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Autore: Yumi_Slyfox483    19/05/2010    1 recensioni
Tom Kaulitz, il playboy dei Tokio Hotel che sogna solo avventure di una notte si troverà a dover affrontare una relazione stabile e duratura con una ragazza. Ce la farà a reggere il più a lungo possibile?
"Ok, Tom Kaulitz!!!" Bill si alzò dal divano e si mise di fronte a lui in tutta la sua altezza.
"Bill siediti.." esclamò il gemello ridendo.
"No, tu ora mi ascolti! Facciamo una scommessa! Scommetto tutto quello che vuoi che la prossima ragazza che ti porterai a letto, la suddetta Jennifer, non durerà neppure due giorni!"
Tom lo guardò negli occhi e si alzò dal divano mettendosi faccia a faccia con il suo gemello.
"Fai sul serio!" constatò guardandolo negli occhi "Ok, ci sto!" sentenziò infine [...]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Liebe Katrine xD'
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Capitolo 4

Andrea fu svegliata dai caldi raggi del sole che quella giornata di maggio aveva delicatamente posato sul suo viso.
La ragazza si strofinò gli occhi e trovò Tom Kaulitz che si stava vestendo al bordo del letto.
"Buongiorno." esclamò assonnata.
Tom si voltò sorpreso di vederla sveglia.
"Scusa, devono averti svegliata i raggi del sole. Mi sono dimenticato di chiudere la finestra ieri sera..."
"Non importa, stai tranquillo!" rispose la ragazza mettendosi a sedere. "Sei così freddo con tutte le ragazze che ti porti a letto?"
Tom si alzò dal letto sistemandosi i pantaloni e la lunga maglietta.
"A dire la verità non sono abituato a parlare con una ragazza. Quindi non so come comportarmi!"
"Se fossi stata la tua ragazza ti avrei guardato male..."
"In un certo lo sei.." Tom sorrise divertito.
"Sì, ma per finta. Devo insegnarti un po' di cose." Andrea prese una maglietta di Tom abbandonata accanto al letto e se la infilò in fretta. Cominciava a sentire freddo nonostante il sole fosse caldo.
"Scusa, dici di non volere un rapporto serio, però vuoi insegnarmi come si vive. Non riesco ancora a capire dove vuoi arrivare.." pronunciò Tom.
"Però ti piaccio!" rispose Andrea sorridendo.
"Sì, devo ammettere che non sei niente male, A letto sei una bomba!"
"Ovvio che lo sono!" scherzò la ragazza alzandosi dal letto e infilandosi i pantaloni.
"Allora, maestra, visto che mi devi insegnare come essere un bravo ragazzo, come dovrei comportarmi ora?"
"Dovresti portarmi la colazione a letto e baciarmi dolcemente!"
"Lo terrò a mente! Però porterò te dalla colazione per questa volta!"
Andrea scoppiò a ridere divertita. "Vuoi farmi conoscere ai tuoi amici?" esclamò stupita.
"E' più di una settimana che tra virgolette stiamo insieme, e mio fratello vuole conoscerti!" rispose Tom sorridendo.
"Bene. Questo mi aiuterà a inquadrare il carattere di tuo fratello e crearmi una strategia..."
"Ti prego non parlare di strategie quando parli di mio fratello, ok?" Tom sembrò un po' scontroso.
"Dai, non te la prendere. Ti senti in colpa per quello che stiamo facendo?"
Il moro inciampò tra i suoi stessi pantaloni e per poco non finì con la faccia sul pavimento.
"Io? Figurati! E' solo che non è leale!" ripensò alle parole che Bill aveva pronunciato nel sonno la sera prima. Si era chiesto, prima di addormentarsi, a cosa Bill si stesse riferendo e forse la risposta era proprio il fatto che lui avesse trovato una "ragazza" che potesse in qualche allontanarli l'uno dall'altro.
"Certo che non lo è!" commentò Andrea "Ma tu vuoi mantenere la tua promessa e io voglio cercare di farti aprire gli occhi. Vedrai che alla fine di tutto questo mi ringrazierai."
