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Autore: Eva92    20/05/2010    3 recensioni
La vidi seduta sul cornicione, con le stelle come sfondo. Solo in quel momento mi accorsi veramente di quanto fosse bella, con la sua camicia da notte bianca un po’ sopra il ginocchio e gli scuri boccoli rossi in disordine. Come potevo però pensare quelle cose? Era per colpa sua che m trovavo lì, che mi ero trovato lì, e probabilmente avrei scontato altre volte con lei quella punizione.[…] Quando alzò il viso e mi vide, una smorfia di odio offuscò i suoi tratti. Abbandonò il cornicione scendendo senza fare nemmeno un fruscio fino al pavimento. -è colpa tua.- non seppi come risponderle, ma quando vidi che si avvicinava mi allarmai, quando Lilian Potter era in quello stato era capace di lanciare fatture dalla potenze esplosiva. -Potter stai sragionando.- Le presi una spalla, ma la mno vi passò attraverso, quasi non ci fosse più quella ragazza a osservarmi. […] -Mi devi aiutare… o giuro che al confronto Mirtilla Malcontenta ti sembrerà un timido fantasmino!- continuai a guardarla esterrefatto mentre lei aleggiava come un’ombra di fronte a me. L’avevo uccisa?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Hugo Weasley, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il nuovo capitolo fresco fresco!

Ringrazio ovviamente le persone che hanno commentato e hanno inserito la mia storia nelle seguite, preferite e da ricordare… le risposte alle recensioni sono alla fine del cap. vorrei anche precisare che questi due capitoli iniziali non sono altro che una specie di prologo, la trama vera la si puù capire un po’ dall’introduzione. Nel prossimo capitolo penso che si darà via alla vera e pazza storia fra questi due personaggi che adoro, soprattutto se insieme!!

 

 

                                               CAP 2 POZIONE POLISUCCO

La cosa peggiore per una persona abituata a ricevere attenzioni da tutti, siano queste negative o positive, è l’essere platealmente ignorati.

Di questo ne ero sempre stata a conoscenza, ma non avevo mai pensato che a qualcuno non essere al centro delle attenzioni potesse dare così fastidio. Almeno non prima di quella giornata infernale, che a causa dei suoi risvolti sulla mia vita avrei ricordato per molto tempo.

 

Mi sveglia come al solito in perfetto orario, molto prima della mie compagne di stanza, che ancora dormivano nonostante i raggi del sole le colpissero in pieno viso. Entrai alla svelta i bagno, facendo subito un incantesimo di riscaldamento, per non congelarmi. Dopo la doccia mi occupai dei capelli, che domai tranquillamente con un incantesimo di nuova generazione, ormai famosi sui giornali giovanili per ragazze grazie alle gemelle Patil. Il bello della magia, oltre alla cose spettacolari che ci lasciavadi fare, era che permetteva di fare le stesse cose dei babbani a un decimo del tempo!

Nonostante la messa in piega dei boccoli rossi non mi convincesse mi misi alla svelta la divisa, per poi scappare in sala grande.

 

Le lunghe tavole della sale grande erano ancora mezzo vuote, anche se quella dei grifoni vantava il maggior numero di dormiglioni, in tutto vidi solo tre ragazzi. In effetti non assomigliavo a nessuno dei miei familiari, James e Al erano capaci di dormire fino all’ora di pranzo, per non parlare poi di Hugo e Rose che avrebbero vissuto nel letto.

Riempì un boccale di succo d’arancia, ma mentre spalmavo un toast fumante di miele venni interrotta da due mani sugli occhi.

-Salve Lilian sonoLumacorno!- sorrisi della stupidità di Al, come se non conoscessi a menadito le sue manacce!

-ciao Serpe!- lui si sedette vicino a me rubandomi da sotto al naso il toast e infilandosene metà in bocca.

-maleducato, mangia bene, sembri zio Ron! E poi quello era per me…- lui inghiottì a fatica.

-mi faccio subito perdonare!- prese una gazzetta del profeta lì vicino, andò sul sicuro alle pagine finali, e finalmente poggiò sul tavolo il giornale, facendomi vedere una foto in bianco e nero.

Ritraeva nostra madre con zia Herm, ancora diciassettenni.

La foto era un mezzobusto mosso, ma in fondo mio padre, che di sicuro era dietro l’obbiettivo, non era mai stato bravo a fare foto. Mia madre, abbassò lo sguardo arrossendo.

-chissà che le ha detto…-  guardai a destra e vidi che Al era curioso quanto me.

