Era
destino~
Arrivammo
in stazione giusto in tempo, per un pelo riuscimmo a prendere il treno.
-Ma
mi dici che è successo con Tom?- mi domandò
incuriosita mia sorella, una volta
sistemateci nei nostri posti.
-Tom,
Tom, Tom- sussurrai, -Ma niente, ci siamo soltanto trovati molto bene
iniseme;
è un ragazzo molto simpatico e dolce se lo si conosce.- le
spiegai.
-WOOW!-
esclamò divertita.
-Si
lo so, ti sembrerà strano, io proprio non lo sopportavo, ma
poi conoscendolo …
stava nascendo una bella amicizia tra di noi.- giunsi pensandolo.
-Non
ci posso proprio credere!- disse con gli occhi che le uscivano dalle
orbite.
-Vabbè,
te ne farai un ragione prima o poi, tu invece con Bill?- le domandai io
questa
volta.
-Oh
Jess, è così dolce e premuroso- disse con gli
occhi a forma di cuoricino, -Io
lo amo più della mia stessa vita, farei di tutto per lui- mi
dichiarò quasi con
le lacrime agli occhi.
-Non
ti passerà mai!- dissi io un po’ disperata,
-comunque devo dire che lui mi
pareva un po’ interessato a te- aggiunsi, alla fine era stato
molto carino con
Sofy e le era stato appiccicato per tutto il tempo.
-Si,
buuuuuuuuuuum, ti pare che uno come Bill si interessa a me?
È impossibile, ti è
parso male.- disse.
Restammo
a parlare dei ragazzi per un bel pezzo, Sofy era completamente
innamorata di
Bill, lo era sempre stata, si vedeva da come ne parlava da come le se
illuminavano
gli occhi quando pronunciavo il suo nome, era davvero cotta…
Poi
ci mettemmo ognuna ad ascoltare la musica,
per la prima volta misi una delle loro canzoni, non erano
neanche così tanto
male, insomma sopportabili, fino a che sprofondai in un profondo sonno,
che da
tanto non provavo. Dopo circa due ore mia sorella mi
svegliò, eravamo quasi
arrivate, infatti dopo dieci minuti scendemmo in stazione, prendemmo un
taxi e
ce ne tornammo a casa.
-Finalmente!-
esclamai aprendo la porta di casa.
-Ragazza,
siete tornate!- urlò mia madre dalla cucina, venendo verso
di noi tutta
euforica.
-Sofyyyyyyyy
alloraa?? Raccontami, com’è andata?- aggiunse,
stringendola in un forte abbraccio.
Si
misero a parlare di quei due giorni e Sofy le raccontò tutto
nei minimi
particolari. Così mi rifugiai in camera mia, rilassandomi
sul mio morbidissimo
letto tondo che tanto mi era mancato, con la radio accesa, e il deejay
annunciò
la prossima canzone: “Ecco a voi, RICORDATI DI NOI di VALERIO
SCANU”. Non mi era mai piaciuto
Scanu come cantante, insomma troppo uguale a tutti gli altri, ma quella
canzone
proprio mi faceva morire tutte le volte che la ascoltavo, era stupenda.
“Io
non mi dimentico, dei sogni irraggiungibili, degli attimi lunghissimi a
superare il vento, io non ti dimentico, perciò non farlo
neanche tuu, ricordati
dovunque sei, ricordami, ricordati di NOI”
Cantai
a squarciagola, e mi passarono davanti quei due giorni insieme a Tom.
Oddio non’era
possibile che mi fossi affezionata così tanto a lui, diamine
eravamo stati
insieme solo due giorni, ci conoscevamo superficialmente non era
scientificamente possibile.
E
proprio in quel momento mi squillò il cellulare
–Tom- mi scappò un sorrisetto
in volto.
-Giarda,
stavo giusto pensando a te!- gli dissi subito, rispondendo alla
chiamata.
-
Allora vedi che già ti manco?- mi rispose lui con una voce
divertita.
-Assolutamente
no Kaulitz! Mi pare che sei tu quello che ha chiamato!- controbattei,
come mi
divertito a fare l’idiota con lui.
-Infatti!
Ti ho chiamato per dirti che per Roma, come previsto, non ci sono
problemi, vi
ho trovato due pass- mi informò ridendo.
-Grandee
Kaulitz! Me li invii per posta ok?- dissi io entusiasta di quella
notizia.
