Amathea Grazie
per le recensioni, le ho apprezzate particolarmente! Grazie di
cuore!
DRAMMI DI MADRI
Sfogo di madre verso una figlia depravata
"Non
capisco, sembrava felice.” proferì Druella con la voce rotta
“Non un lamento, non una parola, non un gesto che ci abbia
insospettito, vero? Non mi rendo conto come una cosa del genere possa
essere accaduta nella nostra casa: abbiamo privilegi che qualunque
mago assennato desidererebbe, allora perché questo?” esclamò
disorientata, alzò lo sguardo per poter incontrare quello
della figlia “Tu e Bellatrix non farete così, vero? Voi
sapete dare un giusto peso alle virtù delle quali siamo
portatori esclusivi, appannaggio delle nostre nobili stirpi.”
concluse Druella in modo struggente.
"Certo
mamma,” le rispose dolcemente Narcissa con un sorriso luminoso “non
succederà di sicuro. Sappiamo bene cosa dobbiamo a motivo del
nostro lignaggio e ciò che per questo ci è dovuto: la
cosa ci onora.” affermò “Ma, ti prego, non fare così,
non disperarti, dài mamma... pensa appunto a me e a Bella. Mi
fa troppo male vederti in questo stato, non sembri più tu.”
fece Narcissa protendendosi verso la madre, che aveva rivolto il viso
sullo schienale del divano per nasconderne l'aspetto imbruttito e le
lacrime che le inumidivano gli occhi.
Druella
prima di ribattere tirò su col naso “S-sei tanto cara,
Cissy” disse con sforzo “Io non mi spiego cosa sia successo nel
suo animo... eppure mi pareva a suo agio, non mi so dare un senso.
Qui in famiglia c'è tutto l'amore che conviene, che necessità
c'è di cercarne altrove? Perché non ce ne ha parlato?
L'avremmo fatta ragionare, riflettere, è ancora troppo giovane
per poter capire certe cose: di sicuro non sarebbe finita in pasto ai
leoni. No, non c'è ragione alcuna, non c'è scusante che
regga per quello che ha fatto. E' una cosa talmente illogica,
talmente tanto lontana da noi: ma che può offrire ad una degna
strega del nostro rango un... un lurido abominio di tal specie? In
virtù di che ha agito? Ora non ha più nulla, tutto è
la propria casata, viviamo per essa e in ciò ci riconosciamo.
E la nostra stirpe è illustrissima: io stessa mi rispecchio e
vedo il fine della mia esistenza nella casata, e soprattutto in voi,
Narcissa e Bellatrix, degne continuatrici e perpetuatrici del nostro
sangue puro. Quindi non scorgo un senso, la benché pallida
ragione. Non so. E' come se mi trovassi di fronte a un nulla.” finì
Druella.
"E'
solo biasimare madre,” le disse Narcissa divenendo più
severa in volto, per cercare di rincuorarla le diede anche delle
lievi pacche sulle spalle “è una povera illusa, mi spiace
solo che abbia rovinato l'armonia familiare.” concluse con
rammarico.
"Hai
proprio ragione tesoro mio. Che disonore per la nostra specie, che
vergogna! Che orrore! Che infamia per la casata! E che schifo
immaginare che una mia figlia, la nostra carne e il nostro sangue
possa essere anche solo sfiorata da uno sporco Mezzosangue, mi
disgusta! Mi ripudia!” eruppe Druella, e mentre proferiva queste
parole chiuse gli occhi e arricciò il naso per cercare di
scacciarne anche solo il pensiero “Ma come ha fatto, come ha
permesso che la sviassero? La mia bambina, la mia streghetta...”
continuò scoppiando in pianto “Io non avrei mai creduto di
crescere una serpe in seno! Ma lo so io con cosa l'hanno traviata...
