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Autore: CherryBomb_    12/05/2010    4 recensioni
[Il ritratto di Dorian Gray] E se Dorian non avesse pugnalato il quadro uccidendosi e fosse vissuto fino ai giorni nostri??? Cosa sarebbe successo se sotto un falso nome si fosse trasferito in una città italiana, incontrando Chiara e volendo fare solo sesso con lei?? E se lei avesse cominciato ad indagare??? Cosa sarebbe successo??
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Io so chi sei
Chia POV
Mi svegliai con un gran mal di testa come se avessi preso una sbornia.
Non riuscivo ad alzarmi dal letto.
Che cosa avevo fatto stanotte per avere un mal di testa incredibile? Avevo fatto la sonnambula ed ero andata a bere senza rendermene conto?
Ma improvvisamente cominciai a ricordare tutto quello che era successo il giorno prima: io che leggevo il libro, che scoprivo le somiglianze, che incontravo Enrico (oppure dovrei cominciare a chiamarlo Dorian??) in biblioteca, che me ne andavo, che rivelavo al profe che avevo scoperto chi fosse davvero Enrico, io che tornavo a casa, che mi fiondavo sul letto e che mi addormentavo.
Avevo un gran mal di testa, ma anche una fame assurda.
Cercai di alzarmi dal letto.
Con fatica mi infilai le pantofole e scesi le scale.
Andai in cucina dove trovai mia mamma intenta a fare da mangiare.
-Buongiorno Bella addormentata. – mi disse guardandomi e sorridendomi.
-Buongiorno. – dissi con la voce tutta impastata e sbadigliando.- che ore sono?
-Sono quasi l’una.
-Cosa? Non sono andata a scuola?
Lei rise.- io ho provato a svegliarti, ma non ti muovevi proprio dal letto, ti avrò chiamato per un quarto d’ora, poi ho deciso di lasciarti dormire.
Ah wow. Non ero neanche riuscita a svegliarmi. Ero messa davvero bene.
-Mamma, mi daresti un aspirina qualcosa? Mi sta scoppiando la testa. – dissi tenendomi una mano sulla testa.
-Che cos’hai combinato ieri per avere mal di testa?
-E che ne so.
-Vai a prenderla nel cassetto. Vuoi mangiare qualcosa?
-E secondo te cosa sono venuta a fare in cucina, quando non riesco a stare in piedi?
Rise. Mi posò davanti un piatto di pasta, che divorai in poco tempo. Avevo una fame bestia. Non si era capito, vero?
Rimanemmo in silenzio per un po’ di tempo.
-Che fine ha fatto quel ragazzo?- no, non domandarmi niente di Enrico, ti prego, chiedimi di chiunque, ma di lui no, no e ancora no.
-Di chi ti riferisci?- chiesi facendo l’indifferente.
-Quello che era venuto a casa con te quel giorno che dovevo andare via. Aspetta, com’è che si chiamava?Non mi ricordo.
-Enrico. – completò la frase mio padre che nel frattempo era entrato in cucina. Non doveva lavorare? O fare qualsiasi cosa?
-Ah, si ecco, Enrico. Che fine ha fatto?
-Nessuna fine. Era solo un mio compagno di classe, niente di più.
-Ah, be si, certo. Tu con un tuo compagno di classe ti ci baci ovviamente e arrivate quasi a farlo, mi sembra ovvio.- ribatté mio padre.
-Ci siamo baciati una volta, niente di più. Ci vediamo a scuola e basta. Non eravamo insieme o qualsiasi altra cosa. – se avessero saputo che avevamo fatto l’amore insieme e che poi non mi aveva più cagato, lo avrebbero ucciso. Be, mio padre lo avrebbe ucciso, ma tanto non avevo la minima intenzione di dirglielo, lui lo odiava e mia mamma, al contrario, lo adorava. Non so come avesse fatto a capire di adorarlo, lo aveva visto per 5 minuti per una volta, ma lei diceva di adorarlo.
-Ok, tesoro. Mi dispiace, mi sembrava davvero molto simpatico e a modo. A me piace così tanto.- ecco, appunto. Quello che stavo dicendo prima.
-Ma cara, se l’hai visto per 5 minuti una volta sola, come fai ad adorarlo già?- domandò mio papà che non capiva molto la psicologia di mia mamma, nonostante fossero insieme da 25 anni.
-A pelle. Sensazioni. Ricordati che una mamma non si sbaglia mai.- e invece su Enrico si era sbagliata eccome, ma non doveva saperlo, sembrava così tanto ingenua in quel momento.
Suonarono al cancello.
-Tranquilli, vado io.- dissi alzandomi e uscendo dalla cucina.
