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Autore: Assassin Panda    17/05/2010    6 recensioni
Una raccolta di vari pairing sulle regioni di Italia, seguito di Famiglia all'Italiana. Il ritorno della famiglia più sgangherata di Italia -dove ho già sentito questa frase?-, tra maltempo, vacanze, turisti tedeschi, China Town, feste e campionati. Perchè anche una riunione di famiglia può essere una catastrofe nazionale. -alcuni capitoli di questa raccolta partecipano all'One Hundred Prompt Project-
5. Febbre dei Mondiali
Augusto palleggiava da un paio di minuti col pallone che Giuseppe gli aveva regalato per il suo compleanno all'inizio di giugno. Era una palla di cuoio spesso, coi colori e le firme del Fifa Word Cup Sudafricano sgargianti sul bianco che ormai si stava dipingendo del verde dell'erba.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un piccolo tributo a Reggio Emilia, la mia città.

Ambientata prima, durante e dopo il 7 Gennaio 1797, il giorno di nascita del nostro Tricolore Italiano, nato proprio a Reggio Emilia e di cui la città del Tricolore si fa vanto.

La repubblica Cispadana qui è rappresentata da Emila -che rappresenta anche la metà Emiliana dell'Emilia Romagna per chi non avesse ancora seguito la precedente fanfiction.

Per chi non conoscesse la storia, il 7 Gennaio 1797 le città membre della Repubblica Cispadana, creata da Napoleone per far fronte all'Austria, si riunirono a Reggio Emilia fondando la Repubblica che aveva come bandiera proprio l'attuale tricolore. In seguito però Napoleone decretò che la Romagna si unisse alla Repubblica Cispadana, mentre Modena, Reggio Emilia, Massa e Carrara avrebbero dovuto distaccarsi per unirsi alla Repubblica Transpadana. Solo il 9 Luglio dello stesso anno le due repubbliche si riunirono per fondare la Repubblica Cisaplina.

La fiction che di seguito leggerete rappresenta un po' il legame tra Emilia -o Repubblica Cispadana-, e Reggio Emilia durante il dominio Napoleonico, per poi distaccarsi quando Napoleone ordina l'unione della città alla Repubblica Transpadana.

Ho deciso di rappresentare Reggio Emilia come un ragazzino dai 11 ai 14 anni, perchè infondo allora -anche se Reggio ha origini romane-, era ancora una piccola città che è sempre stata sotto il controllo dei Ducati di Modena e degli Estensi e che quindi non ha mai avuto possibilità di crescere e di diventare un Microstato o un Ducato/Principato ecc... grande e forte, e quindi per me è rimasto un bambino :3

E il fatto che non abbia il cognome Vargas... beh io penso che le città non abbiano legami di parentela le città con le Regioni/Nazioni, ma è una mia piccola fissa per non far incestare Reggio e Emilia .emm


Spero di rendere bene questa fict, ma anche se non piacerà, pazienza: un piccolo tributo a Reggio Emilia lo dovevo pur fare scrivendo questa raccolta, prima o poi <3



-Titolo: Famiglia all'Italiana – The Story (o come direbbe Augusto, A storia de noi tutti!)
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Titolo del Capitolo: La Nostra Bandiera.
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Personaggi: Emilia Romagna (Emilia Vargas), Chibi!Reggio Emilia/Adult!Reggio Emilia (Nicolas Ferrari), Nord Italia (Feliciano Vargas), Francia (Francis Bonnefoy), Napoleone Bonaparte
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Genere: Drammatico, Storico, Sentimentale
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Rating: Verde
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Avvertimenti: Raccolta
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Conteggio parole:
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Note: 1. Ambientata dopo l'ascesa di Napoleone in Italia e la formazione della Repubblica Cispadana.

-Disclaimer: se c'è una cosa che odio sono proprio i disclaimer, ma visto che la gente qui è dura di comprendonio mi tocca prenderli.

Axis Powers Hetalia è un opera di Hidekaz Himaruya e sono suoi tutti i diritti.

Lo scritto, le situazioni e gli OC! Presenti in questa fanfiction sono di mia proprietà!

È vietato riprodurre la mia opera in altre sedi senza il mio consenso.




