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Autore: zakurochan    30/08/2005    5 recensioni
Una nuova ragazza arriverà allo Shoyoku. Misteriosa e piena di problemi. Tra amori indecisi, partite all'ultimo sangue, allenementi estenuanti. Riuscirà a diventare se stessa e a realizzarsi?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anata dake mitsumeteru

Anata dake mitsumeteru

(Guardo solo te)

Cap.3: Il litigio part.1

 

Il dolce calore del sole illuminava una stanza dalla grande vetrata. Una ragazza con dei pantaloncini neri attillati e una maglietta bianca con scritto “I am cool!” sempre attillata, All star alla caviglia con una fantasia in bianco e nero, i lungi capelli corvini che riflettevano i raggi del sole formando varie tonalità di questo, erano tirati indietro da una fascia nera. Era distesa sul letto, aveva gli occhi chiusi da cui uscivano candide e calde lacrime. Di sottofondo le tristi note di una canzone Italiana che, visto le sue origini, comprendeva benissimo.

“Mai più noi due” diceva, parlava di un amore perduto. Anche lei aveva perso un amore  non quello ma, sempre un amore era, un amore senza pari: l’amore di una figlia nei confronti del padre a cui voleva bene e adorava. Un’altra calda lacrima le scese dall’iride arrivando fino alla bocca, nel frattempo si era seduta. Doveva andare a correre. Voleva vedere la città e, mentre lo faceva, si teneva pure in allenamento però, un contrattempo dettato dal cuore la stava facendo ritardare. Aveva deciso di accendere la radio per ascoltare un po’ di rock o metal cambiandosi tanto per darsi una carica ma, le radio là non ne trasmettevano tanto quel genere, non riusciva a trovare la stazione gusta così decise di mettere su un canale di musica italiana per ascoltare cosa andava e dopo un di canzoni abbastanza carine: eccola arrivare, quella canzone l’aveva distrutta. Forse non si additava tanto a lei ma certe frasi, a certe frasi non poteva proprio non fare caso. Descrivevano dei sentimenti che lei provava.

Non lo so se non smetterai mai di mancarmi…” “…Ma sono condannata a pensarti per sempre…” Lei ne era più che sicura. Sua madre non si rendeva conto di quello che diceva: dimenticarsi di suo padre? Lei ci aveva anche provato, aveva provato a fare come se niente fosse, aveva provato a passare l’album delle foto e dire: questo è mio padre è morto, resterà dentro il mio cuore e io continuerò a vivere felice alimentandomi dei suoi ricordi e insegnamenti. Ci aveva provato per davvero ma, era troppo difficile pronunciare quelle parole, era troppo difficile riuscire a scordarsi di lui, qualunque cosa vedesse le ricordava suo padre. Lui era sempre stato il suo punto di riferimento, era stata la sua guida era stato praticamente

DRINNNN!!!!!!

*Il campanello a quest’ora? Ma chi sarà?*
Si alzò faticosamente in piedi e scese lentamente le scale fino ad arrivare alla porta di ingresso.

-Chi è?

Chiese cauta.

-Guarda sono il lupo mannaro venuto a prenderti per fare colazione.

*Possibile che deve essere sempre così deficiente sto qua?*

Aprì la porta dicendo:

-Entra idiota.

E cominciò a salire di nuovo le scale per andare in camera sua.

Lui la guardò: come aveva osato chiamarlo idiota?

-COME OSI CHIAMAR….

Lei nel frattempo era corsa giù e con la mano gli aveva tappato la bocca.

E sussurrando disse:

-Ma sei deficiente? Cosa urli!?! Sono le 6.00 del mattino. Cretino! La gente dorme ancora a quest’ora!

Lo prese per il braccio e lo trascinò in camera sua.

Arrivati lo buttò sul divanetto e chiuse la porta dietro di lei.

-Tu sei proprio cretino! Stanno ancora dormendo tutti qua!

-Io non sono cretino!!!! Sei tu che offendi!!!!

