Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Calice    16/05/2010    2 recensioni
PierfrancescoContini, genio informatico dai capelli neri, nessun pelo sulla lingua. Occhi scuri e ben puntati sul suo sito. E naturalmente sulla sua compagna di classe e cantante del suo gruppo Lucia, anche se lei non lo sa. Alice fa la nevrotica, Anya fa la filosofa, Gianluca fa il rompiscatole, Riccardo anche. Al Liceo Vesalio nessuno è uno quasiasi. Mettere in una ciotola un tizio sveglio e pieno di sé con molta autostima chiamato PFHack, aggiungere sua cugina di secondo grado che è una mente crimale molto carina che ama le camicie, la sua migliore amica fissata con il colore Verde, le arti marziali e con una grande avversione per la tecnologia, l'ultima del trio che è un pò punk ed un pò rock, il solito batterista rompiscatole che non sta fermo mai ed il suo guppo sgangherato, la palestra piccola della Judo Gang, il Liceo Andrea Vesalio, i suoi studenti ed un sito un pò Illegale chiamato AITL ovvero Abbasso l'Istituto della Tortura Legalizzata. Mischiare insieme altri, troppi personaggi, due o più alter-ego che si dilettano a fare i Cupido della situazione, mescolare il tutto con un pizzico di Follia e cosa ne esce? Le Malattie dell'Amore.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

  Mail

Ovvero: Dove l’hacker della scuola ha una trovata geniale e non viene nemmeno ringraziato

Sulla schermata iniziò a lampeggiare la scritta in un appariscente e ben visibile arancio fluorescente contemporaneamente in circa 1000 computer.

Facendo mentalmente un paio di calcoli la cifra era su per giù quella. Nel Liceo Scientifico Andrea Vesalio della provincia di Frosinone c’erano precisamente 10 sezioni, dalla A fino alla lettera L, dal primo al quinto anno le quali erano pressappoco tutte composte da un minimo di 16 ad un massimo di 29 ragazzi e ragazze dai 13, contando anche coloro che erano andati un anno prima a scuola e che, lui personalmente, riteneva poveri figli bistrattati con un infanzia bruciata colpevoli solamente di avere dei genitori probabilmente esauriti, ai 21-22 anni, contando anche la categoria dei ripetenti.

Sospirò soddisfatto e si stiracchiò per un attimo come se sulle sue spalle di diciassettenne ci fosse tutto l’universo. Era appena riuscito nell’operazione per la quale tutto il Vesalio gli sarebbe stato grato fino alla fine dei tempi. Ok, forse non lo avrebbero osannato nel cortile nella scuola, ma avrebbero di certo canonizzato il suo alter-ego cibernetico ovvero PFHack.

Aveva creato un sito nascosto per gli studenti che entrando con gli account dei professori non era visibile, ma che ogni singolo alunno della scuola poteva vedere ed utilizzare come forum, blog o quant’altro. Vi si poteva sparlare dei professori con un’ apposita sezione “Sfoga la tua rabbia”, sparare cavolate nel punto informazione “Cazzate varie” oppure perfino conoscersi nella “Chat”. L’intero pacchetto sotto gli occhi degli stessi insegnanti che lo avevano creato: era perfetto. Vide il cellulare sul punto di cadere tremare ripetutamente sulla mensola di ciliegio dell’ IKEA. Lo prese e lesse il nome: Giovanni.

_ Ehi Johnny! Come va?_ esordì tranquillo scarabocchiando sul suo block notes.

_ Come va, dici? E’ successo il fatto più sensazionale della scuola e tu mi chiedi come va?_ lo apostrofò quello convinto. Pensa te se doveva lavorare per il bene dell’umanità presente e futura e non veniva neanche ringraziato. Dove andremo a finire, borbottò sconsolato.

_ Che cosa ci sarà mai di tanto importante da distogliermi dalla visione del programma animato più educativo e maturo sulla faccia della Terra ovvero “I Simpson”?_ fece disinteressato alzando gli occhi al cielo. Certo, era combattuto fra scegliere “I Simpson”, “I Griffin” o “Spongebob”, da precisare che era un ragazzo molto maturo per la sua età, ma al momento la sua unica preoccupazione era il suo migliore amico J. Spense la piccola TV che lampeggiava mostrando l’eterno bambino Bart Simpson che roteava sul suo skate verde dopo aver scritto una fila interminabile di frasi uguali sulla lavagna.

_ Vai sulla tua posta, pezzo di cretino. Sicuramente ce ne sarà una anche per te_ lo rimproverò con sufficienza il suo interlocutore leggermente spazientito dato che l’altro non gli prestava attenzione.

