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Autore: nerDyWolf    14/05/2010    4 recensioni
ed eccomi di nuovo qui.. sono la vecchia Hermione17 tornata con un altro accout per ripostare la vecchia ff che non avevo terminato.. un po' rivista e con qualche piccola correzione, ma tutto sommato sempre la stessa storia..a voi la lettura della storia riguardante un certo principe verde-argento che si ritrova a cercare una misteriosa pantera che gli ha salvato la vita e a cercare di dimostrare i suoi sentimenti ad una grifondoro.. se volete sapere come andrà a finire dovete solo leggere!
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ginny aveva preceduto Hermione ed era scesa prima di lei per la colazione, lasciando che la riccia compagna di camera si svegliasse quando ne avesse avuto la voglia e si preparasse con calma per l’uscita ad Hogsmeade.
Quando Hermione si decise a scendere dal letto si diresse in bagno per specchiarsi e controllare il suo aspetto.
Pensava peggio, aveva solo un filo di occhiaie a contornarle gli occhi. Niente di poi così rilevante, bastava un po’ di trucco e tutto sarebbe sparito.
Decise di farsi una doccia veloce, così poteva anche lavarsi i capelli per rimpiazzare quel groviglio di nodi che aveva poco prima trovato al suo risveglio.
Uscita dalla doccia andò a controllare il tempo fuori: un bel sole limpido. Decise di aprire anche la finestra per sentire la temperatura esterna, non doveva fare poi tanto freddo visto che la primavera era alle porte.
Infatti fuori faceva abbastanza caldo da azzardare una minigonna di jeans con sotto dei panta-collant neri. Sopra una maglietta rossa e un copri spalle beige a maniche lunghe allacciato da un bel fiocco sul davanti. Ai piedi le immancabili ballerine nere. I capelli lunghi e castani le ricadevano ordinatamente lungo le spalle ed erano perfettamente arricciati.
Si diresse in bagno dove sistemò gli ultimi particolari coprendo per bene quelle appena accennate occhiaie. Passò anche un filo di matita nera, giusto per far risaltare i suoi occhi dorati.
Afferrò al volo la sua borsa e scese le scale della Torre di Grifondoro, diretta in Sala Grande per fare colazione.
“Accidenti, Ginny si starà preoccupando. Lei è scesa presto, ma non mi sembra il caso di farla aspettare due ore. Si starà chiedendo dove sono finita.” Disse la bella Grifondoro, accelerando il passo e saltando i gradini due a due.
Appena varcata la soglia della grande sala dei banchetti, la sua attenzione fu catturata da due occhi tempesta che la squadravano da capo a piedi.
Si sentì a disagio nel notare che quegli occhi appartenevano a Draco Malfoy.
Il biondo fra l’altro si accorse di essere stato visto dalla riccia, la quale non si aspettò una mossa simile da parte del ragazzo.
Hermione era ancora ferma sulla porta e nessuno di Grifondoro sembrava averla notata.
“Ehi, Blaise. Io esco a farmi una fumata, vieni con me?” chiese Draco all’amico, senza staccare gli occhi da Hermione.
Blaise seguì lo sguardo dell’amico e capì all’istante rispondendo: “No, grazie. Preferisco stare qui e finire di fare colazione.” E tornò ad addentare il suo croissant, mentre un sorriso gli si dipingeva in viso.
Draco si alzò, e con eleganza si diresse verso la porta, dove ancora stava immobile Hermione.
Nuovamente passò i suoi occhi su tutta quell’esile figura, mostrando anche un lieve sorriso malizioso.
Le si fermò proprio di fronte. Si chinò leggermente in avanti quel tanto che bastava per arrivare a sfiorarle le guancia e sussurrarle all’orecchio.
“Buongiorno, Mezzosangue. Come siamo belle stamattina, più del solito vedo” e detto ciò sparì in giardino lasciando Hermione totalmente confusa.
Se avesse detto quelle parole con il solito tono acido e pungente di sicuro sarebbe sembrata un’offesa, non un complimento. La voce del ragazzo era sembrata incredibilmente dolce e vellutata, proprio come quando le si era rivolta la sera precedente.