-Se come no, io dico solo la pura verità.

-Vuoi insinuare che io sono idiota?!?

-No.

*Meglio non dire niente se no qui scoppia il finimondo. La terza guerra mondiale.*

-Vedi che sia meglio così.

-Ehhh.

Bisbigliò pianissimo.

-Cosa?

-Niente, non ti preoccupare non ho detto niente! Stavo parlando con me stessa!

-Sarà meglio.

E si sedette a gambe incrociate sul divanetto mentre la ragazza si sedette sul letto.

-Allora perché sei qui alle 6.00 del mattino?

-E tu perché sei sveglia alle 6.00 del mattino?

-Primo: non rigirare la domanda, Secondo: Non ti interessa il perché di quello che faccio.

-Allora neanche a te interessa il fatto di sapere perché io sono qui.

Disse lui con una faccia offesa.

-Invece mi interessa perché si da il caso che, io, qui ci abito.

-Sì ma, chi ti dice che io sia venuto qua per te?

Chiese in tono di sfida.

-Non mi frega se sei venuto qui per me o cosa. Dico solo che questa è anche casa mia e io devo sapere perché sei venuto qui a quest’ora visto che tutti stanno dormendo e io faccio parte, si potrebbe dire, di quest’enorme “Famiglia” e ho il “Diritto” di sapere il perché della tua visita visto che io sono l’unica sveglia.

Disse tutto d’un fiato: Non lo reggeva! Non riusciva proprio a reggerlo anche se, quando voleva, sapeva consolare la gente e doveva proprio ammetterlo: grazie a lui non si ricordava le sue disgrazie e riusciva a sentirsi serena. Forse era per colpa della sua ingenuità, del suo sangue “caldo” o di qualcos’altro ma lei si sentiva bene.

Sorrise.

-Scusa, io non te lo dico comunque poi, perché stai sorridendo?

-Niente.

Disse lei facendo un super sorriso.

-No dimmelo!

-Ti ho detto che non è niente!

-La gente non si mette a sorridere per niente.

-Io sì, qualche problema?

-Sì, che voglio sapere il perché.

-E io non te lo dico. Se lo vuoi sapere mi devi prendere.

E iniziò a correre ridendo.

-Ma guarda te!!!! Se ti prendo dopo aver saputo perché sei sveglia e perché stai ridendo ti strangolo per bene!

Disse lui cominciando a correre all’inseguimento della ragazza che, oltre ad essere veloce era pure abile come un gatto. La stava per acchiappare: lui era davanti a lei dall’altra parte del letto, uno di fronte all’altra.

-Prendimi se ci riesci. Io di qui non mi muovo.

-Ti prenderò e come!

Disse lui. Corse verso l’altra parte del letto, la ragazza si buttò sopra questo per scappare ma, il ragazzo aveva fatto una finta. Ritornò alla postazione di prima e saltò anche lui sopra il letto e afferrò saldamente la ragazza: una mano le teneva stretto il polso in alto, una le circondava la vita. Con una gamba le teneva ferme le altre due.

-Visto ti ho presa!

Disse lui con un sorriso stampato in faccia.

Lei non riusciva a parlare. Si poteva dire che la posizione in cui erano era parecchio “imbarazzante”. Era diventata tutta rossa(nel suo caso rosa visto che la sua pelle è del colore della luna, molto bianca.). Si poteva dire praticamente che lui era sopra di lei.

-Ehi che hai? Non trovi più la lingua?

Le chiese lui tranquillissimo. Di sicuro non si era ancora accorto della posizione in ci erano, scemo com’era. Pensò.

-Han,hanam,mi,mic,chi sei, sei prat,tic,camente so,sopra di, di me e…

Lui la guardò e poi si guardò lui: solo allora si rese conto come erano messi la mollo di scatto e diventando tutto rosso disse:

-Oh, scusami…

Abbassò lo sguardo: era veramente dispiaciuto.

-…io non volevo.