Certo che c’è, rifletté ridendo fra sé, l’ho mandata io!

_ L’idea del sito?_ chiese facendo finta di nulla mentre creava una pista per penne da corsa attraverso un quaderno ad anelli, una gomma ed una squadra. Ah, niente di meglio che un po’ di sano svago quotidiano, il dolce far niente, che sua madre soleva chiamare “fare il fannullone a tempo pieno”

_E’ geniale, vero? Quel PFHack entra di diritto nel mio santuario delle divinità insieme a Chuck Norris e … me stesso_  parlò la voce eccitata all’altro capo del telefono.

Lusingato, Pierfrancesco era quasi sul punto di rivelare tutto al suo migliore amico nonché compagno di banco, ma all’ultimo si fermò. Non era affatto il caso di coinvolgerlo nel caso qualcuno con la bocca troppo larga scoprisse chi aveva dato vita al sito e rivelasse ogni cosa alla preside Nealli. Se però gli fosse servito un aiuto era certo che avrebbe potuto contare su di lui e, soprattutto, che non sarebbe stato troppo incazzato anche se non gli aveva spifferato che era lui l’autore.

_ Diventi ogni giorno che passa più modesto, eh Johnny?_

_ Puoi dirlo forte Piero!_

Lui si passò una mano fra i capelli neri accorgendosi solo in quel momento di quanta stanchezza gli avesse procurato quel lavoro di cui andava tanto fiero. Salutò Giovanni con uno sbadiglio e pochi secondi dopo crollò sulla scrivania con solo la felpa a fargli da cuscino e con l’insistente bisogno di qualcuno che lo aiutasse a sviluppare la sua geniale idea.

_ No che non ti aiuto, cugino!_ il “No” categorico era l’unica cosa che non si sarebbe mai aspettato, ma con la sua dialettica e un po’ di retorica sapeva che non ci avrebbe impiegato molto a far capitolare Alice.

_ Ti prego, te l’ho mai detto che sei la mia cugina preferita?_ Le lusinghe funzionano sempre con le ragazze.

_ Sai, sono l’unica! _ ribatté lei inviperita facendogli ricordare solo al momento di quanto sembrasse poco valida la sua argomentazione, anche se sarebbe stato meglio usare la parola inesistente.

_ Che c’entra? Anche se ce ne fossero state altre tu saresti sempre rimasta la più intelligente, sveglia, attiva e anche … e anche … adesso non mi viene in mente niente, ma sono certo che tu abbia anche altre qualità _

_ Dolce, simpatica, carina … _

_ Ecco adesso non esageriamo _ scosse una mano per l’aria quasi volesse scacciare un moscerino, riflettendo sul fatto che un ragazzo di enorme intelletto e personalità quale era lui non avrebbe mai dovuto mettersi a pregare qualcuno perché lo aiutasse: le persone avrebbero dovuto strisciare ai suoi piedi per essere prese in considerazione.

_ Che cosa vorresti dire con ciò brutto chitarrista sviolinatore da quattro soldi? _

_ Che mi serve il tuo aiuto per un fattaccio non tanto illegale, ma neanche tanto giusto. Ci stai?_ ecco, sicuramente di questo passo la sua cuginetta sarebbe capitolata: spionaggio, illegalità, azioni criminali ed un pizzico di pettegolezzo serviva a renderle la vita più vivace e lui glielo stava servendo su un piatto d’argento. Infatti …

_ Me lo chiedi? Se c’è qualcosa che mi riesce bene è questo! Che posso fare?_ C.V.D ovvero Come Volevasi Dimostrare. Conosceva troppo bene Alice, stava diventando alquanto prevedibile.

_ Recluta qualcuno_ asserì quindi disinvolto.

_ Non lo puoi fare tu? Ci sono moltissimi dei tuoi amici che ti darebbero volentieri una mano_ diciamo che il reclutamento non era proprio quello che si sarebbe aspettata. E poi reclutamento per cosa? Piero non gliela raccontava giusta. Era necessario indagare sulla faccenda. Mosse i capelli biondo scuro ravvivandoseli con aria annoiata. O le si diceva tutto o lei non aveva a che fare con nulla: questo era il patto.

_ Non voglio loro. A questo progetto devono partecipare al massimo quattro persone compresi te e me, poi gli altri apporteranno il loro contributo come più gli aggrada. E’ il sito alternativo, cara mia _ proferì criptico.

