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Autore: Columbrina    12/05/2010    5 recensioni
Non è assolutamente ispirato ai Cesaroni!
Thiago Bedoya Aguero...Ha tutto ciò che si può desiderare. Soldi. Fortuna. Ragazze. E una sorella...Marianella.
Sua madre,Ornella,ritorna dall'Indonesia con questa buffa ragazzina dal carattere di fuoco che si rivelerà essere la sua sorellastra.
I due hanno un rapporto conflittuale...Sono i classici fratelli incompatibili. Ma i due hanno una cosa in comune:Un'attrazione talmente forte che presto si trasformerà in amore...Ma i legami di sangue saranno un problema? E Thiago sarà costretto a fare da terzo incomodo?
Alcune parti saranno Spoiler,a meno che non vengano trasmesse in Italia prima della pubblicazione dei capitoli.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per chi non l'avesse notato: Il titolo è un chiaro riferimento al titolo della canzone di Florencia Bertotti 'Mi vestido azul' dato che sarà una sorta di 'colonna sonora' del capitolo. Prima di tutto però ringrazio come sempre coloro che hanno recensito:
Girlstar:Sere! Grazie per aver trovato del tempo per recensire la mia ficcy!!! Troppo bella la tua rima baciata!
Davvero ti piacerebbe Ines con Simon... Una nuova coppia... La Siemens (Come la marca di cellulari) (E questo cosa c'entra? ND tutti). Dopo questo dozzinale ringraziamento per le tue bellissime recensioni ti saluto! Besitos!!!

Carmen96:Ciao! Mi dispiace troppo che non c'è nessuna ficcy sul sito :-(.
Comunque per la telenovela...La prima parte l'ho presa dall'episodio, la seconda l'ho scritta io...In realtà guardando un episodio di TA su Internet ihihihh
KISS KISS

Noemi_moony:Ahahahah... Opto per la quarta opzione... Mar con Thiago e Rama e Simon 'depressi'. ahahahahahah (Thiaguella trionferà!!!)
Quando aggiornerai la ficcy su Patito Feo e TA? Sono troppo curiosa soprattutto per la coppia Ramini e Angemon. Ma anche Thiaguella (Che novità!)
Spero ti piaccia questo chappy e...Scusa se non posto alcun capitolo su Ramella (A te piace, ma io la ODIO!!!)
PS: Non ci crederai ma prima ero una Ramella... Pensavo che Thiago fosse il migliore amico di Mar e che lei fosse perdutamente innamorata di Rama (in realtà era il contrario). Besitos

Pixel:Semmai THIAGO ha prestato Mar a Rama per la tua ficcy!!! ahahahahah Skerzo (anzi no!)
La tua è troppo bella!!! Comunque si... Sarei curiosa di leggere una ficcy su Luca e Franka... Qualcosa mi dice che tra i due *gatta ci cova*...Indovinato?
Spero recensirai e continuerai presto Escapare e posterai presto questa nuova fic (quante cose!!) Baci!