Continuò. Lei lo guardò e con un sorriso rispose:

-Non è nulla, per cosa ti vai ha preoccupare!

Sdrammatizzava. Era proprio brava a fingere perché lei in realtà aveva avuto una paura cane. Non aveva mai avuto un ragazzo in vita sua, aveva sempre pensato al basket, non aveva mai avuto nessuna esperienza con i ragazzi tranne un corpo a corpo nelle partite e, un contatto troppo arduo tranne che in partita le metteva paura.

-Ah, per fortuna.

Rispose più rilassato il ragazzo con un sorriso.

-Che ore sono?

Chiese infine.

-Le 7.15….

Aveva detto poi riflette: le 7.15???????
Insieme esclamarono:

-Cosa???????!!!!!!!!!????????

-Non può essere il mio Jokking è saltato!

Dissero ancora in coro.

-Tu fai Jokking?

Chiese lui.

-Sì, e ci dovevo andare prima che tu venissi! E per colpa tua l’ho saltato!

-Non dirlo a me! Anch’io dovevo farlo e per colpa tua che non hai voluto venire con me è saltato!!!!!

-IO che non ho voluto venire?!? Ma se non me lo hai neanche chiesto!

-Era nelle mie intenzioni!

-Allora perché non lo hai fatto?!?

Si iniziò a togliere le scarpe e i calzini.

-Perché tu non volevi dirmi se avevi da fare qualcos’altro!!!

-Ah, adesso sarebbe colpa mia? Fuori!!!!!

-Perché!!!!?!!!!

-Perché mi devo cambiare!!!!Se no arriviamo in ritardo!!!!Ricordi che mi devi accompagnare a scuola!?! Fila a casa tua di corsa, mettiti la divisa e raggiungimi! Io intanto penserò alla colazione e al il bento per pranzo!

-Ok!!!!!

Disse e corse giù per le scale.

Lei si affacciò alla porta e gridò:

-Mi raccomando!!!!Fai presto!!!!!

Chiuse la porta, si tolse la maglietta, i pantaloncini e li buttò per terra. Corse verso la sedia e prese il completo della divisa estiva.

Si infilò la gonnellina a pieghe azzurra, la camicia bianca a maniche corte con sopra il gilè azzurro e si fece il fiocchetto rosso. Si lasciò la fascia nera e si mise gli scaldamuscoli dello stesso colore. Fintò si guardò allo specchio.

*Accipicchia!!! Sembro proprio una studentessa modello. Altro che la divisa di Osaka, questa è proprio da ragazze innocenti! Per lasciare un po’ scoperte le gambe te la devi mettere a vita alta! Beh forse perché è a vita alta. Va beh, domani ci do un aggustatina a sta  gonna.*

Pensò toccando il bordo di essa. Prese la borsa dei libri e scese.

Arrivata in ingresso:

*Oh mio dio! Ma quanto sono scema? Non ho più chiesto dov’è la cucina! Hanamichi mi sta contagiando! Devo prendere i ripari se no divento un idiota come lui.*

Proprio in quel momento una porta si aprì e ne uscì Mitsui in divisa.

Lei lo guardò come un angelo protettore che arriva nei momenti di bisogno pronto al tutto e per tutto per salvare la pace nel mondo.(Forse sei un po’ esagerata -_-ndH Ma non lo sto mica pensando io! E qll ke prova Yuko ndMe Nn è vero dico solo ke senza di lui io nn saprei come vivere. ^-^ndY Infatti qll ke ho appena detto! Cmq andiamo avanti! ^O^ndMe).

Lui la guarda sorridendo e dice:

-Buon Giorno!

-Buon giorno!!!

-Che hai?

Chiese lui un po’ sulla difensiva diventando serio.

“Niente stavo solo pensando che se non ci fossi tu qui sarebbero tutti matti, che tu appari sempre quando c’è bisogno come adesso visto che non so dov’è la cucina” avrebbe voluto dirgli ma, di quello che aveva pensato gli disse solo una cosa e mezza.

