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Autore: Camille_Paul    21/05/2010    2 recensioni
Mary Blanche è una principessa francese di sedici anni che presto si ritroverà a lasciare la sua patria per trasferirsi, a tempo indefinito, a New York, una città che odia altamente perchè spesso paragonata alla sua Parigi. In un momento di Follia, di alta follia, dopo il ballo in suo onore, incontrerà per caso, Jason, un ragazzo che alle prime visioni sembra una persona fredda ma con un passato cupo alle spalle.Il ragazzo è nato e vissuto nelle fredde strade di New York City. I due si ritroveranno vincolati in una profonda fiducia reciproca che li porterà molto lontano, ma al destino, non si sfugge, A VOLTE... "Siamo entrambi in piedi, l'uno di fronte all'altro. - Cosa sono quei segni sulle tue braccia? - Vedi Blanche, questo significa vivere in strada. Tu non hai neanche un graffio e sai perché? Perché l'oro in cui sei nata non taglia - A quella risposta mi sembra di morire, perché è vera" "Lo vedo spogliarsi davanti a me e in quel momento voglio solo lui" "Quando mi risveglio davanti a me c'è un ragazzo seduto su una sedia, intento a sbucciare un mandarino, con uno sguardo maligno e malizioso, e mi guarda sorridendo" Spero di avervi almeno un po' incuriosito! Entrate...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blanche 31° Capitolo 31:
Sdraiata sul letto, penso alla mia storia con Jason. Una storia d'amore che chissà come finirà. Io non posso offrirgli niente. Ragazze come Tiffany, invece, possono offrirgli il mondo. Mi asciugo una lacrima. Piangere non serve a nulla. Il tempo non cambierà le cose.
Jason ha promesso che mi avrebbe portato fuori a mangiare uno dei piatti tipici New Yorkesi. Mangiare mi ha sempre attirato molto, ma si è persa questa cosa negli anni, dopo che mi hanno fatto mangiare i piatti tipici cinesi, dato che era ospite da noi un noto ministro cinese. Diciamo che il cibo tipico cinese non lo tollero molto. Quello New Yorkese non l'ho mai assaggiato. Mi sono messa qualcosa che vagamente potrebbe rispecchiare il Casual. Missà di no. Guardo l'orologio d'oro a forma di cuore sul comodino. E' in ritardo. Spero che non sia successo nulla. Ricontrollo per la terza volta che nella borsa ci sia tutto. Tutto quello che non ci dovrebbe essere c'è. Oh, meno male!  Finalmente sento dei rumori.
<< Scusa il ritardo, Blanche..ho avuto da fare >>. Se mi guarda con quel sorriso là, lo scuso sempre.
<< Okey! Possiamo andare adesso? >> chiedo e lo prendo per mano.
<< Certo >> risponde e scendiamo giù per il balcone. Ogni volta ho paura di essere scoperta. Immagino già mio padre. Ci fermiamo ad un semaforo.
<< Ma quali sono i piatti tipici di New York? >> chiedo, prendondolo per mano come un bambino, attraversando la strada.
<< Bhè..HotDog..ovviamente. E non mi chiedere in questo paese mangiate i cani?"  perché mi arrabbio >>. Lo guardo con aria depressa. Vabbene che ho vissuto sedici anni rinchiusa in un palazzo, ma non sono così ingenua. Oh sì?
<< Ahah okey..e a te piace? >> anche se la risposta mi sembra ormai ovvia. Certo.
<< Ovviamente. Era il nostro piatto quotidiano ed era gratis per noi. Il venditore di hotdog era nostro amico.  Ci siamo conosciuti perché lanciavamo sempre la pallina addosso al suo furgoncino >>. Sorride durante il suo discorso, ricordando una loro vecchia battuta. << Alla fine, vedendoci sempre gironzolare lì intorno, ha deciso di offrirci un hotdog a testa, finché per noi è diventato il piatto principale del giorno >>. Continua a sorridere.
<< E adesso?Dov'è sto venditore? >>. Non voglio nuocere al suo buonumore con domande stupide, ma c'ho fame.