-guarda ora..- seguì quello che aveva detto. Poco dopo spuntò la testa di zio Ron, che disse qualcosa a Hermione, facendola arrabbiare, e spingendola a inseguirlo nella stanza. Rimase così solo lei, che guardò allora negli occhi la persona dietro alla macchina mimando con le labbra due semplici parole: “sono felice”.

-che bella…- ero quasi commossa, poche volte avevo visto foto così genuine dei miei, anche se mio padre non si vedeva si intuiva la sua presenza dallo sguardo luccicante di mia madre.

-mamma non mi somigliava per nulla, avrei voluto ereditare il suo sorriso…-era vero, i suoi lineamenti dolci e morbidi la rendevano simpatica alla prima occhiata. Per non parlare  poi della sua altezza più che invidiabile.

-Si è vero. Sei completamente diversa.- mi diede un buffetto sulla guancia, facendomi sorridere.

-Tu sei Evans, lei è Weasly…- era vero. Ero la fotocopia di mia nonna. Non  avevo i chiari capelli rossi e lisci dei Weasly, come James e Hugo, né le fossette di Rose, o le lentiggini tipiche della famiglia. I miei capelli rosso autunno coloravano degli “impegnativi” boccoli, mentre la mia palle non era lattea come quella dei miei fratelli, ma più rosea.

-Noi però Lil abbiamo gli occhi più belli!- mi fece l’occhiolino proprio chiudendo una di quelle profonde iridi verdi.

-si, ma non pensare che mamma fosse più bella di te. Lei è una da sorriso, tu sei meglio con il musetto infastidito e orgoglioso!- lo guardai infastidita. Non credevo tanto alle sue parole, anche se mi faceva piacere essere messa di buonumore da lui.

Guardammo per un po’ la foto, che continuava a ripetere quei sorrisi sinceri, di giovani che avevano finalmente delle speranze in cui credere e un futuro davanti.

Parlammo un poco, raccontandoci la rispettive giornate, e gli aneddoti divertenti che avevamo visto nelle aule o nei corridoi. Albus era avvero una serpe fatta e finita, anche se quando era con la sua famiglia, e soprattutto con me e Hugo riusciva a ritornare quel ragazzo gentile che in realtà doveva essere. Non durava tanto, appena tornava nelle spire della sua casata vedevo i suoi occhi raffreddarsi e il suo sorriso diventare un ghigno sprezzante, tipico delle persone che frequentava, e di cui ormai faceva parte.

Non avevo mai pensato però che si facesse traviare, Al era troppo forte per non seguire i propri pensieri, più che altro ero sempre più convinta che lui non fosse altro che quelle due facce della medaglia, quella fredda e quella calda, come una doccia scozzese…

Quando infatti tornò al suo tavolo lo vidi sedersi vicino a Melanie Zabini, che gli fece un mezzo sorriso, ricambiato da un cenno del capo di lui… cavolo erano davvero affettuosi!

 

-…giorno…- un Hugo versione zombie mi salutò alzando la mano, in modo poco svelto, e scoordinato si sedette vicino a me, aspettando invano che gli preparassi la colazione. Era sicuramente il ragazzo più viziato che conoscessi (dopo malfoy)! Coccolato sia dalla madre che da Rose pretendeva che facendo gli occhioni da cucciolo bastonato mi intenerissi.

Quando capì che la tecnica non aveva dato buoni frutti, prese, con evidente fastidio e un esagerato sospiro, il toast e la marmellata.

-Ah lil, quasi dimenticavo… Amelia mi ha detto di darti il nuovo schema per la partita contro serpevarde. Prendilo pure, è dentro il libro di Storia della magia.- di fretta feci come mi aveva detto, curiosa di vedere cosa aveva deciso stavolta la Baston. Il foglio era fitto di scritte, frecce, scope e giocatori stilizzati che si rincorrevano.

-non si capisce nulla!- guardai meglio quei simboli… e insieme a Hugo tralucemmo quella lingua morta in inglese corrente, riuscendo a capire che stavolta mi toccava un ruolo molto più attivo.

 Ne ero estremamente soddisfatta. Tutti tendevano a sottovalutare i battitori, non rendendosi conto che con un nostro colpo di mazza si potevano decidere le sorti della gara!

Se avessi colpito Al con un bolide chi avrebbe preso il boccino, facendo vincere le Serpi? E se un mio colpo fosse  arrivato in pieno petto a Nott chi avrebbe parato? Insomma forse non segnavo punti, ma rendevo molto più semplice il compito di quelli il cui dovere era farlo. Se finalmente Baston l’aveva capito non potevo che esserne felice.