-Niente stavo solo pensando che sei capitato al momento gusto visto che non so dove si trovi la cucina in questa gigantesca casa.

-Ah, vieni te la mostro subito.

Si incamminò verso il corridoio di sinistra e lei lo seguì in silenzio.

Arrivati davanti alla cucina lei rimase a bocca aperta è dir poco, sbalordita, ancora di più. In una villa Giapponese Doc si trovava una gigantesca cucina in perfetto stile americano.

Ancora con la bocca a penzoloni chiese:

-Posso usarla?

-Ma certo, intanto prepari la colazione anche per me giusto? Ok grazie!!!!

Si girò e corse via senza attendere la risposta della ragazza che aveva anche provato ad inseguirlo ma, era stato un tentativo invano.

Ritornò in cucina e si mise hai fornelli.

 

Finito, aveva preparato: del bento per lei ed Hanamici e tre cappuccini.

*Non è tanto per colazione però, se vogliono mangiare, si tirano fuori i biscotti in scatola*

Pensò e chiamò Hisaschi.

-Hisy è pronto!!!!!!!!!
-Arrivo!!!!!

Si sentì provenire da delle stanze più avanti.

Quando Hisy arrivò davanti chiese:

-Scusa, come mi hai chiamato?

-Hisy! Non ti piace? Lo trovo molto carino! L’ho pensato mentre preparavo le colazione.

Rispose lei con un sorriso da far perdere la testa( Alla Akira Sendoh)

-No, non piace.

Disse lui in tono piatto.(La faccina è qst -___-)

-Ma dai che è carinissimo!!! Posso chiamarti così?
Chiese lei sempre con un sorriso a trecentocinquantadue denti e gli occhi illuminati.

-No.

Disse lui in modo chiaro e tondo.

-Ma dai.!

Chiese lei in tono supplichevole.

-N,O. Sai cosa vuol dire no?

-Anche se tu non vuoi ti chiamo lo stesso così…
Disse lei con un sorrisino sulla bocca poi, prima che lui potesse contestare continuò:

-…E’ pronta la colazione: ti ho preparato un cappuccino e qua ci sono i biscotti.

Aprì lo sportello di un armadietto e ne tirò fuori una scatola di biscotti appoggiandoli con modo deciso sul tavolo con uno sguardo che lasciava intendere: “O li mangi o ti arrangi”.

Lui la guardò con un modo beffardo ma, prese la scatola di biscotti e iniziò ad intingerli dentro il cappuccino.

Finito si alzò, prese la cartella ed uscì con un semplice:

-Ciao.

A cui lei rispose con un allegro:

-Ciao Hisy, ci vediamo a scuola!!!!

E lo salutò muovendo la mano.

Appena fu uscito guardò l’orologio: le 7.30.

*Ma dove cavolo è finito quel cretino di Sakuragi???!!!! Quando arriva qua lo concio per le feste eccome!*

Pensò mentre si muoveva avanti e indietro per la cucina in modo molto nervoso(Certo che cambia spesso carattere la ragazza ndTutti+personaggi ficcy Ehi, non rompete. Il personaggio è così punto e basta . Mi piaceva un carattere sofisticato e strano poi è gemelli qualcosa da ridire?ndMe Si andiamo avanti -__-ndTutti).

 

Ore 7.45:

Una ragazza si sta per suicidare in cucina visto che è in ritardo sparato e il suo amico non si vede all’orizzonte.

*Ma porca miseria!!!!! Dove cazzo è finito quel rincoglionito cronico!!!???!!!! Sono già le otto meno un quarto e non si è fatto ancora vivo! Eppure gli avevo anche detto di fare presto!!!!*

Proprio in quel momento il campanello fece il suo ingresso con un maestoso:

-DRINNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!