<< Secondo te, dove stiamo andando? >>. Entriamo a Central Park. E' sera inoltrata ormai, ma c'è lo stesso un po' di gente. Soprattutto coppiette. Alla fine scorgiamo un venditore col furgoncino.
<< Ehi Phil! >>
<< Ehilà Jason! >> e si stringono la mano. << E lei? >> chiede, guardando me.
<< Lei è Blanche..Phil Blanche, Blanche Phil! >>. Sembra un tipo simpatico e non esito a stringergli la mano.
<< E lei sarebbe la tua.. >>. Bhè..ha fatto centro.
<< Oh no, Phil, sai che ho promesso.. >>. Promesso che cosa? Il sorriso di Phil si spegne.
<< Sì..lo so, Jason..lo sa anche Ronald e tutti i senza tetto di Central Park >>
<< E che ci devo fare? Ascolta.. >>
<< Sìsì..offre la casa >> dice Phil, e ce ne passa uno a testa. Lo salutiamo. Lo assaggio.
<< Allora? >> mi chiede lui. Come faccio a dirgli che non mi piace?
<< Mmmh..buono! >> Ovviamente, lui capisce al volo.
<< Non ti piace? >> sembra deluso. E' l'ultima cosa che voglio.
<< Nono..è buono..solo diverso! >>. Non sembra molto convinto.
<< Ah sìì? Bhè..lasciamo perdere >>. E sembra veramente intenzionato a farlo. Lasciamo Central Park, per avviarci verso il centro della città.
<< E un altro piatto tipico? Qual'è? >>. Mi guarda sbarazzino.
<< Non è un piatto..è una bevanda! Io l'adoro. Se non ti piace, giuro che ti sbatto in mezzo alla strada! >>
<< Ahhah..e come si chiama? >>
<< Starbucks! >>. Ne ho sentito parlare.
<< MMh..e cos'è? >>
<< Caffè >> mi risponde. MMh..adoro il caffè. << Ma può essere qualsiasi altra cosa. Solo che è molto allungato, quindi lo possono bere anche i bambini! Fidati..ti piacerà! >>. Eh certo che mi fidoo!
Continuiamo a camminare. Butto la carta del HotDog nel cestino. Ho timore a camminare per le strade di New York, anche se c'è lui. Sono ancora abituata ad essere seguita dalle mie guardie 24 ore su 24.
Cominciano a farmi male i piedi. E le mie scarpe non sono esattamente le più adatte per camminare a lungo. Quelle per saltare su una limousine e stare su tutto il tempo.
Nel giro di due minuti individuo il negozio.
Starbucks
Deve essere bello. Entriamo. L'atmosfera e il posto sono molto accoglienti. Nonostante l'ora, è ancora pieno di gente. E ci sono anche delle famiglie. Bello. Ordiniamo e ci sediamo ad un tavolo.
<< In Francia ci sono? >> mi chiede, subito dopo.
<< Non so..adoro le caramelle al caffè, ma il caffè vero e proprio..mai assaggiato >>. Strabuzza gli occhi.
<<  Avresti dovuto essere Newyorkese, allora >>
<< Lo dico sempre anche io >> rispondo e ci portano i bicchieri.
Bellissimo. COn la panna. MMmmh! E che profumo. Jason saluta qualcuno..credo il commesso e ci avviamo all'uscita. Inizio a berlo. Sì..è allungatissimo. Però questo é New York.
Arriviamo sotto casa mia.
<< Incomincia a farsi tardi >>
<< Lo so >> risponde lui, rassegnato. << Ci vediamo domani, ciao >> e mi bacia.
<< Ciaociao! >> e scavalco.


Mio padre vuole vedermi. Subito. Accompagnata da Celestine e il Ministro, arrivo nel suo Studio.
<< Salve >>. Mi fa cenno di sedermi.
<< Mary Blanche.. torniamo a casa >>. E ciò che è successo nei secondi più tardi...resterà un amaro ricordo.


 Ringrazio tutti voi per la pazienza e soprattutto per le recensioni.  Comunque..questo è uno dei ultimi capitoli, se non il penultimo. -.-"
Comunque ringrazio ancora tutti e spero che sia piaciuto.
 Morneng Yeah: Io spero che quel "no comment" e "clap clap clap" sia una cosa bella. Se così non fosse..sono orgogliosa del mio lavoro. :)
 Claudietta_Cullen:  Ehi ciao! Non si sa ancora. Non lo so neanche io, sinceramente. Gli amici e Blanche sono troppo importanti per lui :) Un bacione, graziee! ^^

TheDreamerMagic: Immaginavo che fosse un po' sentimentale. Ma c'ho messo tutta me stessa e anche un pochino di mio fratello per scriverlo. Un bacione, ciao e graziee! :D



 
  
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