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Autore: ada90thebest    14/05/2010    1 recensioni
aggiunta "non ho lottato" Edward non è contento della sua vita,si rimprovera di ever sbagliato tutto, mentre cercava di ottenere quello che ogni padre e marito cercano di portare nelle proprie famiglie:amore.dal testo ". Non ero riuscito nel mio lavoro, non ero riuscito a fare felice la mia famiglia, avevo lavorato talmente tanto per ottenere ciò , che l’obbiettivo primario,l’amore tra noi, era passato in secondo piano per i soldi"[raccolta di brevi ooc,one shot. la mia idea è quella di creare una storia intorno ad una foto.ogni storia sarà diversa, con diversi personaggi e ambientazione. spero di avervi incuriosito]
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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rose rose rose

 

Rose, Rose, Rose

 

“hey, Rose” sussurrai a mia moglie. “Rose, amore lo so che mi senti”, gli accarezzai dolcemente i capelli lasciandogli un bacio sulla fronte. “Piccola, dai , devo andare a lavoro”, quando si impuntava era difficile smuoverla, si era addormentata su di me e non accennava a muoversi.

“Rose” continuai la mia cantilena. “devo andare a lavoro”, “Rose”, la sentii ridere . Presi a farle il solletico e finalmente scese dal mio torace. “buongiorno!”, biascicò fintamente assonnata. “Buongiorno amore” e le nostre labbra si unirono in un tenero bacio.

Mi alzai velocemente dal letto e andai verso il bagno “fai colazione con me?” , mi chiese raggiungendomi  “no Rose , farò tardi”, disse qualcosa a denti stretti e usci dal bagno. Non sopportavo doverla trascurare o doverla privare di quei pochi momenti che potevamo trascorrere insieme, ma il lavoro chiamava e io dovevo correre.

Feci la doccia il più in fretta possibile e indossai il completo che come sempre la mia Rose aveva scelto per me. Mi affacciai in cucina e lei era lì con la tua tazza di latte e  i biscotti al cioccolato che aveva preparato il giorno prima, erano buonissimi, ne avevo assaggiato uno ieri sera , subito dopo aver mangiato la cena che mi aveva lasciato sul tavolo, ero rientrato tardi anche ieri.

Ne rubai uno dal suo piattino “Rose io vado”, non mi rispose , anzi ignorandomi del tutto aumentò il volume della televisione. Mi abbassai per darle un bacio sulla fronte  , la vidi chiudere gli occhi e sospirare. “ci vediamo questa sera” e uscii di casa,quando faceva così sapevo perfettamente che era arrabbiata. Me lo aveva ripetuto tante volte che non gli andava giù questa situazione. Mentre attraversavo la strada per raggiungere la macchina vidi Rose che mi osservava dalla finestra, i nostri occhi si incontrano per non so quanto tempo , poi richiuse le tende e io andai in macchina.

-

È appena salito in macchina, il suo sguardo era triste . mi metto sul divano e piango, non faccio altro da giorni, forse settimane. Sono sola,lui ha il suo lavoro , non c’è mai a casa e quando c’è finiamo per litigare. Domenica abbiamo litigato, sono stata dura, forse, ma non ne potevo più di vederlo sulla scrivania a leggere documenti nel suo unico giorno libero. Delle volte penso che non mi sopporti più, che non mi ami più e allora va a lavoro, per non vedermi. Prendo il telefono e gli mando un sms “Emmett,scusami per prima”, ho sempre paura di perderlo. Sempre. Delle volte non riesco nemmeno a vederlo la mattina, rientra tardi e va via presto, sento solo le sue labbra leggere sulla fronte e il vuoto , il vuoto accanto a me. Vorrei averlo accanto per farlo partecipe delle mie cose, ma oltre ad un sms ogni tanto non posso fare altro. Aro il suo capo non gli permette di ricevere telefonate private e pensare che era partito facendo il finto amico con Emmett. Non mi sono mai fidata , ha qualcosa di strano, non solo per come mi guarda, non so. Ma se Emmett crede che sia un tipo apposto per me va bene. Emmett, come vorrei averlo qui al posto di questo cuscino. La prima volta che l’avevo visto era l’imbucato alla laurea di Jasper, appena i nostri sguardi si incrociarono, fui immediatamente sua.

Butto un occhio sul telefono. Nessuno risposta. Emmett. Torno ad affogare il dolore nel cuscino, mio unico conforto.