*Oh, finalmente!!!!!! Adesso gliene dico quattro!!!!!!*

Corse come una furia alla porta e la aprì urlando:

-RAZZA DI DEFICIENTE MA DOVE CAVOLO SEI FINITO!!!???!!! SONO GIA’ LE OTTO MENO UN QUARTO!!!! SIAMO IN RITARDO SPARATO!!!!!ADESSO SALTI PURE LA COLAZIONE!!! ASPETTAMI QUA CHE VADO A PRENDERE I CONTENITORI COL BENTO!!!!!

Non guardò neanche chi era che si girò per andare in cucina.

La persona che era davanti alla porta era rimasta piuttosto sconvolta: doveva essere quella la ragazza nuova molto simpatica descrittagli da Miyagi? Non le sembrava proprio.

Una ragazza dai lunghi capelli ricci neri e la divisa dello Shoyoku era a bocca aperta ancora con la mano tesa per fare conoscenza. Stava cercando di riprendersi quando comparve di nuovo l’altra ragazza con in mano due contenitori.

Senza neanche guardarla la prese per mano chiuse la porta dietro di se e trascinandola fino a fuori il cancello disse:

-Allora Hanamichi che giustificazione hai per il tuo spaventoso ritardo?
Era piuttosto infuriata ma teneva lo stesso un tono normale, non come quello di prima.

Adesso cominciava a capire la sfuriata: quando si tratta di Hanamichi tutti vanno fuori di testa.

-Mi dispiace mai io non sono Hanamichi, credo ti abbia tirato un bidone.

La ragazza si girò di scatto e vedendo che davanti a lei c’era quella ragazza carina con il sorriso in faccia e gli occhi color nocciola che le sorridevano felici si senti sprofondare.

-Scu, scusa, non pensavo fossi tu. Vedi io, io dove, dovevo andare a scuola con un mio amico ed eravamo in terribile ritardo.(Povera ragazza, se fossimo stati in un fumetto sarebbe caduta per terra col gocciolone che figura di merda)

-Non ti preoccupare! Come avrei fatto io che sono venuta qui apposta per conoscerti se eri già uscita?

Disse lei con un sorriso.

-Sei, sei venuta qui per conoscermi?

-Sì, mi presento: mi chiamo Ayako e sono la maneger del gruppo di Basket Maschile.

Disse lei tendendo la mano a Yuko.

-Il piacere è tutto mio!!! Scusa se ti sono sembrata una pazza ma, vedi, stavo aspettando Hanamichi da mezz’ora ed ero piuttosto incazzata con lui. Comunque io mi chiamo Yuko.

E strinse la mano che le era stata data.

-E’ meglio che ci avviamo anche di corsa verso il liceo se no ci sgrideranno tutti!!!! Mi immagino la faccia che farà il preside se arrivi in ritardo il primo giorno di scuola! E la faccia di Yomoto se lo faccio io!

Disse ridendo in un modo che contagiò anche Yuko che si mise a ridere dicendo:

-Non ci tengo ad avere una brutta impressione da subito! Almeno aspetto qualche settimana prima di andare a fare le mie solite visite in presidenza!

-Ok, corriamo!!!

Le due ragazze si misero a correre verso la scuola.

 

Stavano correndo molto veloce, erano in ritardo sparato, Yuko guardò l’orologio: otto meno cinque. Imboccarono una stradina e mentre si avvicinavano alla fine di questa si accorse di un edificio piuttosto grande: ecco la scuola.

Arrivate davanti al cancello finalmente si fermarono a prendere aria, erano piegate in due dallo sforzo.

-Ehi!!!!! Abbiamo stabilito il record casa scuola!!!!

Yuko alzò gli occhi e la guardò.

-Davvero??? Non è poi stato tanto, potevamo farcela in meno tempo.

Ayako la guardò negli occhi.

-Sì, avremo potuto ma saremo arrivate qua che neanche riuscivamo a camminare.

-Hai ragione! Beh, adesso meglio avviarci verso le nostre classi se no ci spellano vive anche se, questo non è niente in confronto a quello che farò ad Hanamichi appena lo trovo!