Aprii la porta di casa. Non sapevo chi mi sarei trovata davanti, sinceramente non ci avevo neanche pensato, ma non avrei mai pensato di trovare lui.
Fuori dal mio cancello, c’era Enrico.
-Che ci fai qui?- chiesi troppo titubante.
-Volevo parlarti. – era serio, ma la sua bellezza mi abbagliava comunque.
-E di cosa?- avevo riacquistato il mio autocontrollo e la voce era ferma, dura.
-Di quello che è successo tra noi. Posso entrare?
In quel momento arrivò mia mamma che sbucò dalla porta.
-Oh Enrico, mi sembrava di sentire la tua voce. Come mai sei qua? Chia, perché non lo fai entrare? Aspetta che ti apro.
Prima ancora che si girasse la fulminai con lo sguardo.
-Oh, cara. Non guardarmi così. È educazione far entrare le persone in casa.- ma io non ce lo volevo. Be, sì. Lo volevo, ma non lo volevo far entrare. Non avevo ancora deciso cosa dovevo fare, se dove dirgli che sapevo chi era veramente.
Mia mamma gli aprì il cancello.
Mi girai e lo vidi entrare.
Mi passò in parte sfiorandomi il braccio. Non potevo negarlo, ero persa per lui, bastava un suo tocco che io impazzivo.
Entrò in casa e mia mamma lo fece accomodare sul divano.
-Ti posso offrire qualcosa da bere?- chiese con la sua voce smielata mia mamma.
-Per adesso no grazie. – gli rispose cortesemente lui con un sorriso tirato.
Io ero appoggiata allo stipite della porta che dava in cucina, con le braccia incrociate che ascoltavo la conversazione senza prenderne parte.
-Come va la scuola?
-Tutto bene, grazie.
-Va be, ci vediamo dopo,vi lascio soli.
Mi passò in parte e mi guardò con uno sguardo di rimprovero, cosa avevo fatto di strano?
Ci guardammo.
-Allora?- chiesi un po’ infastidita.
-Vuoi rimanere lì tutto il tempo? Non vuoi sederti?
-Sto benissimo qui, grazie. – gli risposi secca.
Entrò mio papà con in mano il giornale e si mise a sedere nella poltrona.
Lo guardai male. Continuò a leggere, quando sentii il mio sguardo su di lui, abbassò il giornale.
-Che c’è?- mi chiese facendo il finto tonto, come se non avevo capito che voleva rimanere lì perché voleva sentire cosa dicevamo, ma poteva farsi anche un po’ furbo e non mettersi in mezzo, poteva origliare dietro ad una porta, non in salotto, davanti a noi.
-No, niente. Andiamo su che è meglio. – dissi rivolta ad Enrico.
Lui si alzò dal divano e mi seguì.
Entrammo nella mia stanza, rimasi in piedi e gli feci segno di sedersi sul letto.
-Non so da dove cominciare. – esordì lui.
-Inizia da dove vuoi, basta che inizi.- gli risposi acida.
-Non mi aiuti se fai così.
-Se faccio così come? Non sto facendo niente di strano.
-Mi rispondi di merda. Si, lo so è colpa mia se il tuo atteggiamento, ora è così, ma sono venuto per spiegarti.
-Spiegarmi cosa?
-Tutto.
-Ogni cosa?
-Ogni cosa- stavo pensando che forse mi avrebbe detto il suo segreto, che me ne avrebbe parlato, ma ero convintissima che non lo avrebbe mai fatto.- Devo dirti la verità, all’inizio volevo instaurare un rapporto con te, perché mi piacevi, ma solo per scoparti e basta. Era così finché non ho cominciato a passare del tempo con te e……..ed era così finché non abbiamo fatto l’amore insieme. Si, perché non era sesso o scopare, era amore. Non l’ho mai fatto con nessuna così, non ho mai provato quelle sensazioni e io le ho provate tutte credimi. Ho capito di………io…….sono……- cercavo di guardarlo nel modo più duro possibile, ma non ci riuscivo, mi stavo sciogliendo come una deficiente. – io….sono…..mi sono innamorato di te.
No, alt. Un attimo. Ferma il disco e torna indietro. Cosa???
-Cosa scusa?
-Sono innamorato di te.- disse guardandomi negli occhi.
Ero letteralmente scioccata da quelle parole. Dette da lui, da Dorian Gray. Dovevo ancora aspettare a sciogliermi, dovevo vedere se voleva davvero dirmi tutto.
-Devi dirmi qualcos’altro?- chiesi cercando di mantenere la voce più ferma possibile.
-No.
-Sicuro?
-Cos’altro dovrei dirti, oltre che sono innamorato di te?
-Non lo so, dimmelo tu. Avevi detto che mi avresti detto ogni cosa.
-Ti ho detto ogni cosa.
-Ne sei certo?
-Si.
-Io so chi sei.
 