7 Gennaio 1797


Sorellona! Sorellona Emilia!” la chiamò a gran voce il piccolo Reggio correndo verso di lei agitando le manine nella sua direzione. Emilia era stanca, era stata in piedi tutta la notte a parlare con Francia di quanto fossero belli ideali come Uguaglianza, Libertà e Fratellanza, a firmare carte, a cedere territori, a stipulare alleanze, e in quel momento sapeva che se avesse preso in braccio Nicolas sarebbe crollata senza forze sul selciato della Via che portava il suo nome.


Gli sorrise vedendolo così allegro e pimpante, e gli accarezzò il capo scompigliandogli i ricci capelli castani, lasciandolo deluso: voleva che la sua sorellona lo prendesse in braccio e lo cullasse, visto che era lei la persona più simile ad una madre più che ad una sorella.

Era entusiasta, la piccola città, ignorando tutto ciò che la Repubblica Cispadana aveva sopportato durante la precedente notte, voleva che anche lei fosse felice come lui.



Che ci fai sveglio a quest'ora del mattino?” domandò inginocchiandosi per poter vedere meglio il ragazzino in viso, anche se le ossa le facevano male e le chiedevano pietà.

Ci sono i francesi ovunque, e ho sentito dire da Parma che ora siamo liberi! È vero?”

Emilia sorrise abbracciandolo “Sì, la Francia ci aiuterà a diventare una nuova Nazione libera ! Non ci saranno più oppressi e oppressori, il nostro popolo presto sarà di nuovo felice!”


Era felice Emilia, e con lei anche Reggio. Per anni erano rimasti sotto il dominio austriaco, per anni avevano visto la loro gente ridotta alla fame e alla disperazione, stravolta da guerre che non gli appartenevano e da tasse versate da un re che non parlava nemmeno la loro lingua. Con Feliciano nella casa di Austria le cose erano sempre peggiorate.


Ma ormai quell'epoca era finita. I francesi erano scesi per liberarli, con nuove ideologie di rivoluzione, come avevano cambiato la Francia quelle stesse idee avrebbero salvato il loro popolo; non ci sarebbero più state tasse, non più guerre.

E Nicolas era felice, perchè finalmente non avrebbe più visto Emilia soffrire sotto il giogo austriaco, era felice perchè finalmente la loro famiglia si sarebbe riunita e Emilia avrebbe finalmente potuto riabbracciare Romagna, per anni rinchiusa tra le mura della casa dello Stato della Chiesa.


Non vedo l'ora, Emilia! Sono così felice!” esclamò euforico, ed Emilia osservò gli occhi verdi, come l'erba della Pianura Padana, brillare di gioia. Nicolas prese fuori dallo zaino un brandello di stoffa colorata, grande quasi quanto lui, e la porse alla Repubblica appena rinata. “Cos'é?” domandò la donna prendendola tra le mani fissando i colori sgargianti anche se sporchi di terra; verde, bianca e rossa.


“Ti piace? L'ho fatta per te! Sarà la nostra bandiera! È bella vero?” domandò Reggio abbandonandosi ad una cristallina risata.

Emilia si strinse quella sgualcita bandiera al cuore, ridendo con lui mentre le lacrime le pungevano gli angoli degli occhi. Priva di forze, rincuorata dalla bontà della sua piccola città, si sedette lungo la strada abbracciandolo con forza. “E' un regalo meraviglioso Nicolas!” esclamò baciandolo sulle guance paffute in quel momento di un vivace colore rossastro.

D'ora in poi saremo sempre insieme, vero Emilia?” chiese Reggio ingenuamente, felice di vedere finalmente la sua sorellona di nuovo col sorriso sulle labbra.

Certo, Nicolas! Saremo sempre insieme, proprio come una vera famiglia!”




19 Maggio 1797


Emilia fissava Francia incredula, i suoi occhi color del prato spalancati dallo stupore, mentre con una mano reggeva un asta su cui sventolava al vento la bandiera tricolore donatale da Reggio.

P... può ripetere, prego?” si rivolse alla Nazione nel modo più formale possibile, ma il tono della sua voce tradì la sua paura che in quel momento le faceva tremare le gambe.