Buenos Aires. Anzi per loro...Il Paradiso.
Simon si chiedeva spesso se quella ragazza che lo aveva appena baciato non fosse un angelo. Il suo sorriso. La voce ammaliante come quella delle sirene di Ulisse. Niente di speciale vista da occhi superficiali, ma un tesoro vista con gli occhi dell'amore che guardano oltre lo specchio dell'anima e arrivano al cuore.
Prima sembrava irragiungibile...Ma ora camminavano mano nella mano come una vera coppia tra le strade gremite.
-'Conosci il bacio del canguro?'
-'E quale sarebbe?' chiese Mar, divertita
Simon la prese in braccio e la poggiò sul muretto.
-'Ora salta!'
Mar esitò un attimo, ma quel sorriso tanto sincero fu sufficiente ad accontentare la sua richiesta.
Si baciarono. Unico attimo interminabile d'amore.
-'Non credi che questa posizione sia un pò sconcia?'
Simon rise. -'No'
-'Smettila!' Mar scese
-'Quello nel parco era il bacio del bonsai... Quello che non finisce mai'
Rise nuovamente. L'unico ragazzo che la faceva ridere. Ma mai limitarci al senso dell'umorismo. Cosa te ne fai di un ragazzo che ti fa ridere ma non ti fa battere il cuore?
-'Vuoi vedere il bacio del Panda?'
-'E sarebbe?'
-'Si strofinano il naso come gli eschimesi e...Il tutto sfocia in un bacio'
-'Preferisco farne a meno'
-'C'è anche il bacio del Koala'
La lista di baci animaleschi continuava.
-'Se non la finisci ti do il bacio alla Cucusattetè' sapeva un pò di minaccia quella proposta
-'E' bello?' Simon si avvicinò al suo viso, rispecchiandosi in quegli occhi tanto sinceri e innamorati
-'Non te lo consiglio' e Mar parlava sul serio
Arrivarono vicino alla vetrina di un negozio di abiti. Erano arrivati i nuovi capi della stagione. A Mar non piacevano i vestiti, ma Simon aveva insistito per farle provare qualcosa. Tanto con qualunque cosa indosso lei sarebbe stata sempre perfetta.
-'C'è qualcosa che ti piace?'
Mar neanche si sforzava di annuire. I suoi occhi si posarono su uno splendido abitino azzurro. Quasi un campo magnetico per i suoi occhi, piccoli chiodini di ferro.
Simon lesse sul suo volto un certo interesse per quel svolazzante abito di velluto cielo.
-'Ti piace quello?'
-'Ma vuoi scherzare?' quell'affermazione sapeva palesemente di bugia.
Si allontanò dalla vetrina, mentre pensava a come le sarebbe stato bene addosso. E la reazione di lui se l'avesse vista con l'agognato abito. Simon nemmeno sospettava che quel 'lui' non corrispondeva alla stessa persona che guardava con gli occhi dell'amore... Che spesso ci mostrano il lato ipotetico della realtà.

In cucina, si tenevano le solite pulizie del pomeriggio, imposte da Nico in modo che Caridad non faticasse troppo. Mentre Cari asciugava i piatti, Valeria glieli passava e Ines lucidava l'argenteria.
-'E come è successo?' chiese Valeria a Ines, riferendosi all'argomento che ormai era sulla bocca di tutti...Il fidanzamento non ufficiale di Mar e Simon
-'Tutto un pò confuso...Lui ha fatto irruzione nella classe, si è dichiarato e lei è cascata in pieno'
-'Ah, come una pera cotta!!!' anche in quell'occasione Cari non risparmiò alle ragazze una delle sue affermazioni pacchiane e divertenti
-'Si, Caridad'
-'E nemmeno un pò di musica? Dico non ci si dichiara senza musica...Magari un bel lento di Ricardo Montaner'
Alle due biondine scappò un risolino. Nessuno ascoltava i lenti da quando... Beh, da un secolo ormai.
-'Caridad, ma nessuno ascolta più i lenti ormai!' affermò Valeria in tutta la sua convinzione
-'Io si'
-'Ah, bene. E tu, Vale? Che musica ascolti?' chiese Caridad all'amica bionda
In quel momento venne pervasa da un senso gradevole di nostalgia. Ricordò quella canzone di Sinatra che ascoltava sempre suo padre... Ogni volta che l'ascoltava, Valeria saliva sulle sue gambe e iniziavano a ballare, trasportati da quel ritmo jazzista americano. Come si chiamava?
-'Veramente non ascolto molta musica, ma mi piaceva molto una canzone che... Faceva più o meno così' iniziò a canticchiare una melodia che ricordava Under My Skin, proprio di Frank Sinatra
-'Sotto la mia pelle...' Ines ebbe come un'illuminazione
-'Cosa, Ines Sar...Ehm, voglio dire Ines?'
-'No, la canzone si chiama Sotto la mia pelle... No veramente Under My Skin che significa Sotto la mia pelle'
-'Si, può darsi'
Valeria guardò l'orologio. La lancetta segnava le 16.00. L'orario di visita per il carcere. Erano giorni che non andava a trovare Gabo.
-'Ehm... Devo andare. E acqua in bocca eh'
-'Tranquilla' rassicurò Caridad
-'Ma vai a...'
Lasciò la frase a metà, ma lo sguardo che lanciò Valeria a Ines era più che eloquente.
-'Perchè gli hai fatto proprio quella domanda, Cari?'
All'apparenza poteva sembrare una normale curiosità, ma Ines aveva imparato a studiare ogni sguardo e quello di Caridad parlava chiaro... Nascondeva qualcosa. Uno sguardo, a volte, vale più di mille parole perchè gli occhi sono lo specchio dell'anima... E' impossibile non comprendere un messaggio degli occhi.
-'Così, semplice curiosità!'
Spuntò Rama. La supposizione di Ines era giusta.
-'Che ha detto?' chiese Rama a Caridad
-'Le piace quella canzone di Franklin Anatra...'
-'Frank Sinatra' corresse Ines, sorridendo a Rama
-'Le piace Under My Skin...Sotto la mia pelle'
Rama la abbracciò. -'Grazie. Con questo stratagemma forse getterà la maschera esitante e si convincerà che io sono quello giusto per lei'
-'Ma perchè fai questo?' Ines era stupita dalla perseveranza di Rama. Se qualcuno ti manda a quel paese... Non puoi farci nulla. Ma per quel biondino occhi cielo non era così. Un senso di colpa la pervase... Non poteva difendere un vecchio amore, soprattutto se era disarmato da tempo.
-'Ma quello che mi chiedo... Se lei ti rifiuta perchè tu insisti?'
-'Se semino amore, riceverò amore'
Rama pizzicò il naso dell'amica che lo colpì amichevolmente sulla manica, mentre lui si allontanava in quel giro di risate genuine. Non quelle risate sarcastiche, ma quelle che venivano dal cuore, che solo i veri amici sanno regalarti.
-'Sai al mio paese come li chiamiamo?' si prospettava un'altra esilarante affermazione targata Caridad Martina Cuesta
-'Si'
-'Fior d'imbecille!'
Questa era simpatica. Pensava Ines. Ma il divertente aneddoto di Caridad, lasciò il posto a una colpa che logorava nel cuore Ines da un pò... E' vero. Non poteva difendere l'amore disarmato di Gabo per Valeria, ma nemmeno passare dalla controparte. Era una voltagabbana. Stava contribuendo alla nascita di Rameria...