Tom le sorrise e si sedette sul letto. Decise di cambiare argomento. Quel discorso lo turbava.
"Senti, ora che andremo di là devo darti alcune dritte su come comportarti.."
"Ok, spara, sono tutta orecchi!" Andrea si sedette sul letto incrociando le gambe.
"Prima di tutto ti sembrerà di essere in famiglia. Verrai accolta da una calorosa atmosfera." Tom si ricordò del caloroso benvenuto che avevano dato a Katrine quando Georg aveva deciso di presentarla alla "famiglia". Il primo ad abbracciarla e baciarla era stato Bill e non appena avevano cominciato a parlarle avevano capito che era la ragazza perfetta per Georg.
"Georg e Gustav saranno gentili con te e ti faranno molte domande sul tuo lavoro. Non lo danno a vedere, ma mi vogliono molto bene!"Tom pronunciò quelle parole con un pizzico di vanità nel tono di voce.
"Sei modesto..." commentò Andrea "Potrò dire la mia vera professione?"
Tom non aveva la minima idea della sua vera professione, a malapena si ricordava come l'aveva conosciuta.
"Certo!" esclamò quasi meccanicamente,
"Ok.. Poi? Con Bill? Come devo comportarmi?"
"Lui sarà... molto, ma dico molto e sottolineo molto..."
"Sì, ho capito!" sbottò la ragazza spazientita.
"...irritante!" concluse Tom.
"Dai, non sarà difficile conquistare la sua fiducia. Quella ragazza, Katrina, lei ci è riuscita!"
"Prima di tutto è Katrine. Secondo Georg non è il suo gemello e terzo lei è completamente diversa da te. Tu non conosci mio fratello! Ti avverto, ti riempirà di domande con il solo scopo di innervosirti e cercherà in tutti i modi di ingelosirti!"
"Scusa, ma perché fa così?" Andrea assunse un'espressione confusa.
"Bè. è capitato che alcune delle ragazze che frequentavo fossero gelose di lui, dicendo che non aveva il diritto di starmi così addosso."
"Ora si spiega tutto!" commentò Andrea chinando il capo perplessa.
"Bè, ma tu non devi cedere! Cerca di rispondergli a tono e fai finta di amarmi molto. Cederà!"
Ora la ragazza era un po' sorpresa. Poteva capire quell'attaccamento del gemello verso di lui, ma quello che le stava dicendo Tom era assurdo. Non poteva essere così esagerato.
"Credo di aver capito..." rispose comunque.
"Bene, allora possiamo andare.." Tom si alzò e aprì la porta dando la precedenza ad Andrea e chiudendosela poi alle spalle.
Si sentiva un po' nervoso, manco fosse veramente la sua ragazza, ma forse non era quello il motivo del suo turbamento.
Attraversarono il corridoio e il salotto e si diressero verso la cucina.
"Avete proprio una bella casa!" pronunciò la ragazza sorridendo. Le sarebbe piaciuto vivere in una cosa come quella.
Tom sorrise ripensando che sia l'arredamento che la disposizione delle stanze erano state scelte da Bill e Gustav, dopo un'estenuante dibattito tra i due, in cui ovviamente aveva vinto Bill.
"Di sopra abbiamo un altro piano con altre camere da letto e una stanza insonorizzata."
"Ah, ecco dove conducono le scale accanto alla stanza del tuo amico.."
"Ja, ci rifugiamo lì quando abbiamo ispirazione per nuovi pezzi."
Andrea sorrise. In fin dei conti le piaceva il lavoro che facevano quei quattro ragazzi.
Varcarono la soglia della cucina e trovarono tutti e tre i ragazzi già svegli.
Georg era indaffarato a preparare la colazione, mentre Gustav e Bill erano seduti al tavolo, aspettando che il bassista finisse.
Il biondino sembrava il più sveglio di tutti e aspettava sereno la tazza di latte. Bill, invece, sembrava più irrequieto e impaziente. Con una mano tamburellava le dita sul tavolo e le unghie appena fatte provocavano un rumore che fece innervosire subito Andrea, con l'altra si reggeva la testa quasi a fatica. Gli occhi erano ridotti a due fessure e i capelli davanti ricadevano ribelli sulla fronte, coprendo quasi le sopraciglia, mentre quelli dietro erano raccolti in una buffa e minuscola codina che lasciava scoperto il tatuaggio preferito del cantante.
