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Autore: Purelove    12/05/2010    14 recensioni
Edward, Alice e Emmet sono fratelli e per di più sono i principi della famiglia reale italiana.
Per la loro condotta vengono spediti in America, a Forks, per riscattarsi dalle bravate commesse sul suolo italiano, lontano dai lussi e dalle tentazioni, ma a Forks, i ragazzi continuano a comportarsi come prima vista l'assenza di paparazzi pronti ad immortalarli in ogni istante della loro vita...ma un incontro con una ragazza del posto può far cambiare i modi del principe ereditario?
Tutto inizia da una scommessa fatta tra i cinque ragazzi che li porterà a dividersi e fare di tutto pur di vincere ed è da questo gioco che forse si può trovare il vero amore ma come può nascere quando è stato costruito su pilastri instabili a causa di un gioco?
Perché alla fine si sà che prima o poi tutto viene a galla...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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PRIGIONIERA

CIAO RAGAZZE!! lo so avete aspettato a lungo questo capitolo quindi faccio solo una precisazione. Il luogo descritto sarebbe Montepulciano (come conformazione del paese) ma Volterra vi garantisco che è in piano...io dopo aver visitato Montepulciano mi immaginavo una cosa ripidissima invece sono rimasta allibita. Neanche una salita! bah...Cmq...eccovi il capitolo.
Bacioni

BELLA:


Mi giro infastidita da un raggio di sole.
«Uhm»
Apro gli occhi trovando gli occhi di Edward sonnecchiante. «Uhm.» gli rispondo di rimando facendolo sorridere.
«Non possiamo andare avanti così...ho bisogno almeno di otto ore di sonno.»
«Bugiardo.» replico immediatamente mettendomi su un fianco per vederlo meglio.
«Ehy! Non sono un bugiardo!»
Alzo un sopracciglio e spero che si ricordi tanto quante cose ha "omesso" quando ci siamo conosciuti a Forks; infatti dopo pochi secondi si rende conto della gaffe dandomi un pizzicotto per distrarmi.
Lo scanso ridendo.

«Peccato che sei così stanco...avevo in mente una cosuccia.» mormoro strusciandomi su di lui languidamente accarezzandogli il petto.
«Non è che sono così tanto stanco in realtà...» sussurra nel mio orecchio scendendo giù fino ad afferrare i mie glutei.
«Ah no?» gli bacio l'angolo delle labbra mentre lui scostando una ciocca di capelli mi bacia appena dietro l'orecchio sinistro.
«Mai stato meglio...»
Alice entra dentro come un furia saltellando sul letto come una bambina.
«Ma perchè non chiudo mai la porta!» si lamenta Eddy coprendosi la faccia con le mani incredulo almeno quanto me. Indossa una vistosa maglietta bianca con la faccia di una Barbie e sotto fa bella vista una scritta: "Don't hate me because I'm beautiful", ovvero non odiarmi perchè sono bellissima. Veramente adatta.


«Che cosa vuoi folletto malefico?» urla Edward facendola cadere rovinosamente su di noi. Mossa alquanto sbagliata visto che nella caduta mette le mani avanti uccidendomi praticamente lo stomaco.
«Rose. Vuole assolutamente iniziare a fare jogging per riprendere la sua forma fisica o potrebbe anche sclerare...» spiega Alice rimettendosi in piedi per scendere dal letto.
«Nuooo dai...rimani qui con me.» bisbiglia Edward attirandomi verso di lui.
Gli sorrido, «Con tutti i manicaretti che mangio qui avrò messo sicuramente su qualche chilo.»
«Direi due.» conclude Alice squadrandomi.
«COOOOSA?» urlo facendola cadere nuovamente sul letto.
Mi alzo velocemente prendendo la prima tuta che trovo nell'armadio. «Ti sta prendendo in giro Bella! Non è affatto vero!»
Mi siedo sul letto solo il tempo necessario per infilarmi le scarpe da ginnastica.
Edward sbuffando si risdraia sul letto.
«Posso venire anche io?» chiede ma si capisce che non ne ha la più che ben minima intenzione, sopratutto perchè non l'ho mai visto fare sport da quando lo conosco.
«No, la famiglia ti vuole parlare...»
Alice lo dice in un modo che non riesco a comprendere a fondo, nonostante tutti i giorni passati sono riuscita ad imparare veramente poco, avrei dovuto sforzarmi di più ma tutti loro sanno così bene l'inglese che a volte mi dimentico persino che in realtà la loro lingua madre è questa difficilissima lingua.
«Emmet è di la che ci aspetta...Rosalie mi sembra che sia già pronta.» esulta Alice avvicinandosi alla porta.
«Com'è che Emmet può venire con voi e io no? Ma devo andare da solo?» chiede Ed che adesso inizia ad essere leggermente agitato.
«Emmet ha voluto Lily quindi la deve portare fuori a spasso e già che c'è viene con noi a fare jogging...poi mica può lasciare da sola la sua Rose.» spiega Alice facendo roteare la bottiglia d'acqua da una mano all'altra.
Tira le coperte fin sopra la testa mormorando qualcosa che nessuna di noi riesce ad afferrare. Dando un'ultima occhiata al letto dove si trova ancora Edward sotterrato esco dalla stanza seguendo Alice per i corridoi finchè non arriviamo fuori in giardino dove trovo Rose con una divisa di baseball con uno spesso piumino blu.
«Almeno i paparazzi non potranno focalizzarsi sulla mia pancia.» mi spiega subito Rose notando il mio sguardo perplesso.
«Suderai da matti!» replico non immaginando come dev'esse correre con tutta quella roba addosso, non ha neppure raccolto i capelli!