Certo che se avessi colpito Malfoy, il capo cacciatore delle Serpi, sarebbe andato anche meglio… per tre anni di seguito aveva vinto la coppa come miglior Cacciatore, sbaragliando di netto la concorrenza! Ci avrebbe fatto comodo uno così in squadra, avremo sicuramente vinto la coppa.

 

La lezione di pozioni era un vero tormento! Un suicidio di massa per noi e loro! Una vera strage di orgoglio e dignità! Le ore più temute da tutti noi. Da tutti noi grifondoro e serpeverde!

Questa era una delle poche (o forse anche l’unica) volte che usavo il “noi” anche per le serpi, difatti per me solitamente loro erano: le serpi, i deficienti, i montati ecc  ecc … mai qualcosa ai miei occhi li aveva accomunati a noi, o comunque niente prima di quel sesto anno.

A causa degli screzi che si erano creati tra le nostre case (e che a mio parere erano indispensabili per la crescita di un sano Grifondoro che si rispetti) la mcGranitt, in combutta con quel vecchiaccio di Lumacorno non solo avevano deciso di farci fare la lezione di pozioni insieme, ma dividerci a coppie, formate a loro volta da uno di loro e da uno di noi.

 Nei primi periodi era stato terribile dividere il banco con Nott!  Era come essere da sola, cosa per me inconcepibile durante le ore di pozioni. Non mi aveva mai salutato, mai una parola, se dimenticava il libro invece che chiedere di avvicinare il mio a lui preferiva non seguire e sentire le ramanzine di lumacorno,e tra l’altro era una schiappa in pozioni… se era possibile anche più della sottoscritta!

Poi però pian piano avevo cominciato a farci l’abitudine e a capire che quel gesto veloce con la testa che mi rivolgeva ogni volta che entrava era un saluto.

Proprio come ogni lezione di pozioni io ero arrivata prima di lui, avevo sistemato le cose nella mia metà perfettamente divisa di banco, e avevo preso un calderone dall’armadio, aspettando che anche lui e quasi tutti i serpeverde arrivassero.

Molfoy e Nott, come anche Al,  avevano la particolarità di far percepire la loro presenza, ovunque andassero. Se entravano in sala grande dei bisbigli gli accompagnavano fino al tavolo, e quando entravano nelle classi era anche peggio: tutte le grifondoro, seguite dalle serpi, sospiravano alla vista dei due esemplari, lanciando risolini, occhiate maliziose, qualcuno fischiava pure al loro passaggio! Stavolta però dalle voci concitate delle ragazze capì che doveva esserci qualcosa di sbagliato, o comunque di diverso dal solito. Quando alzai lo sguardo capì subito cosa era successo: Malfoy camminava solo tra le due bancate, con le mani in tasca e lo sguardo strafottente che portava sicuramente anche nelle ore di sonno.

Sbirciai dietro di lui sorpresa di non vedere l’amico, che di solito era sempre al suo fianco.

-no Potter, oggi Shein non c’è. Ma suvvia, non disperare! Per farti contenta, dato che anche la Paciock è assente. mi siederò con te.- buttò la sua sacca nel banco come conferma delle sue parole. Lo vidi con la coda dell’occhio che attendeva qualche mia rispostaccia, magari anche solo una delle mie solite smorfie infastidite. Rimasi dritta sulla sedia, a osservare annoiata la lavagna dove erano trascritti da pochi secondi gli ingredienti della pozione senza muovere un muscolo nella sua direzione. Stavolta non avrei ceduto alle sue sfrecciatine fastidiose, l’avrei semplicemente ignorato, forse avrei potuto rispondere a qualche sua domanda, inerente ovviamente alla lezione.

Mi sorpresi davvero di riuscire a ignorarlo. Dopo mezzora ero alle stremo delle forze, ma ero soddisfatta del mio atteggiamento freddo e annoiato. Più volte aveva bisbigliato qualcosa di offensivo contro un mio amico o un compagno di casa, ma nonostante sentissi il bisogno di spaccargli il muso mi trattenni, non girandomi nemmeno quando mi mormorò all’orecchio che avevo delle belle caviglie. È vero che strinsi i pugni e digrignai i denti ma riuscì a controllarmi.