-

Le strade di New York erano sempre intasate dal traffico e me lo dovevo subire tutto , infatti il mio ufficio era al centro della città. Lavoravo presso uno studio di avvocati ed eravamo anche molto conosciuti per la nostra determinazione nel vincere anche le cause più assurde. Avevo cominciato solo da due anni a lavorare lì dentro ma ero già considerato un avvocato su cui fare affidamento, già due anni. Esattamente un mese dopo essermi sposato. Ricordo ancora che il capo, Aro, appena seppe del mio matrimonio mi disse “caro Emmett, salutala adesso tua moglie perché non la rivedrai mai più!”, mai parole furono più veritiere.  L’avevo presa sul ridere, in fondo dal giorno del matrimonio tra Edward e Jasper non sapevo chi aveva fatto più battute sul mio matrimonio, pensavo che era l’ennesima stupida battuta, ma mi sbagliavo. Era fottutamente vero. Da due anni a questa parte vedevo Rose la mattina e la domenica , per il resto telefonate su telefonate. Il desiderio di avere dei figli, di viaggiare, di comprare una villetta in campagna,risucchiati da questo lavoro, spazzati via come foglie al vento.

Io e Rose sono 5 anni ormai che stiamo insieme, ininterrottamente il nostro amore ci ha unito . ci siamo conosciuti all’università dove Jasper suo fratello si stava laureando. Era bellissima, in un tubino nero che evidenziava le sue curve e i capelli biondi lasciati lungo liberi. Una dea. Non conoscevo Jasper ma mi intrufolai nell’aula dove stava dibattendo la tua tesi , è bastato un attimo , uno sguardo e Rose è stata mia.  

Parcheggiai fortunatamente davanti all’ufficio e all’ingresso il buon vecchio Billy Black era pronto a salutarmi “buon giorno signor Cullen” mi diede i principali quotidiani , “buon giorno Billy e buon lavoro” , “anche a lei signore”. Gli avrò detto mille volte di chiamarmi semplicemente Emmett ma non vuole sentire ragioni, anche davanti al fatto che presto saremo parenti. La mia dolce nipote, Nessie, preso sposerà suo figlio Jacob. Edward non è contento, sono troppo giovani ma in fondo sa che non conta l’età quando ci si ama, lui e Bella si sono sposati ad appena 20 anni e erano molto più scapestrati di Jacob e Nessie.

Poso la borsa sulla scrivania e accendo il pc. Non avrei nessuna causa su cui lavorare ma Aro mi ha affidato un caso da revisionare per un importante cliente, questo mi fa sospettare che anche questa sera la mia dolce Rose sarà sola .

Mentre leggo per l’ennesima volta il contratto che la cliente ha firmato erroneamente , bussano alla porta. “buongiorno Aro”, è sempre vestito elegante e non sbaglia mai l’abbinamento , un 50enne bello e fatto, come direbbe Alice.

“buongiorno Emmett caro”, si siede sulla poltrona davanti alla scrivania e prende una penna per giocarci, “allora come andiamo?”, “non andiamo . purtroppo le clausole sono molto evidenti, se la signora prima di firmare il contratto , l’avrebbe fatto visionare da qualcuno dei nostri le cose non sarebbero andate così e la signora, senza ombra di dubbio non sarebbe stata derubata di 40.000 dollari” , scuote il capo e mi guarda con rimprovero.

“no, caro Emmett non è certamente questo quello che volevo sentire. Deve esserci una postilla che permetta alla donna di essere risarcita”, presi il contratto e lo misi davanti ai suoi occhi. “è impossibile!”, il mio tono era alterato ma non potevo fare altrimenti , doveva ascoltarmi. “no Emmett, non sono chiaro. Deve esserci”.  Si era avvicinato pericolosamente a me con fare minaccioso, era la prima volta che lo vedevo fare così, ma forse sapevo dove voleva arrivare, ma non potevo rischiare senza ombra di dubbio , modificare “le prove”, ero un avvocato non un criminale.

Ci sistemammo entrambi sulle poltrone , “domani sera ci sarà una cena per i nostri clienti. Verrai’”, non era una domanda era un affermazione. Verrai. Niente possibilità solo doveri. “si”, prima di alzarsi e uscire disse “porta anche la tua bella mogliettina”.  Appena chiuse la porta diedi un calcio assurdo alla scrivania “dannazione!”.

Presi tra le mani a cartella del caso e ogni mio dubbio fu immediatamente risolto. L’altro avvocato a cui era stato affidato il caso era Mike Newton.

Mike era il più bravo e “anziano” avvocato dello studio, mai una causa persa e tanto rispetto da parte del capo, Aro non poteva permettere di perdere un eccellente avvocato, quindi ha pensato bene di affidare il caso e farlo correggere a me , novellino e con "poca esperienza". Il gioco che stava facendo Aro non mi piaceva per niente. Così incominciai a cercare tra le varie scartoffie qualcosa che facesse  tornare alla signora ,quell’enorme somma di denaro .

