

Il bambino aveva irrigidito le braccia lungo i fianchi e posato il suo sguardo sul padre.

- L’ho fatta io. -

- Perchè? -

- Ci gioco con i miei compagni quando il maestro non ci vede... – aveva pronunciato con tono tremulo e spaventato - Se la appuntiamo sulla giacca sembriamo degli ebrei. E' soltanto una stella.... –

Quella scusante non era servita a Joachim per evitare il doloroso schiaffo ricevuto da suo padre.


Adalfried era seduto davanti al tavolo in ciliegio della sua cucina, la moglie e il figlio dormivano.

Aveva esaminato la falsa Stella di David, così simile a quella vera, posta sul ripiano ligneo mentre sorseggiava un bicchiere di wiskey invecchiato dieci anni.

L’aveva presa tra l’indice e il pollice e aveva posato il bicchiere.

Con l’accendino in mano e la fiammella che danzava sfiorando una delle sei punte gialle, continuava a ripetersi che lui stava soltanto eseguendo degli ordini. Erano gli ordini del Fuhrer e lui non poteva disobbedire. Non gli era concesso.

Esattamente tre anni dopo questa stessa scusante non sarebbe servita ai gerarchi nazisti per potersi salvare dalla pena di morte stabilita durante il processo di Norimberga.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E' una storia scritta per un concorso indetto dal giornalino scolastico. Non è nemmeno apparsa su quelle pagine, l'ho ritrovata e ho voluto pubblicarla, in fondo non mi pare così malaccio, sapete?

   
 
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