[STREET SEVEN] Quando i luoghi fanno ricordare e le persone vengo allo scoperto.. vecchie ferite ricominciano a sanguinare..
Sarah uscì anche
nel pomeriggio, andò verso dei piccoli giardini che erano lì nei
paraggi. Stava camminando tranquillamente quando all'improvviso si fermò,
davanti a quella grande quercia, e un improvviso ricordo le venne alla mente...
...
-Dai corri! Corri, Sarah!- le gridava Jose, in uno dei
primi periodi subito dopo che si erano conosciuti, correndole davanti tenendola
per mano.
-Ma dove mi stai portando!?- chiese nella corsa, lei.
-Ora lo vedrai!- poco dopo il ragazzo si fermò e Sarah gli andò
a sbattere contro
-Ahia! Stupido, non ci si ferma così di scatto!- lo brontolò lei
mentre lui le sorrideva, portando un braccio dietro la schiena, ad abbracciarla.
-Guarda!-
-Cosa?- domandò lei alzando lo sguardo... Davanti a lei c'era un'enorme
quercia dal grande tronco, dai mille rami e dalle piccole foglie verdi! Era
nella penombra, con la sua chioma sempreverde faceva passare solo qualche sottile
raggio di sole. L'erba era ricoperta di mille fiori colorati, violetti e bianchi!
-E' bello...- mormomò la ragazza -E' molto bello qua-
-Ti piace? Ne sono felice! Io amo questo posto!- le confessò lui andandosi
a sedere sotto l'albero, poggiando la schiena al tronco.
Sarah lo guardò mentre sorrideva ed il suo volto sembrava veramente felice,
era davvero bello Jose...
-Vieni qua!- la incitò lui a sedersi
La ragazza senza pensarci oltre gli andò davanti e si sedette fra le
gambe di lui, poggiando la schiena sui suoi addominali ben scolpiti... A quel
gesto il ragazzo sorrise... che la pungente ed arrogante Sarah William si stesse
sbarazzando della sua corazza aggressiva con lui?! Sì, era vero...
-Jose? Si sta proprio bene qua...-
...
Sarah batté un piede a terra e scosse la testa /Basta!/ pensò
imponendosi di rimanere tranquilla, ma come poteva riuscirci?!?!
Sentì un braccio circondarle la vita e di scatto girò la testa
verso destra e vide un ragazzo dai ricci capelli castani che le sorrideva. L'avvicinò
a sé e le scoccò un bacio sulla guancia.
Lei sorrise tristemente -Gli piaceva tanto questo posto...-
-Lo so...- mormorò lui guardando la grande quercia davanti a loro.
Sarah si incamminò verso la quercia e si sedette appoggiando la schiena
al tronco di questa, e poco dopo anche il ragazzo la raggiunse.
Dopo un lungo silenzio lei incominciò -Cosa ne pensi di andare a Boston?-
-Non so... però non mi dispiacerebbe l'idea!-
-Uhm-
-Sai, avevo l'idea di trovare un appartamentino per me e Samantha...-
-Ah sì? Siamo già a questi livelli? A quando il matrimonio?- chiese
scherzosa lei
-E dai! Non è una bella idea?- domandò titubante
-Ma certo che sì!- esclamò tirando un leggero pugno, in segno
di amicizia, sulla spalla dell'amico -E... e a Boston sarebbe meglio che qui,
non è vero?-
-Sì... qua abbiamo troppi ricordi brutti e... troppe persone che...-
-...che ci vogliono come oggetti o.. morti!- finì lei.
-Esatto... chi l'avrebbe mai detto? C'è qualcuno che odia Miami!-
-Ce ne sono molte di queste persone...-
-E se non fermiamo Dalls e i suoi... ce ne saranno ancora di più!- disse
serio Tyler
...
Intanto a casa..
-Julia..- mormorò Austin entrando nella stanza della ragazza che era
seduta sulla finestra, con la schiena poggiata allo stipite.
Girò a malapena la testa, sorridendogli di sbieco -Sai...- cominciò
-Solo tu mi hai visto in questo stato...-
-Cioè solo io ho visto la vera Julia? Dolce e sensibile?-
Altro mezzo sorriso
Austin si diresse verso di lei e posò le mani su quella della ragazza
che rimase impassibile..
-Mi manca troppo..-
-Manca a tutti-
-Caxxo, era mio fratello! E.. e non lo vedevo da due anni!-
-Julia... sai arrabbiata con te stessa perché te ne sei andata?-
-Uhm...- mormorò lei prima che lui le si avvicinasse scoccandole un bacio
sui capelli -Ma.. me la pagherà! Quell'uomo deve pagare per tutto il
male che ha fatto!- sbraitò, poi, la ragazza.
-Cosa pensi di fare?- chiese serio Austin
-Non lo so... so solo che i miei occhi vogliono vedere quell'uomo morto!-
-Victor Dalls...-
...