Nico era dietro lo stipite dell'armadio. Ogni tanto affacciava la testa dentro per controllare che non ci fosse nessuno. Stupida idea quando si è perfettamente consapevoli che nessuno si trova lì dentro.
Respira. Inizia a camminare lungo la parete come un cospiratore sull'orlo di essere scoperto. Ogni tanto si portava la mano al cuore, come se fosse stato colto da un cardiopalma ed evocava nomi di santi inventati.
Prese uno sgabello. Prima di agire nel suo vero scopo, puntò l'orecchio al muro come se dovesse scovare la combinazione per aprire una cassaforte a serratura meccanica. Sorrise.
Poggiò i piedi sullo sgabello e si trovò in cima, all'altezza del termometro digitale che regolava la temperatura del bagno. Monito lo chiamava Termometro Statico per ignote ragioni. In fondo aveva solo otto anni... O forse di più?
Installò una sorta di interruttore, simile a quelle per accendere o spegnere la luce
-'Angioletto mio!!! Con questa bell'inezia che ho installato per te... Cadrai ai miei piedi e quel barbetta non potrà fare niente' pensò l'alter ego sadico di Nico
-'No, dai! Salvador è tuo amico e avete condiviso tutto sin da piccoli... Nel vero senso della parola' sosteneva invece l'alter ego buono. Quasi come una specie di angelo. Il Tic Tic morale.
Cielo spiava la scena. Nico gesticolava e lei non poteva fare a meno di ridere. Era troppo divertente il suo Nico Coccolino.
Il suo occhio attento e diligente scovò quella sorta di interruttore che non aveva mai visto
Sorrise. La sua arcata bianca splendente che riservava solo per Nico non sapeva celare un pizzico di curiosità nel scoprire che cosa fosse e a cosa servisse.
-'Che sta macchinando?'
Nico perse quasi l'equilibrio. Si tenne alla parete mentre le sue mani si affidarono all'attrito radente della parete. Il sorriso di Cielo non poteva nascondere un'altra cosa: Amava troppo il lato imbranato di Nico.