«E poi non hai preso tanto peso durante la gravidanza. Sei stata eccessivamente maniacale! Quasi non si nota!» replica Alice trafficando con l'ipod.
«E per questo verrai odiata da tutte le donne del mondo...» aggiungo pensando ai probabili titoli sul giornale. Io non direi mai che ha avuto un bambino solo due giorni fa.
La jeep nera si affianca.
«Non c'è miglior posto che il centro di Volterra...salite su salite.» ridacchia Alice sedendosi dietro, pochi secondi dopo vediamo Emmett arrivare con Lily al seguito che si siede nel bagagliaio.
Ci lasciano vicino ad un giardinetto sotto le mura delle città dove iniziamo a fare un breve riscaldamento per prepararci al peggio. Lily invece inizia ad andare ad annussare dappertutto e a giocare con alcuni ragazzi che stanno passando in quel momento.
«Che giro facciamo?» chiedo iniziando a tremare quando vedo la salita per arrivare solo alla porta del paese.
«Tu segui me...» sghignazza Emmett mettendo Lily al guinzaglio evitando così di fermarsi ogni due per tre preso dalla frenesia di essere uscito da casa.
«Non fidarti. Va velocissimo.»
Alice si mette l'i-pod nelle orecchie mentre io e Rose decidiamo di rimanere da sole con i nostri pensieri, non riuscirei assolutamente a parlare e a correre in salita.
Ma siamo matti?
L'ultima corsa che ho fatto risale a più di sei mesi fa insieme a Rose!
«Non ci provare nemmeno!»
Mi volto verso Rose che sta indicando Emmet che si appresta a togliersi la cannottiera bianca porgendola alla guardia che apre la macchina per metterla sul sedile posteriore.
«Teso poi sudo e mi fa schifo fare il viaggio con quella roba mezza bagnata.» replica immediatamente mettendosi una cuffietta.