Sono desolato, ma chére. Ma Napoleone ha espressamente ordinato che Reggio Emilia e Modena vengano annessa alla Repubblica Transpadana”

Pensava ancora che stesse scherzando. Come poteva quel despota separarlo dal suo fratellino dopo tutto quello che avevano fatto per riunirsi, dopo tutto quel tempo trascorso lontano da lui. Era quello il prezzo da pagare per vedere Romagna? Separarsi da una persona amata per ritrovarne un altra?

Abbandonò la bandiera a terra, accasciandosi disperata al suo fianco, lasciando che le lacrime scorressero impetuose sul suo viso. Non le importava che Francia, o quel falso ipocrita di Napoleone seduto poco lontano, la vedessero in quello stato pietoso. Separarsi da Nicolas, soprattutto dopo la promessa che avevano fatto sulla loro bandiera, era un colpo al cuore troppo grande da sopportare.


Francis le carezzò lievemente la testa bionda cercando di rincuorarla: non sopportava vedere una ragazza piegata in due dal dolore.

Vedrai, Émilie, riabbraccerai tuo fratello molto presto, un giorno tutta l'Italia tornerà unita, vedrai, devi solo aspettare che Napoleone mantenga le sue promesse, e sono sicuro che lo farà”

Con che coraggio... gli dirò che dovrà ancora separarsi da me?” esclamò tra i singhiozzi asciugandosi le lacrime con la manica della fine maglia di seta ormai sgualcita.

Francia non sapeva come fare per consolarla, non poteva illuderla con parole vuote e false. Prima venivano Napoleone e il suo popolo, poi l'Italia poteva aspettare e soffrire per un po'.

Reggio Emilia, appena notò i due appartati in un angolo dell'accampamento francese, saltellò felicemente incontro ad i due, per poi rabbuiarsi vedendo la sorella in lacrime.
“Emilia! Che succede?” si avvicinò preoccupato alla Regione; Francis si scostò per permettere alla Repubblica Cispadana di abbracciare la piccola città. Mentre gli soffiava all'orecchio che gli voleva bene, un mondo di bene, Napoleone incuriosito, da quella scenetta pietosa che si presentava ai suoi occhi, si avvicinò al gruppetto riconoscendo le due figure, oltre quella di Francia, di Reggio Emilia e della Repubblica Cispadana. Si chiese ancora, esprimendo il suo disappunto nella sua lingua a Francis, cosa ci facesse ancora il ragazzino con la Repubblica, perchè non fosse già tra i membri della Repubblica Transpadana come aveva ordinato.


Émilie, dobbiamo andare” sospirò Francia. Nicolas guardò il biondo straniero con un velo di malinconia nello sguardo verde speranza, speranza che però stava venendo a mancare. “Ci dobbiamo separare di nuovo, vero sorellona?” pigolò mestamente, mentre Emilia gli prendeva le mani cercando di infondergli coraggio.

Sì, Nicolas! Ma ci rivedremo presto vedrai! E stavolta saremo veramente liberi!”

Ma Reggio non ci credeva. Quante volte aveva sentito quelle parole, quella promessa che non era mai stata mantenuta?

Non pianse, offeso, non disse nulla, si limitò a seguire Francis senza opporre resistenza, lasciando Emilia sola a piangere. Stavolta era lui a farle una muta promessa. Promise a lei e a ste stesso che non l'avrebbe più vista piangere se non di gioia, e che la prossima volta che si sarebbero rivisti sarebbero stati liberi membri di un Italia unita.




14 Marzo 1861


Emilia fissava dall'alto di una lieve collina, Reggio Emilia in festa per l'Unità di Italia, tanto desiderata, tanto amata e finalmente raggiunta; per festeggiare si ballava, si cantava, si beveva, si mangiava, erano tutti felici di aver finalmente ottenuto ciò che per anni avevano combattuto, e per fortuna tutto non era stato vano.