Il giorno dopo. Mar e Ines erano in bagno, come sempre occupato da Tefi che era da tre ore a ungersi le mani con l'ennesima crema esfoliante.
-'E' da tre ore in bagno, ma quando ci mette!!!' borbottò Mar
-'Aspetta eh...'
Ines iniziò a battere violentemente pugni sulla porta e a urlare parole d'imprecazione contro Tefi che aprì la porta, ma un destro mirato quasi non le ruppe il setto nasale
-'Quanto sei rozza!!!' insultò Tefi mentre si coccolava la parte lesa
-'Dai, Tefi! Ti ha fatto un favore...Almeno ora il tuo naso è dritto e...Appiattito!!!' risero
-'Si, abbiamo sostituito il naso da strega con una bella patatina schiacciata! Un bel salto di qualità!' scherzò Ines, mentre rideva con Mar.
-'A te brucia perchè non sei come me... Ti piacerebbe esserlo, ma niente fac-simili. Cornute!'
-'Gli metto le mani addosso!' Mar venne tenuta da Ines. Non era mai libera di sfogarsi su qualcuno, perciò le piaceva il pugilato.
-'Dai! Se n'è andata! Non ne vale la pena'
-'Hai ragione. Dovrei essere più femminile'
-'Infatti...' la voce di Thiago era come una maledizione per lei. Ogni volta che la sentiva, ribolliva come una pentola a pressione
-'Non sono in vena, Thiago'
-'Hai ragione. Perchè non vai da Simon? Forse può insegnarti a essere una donna, finalmente'
Se ne andò, seccato e con un dolore lacerante al cuore. Ah, no, non lo aveva più un cuore dopo quella batosta.
-'Quanto vorrei appenderlo al sacco da pugilato e rovinargli quel bel faccino che gli ha dato Madre Natura'
-'Invece, vorresti fare qualcos'altro' ammiccò Ines, maliziosa
-'No...Non è vero, Ines. Maddai...' quel tono balbettante parlava per sè
Aprirono gli armadi del bagno. Mar trovò nel suo una scatola scarlatto di velluto. Scambiò un'occhiata confusa con Ines, frastornata almeno quanto lei.
-'Che cos'è?' chiese Ines
-'Non so...'
Aprì. C'era un tessuto celeste, stranamente familiare. Piacevolmente morbido. E ora suo. Lo prese per le maniche. Era un vestito. Anzi il vestito azzurro.
Mar e Ines iniziarono a saltare come due matte isteriche, ma pazzamente felici.
-'Chi te lo manda?'
Mar non aveva bisogno di un biglietto. Lo sapeva perfettamente. -'Un pagliaccio...'
Anche Ines non aveva bisogno di altre parole.
Si sorrisero. -'Sono così felice per te'
Ines abbracciò l'amica. L'abbraccio di un'amica vera vale il doppio di quello di cento amici.
Presero il biglietto. -'E dice anche... Ti aspetto oggi al Parco pubblico dove ti insegnerò il bonsai'
-'Che senso ha questa frase?'
-'Non lo so'
Lo sguardo di Mar apparve nitido agli occhi di Ines. Mar sapeva perfettamente il codice di quel messaggio, ma non voleva dirlo.
-'Ora preparati che sarai una dea'
-'Ma per favore...Anche se vesti una scimmia di seta sarà sempre una scimmia' insultò Tefi dallo stipite della porta
-'Fa attenzione eh' avvertì Ines
-'Semmai, voi dovete stare attente. Specialmente tu Mar, le corna sono sempre in agguato!'
Tefi non aveva calcolato bene i tempi. Una frazione di secondo per deviarti anche l'altro setto nasale
-'Staremo attente, nasone a patatone!' scherzò Ines che rideva insieme a Mar.

Parco Pubblico. Mar è al solito posto. La panchina del loro primo bacio, dove l'aria si è profumata.
Non si è truccata molto. A Simon piace al naturale.
Indossava il vestito azzurro, quello che gli aveva regalato lui. Come sapeva che le starebbe stato benissimo? Semplice... Ha guardato con gli occhi dell'amore.
15 minuti. Interminabili. Laceranti. Non è venuto.
15 minuti per rendersi conto che non è un semplice ritardo...
15 minuti ad aspettarlo invano
15 minuti per ribadire che i ragazzi, incluso Simon, sono tutti uguali. Nessuno escluso.
Nemmeno un messaggio. Una chiamata con una spiegazione plausibile.
Un contrattempo. Classico. Problemi familiari. Forse.
-'Ma si è messo contro sua madre...' pensa Mar
Scarta 'problemi familiari'. Problemi di salute. Macchè...
Solo scuse inutili per giustificarlo. Il danno è ormai fatto, le scuse bastano poco.
15 minuti per fermare un cuore, per distruggerlo... Mentre a pochi km da lì... Un'altro setto nasale era distrutto. E non parliamo di quello di Tefi.

   
 
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