«Ma ti vedranno tutti!» si lamenta Rosalie che sembra quasi sull'orlo di una crisi di pianto. Forse non le sono ancora passate le crisi...
«Almeno vedranno che roba che ti porti a letto!» sghignazza Emmett beccandosi una sberla sulla testa da sua sorella che l'ha sentito nonostante le cuffie.
Mi preparo psicologicamente alla faticaccia chiedendomi il motivo per cui non sono rimasta a letto con Edward, quello sì che è un bel modo per far fuori le calorie...ma questo è anche quello più veloce. Prendo un bel respiro profondo ed inizio a seguire Rosalie e Alice che mi precedono. Emmet rimane al mio fianco per un pò visto che Lily continua a volermi saltellare addosso ma presto anche lui aumenta il passo e prende una via traversa andando ancora di più sul ripido. Io e Alice siamo le uniche senza un berretto o una cuffia e per questo veniamo (è meglio dire che viene) riconosciute più facilmente attirando alcuni sguardi.
Il sole è già alto nel cielo tanto da incominciare a farmi detestare il mio corpo che è così fiacco da non riuscire a sostenere una corsa. So che non sono nel pieno della forma ma pensavo di essere almeno in grado di partire dal fondo e arrivare in cima senza particolari sforzi, siamo a metà strada e sono già con il fiatone, lingua di fuori a penzoloni e un mezzo crampo che sta per sfogarsi sul mio polpaccio sinistro.
Rimango indietro rispetto ad Alice e Rose di almeno cinque metri. Non posso farci niente, questo è il massimo che posso dare.
Guardandole fanno sembrare tutto così facile.
Improvvisamente vengo accecata da un flash...
paparazzo....
Non è solo la corsa che fanno sembrare così facile. Dopo un paio di scatti mi lasciano perdere per concentrarsi su loro due, sopratutto su Rose visto che ha appena avuto Rob.
Posso veramente vivere con i paparazzi?
Essere sempre sui giornali...criticata in ogni singolo aspetto; sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista umano. Ogni mia scelta verrà messa sotto la lente d'ingrandimento.
Finalmente inizio a scorgere lo spiazzo/ piazza che da termine alla mia corsa. In mezzo c'è una bellissima fontana su cui mi vado a sedere per riprendere fiato.
«Sto. Morendo.» dico con fatica mentre Rose continua a correre sul posto e Alice beve dalla sua bottiglietta.
«Dimmi che non c'è un'altra salita o svengo sul posto.»
Non so se sono i miei occhioni da cucciola o se è la pura e semplice verità comunque sta di fatto che mi dicono che non ne esistono più. Siamo arrivate in cima.
Poco dopo scorgiamo anche Emmett con Lily che è abbastanza sulle sue e diciamo aggressiva con i paparazzi, non mi sorprenderei se l'avessero addestrata a riconoscerli anche se è un pensiero un pò bizzarro ma ho capito che i Cullen possono fare di tutto.
«E adesso che ci siamo ritrovati possiamo scendere...» propone Alice.
Alla sola idea di rimettermi in piedi e di correre mi viene male, «Non potremmo...ehm...camminare?»
Scoppiano tutti e tre a ridere. «Se ci riesci!»
Emmett mi rimette in piedi spronandomi per scendere insieme a loro. M'impongo di non correre ma di camminare semplicemente ma purtroppo è quasi più faticoso che correre così sotto lo sguardo attento di Emm inizio a correre raggiungendo Alice e Rose.
«È il modo più semplice per scendere senza fatica...»
Effettivamente è meno faticoso ma vista la pendenza la corsa è molto veloce ed imbranata come sono io ho rischiato almeno cinque volte di inciampare nei miei stessi piedi.
«Ho bisogno di bere...sto morendo.» mormoro.
«La mia l'ho bevuta tutta. Aspetta qui c'è un bar...ti do i soldi.»
Alice mi allunga un paio di monete e con un ultimo sprint entro nel bar come una saetta.
«Una bottiglietta d'acqua.» dico cercando di avere un italiano convincente.
Mentre la donna mi serve osservo le monete nella mia mano. «Non ci posso credere...» mormoro rigirandole tra le mie mani.
«Ma sono valide?» chiedo più a me stessa che alla barista che mi guarda come se fossi un'interdetta. Per fortuna è una delle poche persone che non legge giornali scandalistici sennò saprebbe chi sono.
Su un lato della moneta fa bella vista di sè il volto di Edward.

È tutto così assurdo.
Tornando a casa non posso fare a meno di sentirmi come un'estranea in questo posto, un ospite...qualcuno da accompagnare alla porta il più presto possibile.
Non parlo di loro...loro sono carini ma...hanno le loro abitudini, il loro vero essere si esprime qui in Italia ma il mio?
E poi Charlie...è vero che ho fatto finta che le sue parole non mi toccassero così nel profondo come invece hanno fatto ma fino adesso non avevo abbastanza tempo per riflettere.
«Che hai?» mi chiede Alice notando la mia espressione.
«Niente.» mi affretto a dire ma capisco dalla sua espressione che non mi crede.
Appena arriviamo a palazzo mi affretto a scendere per raggiungere velocemente Edward, so che appena lo vedrò tutti i miei dubbi, le mie debolezze si dissiperanno.
Lo cerco in camera ma non lo trovo così inizio a girovagare finchè non lo vedo uscire da una stanza con una divisa militare blu con vari gradi sul petto e le spalle. I capelli ben pettinati e sul volto nemmeno un filo di barba...quasi non lo riconosco.
Mi accoglie con il suo solito sorriso sghembo che mi fa ancora adesso tremare le gambe e nei suoi occhi vedo tutta la felicità di vedermi.
«Edward...devo tornare a casa...»
Ed ecco che il sorriso che tanto amo sparisce in un secondo.

   
 
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