Infatti il ragazzo, in quell'ultimo periodo, aveva deciso di accorciarsi i capelli e portarli alzati in una piccola cresta, lasciando finalmente visibile il tatuaggio troppo a lungo tenuto nascosto dai lunghi capelli corvini.
Tom sorrise nel vedere il tatuaggio del loro logo, che dimostrava il grande amore che il fratello provava per la band, ed esclamò entrando: "Buongiorno, ragazzi!"
Fu accolto da un buongiorno accogliente e non appena tutti videro Andrea si disegnarono in volto un'espressione curiosa.
Georg non avrebbe mai immaginato, dopo che lui era stato il primo a presentare la sua ragazza agli amici, che il secondo sarebbe stato Tom.
"Ciao!" pronunciò Andrea sorridendo, accompagnando il suo saluto con la mano.
"Ragazzi, lei è Andrea. Andrea... i ragazzi!" pronunciò Tom accompagnando la presentazione gesticolando con le braccia nervoso.
Il primo ad alzarsi fu Bill che allungò la mano, facendo un gran fracasso con la sedia, ed esclamò quasi urlando "Io sono il suo gemello!"
Andrea provò subito le parole pronunciate da Tom pochi istanti prima. Non c'era certo bisogno di dirlo. Non aveva mai visto Bill Kaulitz, ma sapeva esattamente chi fosse tra i tre ragazzi che aveva di fronte e di certo non grazie alla sua presentazione.
Il suo viso era praticamente identico a quello di Tom e se non fosse stato per i capelli corti e la magrezza del suo corpo, non avrebbe saputo riconoscerli. Trovò quasi difficile pensare come due persone perfettamente identiche nel fisico, avessero un carattere totalmente opposto.
"Siete identici!" commentò la ragazza per un momento stupita.
Tom sorrise, mentre Andrea stringeva la mano al ragazzo.
Aveva le mani così morbide e vellutate e le dita affusolate terminavano con una French Manicure perfetta.
Mentre stringeva quella mano tra la sua, Andrea provò una sensazione di calore. Non avrebbe mai immaginato che un ragazzo potesse possedere mani del genere. Persino Tom non le aveva così lisce e morbide, e probabilmente perché suonava la chitarra da anni.
"Io sono Gustav!" si presentò il batterista "E lui è Georg!" Il bassista si voltò salutandola con un sorriso.
"Vieni, siedi qui!" esclamò Gustav, prendendogli una sedia.
La ragazza sorrise. Nessuno l'aveva mai trattata così bene.
Tom si sedette accanto alla ragazza, lasciando il posto accanto al gemello vuoto. Andrea si era seduta al posto di Katrine, mentre Tom a quello di Georg.
Bill chinò il capo, mentre Georg gli porgeva la tazza di cereali.
"Ti senti meglio oggi?" domandò Tom dopo un po' notando la tristezza sul volto del suo gemello.
"Come? Sì, sto meglio. Anche se ho un terribile mal di testa."
Tom non rispose, mentre Georg porse la colazione anche a lui chiedendo "Non pensavo ci fossi anche tu, Andrea. Vuoi che ti prepari qualcosa?"
"Mi accontenterò di un caffè, grazie!" rispose la ragazza.
Georg sorrise e lo preparò porgendoglielo dopo pochi minuti.
"Georg. dov'è Katrine?" pronunciò Tom poco dopo, notando l'insolito silenzio nella cucina.
"E' rimasta a casa, aveva da studiare in vista del prossimo esame. Conoscerai la mia ragazza in un'altra occasione." aveva concluso Georg sedendosi al tavolo accanto a Bill e iniziando anche lui, finalmente, a mangiare.
Andrea aveva sorriso.
"Allora, Andrea" cominciò Gustav dopo un po' "Quanti anni hai?"
Tom la guardò anch'esso incuriosito. Sapeva di quella ragazza almeno quanto quello che sapevano i suoi amici.