E, detto questo i suoi occhi presero una strana luce(Nn è ke qst ragazza potrebbe ammazzarmi? ndH Dove sei!!!! ò_ò ndY Sì, potrebbe anche succedere ^-^ ndMe)

-Sei proprio incazzata eh?

-Sì!!!!!!! Anche se è una testa calda, un deficiente nato mi sono preoccupata! E se gli fosse successo qualcosa? Mi continuavo a chiedermi invece… e si gli fosse davvero successo qualcosa?

Chiese con un po’ di angoscia nella voce.

-Ad Hanamichi!!!??!!! Ma stai scherzando? Quello non si ammazza neanche se viene messo sotto!

-Se me lo dici tu ci credo!!!! Ma chi sa dove si cacciato!!!! Se lo trovo giuro che l…

-HARUKINA!!!!!!!! Aspettami!!!!!

Si sentì una voce mielosa ed impastata, le sembrava di conoscerla ma proseguì: non conosceva nessuno al liceo tranne quelli della squadra di basket.

-Hanamichi sono qui ho solo raggiunto Fuji(lo dico x chi non lo sa: è la migliore amica di Haruko, sta sempre con lei, e una di quelle ragazze che le sta sempre dietro agli allenamenti e alle partite.)

A quelle parole Yuko si girò di scatto. La scena che vide fu al quanto schifosa: c’era Hanamichi che stava sbavando davvero molto dietro una ragazza che non le sembrò niente, non era ne bella ne alta, la seguiva come un cagnolino. Non ci vide più si incamminò a passi di gigante verso quelle tre figure in fondo al corridoio.

-Yuko!!!! Fermati lascia perdere!!!

Le aveva gridato Ayako ma, lei non aveva badato alle sue parole.

Arrivò davanti ad Hanamichi.

Con le mani appoggiate sui fianchi e lo sguardo minaccioso disse in modo tagliente:

-Beh, non hai da dirmi niente tu?

Lui si girò lentamente, facendo grado per grado la misura che divideva il suo volto da quello della ragazza. Le altre due la guardavano impaurite.

-Ciao Yukochan

Disse tremolante.

-Ah, ciao Yukochan!!!! Te lo do io il ciao Hanamichichan del cavolo!!!!

Lo prese per il bavero del giubbotto avvicinando il suo volto al suo.

-Mollami…

Disse serio lui.

-No che non ti mollo porca miseria!!!!! Mezz’ora ti ho aspettato!!!!Ero preoccupata!!! Se ti fosse successo qualcosa!? Poi non dovevi accompagnarmi qui?! Sono arrivata gusta in tempo il primo giorno di scuola!!!!! Solo grazie ad Ayako!....

Si girò e la indicò, poi riprese.

-Non venire più ha farmi discorsi sulla responsabilità di avvisare!!!!

-Ti prego smettila mollalo.

Disse tremolante Haruko.

-Non rompere tu.

Disse girandosi verso di lei.

-Anzi, non venirmi proprio più a cercare…

Disse mollandolo e avviandosi verso Ayako che la stava aspettando fuori dal cerchio di persone che si era accalcato intorno a loro.

La prese per la mano e la portò fuori dalla vista di tutti quei rompiscatole che non si sanno fare gli affari loro e che le danno proprio hai nervi. Svoltato si fermò e disse:

-Scusami Ayako, non voglio che tu pensi male di me ma, mi sono sfogata, forse ho esagerato eh?

Disse accennando un sorriso teso.

-Forse…

Disse lei facendo un mega sorriso.

-Ma forse se la meritava. Poi nessuno aveva mai sgridato Hanamichi seriamente, sei stata l’unica e, non ti preoccupare non penso male di te anzi, sono felice di essere tua amica.

-Grazie.

Si lasciò scappare lei in modo liberatorio.

 -Sai credo che tu sia l’unica amica che sono sicura di avere. Ad Osaka non avevo amici, tranne dei teppistelli con cui a volte mi divertivo ad andare in giro a fare casini, le ragazze con cui giocavo al campetto e Mikami ma, nessuno di questi si possono ritenere veri amici miei, si potrebbe dire che sono solo conoscenze un po’ approfondite che fingono da amici. 