 
 
 
 
 
 Ciao a tutte. Come state? Ormai la storia si sta facendo interessante eh? Diciamo che questo è un capitolo di passaggio dove penso di aver fatto leggermente la stronza, lasciandovi con questo finale. Si, lo so molto di voi forse mi odieranno, ma volevo incuriosirvi leggermente.
Voglio ringraziare tutte le persone che leggono, che recensiscono e che hanno aggiunto la storie tra le seguite o preferite.
Rispondo alle recensioni:
prettyvitto: Grazie a te per la recensione. Fammi sapere che ne pensi. Un bacione ^^
clakki94: Ahahahahaha se ti consola io mi sono tagliata con le forbici arrotondate. XD L'altro giorno e mi fa un male cane il taglio. =D Spero che ho postato abbastanza presto. =D Avviso subito che posterò sabato la prossima volta, va bene??? O devi recuperare una motosega? Ahahahah anche alcuni miei profe non si ricordano che abbiamo fatto i compiti o se no quando chiediamo se hanno corretto i compiti dicono "mi spiace ragazzi, ma ho avuto da fare" e se gli dici tu così durante un'interrogazione o quando devi fare i compiti, apriti o cielo. -.- Pensa che una prima delle vacanze di pasqua avevamo fatto una verifica e quando siamo tornati le abbiamo chiesto le verifiche e lei?? "Vi ho dato compiti per le vacanze??" "no" "Benissimo, non ho lavorato neanche io" -.- Cioè senza parole. Comunque torniamo alla tua recensione. Mi dispiace deluderti, ma non è in questo capitolo che descrivo il quadro, mancano ancora  tre capitoli a quel fatidico momento. Hai ragione, nel libro non è mai descritto in modo dettagliato, Oscar Wilde non aveva tanta fantasia (Ihih) e quanto pare neanche io. =D Si, la storia sta per finire, mi dispiacerà perdere le tue recensioni =( Che ne pensi di questo capitolo?? Mi vuoi uccidere per la fine?? Spero davvero di no. Al prossimo capitolo. Un bacione ^^
FukoChan: Ciao. Si, esatto finalmente lei l'ha capito, ma come la prenderà lui?? Effettivamente, si saprà nel prossimo capitolo. La storia sta giungendo alla fine, anche se la considero la parte più bella. =) Capita di avere dei momenti bui, ma non ti preoccupare passerà, l'ispirazione arriverà quando meno te lo aspetti. =) Che ne pensi di questo capitolo?? Fammi sapere a presto Un bacione ^^
Vi lascio ad un piccolo spoiler:

La trovavo perfetta, anche se sapevo che non lo era. Adoravo tutto di lei: gli occhi cerulei anche se lei li definiva azzurri, i capelli ricci che le scendevano lungo le spalle, le labbra sensuali allo sfinire quando era seria e da mordere quando rideva. Aveva una risata che avrei riconosciuto in mezzo a mille altre, era la sua, dolce, genuina, pura, sentita. Lei rideva sempre in modo spontaneo, rideva quando lo sentiva davvero e la sua risata era piena, felice. Mi mancava era da prima che facessimo l’amore che non la sentivo ridere.

Sapevo quanto ci fosse rimasta male, quanto avesse sofferto per il mio comportamento, l’avevo visto sul quadro il giorno prima.

Sapevo che quello che facevo aveva conseguenze sulle altre persone, ma non me n’era mai importato niente, pensavo sempre e solo a me stesso. Fino a quel giorno in cui l’ho incontrata. Da quando l’ho incontrata tutto è cambiato, quando ho visto quello che avevo combinato, mi sono sentito un peso nello stomaco, mi sentivo male. L’avevo fatta soffrire e per la prima volta mi pentivo di quello che avevo fatto. Vedendola lì davanti a me, seria che mi guardava con odio e, soprattutto, con diffidenza, mi stavo ancora di più pentendo di quello che avevo fatto.

Il prossimo capitolo è dal punto di vista di Dorian. Vedrete come reagirà alla scoperta di Chiara e vedrete soprattutto quello che pensa.

Al prossimo capitolo ^^

   
 
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