che orrore per la stirpe! Con la lussuria! So bene come ci si sente
da giovani, quando le carni ti bruciano dal desiderio, la mente ti si
annebbia: non c'avrà visto più, ecco perché
buttarsi fra le braccia di quel pezzente! E quello sporco Mezzosangue
mi ha corrotto la figlia, l'ha ubriacata con le delizie della
sensualità, ne ha approfittato! Certo, una strega meglio di
lei non c'era! Così quella sciocca si è lasciata
guidare dai piaceri
dell'età, ma non poteva scegliersi un Purosangue? Non ne ha
che l'imbarazzo della scelta, e uno meglio dell'altro! Ah ma è
stato quel lurido verme a portarla sulla strada della perdizione, ad
invasarla di voluttà, le ha corrotto la giovinezza, a mia
figlia! Che disgusto! Poteva consumare i suoi vizi, ma almeno con un
Purosangue! Perché? Perché c'è toccata a noi una
vergogna del genere?” si chiese Dreulla, alzò gli occhi al
cielo e allargò le braccia, il fazzoletto sventolante “Ma io
dov'ero? Una madre che si rispetti non capisce quando le strappano
con violenza la sua creatura dal grembo? Come ho fatto a non
accorgermi della strada malsana imboccata dalla figlia?” si rivolse
a Narcissa con gli occhi stralunati “E tu non ti sei accorta di
nulla? Nemmeno per un attimo t'è insorto il dubbio?” domandò
Druella con tono lacrimevole.
La
ragazza scosse il capo “No, mamma, il suo comportamento non mi ha
dato da pensare... sembrava più preoccupata ma lo attribuivo a
cause scolastiche.” disse Narcissa, aggrottò le sopracciglia
“Si era fatta un po' più riservata... adesso che ci penso
qualche strampalato discorso le era uscito di bocca ma non mi aveva
dato adito a preoccupazioni. Un po' taciturna lo era, stranamente
silenziosa rispetto al solito, ma non era davvero una cosa che mi
dava dispiacere: credevo fosse maturata. Non sono mai girate nemmeno
voci strane sul suo conto a scuola; devo riconoscerle il merito di
aver agito con astuzia, ha simulato molto bene. Ci ha proprio
ingannato come si deve.” concluse Narcissa con un velo di freddezza
nella voce.
"Vedi
Cissy, vedi perché non mi dava da che preoccuparmi:
comportamento degno della migliore Serpeverde. Non discostava per
nulla da noi: davvero non riesco a crederci, mi sembra di vederla
ancora volteggiare qua per casa, con quelle sue assurde acconciature!
Invece è una traditrice, un'empia traditrice del suo stesso
sangue.” disse amaramente Druella, nell'espressione del volto le si
leggeva una profonda delusione “E pensare che era così
mansueta, fin docile, seguiva con scrupolosità i consigli miei
e di vostro padre: come si conviene ad una buona Purosangue.
Obbediva, era coscienziosa, sembrava possedere una mente vivace:
apprendeva in fretta tutto quello che le insegnavamo; i valori dei
legami di sangue, il rispetto, l'onore, la fraternità, le arti
magiche oscure. Non so darmi pace: perché pugnalarci in pieno
petto, perché rivoltarsi contro la famiglia che ti ama, a cui
appartieni, di cui nei sei un pezzo che si incastona così
armoniosamente nel mosaico del nostro splendido casato? Perché
buttare alle ortiche i legami di sangue, lacci indissolubili e sacri?
Perché questo? Perché farci così del male? Non
l'avremmo mica data in pasto all'orca, se è quello che temeva.
Da dove scaturisce tutta questa crudeltà verso la propria
stirpe, che è come nuocere a se stessi? Ed ora che ragione
darà alla propria vita?”
"Non
c'è ragione,” le rispose pacatamente Narcissa “hai detto
bene, è stata troppo docile, si è lasciata trascinare
da cattive compagnie che probabilmente frequentava clandestinamente.”
"Sì,
quant'è vero!” concordò Druella, sospirò e
riprese a parlare “Si starà consumando nei più folli
vizi, che perversa, senza onore! Dov'è andata la dignità
che si unisce al nome che portiamo? Sopita! Messa a tacere da quei
pezzenti! E' stata rozzamente manovrata da quelle menti odiose e
ignobili, non è possibile che quella fosse la sua volontà:
che esseri crudeli... le hanno insegnato ad ignorare quello che è
e che rappresenta per divenire una poco di buono, un qualcosa di
monco, e le hanno rifilato un lungo stuolo di pseudo-virtù in
cui c'avrà creduto; che stolta! Chissà con che perfida
gioia l'avranno accolta, quegli sporchi mezzobabbani. E con quanta
precisione diabolica congetturare tutto: arrivare fino al matrimonio!