Cominciavo ad avere una certa fame, così chiusi la cartella , ormai senza speranze e, dannazione erano le dieci passate, non avevo nemmeno avvertito Rose.  Lo schermo del telefono lampeggiava , avevo lasciato il silenzioso : 23 chiamate di Rose e 10 sms , sempre suoi. Rose.

Emmett,scusami per prima!”, “davvero Emmett, perdonami”, “Emmett, non mi rispondi?”,”dove sei?sono ore che ti cerco”,”ti amo Emmett , ma odio il tuo lavoro”, “scusa non dovevo dirlo,scusami”, “Emmett non torni?”, “mi manchi”, “ti ho perso?”, “Emmett torna da me, per favore”

Mi precipitai in macchina e sullo sportello trovai una busta che diceva : domani stai pure a casa, devi “visionare” il caso. Mi raccomando Emmett, ne vale TUTTO.

Dannazione, che diavolo dovevo fare? Potevo davvero rischiare tutto? Se qualcosa sarebbe andata male?

Misi in moto e mi fermai poco dopo in un fioraio, chiuso. Quello dopo chiuso come quello dopo ancora. Proprio vicino a casa trovai un supermarket ancora aperto e mi precipitai a trovare la prima cosa che avrei trovato per farmi perdonare.  Corro verso le piante, sono dannatamente orribili.

Cerco tra lo schifo totale qualcosa che si avvicini al brutto e vado alle casse. Pago in fretta e risalgo in macchina, accorgendomi che sono undici. Rose. Rose. Rose.

Di corsa faccio tutte le scale e finalmente sono davanti alla porta del appartamento.  La prima volta che ho varcato questa porta indossavo un vestito nero e mia moglie un bellissimo vestito bianco. La prima volta che varcavo questa porta, ero felice, ero sereno, ero Emmett.

Da quando non sono più io? Appoggio la fronte alla porta silenziosamente. “rose, rose, rose” sussurro. Dall’appartamento proviene solo un silenzio tombale.

Apro e in silenzio appoggio giacca, borsa e chiavi sul divano.  Raggiungo la camera illuminata da una tenue luce e la vedo lì , sdraiata sul letto , ancora vestita. Prendo quell’accenno di orchidea che ho comprato e l’appoggio accanto a lei.

Non riesco a vederla in volto e sto morendo nel placare la mia voglia di lei. Lentamente con la mano, percorro i suoi piedi , così piccoli e delicati, per poi raggiungere le sue gambe lisce e sode fasciate da fuseaux . Salgo fino a raggiungere le spalle e il collo, dove incontro i capelli , con la mano li sistemo di lato e mi avvicino.

Il suo profumo mi riempie , le do un bacio , un altro ancora e un altro , la venero con i miei baci e le carezze, fino a quando non la sento mugugnare .  Lentamente si gira verso di me e quello che vedo mi lascia senza parole .

Occhi rossi e gonfi dalle lacrime, martoriati dai fazzoletti.

...Rose.

Mi abbraccia senza pensarci un attimo. “sei tornato”, la stringo forte a me. “pensavo che non saresti più tornato, pensavo …” ha ripreso a piangere “ io pensavo … Emmett … che non tornavi più”.

La scosto da me e lei è sorpresa dal mio gesto. “ma come puoi pensare una cosa del genere? Io tornerò sempre da te, anche quando non mi vorrai più, quando mi odierai per come mi comporto, tornerò sempre. Perché ti amo”. Con forza la riporto tra le miei braccia non sopporto vederla triste, non sopporto vederla piangere per delle paure che ho scatenato io con il mio comportamento da idiota.

La stringo forte a me e la porto a sdraiarsi sopra di me, come le piace sempre fare. “ti amo Rose”, il mio sguardo cade su quella squallida orchidea tra le nostre gambe completamente appassita.

Come avrei potuto farmi perdonare con quella cosa? Come?

Rose prende a baciarmi il collo, cosa che adoro e dopo poco i nostri corpi sono legati dall’amore.

***

Rose ha preso bene la notizia che oggi staremo a casa tutti e due, pensavo fosse uno scherzo ma appena l’ho invitata a fare la doccia con me ha capito che facevo sul serio. Questa sera ci sarà la cena e ho deciso cosa fare. La mia Rose mi ha consigliato meglio di quanto potesse fare chiunque altro .

***

All’ingresso del ristorante tutti gli occhi sono puntati su di noi. Mia moglie è fantastica in un vestito rosso che le accarezza delicatamente le curve e i tacchi che la slanciano la rendono perfetta, magnifica. Abbiamo passato il pomeriggio a coccolarci, certo non ho recuperato molto ma avrò molto tempo a disposizione.