-oggi sei proprio una serpe sai?!- sbuffò annoiato. Poco dopo la mia salvezza arrivò da qualcuno che davvero non avrei sospettato potesse farmi un minimo piacere, Mary Blonkwood decise di rivolgere le sue attenzioni al mio compagno di banco, facendogli atterrare un piccolo aeroplano di cartaaddosso, che lui aprì con poca voglia, dovette subito ricredersi a giudicare dal suo sguardo divertito. Rispose subito e rimandò indietro quel pezzetto ormai stropicciato di carta, che generò risatine appena venne aperto dalla serpeverde. Patetico… si era davvero troppo in basso anche per lei andare a elemosinare attenzioni da quell’idiota, ma se questo poteva servire a distrarre malfoy dalla sottoscritta, non poteva che essere benaccetto.

 Finalmente l’ora terminò, facendoci ammucchiare tutti all’uscita. Quando finalmente misi piede fuori da quella cella minorile una mano mi prese per la spalla facendomi girare.

-Hugo ma che vuo…- a meno che hugo non si fosse tinto i capelli di biondo quello davanti a me con lo sguardo infastidito doveva essere malfoy…

-Che vuoi?- fui secca e lapidaria, ma d'altronde non vedevo l’ora di liberarmi dei suoi occhi grigi, che mandavano lampi nella mia direzione.

-Sai potter, non c’è cosa che odio di più dell’essere ignorato beatamente da qualcuno. Anche se quel qualcuno non è degno di baciare la terra su cui io cammino, come te…- che modestia, doveva essere un tratto tipico della sua bella famigliola!

-Taglia corto Malfoy…- assottigliò ancora di più gli occhi, lanciandomi uno sguardo d’odio.

-Non mi ignorerai per sempre stupida capricciosa, te lo posso assicurare!-

-è una minaccia?- fronteggiai il suo sguardo, nonostante fosse di numerosi centimetri più alto.

-Se vuoi considerarla tale…-

 

 

 

 

 

Avevo già da qualche tempo la sensazione che qualcuno mi osservasse, ma non avevo pensato o sospettato che fosse lui, così quando, seduta in una delle poltroncine della biblioteca,  alzai lo sguardo e lo vidi seduto nel tavolo vicino a fissarmi pensieroso rimasi stupida, sia che fosse lui, sia che non avesse ancora detto un parola, ma anzi stesse lì in silenzio.

Trovandomi non poco a disagio, decisi di rompere il silenzio.

-Qualcosa non và Malfoy? Non dirmi che hai bisogno di ripetizioni ditrasfigurazione?- nonostante fossi consapevole di punzecchiarlo nel suo punto debole mi scappò un sorrisino. In quella settimana mi ero dovuta davvero trattenere per non strangolarlo con le mie mani più volte.

-No Potter, mi sto solo chiedendo come ti sia potuta rincitrullire in questi giorni. Non che prima fossi normale in effetti, ma almeno non mi ignoravi come una ragazzina orgogliosamente innamorata.-  Eh?! Era questa la teoria che aveva formulato allora? Per questo motivo mi osservava nell’ultimo periodo? Era convinto che io fossi perdutamente innamorata di lui…

Mi sorpresi parecchio, nonostante lui fosse un bel ragazzo e molte ragazze (molte è riduttivo…) gli cadessero ai piedi, non pensavo fosse tanto stupido da pensare una cosa del genere.

-Malfoy per favore usa quella cosa che hai all’interno del cranio e non quello fra le gambe. Non riesci a trovare spiegazione migliore?- incrociai le braccia sprezzante.

-Perché dovrei?! Ho già trovato quella giusta da me senza pensarci nemmeno troppo.- Sbuffai, pentendomi già di quello che stavo per dire. Avrei non solo rotto la promessa con Rose, ma fatto arrabbiare l’idiota di fronte a me.

-Sai Malfoy, tu impegnandoti potresti essere anche un tipo a posto, ma sei orribilmente offuscato dal tuo stupido ego, e da quei pregiudizi che voi, della vostra stirpe, vi tramandate nel dna insieme a una buona dose di deficienza mentale!- mi guardò con gli occhi socchiusi e con un gesto fulmineo tirò fuori la bacchetta dalla tasca dei pantaloni.

-Ripetilo Potter!-  il suo tono mi parve più strascicato del solito.

- con vero piacere… sei un montato… fatto e finito! Quest’anno che James ti ha finalmente lasciato libero e spensierato senza la sua scomoda presenza,lo sai ancora di più!-Sorrisi tirando fuori lentamente la bacchetta della tasca nel retro della gonna, meglio premurarsi per qualunque sue stupidata.

Ma, con mio grande stupore, sorrise compiaciuto, quasi divertito.