No, ma che dico, quella è un'unione illegittima, colpevole, si
è ridotta al ruolo di infima concubina, quella scapestrata. La
famiglia non ha neanche dato il consenso! Quella non è una
vita! Che si aspetta? Che crede di diventare? Un niente! E' nulla,
ora! Come fa ad essere caduta così in basso, ad essere
scivolata al fondo della società quando per diritto di nascita
ne era alle vette, con noi avrebbe potuto vedere il mondo dall'alto.
Invece s'è ridotta all'essere la vergogna della nostra casata.
Mi riempie il cuore di sdegno. Possibile che mia figlia abbia potuto
agire così? Quella figlia? Quale figlia? Non credo sia più
mia figlia, no, non lo è più: noi maghi purosangue
abbiamo la libertà che accompagna la nostra condizione e non
possiamo ammettere di ridurci a fantocci giostrati spietatamente da
filobabbani che non sanno nulla! Che illusa, lasciare la luce
abbagliante della verità per chiudersi in un lugubre mondo
fittizio e vuoto. E per cosa poi, per essere dimenticata, per vivere
nell'ombra, nessuno si vanterà d'averla avuta come antenata,
come è d'uso in famiglie degne di rispetto e ricoperte di
gloria. Sarà ignorata con la stessa spietatezza con la quale
se n'è andata: ecco cos'ha ricavato, di venire cancellata
dalla sua casata.” disse Druella.
"Ben
detto madre,” commentò la voce di Bellatrix. Druella e
Narcissa alzarono gli occhi per incontrarne la figura: era appoggiata
allo stipite della porta con le braccia incrociate sotto il seno,
nessuna delle due si era accorta della sua presenza, a meno che non
fosse appena arrivata. “dovresti smetterla di sprecare così
tanto fiato per lei: non lo merita e quello che ha fatto non è
esprimibile a parole. E' stata sciocca, ma vedi: è stata.”
disse Bellatrix estraendo la bacchetta “La cosa ricorda un tempo
lontano, comunque passato. E ora non è più. Sono stanca
di sentirne parlare e per te, mamma, è peggio richiamarne alla
mente il ricordo: ne rinforzi la sofferenza, come si fa così a
rimarginare una piaga?” chiese Bellatrix, puntò la bacchetta
contro l'arazzo dell'albero genealogico e ne bruciò il nome
della sorella mezzana “Vedi, in un attimo è sparita. Non
dolertene oltre, altrettanto velocemente dovrebbe esaurirsi il tuo
dolore.”
Amathea N.d.A.:
Scrivere queste due storie è stato decisamente difficile
perché i motivi di Druella e Walburga sono a grandi linee gli
stessi, condividendo i valori dei Purosangue. Arduo il compito di
riuscire a fare diversi i discorsi, finivano coll'essere uno la
fotocopia dell'altro, ma proprio in questo stava la bellezza. Spero
di essere riuscita a dare ad ognuno una sfumatura diversa... per
esempio ho cercato di variare il vocabolario delle due – ma il
progetto è solo parzialmente riuscito. Purtroppo mi sembra di
aver dipinto Druella un po' troppo debole, cosa che non volevo, non
era quella l'intenzione poichè me la immagino un tipo duro e
severo (a un certo punto il
personaggio m'è scappato di mano, lo ammetto, e ho cercato di
rimediare come meglio potevo - tenendo conto che la fuga di Andromeda
capitasse come un fulmine a ciel sereno, quindi dovrebbe essere molto
più scossa di Walburga). La domanda-chiave per la vicenda di
Druella è stata: che argomento si può usare per andare
contro Andromeda (che ha dalla sua niente meno che l'amore)? La
lussuria è l'unico che ho trovato dato che non me la sono mai
figurata come una ribelle.
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