Cara Autrice,
come lei ben sa, è da oramai tempo che io e lei lavoriamo
insieme, credo siano 6 mesi addirittura.
Il mio lavoro mi soddisfa, per carità, nonostante alcuni
piccoli particolari riguardo le scene yaoi, ma, dopotutto, come diceva il buon
vecchio zio Frank, tanto va la gatta al l…anzi, no, forse era chi va con lo
zopp…AH! Ecco, ora ricordo, sosteneva che se si fa finta di essere dell’altra
sponda, le donne ti vorranno. Mm, non ricordo esattamente come fosse, ma in
ogni caso va bene così.
Dicevo, insomma, non che il mio lavoro non mi piaccia, ma
vorrei licenziarmi.
Insomma, passi per lo yaoi, passi per la scenetta squallida
in cui ero vestito da cow boy –tra l’altro, non faceva affatto ridere-, passi
addirittura per quando ho dovuto dire quella cazzata abissale dell’iceberg
–notare il finissimo gioco di parole
tra “abissale” e “iceberg”!-, ma lei NON PUO’ esigere che io dica di essere
appena tornato se non ho neanche i soldi per una gita alle fattorie di Nonno
Peppe!
Dico, non che non mi stia bene il mio stipendio, il quale
consiste in due panini al salame e un formichiere domestico –l’ ho chiamato
Frank, in memoria del buon vecchio zio Frank-, ma il punto è che non sarebbe
malaccio ricevere un compenso in contanti, lei mi capisce, vero?
Ahahahahahahahaahahahahahahahaha che sciemità
scrivi Soul?
Sono mortificato per ciò che è stato scritto in sovrimpressione,
ma il mio caro e gentile amico Black Star, il quale ha voluto arricchire il
nostro bagaglio di esperienze ed emozioni con un errore grammaticale senza
precedenti, è un po’ tontarello, quindi, per favore, lasci perdere ciò che ha
scritto.
Direi di aver già illustrato tutta la mia situazione, quindi
per il resto si rivolga al mio avvocato, il buon vecchio Frank Evans.
Con permesso,
Soul Evans