-Dai Tyler, sarà meglio tornare a casa!-
-Ok!- si alzò il ragazzo, porgendo poi una mano a Sarah per aiutarla
a tirarsi su.
Mentre stavano camminando verso casa, chiacchierando fra loro, in una strada
videro un gruppo di ragazzi parlare con un uomo sulla cinquantina dai capelli
scuri e un paio di occhiali da sole a nascondergli gli occhi, su una macchina
decappottabile.
/Quello l'ho già visto.../ pensò Sarah girando in quella via seguita
da uno stupito Tyler a cui la ragazza non aveva dato il tempo di contestare.
All'improvviso si fermò.
Quel naso aquilino, quella bocca sottile e piatta, quella pelle abbronzata ma
scura di suo, quell'atteggiamento strafottente e quel suo lisciarsi i capelli...
-Sarah, lo conosci?- le chiese il ragazzo
-E' mio padre- disse d'un botto, acida, brutale.
Dopo poco l'uomo se ne andò mostrando le capacità della sua macchina
e subito Sarah si diresse verso il gruppo di ragazzi che il padre aveva fermato
-Tu resta qui, semmai intervieni se mi prendono a botte, ma sennò resta
qui!-
-Ehi ragazzi!- alzò una mano verso di loro sorridendo e sculettando.
Quelli si girarono ad ammirarla e qualcuno le fischiò, pure. /Idioti!/
-Ciao bella! Che ci fai a quest'ora in questo posto?-
-Uhm- sbuffò incrociando le mani sul petto -Cosa voleva quell'uomo?-
domandò con finta innocenza cercando di fare l'espressione più
cretina che poteva avere.
-Nulla... è un tipo di qua, perché?!-
-Ah... /Una scusa... una scusa e anche veloce!/ La macchina... ha il suo fascino,
non credete? E' troppo uno schianto!-
-Sì...- mormorò uno di quelli avvicinandosi alla ragazza -Anche
te non sei affatto male...-
/Non provare a toccarmi pezzo di bastardo!/ pensò indietreggiando di
qualche passo
-Che fai, hai paura, ragazzina?-
/Ragazzina?! Ragazzina a chi, avrò più di te!/ -Sentite... perché
non mi dite cosa cercava quell'uomo?-
-Uhm, ma sì, magari lo conosci! Cercava un certo Nicholas Fayet! Lo conosci?-
-Mai... mai sentito dire- sparò tutto d'un fiato /Cosa caxxo centra Nico?!/
-Uh, allora non ci puoi aiutare... magari però puoi darci un contentino...-
/Un contentino? Un bel calcio sui tuoi gioielli di famiglia?!/ pensò
mentre sul suo volto le si disegnava un sorriso beffardo.
Appena il ragazzo le posò, possessivo, una mano sulla spalla, Sarah gli
tirò un pugno nello stomaco facendolo piegare in due dal dolore /Deboluccio
il ragazzo.../
-Puttana!- le gridò a denti stretti mentre altri due dei quattro ragazzi
che erano rimasti un po' in disparte le si avvicinavano.
/Caxxo Sarah! Ma perché riesci sempre a ficcarti nei guai?!/ pensò
Tyler mentre si avvicinava al gruppo.
-Non vi conviene avvicinarvi troppo...- sbottò, strafottente, la ragazza
-E tu non ti conviene provocarci!- esclamò uno di loro avventandosi su
di lei che scansò a meraviglia il colpo tirandogli poi un bel calcio
sugli stinchi e un pugno in volto.
-Oh, mi dispiace, ti ho rovinato il bel faccino?!-
-Sarah, ora basta- le disse Tyler appena le su vicino
-Ok, ok... ma hanno incominciato loro!- brontolò
-Ehi, dove credete di andare?!- domandò il primo ragazzo che si era rialzato
in piedi, guardando i nostri che si stavano allontanando.
-Via, lontano da qui!- urlò la ragazza non girandosi nemmeno indietro
e salutando con una mano. Sarah e Tyler girarono tranquillamente l'angolo per
poi mettersi a correre per sfuggire a quei teppisti che non avevano esitato
a seguirli!
... -Seminati!- esclamò lei appena giunti vicino casa
-Sai, dovresti stare più attenta! Ma lo sai quanti erano?-
-E allora? Sono degli incapaci! Hai visto quanto mi ci è voluto per stendere
due di loro?!-
-Sì, ma può essere pericoloso!- la brontolò il ragazzo
-Potevano benissimo avere dei coltelli se non una pistola!-
-Lo so, lo so... Ma tanto... qui ci giochiamo il tutto per tutto, no?!-
Tyler guardò il volto serio dell'amica e subito dopo abbassò lo
sguardo -Sì-
Dopo un attimo di silenzio il ragazzo cominciò -Ma cosa ti hanno detto?-
-Ah...- all'improvviso il suo viso si incupì -Senti... io devo andare
in un posto... ci vediamo dopo!-
-Eh no!- la fermò Tyler, afferrandola per un braccio -Tu non vai da nessuna
parte! Vuoi farti ammazzare?!-
-Calmati! Devo chiedere una cosa a Nicholas!-
-Uhm, sicura?-
-Certo! Veramente...- disse addolcendo la voce -Non preoccuparti, vado da Nico...-
-Ok.. Non so se mi troverai a casa, pensavo di fare un salto alla scuola-
-Uhm, no, ancora non ci torno, ancora no...-
-Va bene, ci vediamo, allora!-
-Sì, ciao!- lo salutò sorridente, ma appena il ragazzo ebbe girato
l'angolo, Sarah tornò ad essere cupa in volto, mentre il suo animo già
sotto-sopra, era sempre più preoccupato e arrabbiato! /Caxxo Nicholas...