Davanti ai suoi occhi Emilia vedeva un popolo libero. Ma non vedeva più una piccola città oppressa, davanti ai suoi occhi non c'era più un bambino dagli enormi occhi color della Pianura Padana, e il sorriso innocente. Davanti a lei c'era un uomo che nascondeva i suoi occhi dietro due lenti e gridava per la vittoria e per la libertà del suo popolo, che non la chiamava più sorellona, perchè non aveva più bisogno di lei per crescere.


Ancora in mano reggeva la bandiera che un secolo prima quel bambino le aveva regalato, ricordo eterno della promessa che si erano fatti e che non era mai riuscita a mantenere fino ad allora.

Era bella, la loro bandiera, era splendente e dai colori sgargianti. Avrebbe voluto che tutte le genti la sventolassero sorridendo, in nome della libertà e dell'Italia Unita.


Sorellona Emilia!” la chiamò un altro bambino a cui voleva bene, che però non sarebbe mai cresciuto.

Ciao Feli! Che ci fai qui, non sei con Lovino a festeggiare?”

Ci sono stato, adesso voglio festeggiare anche insieme a voi, alla mia gente!” le sorrise sedendosi accanto a lei, senza accorgersi che sotto di lui c'era la bandiera di Emilia e Reggio. “Veh, Feliciano! Ti sei seduto sulla mia bandiera”

L'Italia, confuso, si alzò e notò per la prima volta quel pezzo di stoffa che era sempre rimasto accanto alla sorella.

Fissò rapito i colori, così belli, e se ne innamorò. Non seppe dire perchè, ma quella bandiera gli piaceva, e se era la bandiera della sua sorellona gli piaceva ancora di più.

Bella vero? Me l'ha regalata Reggio Emilia”

Emilia, è bellissima” esclamò estasiato prendendola tra le mani “Voglio che tutti la portino! Voglio che tutti la sventolino! Questa è la nostra bandiera d'adesso in poi, la bandiera d'Italia!” in preda all'euforia prese l'asta e cominciò ad agitarla, facendo danzare la bandiera al vento. Emilia guardò Veneziano sventolare la bandiera commossa e felice, le sembrava quasi di morire.


Poco più in là, sotto di loro per le vie di Reggio, Nicolas guardava la sua piccola creazione venire agitata dall'Italia, e si sentì orgoglioso. E mentre la sua gente gridava estasiata cantando inni alla nuova Nazione, guardando la sua amata Emilia piangere dalla felicità realizzando tutti i suoi desideri di bambino, mandandole un bacio volante con la mano lasciò che, finalmente, un ultima lacrima di contentezza solcasse la sua guancia.


Erano finalmente liberi.

La posta del Quore -il panda risponde-


orbene, grazie a tutte per essere giunti fin qui, grazie mille a tutti per aver recensito il primo capitolo, mi avete veramente commossa e spero che anche questa fict vi possa essere piaciuta.


Reiko94: Grazie Nee-Chan <3 mi piacerebbe scrivere dello yaoi su di loro, ma sarebbe incesto ç__ç magari posterò qualcosina sul journal *A*


Moniko chan: Grazie mille della recensione e mi fa piacere che Lombardia sia piaciuto soprattutto ad una lombarda! Beh, per ora almeno qui da me sembra che il bel tempo regga, speriamo bene!


Kurohime: Non pensavo aspettassi questa raccolta con ansia, mi fa comunque piacere. Le coppie che decido non sono mai prevedibili, le scelgo sul momento purtroppo è tutta un incognita, comunque grazie mille e alla prossima!


Dragon Girl31: Felice di trovarti anche qui <3 Non voglio essere la causa della tua morte per tachicardia però X°D comunque non sarà l'ultima Lombardia/Piemonte che scriverò, ahinoi, magari anche yaoista ma non la posterò su EFP, perchè é incesto. E Loris ha preso dal ramo pucchoso della famiglia Vargas! Ma vabbé spero che ti piaccia anche questo capitolo, anche se mi sono fatta un regalo! Alla prossima


Clod88: Grazie per la recensione! Sai l'altro giorno ho trovato una fanart sulle regioni italiane, c'ero rimasta malissimo, perchè anche io ormai non riesco a vederli diversamente! Comunque ancora grazie ancora, e fa lo stesso se non la metti tra le preferite, l'importante è sapere che ti piace!




  
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