"Diciannove!" rispose la ragazza bevendo il suo caffè. Pensò che Georg era proprio un perfetto uomo di casa.
"Sei giovane!" commentò il biondino "quindi deduco che andrai ancora a scuola.."
"No, ho terminato l'anno scorso. Adesso lavoro." rispose poggiando la tazzina nel piattino.
"E che lavoro fai?" continuò Gustav.
"Sono una cubista!" rispose Andrea senza troppi giri di parole.
Bill e Tom, che stavano entrambi mangiando un cucchiaio di cereali, sputarono all'unisono il boccone appena ingerito rischiando di strozzarsi.
"Scusate..." esclamò Tom voltandosi verso gli amici, poi verso Andrea "Ma che diavolo??" le sussurrò.
"Non ricordi come mi hai rimorchiata?"
"Nein!"
"Non è un lavoro così brutto..." commentò Gustav che aveva notato la tensione dei ragazzi "Lo si fa per tirare avanti, no?"
Andrea lo guardò negli occhi stupita e con una certa ammirazione per quel ragazzo così gentile ed educato.
Era la prima volta che qualcuno diceva quelle parole riguardo il suo lavoro, e che non l'aveva guardata male o squadrata dall'alto in basso come se avesse detto di essere una prostituta.
"Grazie!" esclamò felice.
Bill, che era stato taciturno per tutto il tempo, forse a causa del suo mal di testa, bevve un sorso di spremuta per schiarirsi la gola e prese finalmente la parola: "Stai facendo sul serio con mio fratello??"
Per la seconda volta Tom Kaulitz rischiò di strozzarsi, questa volta bevendo anche lui la spremuta con il tentativo di riprendersi dallo shock precedente.
"BILL!" urlò quando si fu ripreso.
"Cosa c'è? Voglio solo sapere se è una cosa seria, o una delle tue solite avventure!"
"Certo che è una cosa seria." rispose tranquilla Andrea. Dalle parole di Tom aveva dedotto che avrebbe dovuto mettere subito le carte in tavola con il moretto, con calma e chiarezza.
"Ci frequentiamo da solo due settimane e mi rendo conto che è un po' prematuro parlare in questo modo, ma vogliamo provare a far andare avanti questo rapporto basato sulla stima e l'affetto reciproco. Giusto, Tom?" Andrea si voltò verso Tom con un'espressione entusiasta.
Aveva ragione pensò E' proprio brava a mentire... "Certo!" il chitarrista cercò di apparire il più vero possibile.
Bill rimase zitto e continuò a mangiare visibilmente colpito dalle parole della ragazza.
Tra i cinque calò il silenzio, interrotto ogni tanto dal rumore dei cucchiai.
"Dai" continuò Gustav dopo un po'. Lui odiava il silenzio "raccontaci di te se non sono troppo indiscreto.."
La ragazza aveva acconsentito volentieri e aveva iniziato a parlare un po' di sé, essendo completamente sé stessa. Aveva pensato che avesse dovuto fingere con gli amici di Tom, soprattutto con Bill, ma invece si sentiva stranamente in famiglia, proprio come Tom le aveva preannunciato.
Non appena ebbero finito di mangiare, Andrea e Tom programmarono di uscire e il chitarrista fece attendere la ragazza per andare a cambiarsi. Lei non ne aveva bisogno, la maglietta di Tom le stava da Dio.
Gustav si era alzato per andare in bagno e Georg aveva cominciato a sparecchiare la tavola.
Bill era l'unico che era rimasto ancora seduto, giocherellando con il cucchiaio nella tazza ormai vuota.
Andrea lo fissò scrutandolo da cima a fondo.
Era molto magro, ma quella mattina aveva mangiato molto, i suoi lineamenti erano molto simili a quelli di una ragazza, stessa particolarità che aveva riscontrato anche in Tom, ma in lui erano molto più evidenti.
"Spero che quello che tu hai detto prima sia vero..." aveva esclamato d'improvviso il cantante alzandosi.
Andrea lo guardò confusa.
"Non voglio che Tom soffra..." continuò poi, porgendole un triste sorriso e uscendo dalla stanza.