cosa diavolo c'entri tu?!/ Improvvisamente si mise a correre a tutta velocità
verso gli edifici sulla via del lungomare. Arrivata davanti ad un palazzo bianco
a tre piani suonò al nome di "Leigh Ramson", infatti da poco
Nicholas aveva preso alloggio da una sua amica, o così diceva, che lavorava
con lui.
Come un ciclone la ragazza entrò nella casa dove sulla porta c'era l'amico
con indosso solo i jeans, a torso nudo, con una lattina di birra in mano.
-Nicholas!- gridò irrigidendosi tutta e stringendo le mani in due pugni.
-Ehi Sarah, che hai?- chiese lui un po' strafottente... troppo per Sarah che
aveva già perso le staffe di suo.
-Perché caxxo Dalls ti sta cercando? Cos'hai a che fare con lui? Eh,
si può sapere?!-
-Dalls? Ma cosa stai dicendo?-
-Ti servivano soldi e hai ben deciso di accettare il lavoro che ti aveva proposto
quell'uomo?-
-Sarah, calmati!- sbraitò lui passandosi una mano sulla bocca per levare
le gocce di birra che gli erano rimaste sulle labbra.
-Allora? Non rispondi?-
-A cosa!? Hai sparato una serie di frasi alla velocità della luce! Non
ci ho capito nulla!-
-Dalls, lavori per lui?-
-Ma sei impazzita?! Io lavorare per quell'uomo?!- gridò lui inorridito
dalle supposizioni dell'amica.
-Allora perché uno degli scagnozzi di Dalls ti stava cercando?-
-Dici sul serio?-
-L'ho visto parlare con dei ragazzi che poi mi hanno detto che cercavano un
certo "Nicholas Fayet"!!- urlò Sarah quasi in lacrime, non
l'aveva mai vista così...
Dopo un attimo di silenzio, all'improvviso il ragazzo l'attirò fra le
sue forti braccia, stringendola a sé e accarezzandole i capelli con il
tocco leggero della mano...
-Sarah... io non lavoro per quell'uomo... come potrei? Come potrei stare dalla
parte di chi ti ha maltrattato? Però... però c'è dell'altro,
vero?-
-Nicholas...- balbettò lei -Quell'uomo... quell'uomo che ho visto...
lui era, lui era... mio padre...-
Il ragazzo rimase di sale /Tuo padre...?!/ Non riuscì a dire altro se
non a continuare a coccolarla fra le sue braccia...
Dopo un poco Sarah si staccò da lui passandosi una mano sugli occhi leggermente
umidi /Mi fa male il ricordo di mio padre, e di ciò che mi ha fatto...
venduta a Dalls.../
-Oddio Nicholas, non ne posso più!- si sentì una voce provenire
dalle scale e poco dopo apparve sulla soglia di casa una bella ragazza, doveva
avere all'incirca 24 anni. Aveva dei lunghi capelli biondi leggermente ossigenati
e gli occhi di un marrone-verde, indossava un vestitino a fiori aderente che
metteva in risalto il suo fisico atletico, ma soprattutto aveva una mega scollatura
sul suo mega seno... -Scusa, non sapevo fossi in compagnia- disse acida.
Sarah si girò verso di lei, guardandola storto -Me ne stavo andando-
-Allora prego- fece un sorriso beffardo l'altra scansandosi dalla porta.
Intanto Nicholas stava guardando allibito la scena, poi all'improvviso si mosse
frapponendosi fra le due per poterle presentare -Questa è una mia amica,
Sarah William! Mentre lei è una mia collega di lavoro e la padrona di
questa casa, Leigh Ramson!-
-Tanto piacere, ma ora devo proprio andare!- esclamò Sarah correndo via
-Piacere tuo!- mormorò fra i denti l'altra con aria superiore
-Leigh! Ma non la conosci nemmeno...- le disse Nico avendo sentito ciò
che aveva detto
-Uhm- sbuffò la bionda -Non mi piace, se vuoi un consiglio, stalle alla
larga!- finì andando in camera a cambiarsi non lasciandogli neanche il
tempo di replicare...!
°°°Continua°°°