E quello era bastato per farle dimenticare tutta la sofferenza provata per quello che le aveva detto la sera prima.
“Roba da pazzi” pensò la riccia, mentre era ancora immobile sulla porta, “un semplice complimento è bastato per farmi dimenticare le parole di ieri sera. E non solo quelle. Tutta la scenata del post-incontro anche. Povera Ginny, mi sento perfino in colpa per averla tenuta sveglia tutta la notte”.
Hermione scosse la testa in segno di diniego e si riprese dal suo stato di trance momentaneo che l’aveva colta.
Si guardò alle spalle. Malfoy non c’era più ovviamente.
Si guardò poi in giro per scorgere tre persone che stavano venendole incontro velocemente.
Ginny probabilmente si era accorta di Malfoy che si era avvicinato, perché stava correndo verso l’amica seguita da Ron e Harry un po’ preoccupati.
“Herm, tutto bene?” aveva chiesto la rossina.
“Hermione, che voleva Malfoy da te? ti ha per caso fatto qualcosa?” chiedeva invece il bambino sopravvissuto.
“’Mione, giuro che se ti ha fatto qualcosa io lo incenerisco!” aveva urlato Ron.
“Calma, ragazzi! Io sto bene e Dra.. ehm, Malfoy non mi ha fatto niente. Solo uno dei suoi soliti complimenti.” Disse la ragazza, tranquillizzando Harry e Ron. Ginny invece non l’aveva bevuta, ma non ci sarebbe stato nessun problema a raccontarle la verità.
Si avvicinò alla migliore amica sussurrandole all’orecchio: “Te lo dico quando siamo ad Hogsmeade, non voglio che questi due mi sentano, sai come sono fatti. Harry e iperprotettivo nei miei confronti e tuo fratello non ne parliamo.” E con un sorriso di intesa si diressero verso il tavolo della loro Casa per finire la colazione, o nel caso di Hermione per iniziarla.
Inutile dire che Ron e Harry erano partiti diretti alla seconda colazione, strafogandosi di croissant, panini e ogni sorta di vivanda trovata sul tavolo.
Ron s’era quasi strozzato con del succo di zucca, ingurgitato troppo velocemente.
Harry allora aveva preso a battere una mano sulla schiena dell’amico, nella speranza che passasse e non morisse accasciandosi sul tavolo.
La riccia invece aveva roteato gli occhi all’insù per poi dire: “Caspita, Ronald, non ti si può proprio lasciare mangiare da solo che a momenti muori per asfissia”.
Ron aveva brontolato sul fatto che l’aveva chiamato con il suo nome completo e l’aveva guardata male per questo, poi erano scoppiati tutti e quattro a ridere.
Finita la colazione Ginny aveva trascinato Hermione all’esterno del castello e avevano raggiunto il resto dei ragazzi che si sarebbero recati ad Hogsmeade.
Harry e Ron, come loro solito, arrivarono in ritardo, rischiando di restare al castello.
“Bene ragazzi. Potete andare e mi raccomando, ritornate tutti al castello entro le 18. Chi sarà sorpreso ad entrare a scuola oltre l’orario prestabilito, sarà severamente punito, nonché spedito immediatamente dal professor Silente. Confidando che vi comporterete in maniera adeguata, vi auguro una buona giornata” disse in maniera impeccabile la professoressa McGranitt.
Dopodiché i ragazzi si diressero alla volta di Hogsmeade.
 
*angolino dell’autrice*
Grazie a tutti quelli che leggono, come sempre.. mi fa piacere che nonostante la sottoscritta vi faccia penare d’attesa continuiate a seguire la storia..
Un grazie particolare a
Tanny:
non è successo niente.. la scuola mi tiene impegnata in vista della maturità e quindi il tempo per continuare a scrivere è sempre poco così devo fare tutto a rate.. ^^ sono contenta che stai continuando a seguire la storia.. mi fa molto piacere che sia di tuo gradimento.. mi raccomando fammi sapere se ti piace.. cercherò di aggiornare un po’ prima stavolta visto che ho già cominciato a scrivere il capitolo che segue.. un bacio..
   
 
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