_ Solo quattro? Spero che tu stia scherzando, Piero. E’ un lavoro enorme e sai che cosa non fa la sottoscritta? Indovina … inizia con “L” e finisce con “avorare”_ Alice era sempre la solita sfaticata: pigra al massimo, se la sua migliore amica non l’avesse convinta a praticare uno sport avrebbe passato la maggior parte del suo tempo libero ad allenarsi in vista di un prossimo campionato mondiale del telecomando, proclamando all’universo di come lei vivesse a basso consumo energetico tanto che la fatica che le costava alzarsi la rendeva sempre più deperita.

_ Dai, ti sto proponendo un’opportunità per sfuggire alla tua noia. Prima di tutto avrai la cura di minimo due rubriche_ convincerla con le responsabilità forse non era la tattica giusta.

_ Doppio lavoro_ sbuffò di rimando.

_ Rubrica di problemi d’amore e rubrica di stile e non dirmi che tutto ciò non è invitante_ Pierfrancesco Contini conosceva bene i suoi “polli” e per una romantica sognatrice come sua cugina nulla era toccasana migliore che consigliare gli altri.

_ E di che cosa dovrei parlare?_ evidentemente aveva accettato.

_ Chessò, inventa … Per esempio argomenti del tipo “le donne hanno il cosiddetto momento "a-ha!": quello in cui capiscono che semplicemente tutto il resto conta meno” e banalità del genere. Rendi però tutto ciò appetibile ed accessibile, ma soprattutto fai da PR: pubblicizza il sito mostrandolo come una fonte di consigli che non riguardino e non si avvicinino neanche lontanamente ai soliti giornaletti di Gossip e che possa migliorare concretamente le situazioni sentimentali degli afflitti e delle afflitte _ espose la sua teoria candidamente osservando la sua pazza parente guardare un punto indistinto nel cielo per svariati minuti, ipotizzando i pro ed i contro per poter rivolgere tutto a suo vantaggio.

La mente macchinatrice di Alice Crenzi faceva molto spesso paura a suo amico hacker. Era leggenda ormai nella sua classe che se si guardasse attentamente il suo viso si sarebbero potute scorgere le rotelline scattare sotto le sue tempie. Non era un genio a scuola, ma se si impegnava giusto un po’ il suo lato cattivo surclassava la parte da angioletto e ad allora era meglio mettersi al riparo.

_ Ci sto _ affermo dopo un po’ di tempo (tanto che il moro aveva creduto fosse caduta in trance o avesse avvistato un UFO e si era messo a fissare anche lui le nuvole in attesa di un segnale alieno) _ Fammi fare una telefonata. Una sola. Poi possiamo iniziare …_

Quello annuì di rimando. Supponeva che la biondina tutto pepe che aveva di fronte avrebbe chiamato la sua migliore amica e così fu. Decisamente prevedibile. _ Anya?_ la sentì infatti pronunciare _ Abbiamo un problema _. Gesticolava concitatamente e la sua voce era decisamente sorpresa molto probabilmente perché aveva ricevuto risposta. Anya Ferranti aveva un rapporto abbastanza “complicato” con le tecnologie: il suo cellulare era stato ritrovato al comando di polizia una ventina di volte perché smarrito e era caduto da altezze assurde molte volte di più senza mai rompersi (nonostante fosse dell’era paleolitica) eppure se si trattava di computer poteva rivelarsi un’ acerrima nemica per un tipo competitivo come Piero.

Chiuse la comunicazione, scoppiò a ridere e domandò al cugino _ Cominciamo?_

_ A fare cosa?_

_ Quello che facciamo tutte le sere: tentare di conquistare il mondo!_

 @@@@@@@@@

Angolo di Trap (L’ Inutile Autrice)

Ehi gente di EFP! Benvenuti nelle MdA … Perché questo nome? (Guarda che non te l’hanno chiesto!) Taci Neurone! Si chiama così perché … Beh, lo scoprirete più avanti (Ma scusa adesso non rispondi? Che autrice Cretina!) Mi scuso con la mia adorabile beta Ly Ay (L’unica alla quale lascia leggere i suoi obbrobri) per non avergli fatto leggere il capitolo per intero in anteprima e vi prego di correre a leggere la sua “I don’t dance” (Lei si che ha talento soprattutto per le storie comiche) Spero solo che questo capitolo (Se mai qualcuno ci arriverà fino alla fine del capitolo) vi sia piaciuto e che lasciate qualche recensioncina ina ina (Che più piccola non sia può!) sempre se qualcuno leggerà il capitolo (Se non si fosse capito questa autrice qui ha una stima molto bassa : diciamo che è sottoterra … )!

 

 

   

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Calice