Quell'espressione preoccupata del moro colpì Andrea che aveva ormai inquadrato perfettamente il carattere di Bill.
... e ora non sapeva proprio cosa fare...

"Non so come agire!" Andrea camminava a testa china mentre stringeva la mano di Tom. Il chitarrista era un po' preoccupato da quell'atteggiamento e pensò che probabilmente era stato prematuro presentarla ai suoi amici.
"Che ti prende? Sembravi così decisa stamattina!" pronunciò cercando di trovare ciò che non andava.
"Già, ma tuo fratello ha scombussolato i miei piani."
"Sapevo che dopo averlo incontrato avresti cambiato idea..." Tom si portò una mano in volto.
"Ehi, io non mollo, chiaro? Ho solo detto che ha scombussolato i miei piani, ma questo gioco reggerà e io raggiungerò il mio obbiettivo!" Andrea era risoluta mentre Tom la guardava un po' sconvolto.
In che razza di guaio si era cacciato??
"Qual è il problema con Bill?" domandò dopo un po'.
"Quando te ne sei andato, stamattina, mi ha chiesto di non farti soffrire. Era così preoccupato per te! Ora sarà più difficile attuare quello che avevo in mente. Lui ti vuole molto bene." constatò la ragazza voltandosi verso di lui.
Tom non rispose chinando il capo. "Cosa vuoi fare?" non sapeva neanche lui quale risposta volesse sentire.
"Prima di tutto..." Andrea fu interrotta dalla suoneria del cellulare di Tom.
Il chitarrista afferrò l'oggetto dalle enormi tasche dei suoi pantaloni e guardò il display.
"E' mio fratello!" pronunciò perplesso.
"Rispondi!" gli ordinò Andrea.
Il moro si voltò verso di lei confuso. "Ma se l'altra volta..."
"Oh, andiamo, Tom. Se tuo fratello ha bisogno di qualcosa e tu non rispondi ci rimarrà male e io mi sentirei in colpa... e poi le cose sono un tantino cambiate dall'altra volta."
Il moro sorrise ripensando che l'incontro con Bill aveva radicalmente cambiato la ragazza.
"Bill, che c'è?" pronunciò portandosi il cellulare all'orecchio.
"Ha chiamato David." cominciò il moro dall'altra parte. Aveva nel tono di voce un po' di inquietudine.
"Cosa voleva?"
"Vuole parlarmi del tuor promozionale che dobbiamo fare in Asia il prossimo mese. Ha detto che sono sorti problemi e forse verrà spostato.."
"Peccato! Ci tenevo a suonare lì. Bé allora quando avete parlato fatemi sapere cosa decidete."
"Sì, ma... Il fatto è che.." il moro rimase in silenzio per un po' e Tom cominciò seriamente a innervosirsi.
"Cosa c'è, Bill?" ripeté cercando di apparire tranquillo.
"Non volevo andare da solo. Non voglio disturbarti, però... Potresti venire con me?"
Tom percepì il tono imbarazzato nella sua voce e cercò di tranquillizzarlo.
"Non mi disturbi, Bill. Ma non posso venire con te. Perché non vuoi andare da solo? David non ti mangia, e inoltre tu sei il frontman del gruppo, ti sei sempre sbrigato tu di queste cose.."
Il gemello rimase in silenzio per qualche istante.
"Sì, ma ti sei sempre lamentato che prendo decisioni sbagliate. E poi se ti arrabbi con me?"
"Bill, qualsiasi cosa tu decida va bene anche per me. Non mi arrabbierò, te lo prometto!"
"Ma Tomi... Per favore! Non voglio proprio andare da solo.."
Tom cominciava ad irrigidirsi e innervosirsi sempre di più.
"Chiedilo a Georg e Gustav!"
"Non sono in casa! Sono usciti subito dopo di te.."
E' di nuovo a casa da solo pensò Tom. Si chiese per quale motivo ogni volta che Bill restava da solo chiamava sempre lui per qualunque cosa.
"ok, arrivo subito!" il chitarrista chiuse la comunicazione e guardò Andrea.