-Ah Potter, passare del tempo con te mi fa comprendere quanto la distanza che separa me e te sia profonda. Tu e la tua famiglia di montati e frigide mi fa ridere… l’unico che può salvarsi è Albus, ma chissà da quale ramo della famiglia ha preso!?-

 -Engorgio!-  l’incantesimo mi sfuggì dalla bocca con un urlo stridulo, e a causa della mia rabbia e della poca concentrazione con cui l’avevo lanciato, per lui non ci fu nemmeno bisogno di usare la bacchetta, sfuggì al getto viola abbassando la testa.

L’incantesimo però ebbe dei risvolti più che negativi, non avevo pensato, nel momento in cui avevo tirato fuori la bacchetta desideravo solo che la sua testa bionda prendesse fuoco e non la sezione “incantesimi contro fantasmi”. Le fiamme ricoprirono i numerosi tomi, che a causa anche della loro veneranda età  bruciarono velocemente.

-Oh cazzo…-

 

-Questa è la quarta volta!- la McGranitt sbraitava davanti a noi, stringendo un foglio bianco tra le mani magre e ossute.

-Siamo solo a metà ottobre e voi siete stati spediti nel mio ufficio già quattro volte!- sospirò in modo stanco, chiudendo gli occhi e massaggiandosi le tempie. --Io davvero posso affermare che nemmeno i vostri padri erano così immaturi, e voi sapete tutte le punizioni che hanno dovuto scontare, vero?!- che domanda… ricordo ancora quando al secondo anno avevo dovuto smistare per punizione alcuni vecchi documenti, tra cui trovai anche la cartella disciplinare di mio padre e di Draco Malfoy.

Vidì la preside alzare uno sguardo severo e risoluto nelle nostre direzioni.

-non ho altra scelta… nonostante sappia che questo porterà scompiglio tra le vostre case vi comunico che dopodomani voi due non giocherete la partita di quidditch.-

-no… - mi portai sbiancando la mano alla bocca, mentre Malfoy grugnì arrabbiato.

-Preside è stata lei a lanciare l’incantesimo! Perché dovrebbe punire me e tutta la mia squadra per una cosa che ha fatto lei?-

-Signor Malfoy, tutte quattro che qualcuno di voi due ha varcato quella soglia..- indicò la porta del suo studio, che dava alle vecchie scale a chiocciola –l’ha fatto sempre seguito dall’altro, quindi devo supporre, e non mi contraddica, che se vi fate buona compagnia per le scempiaggini ve ne farete anche nelle punizioni!- era inutile controbattere, non avremo ricavato un ragno dal buco, e sicuramente lei avrebbe sbraitato ancora di più. Questo doveva averlo capito anche lui, perché quando ci fece cenno di allontanarci, come me, uscì in silenzio dalla stanza.

 

 

Amelia quando sentì la notizia dalle mie labbra ebbe un leggero mancamento, e dovette sedersi nelle poltroncina rossa della sala comune per  non cadere a terra.

 

Hugo digrignò i denti, insultando a tratti me e malfoy.

 

Rose non parve stupita, disse che c’era da aspettarselo.

 

Io. Bhè io avevo già un piano.

 

James Potter era l’essere più imbroglione e scaltro della storia del mondo magico, più volte nella sua carriera scolastica aveva preparato pozioni di livello avanzato usandole per i propri scopi, non sempre propriamente legali. Per questo aveva il mio totale e incondizionato rispetto!

Quando sollevai il fondo fasullo del mio baule l’eredità di James brillò sotto il mio sguardo luccicante. La mappa del malandrino era avvolta in un panno in seta, mentre le pozioni e i tiri vispi Weasley erano catalogati in ordina alfabetico.

Andai alla “P” trovando la pozione fangosa più utile di tutte, la pozione polisucco.

 

 

Malterio: Grazie per la recensione. Quando ho letto che dovevi darmi qualche consiglio mi si è accapponata le pelle, subito ho pensato a qualche obbrobrioso orrore grammaticale. Hai ragione, non si capisce dove finisce la storia e cominciano i commenti! Vedrò di fare più attenzione, promesso! Aspetto la tua prossima recensione, e non trattenerti nelle critiche, dato che un parere oggettivo non può che farmi bene! Ciaauuusss!

 

Mayetta: si, anche io adoro letteralmente questa coppia… eh vabbe! Spero che tu continuerai a leggere la storia, anche se sono consapevole che questi due capitoli non sono altro che l’introduzione, la vera trama deva ancora arrivare! Ciao alla prossima!

 

 

  
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