Disse con un mezzo sorriso triste.

-Ok ho capito, non avevi vita facile ad Osaka e probabilmente non facevi parte neanche di belle compagnie e per questo a scuola ti hanno mandato qua, gusto?

Disse lei tra il serio e lo scherzoso.

-Sì, giustissimo anche perché i miei voti erano tutti sotto quindi rischiavo di perdere l’anno. Comunque non dirlo a nessuno, ok?

-Ok, ma in tanto sei qui per costruirti una vita nuova, gusto? Allora non pensare al passato.

Disse Ayako serissima.

*Lei ha profondamente ragione ma, io come faccio ha dimenticare il passato? Il passato è una parte di me, non per via di quello che ho combinato, quello è poca cosa da dimenticare in confronto ha quello che devo dimenticare e che mi tiene legata a tutto questo: dovrei dimenticare mio padre? Non è possibile, non riesco a capacitarmene*

Pensò tristemente e abbassò lo sguardo.

-Comunque ricordati che se hai bisogno di parlare con qualcuno io sono qua

Disse e poi concluse fermandosi davanti a una porta:

-Ecco la presidenza. Buona fortuna!

E si mise a correre salutandola con la mano. Lei rispose al gesto e bussò alla porta del preside.

-Avanti.

Si sentì dire da una voce autoritaria ma stizzita. Fece un respiro profondo ed aprì la porta che doveva condurla ad una nuova vita, difficile da accettare perché ciò comportava di dover dimenticare per forza la sua vita passata.

 

Hanamichi era rimasto fermo immobile dove lo aveva mollato la ragazza. Non ne sapeva il perché il cuore gli doleva molto: era come se molti aghi gli si fossero conficcati dentro.

Il bello è che non poteva neanche ribattere quello che la ragazza gli aveva detto: aveva ragione su tutta la linea.

Eravamo preoccupati per te!!!!....” “Ero preoccupata!!! Se ti fosse successo qualcosa!?...” “Io non ti farò preoccupare…”

L’ aveva sgridata la sera prima. Le aveva detto tutte quelle cose e, dopo aveva fatto quello che aveva fatto lei. Solo per accompagnare Haruko ha scuola l’aveva lasciata da sola. Non ci aveva proprio pensato a questo particolare.

*Sono io fuori di testa, non lei.*

Alzò la testa e cominciò a camminare facendosi strada tra le persone che gli chiedevano cosa avesse a che fare con quella strana ragazza.

Haruko lo raggiunse.

-Hanamichi stai bene? Chi era quella ragazza? Hai fatto qualche rissa?

Di solito avrebbe fatto i salti di gioia per quello che gli aveva appena chiesto Haruko ma, in quel momento non gliene fregava proprio niente.

-Non è successo niente.

Disse congedandosi ed entrò in classe.

*Cazzo a tremendamente ragione! Cosa devo fare?*

Si sedette al suo posto con questo interrogativo che gli riempiva la mente e, per tutto il giorno non seguì la lezione anche per un altro motivo.

 

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Continua….

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Allora ciao ragazzi come vi và la vita? È da un po’ che nn aggiorno. Sapete tra mia sorella che si è rotta il braccio, tra i compiti per quella dannata scuola, tra i genitori che rompono “non stare sempre a quel computer!!”, tra gli amici: non si trova tanto tempo per scrivere. Cmq ho deciso di dividere qst cappy in + parti, credo due poi nn si sa perché sarebbe venuto troppo lungo. Qst sono già 8 pagine e mezzo sarebbero state 16. Scusate per i frequenti commentini ma non sono riuscita a stare seria per tutto il tempo! Scuse me! Spero che vi piaccia e aspetto i commenti.

La prossima volta aggiornerò prima anke perché la seconda parte è quasi finita!!!!

11100 kiss Zakuro

 

  
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