"E' da solo..." si scusò.
"E' proprio questo che intendevo ieri sera al pub." esclamò Andrea sorridendo. Quella situazione, ora che sapeva tutto, non le pesava più come prima.
"Come scusa? Non capisco.."
"Appena tuo fratello si dimostra debole e indifeso, tu molli tutto e corri da lui."
Tom si sedette su una panchina lì vicino e Andrea lo imitò.
"Non sai cosa vuol dire avere un gemello!" proruppe agitato.
"Sì, è vero! Ma non credi che dovresti spronarlo a fare le cose da solo?"
"Non è stato sempre così. Se ci avresti conosciuto qualche tempo fa non sarebbe stato così. Mio fratello faceva metà delle cose che fa ora senza l'aiuto di nessuno. Ma in questi anni sono successe talmente tante cose che non so perché ha cominciato a non uscire da solo, a lavorare con gli altri e non decidere più nulla senza aiuto. E' cambiato tutto!" chinò il capo giocherellando con le dita, apparentemente nervoso.
"Allora è questo che ti frena. Sei così abituato ad aiutarlo che non riesci più a fare le cose che facevi prima."
"Sarà così, ma questo non significa che mi faccio comandare a bacchetta da lui."
"Bè adesso cosa ti ha chiesto?" gli domandò Andrea sedendogli accanto. Le dita di Tom che giocherellavano da sole la innervosivano, così, timidamente, le afferrò alle sue.
Non era mai stata così dolce e premurosa in tutta la sua vita.
"Di tornare a casa e accompagnarlo da David, il nostro manager, per parlare con lui del prossimo tour in Asia."
"Wow! In Asia!" commentò Andrea entusiasta. Tom sorrise.
"Ha inventato la scusa che io mi arrabbierei con lui se decidesse qualcosa di sbagliato."
"E tu gli hai detto di sì! Mi lasci qui e vai da lui esattamente come l'ultima volta, due settimane fa.."
Tom tornò con la mente a quel giorno. Anche quella volta aveva liquidato Andrea per correre da Bill che era in difficoltà.
"Anni fa gli avrei detto di no. Ma ora è diverso!" rispose.
"Lo so, ma è per questo che non riesci a mantenere un rapporto duraturo, no? Non credo che tu non lo voglia. Penso invece che a causa di Bill e delle sue esigenze, le ragazze non abbiamo accettato che tu sia più legato a lui che a loro. Per questo scappi alla prima occasione e sei così freddo con loro."
Tom rialzò il capo sorpreso "Colpa di Bill? Ma che dici?" sembrava che si stesse agitando troppo.
"Scusa, non voglio che tu fraintenda, però pensaci. Dovresti essere da lui ora, no? Se io fossi la tua ragazza mi arrabbierei.."
"Tu non sei la mia ragazza, chiaro?" Tom staccò la sua mano tra quella della ragazza e si alzò furioso.
"Tom! Non volevo.." Andrea cercò in qualche modo di tranquillizzarlo.
"Senti, questo giochino è fastidioso! Non so come tu abbia fatto a convincermi, ma non funziona. Se non riesco ad avere una relazione è colpa mia non di mio fratello e se tu pensi di poter sputare merda su di lui senza conoscerlo allora ti sbagli di grosso. Ora devo andare, mio fratello mi aspetta.."
Detto questo il ragazzo cominciò a camminare svelto sperando che la ragazza non decidesse di seguirlo.
"Tom!" Andrea cercò inutilmente di farlo ragionare.
"No, Ok? Ti chiamo stasera.. Ciao!"
Il chitarrista si allontanò dalla ragazza e si diresse verso casa.
"Pensaci per favore!" urlò lei per farsi sentire, ma soprattutto per farsi ascoltare.
Non aveva pensato a quella reazione da parte di Tom, ma sperò che fosse abbastanza intelligente da pensare e capire quello che voleva dirgli a mente fredda.
Si ritrovò improvvisamente a non veder l'ora di quella sera.
Aspettava, per la prima volta in tutta la sua vita, la chiamata di un ragazzo...
...Sperando che chiamasse.

   
 
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