Aro ci viene incontro e non manca di squadrare Rose che stringo per i fianchi verso di me.

“buona sera” saluta la mia Rose e non manco di salutare anche io “buona sera Aro”. “buona sera, Emmett” con un finto bacia mano saluta Rose . “hai risolto con quelle cose?” ,mi chiede guardandomi negli occhi, “certo”.

Ero un ottimo attore.

Seduti al tavolo , Aro non perdeva occasione per fare battutine a Rose o toccarla, cosa che odiavo profondamente. I miei colleghi stavano salendo a turno su un piccolo palco per fare il solito discorso per abbindolare anche i clienti.

“Emmett tocca a te” disse Aro alzandosi “ci penso io a Rosalie” e si mise seduto al mio posto. Oltre al lavoro voleva portarmi via anche Rose?.

Salì sul palco e il sorriso di mia moglie mi diede ancora più coraggio.

“Buona sera a tutti. Sono Emmett Cullen e lavoro presso la Volturi da due anni”, guardavo ogni cliente negli occhi “ siamo come una grande famiglia, si una grande famiglia di imbroglioni!” nella sala tutti rimasero zitti e Aro si alzò “ vedete, il mio capo oggi mi ha gentilmente chiesto di modificare delle prove che accertavano  la colpa di una nostra cliente e signori non vi stupirà sapere che non è nemmeno la prima volta. Devo essere rientrato nelle sue grazie per poter essere entrato nella sua schiera di avvocati lecca culo. ops! passatemi il termine miei cari! Ma io non voglio essere cancellato dal albo degli avvocati e andare in galera, voglio fare il mio lavoro onestamente e non mi interessano i soldi”.

Aro in sala era completamente allibito  e qualche cliente in sala , al quale aveva parato il sedere si alzò indignato e abbandonò la cena.  Dovevo finire il discorso “quindi miei cari signori, lasciate stare quest’uomo se volete giustizia” , scesi dal palco e mi avvicinai ad Aro “mi volevi portare via il lavoro e non ci sei riuscito . neanche mia moglie ti porterai via!”.

 Presi Rose per mano e andammo a casa. Per la prima volta dopo tanto varcai quella porta felice e sereno.


 

***

Due anni dopo.

“Emmett, dove hai messo il tigrotto di Sophie?”, mio marito gioca con quel peluche molto di più della piccola. Esco nel cortile e trovo Emmett con Sophie a giocare con le costruzioni.

“no Sophie, deve essere lunga la colonna!” ruba tutti i pezzi alla figlia e comincia a costruire la torre sotto gli occhi allucinati della figlia. “amore non sei nello studio?”, da circa un anno Emmett ha uno studio privato qui nella nostra nuova casa. L’abbiamo presa apposta così grande, così passerà molto più tempo con me  e soprattutto con la bambina.  Lo studio dove lavorava prima , non gli permetteva mai di vedermi e sono stata davvero male, ricordo pomeriggi interi passati a piangere, da sola davanti alla tv , pensando che lui non sarebbe più tornato. Quando Emmett mi aveva detto di quello che faceva Aro , ero stata chiara, smascherarlo e licenziarsi. Le conseguenze  del suo discorso , fecero chiudere la Volturi e Emmett poté prendere alcuni suoi vecchi clienti.

 Sono contenta di come siano andate le cose, avevo appena scoperto di essere incinta e non sapevo proprio come fare se le cose sarebbero andate avanti in quel modo.  Emmett ora, è più sereno è tornato il ragazzo di cui mi sono innamorata.

“no amore , oggi non lavoro”. Emmett mi abbraccia da dietro e mi stringe a se, spesso si è rimproverato di avermi trascurato troppo, di non essersi preso cura di me. Ma adesso non me ne importa niente di quello che è stato, lo amo e lo amerò sempre.

“sono felice Emmett” , “anche io Rose”.

 

(vestiti -> http://www.polyvore.com/cgi/set?id=18606821 )

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Salve gente! 

che dire, grazie davvero a chi legge e a chi mi ha aggiunto tra i preferiti seguiti. come al solito trovate la prossima immagine qui :  http://giadina90z.blogspot.com/  , spero che anche questa vi sia piaciuta!.

**

recensioni :

@lovelygiuly :  grazie per i commenti ;)

@piemme :  ti ringrazio ancora una volta per i complimenti , mi fa piacere sapere che ti piace :)

@OnLu : noo , non volevo farti piangere! spero che questa ti sia piaciuta ;)

   
 
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