-Ma
come, non ci vediamo prima del concerto?- mi domandò con un
tono che sembrava
essere deluso.
-Dai
Tommmm, ma allora sei proprio perso senza di me! Ahahahah, volevo fare
una
sorpresa a Sofy e portarla subito al concerto, se invece ci vediamo
prima, poi
dopo è scontato che veniamo anche là.-
gli risposi io.
-Madonna
mia, che palle, sempre tutte stè sorprese de merda! Va bene
va bene, allora ci
vediamo dopo, alla fine del concerto.- mi disse con tono triste.
–Comunque il
viaggio è andato bene?- mi chiese.
-No
guarda, ci hanno violentato e picchiato per tutto il tempo.- gli
risposi io
scherzando.
-Ho,
scusa se mi preoccupo un po’ per voi
èè..- mi disse.
-Dai
Tom, che scherzo, mi fa molto piacere che ti preoccupi per noi, chiama
quando
vuoi, capito?- gli dissi io, seria questa volta.
-Sisi,
basta che ti fai sentire anche tu qualche volta.- aggiunse, contento.
-Va
beneee, non ti preoccupare mi farò sentire- gli dissi io.
Silenzio.
-A
che pensi?- gli domandai io.
-Penso
che non mi va per niente di aspettare due settimane prima di rivederti,
non
fraintendere è, ma a che le rompo le palle io, se tu non ci
sei?- mi rispose
scherzando.
-Sei
sempre molto simpatico Kaulitz!- gli dissi io.
-Cara
devo staccare, mi faccio sentire, ok?- mi disse velocemente.
-Va
bene scemo, ci sentiamo allora!- gli dissi un po’ dispiaciuta.
-Ciao
bella, ti voglio bene!- mi salutò.
-Anche
io scemo, ciao ciao!- lo salutai io, e attaccai prima che lo potesse
fare lui.
Mi
andai a fare una doccia veloce, cenai, e me ne andai subito a dormire,
ancora
esausta dal viaggio
e
le poche ore di sonno dei giorni precedenti.
Tre
giorni dopo arrivarono a casa, per posta, i pass per il concerto e
così per l’occasione
decisi di chiamare Tom.
-Tuu
… tuu … tuu … - squillava a vuoto.
-Allora
vedi che ti manco un po’- rispose d’un tratto Tom,
proprio quando stavo per
riattaccare.
-No
mio caro, non mi manchi per niente, tranquillo, ti volevo solo dire che
i pass
sono arrivati sani e salvi.- gli risposi, felicissima di sentire la sua
voce.
-Si,
come no, lo so che in realtà è solo una scusa
perché avevi voglia di sentirmi-
mi disse divertendosi come un matto.
-Come
vuoi tu scemo! Ma come mai c’hai messo due anni per
rispondere?- gli domandai.
-Stavo
provando con i ragazzi- mi rispose.
-Haaaa,
ho capito, vabbè dai allora ti lascio alle tue prove, ci
sentiamo presto Tom-
lo salutai.
-Va
bene cara! Un bacio!- mi disse, e insieme chiudemmo la telefonata.
Era
proprio un tesoro quel ragazzo, gli volevo davvero un bene
dell’anima.
Le
due settimane volarono in un batter d’occhio, per fortuna,
più o meno ogni due
giorni io e Tom ci sentivamo e passavamo anche ore a parlare al
telefono di qualunque
cosa, ci veniva ad entrambi spontaneo parlare l’una
dell’altro…
Ancora
non mi poteva sembrare vero di aver fatto amicizia così
velocemente con una
persona, per di più maschio, insomma io ero sempre stata una
ragazza molto
timida e riservata, però con lui era tutta
un’altra cosa, mi trovavo davvero
troppo bene…era destino chi ci saremmo dovuti
incontrare…
Ecco
a voi il sesto capitolo, scusate lo so non’è il
massimo, ma è solo un capitolo
di passaggio per il prossimo, e per gli errori di grammatica, che non
voglio
nemmeno immaginare quanti ce ne siano ma non ho avuto proprio tempo di
correggerlo.
Comunque,
spero che vi piaccia almeno un po’.
Fatemi
sapere che ne pensate. E lasciate qualche commento.
Grazie
e tutti quelli che leggono e commentano:
- Jiada95: non ti preoccupare come hai visto si rincontreranno molto presto ^^. Grazie che continui a commentare, mi fa davvero un sacco piacere che la storia ti prende. Fammi sapere che ne pensi anche di questo. Un bacio ;)