12/05/2010
3 recensioniMi
cimento in qualcosa
di nuovo, di totalmente innovativo ed ignoto. Per questo ammetto di
essere terrorizzata da questa storia.
Quindi solo voi accaniti lettori potrete aiutarmi con i vostri consigli ;)
Detto questo, decido di dedicare questa fanfiction a Nacchan, visto che continuo a seguirla e le sue storie mi piacciono un sacco,
inoltre continua a sostenermi su msn *o*
A seguito di tutte queste belle parole vi auguro buona lettura ;)
Misguided
Quindi solo voi accaniti lettori potrete aiutarmi con i vostri consigli ;)
Detto questo, decido di dedicare questa fanfiction a Nacchan, visto che continuo a seguirla e le sue storie mi piacciono un sacco,
inoltre continua a sostenermi su msn *o*
A seguito di tutte queste belle parole vi auguro buona lettura ;)
Misguided
Quando mi vieni a prendere?
"Quando
mi vieni a
prendere?
Quando finisce scuola?
Quando torniamo ancora insieme a casa?
Quando mi vieni a prendere? Dammi la tua parola...
Quando giochiamo insieme a qualche cosa?"
Quando finisce scuola?
Quando torniamo ancora insieme a casa?
Quando mi vieni a prendere? Dammi la tua parola...
Quando giochiamo insieme a qualche cosa?"
Sento
il carillon suonare una dolce melodia, è lenta e mi rilassa.
Il
mio fratellone mi sta guardando, è accanto a me e mi
sorride.
Tranquillo, mi dice di dormire sereno.
Sul comodino accanto al nostro letto c'è una grande sveglia che segna le nove e mezza di sera. La mamma ha sempre detto che i bambini che vanno in seconda elementare
dormono presto, perchè così sono riposati per bene il giorno dopo. Alla mamma voglio molto bene. Il mio fratellone mi ricorda un pò il papà. Ha gli stessi capelli e lo
stesso colore degli occhi, e poi è molto molto forte.
Apro gli occhi lentamente, il soffitto bianco si presenta spoglio e vuoto ai miei occhi. Qualche raggio di luce entra dalla finestra, andando ad illuminare il parquet chiaro.
Allungo un braccio sul materasso per cercarlo, non lo trovo. Mi giro su un fianco, raggomitolandomi su me stesso, mentre il fiato comincia a ridiventare corto, come ogni
mattina da dieci anni a quella parte. Gli attacchi di panico sono entrati a far parte della mia vita da quando avevo sette anni, e da allora non se ne sono più andati.
Cerco di calmarmi, prendendo respiri lunghi e profondi. Faccio fatica. Sedendomi mi prendo la testa tra le mani e comincio a piangere. Dovrei smetterla, ma qualcosa mi
lascia continuamente appeso a quel ricordo. Al terrore di riviverlo di nuovo... E la mia testa continua a ripetermi una sola cosa "Mio fratello non c'è più."
Sul comodino accanto al nostro letto c'è una grande sveglia che segna le nove e mezza di sera. La mamma ha sempre detto che i bambini che vanno in seconda elementare
dormono presto, perchè così sono riposati per bene il giorno dopo. Alla mamma voglio molto bene. Il mio fratellone mi ricorda un pò il papà. Ha gli stessi capelli e lo
stesso colore degli occhi, e poi è molto molto forte.
Apro gli occhi lentamente, il soffitto bianco si presenta spoglio e vuoto ai miei occhi. Qualche raggio di luce entra dalla finestra, andando ad illuminare il parquet chiaro.
Allungo un braccio sul materasso per cercarlo, non lo trovo. Mi giro su un fianco, raggomitolandomi su me stesso, mentre il fiato comincia a ridiventare corto, come ogni
mattina da dieci anni a quella parte. Gli attacchi di panico sono entrati a far parte della mia vita da quando avevo sette anni, e da allora non se ne sono più andati.
Cerco di calmarmi, prendendo respiri lunghi e profondi. Faccio fatica. Sedendomi mi prendo la testa tra le mani e comincio a piangere. Dovrei smetterla, ma qualcosa mi
lascia continuamente appeso a quel ricordo. Al terrore di riviverlo di nuovo... E la mia testa continua a ripetermi una sola cosa "Mio fratello non c'è più."