Capitolo II
- Bene, iniziamo -. Comandò Bill e passò dei fogli a Ginny. - Tieni, distribuiscili -.
- L’hai scritta te questa canzone? -. Chiese Percy osservando il suo spartito.
- Esatto. Nessuno di voi sa leggere la musica, vero? -.
- Già, Bill, non ho idea di cosa significhino questi segnetti neri -. Disse Ron fissando perplesso la musica.
- Vi farò un incantesimo per cui il tasto, la corda, o cosa dovete pigiare si illuminerà di rosso seguendo lo spartito, così -. Bill prese il foglio di Ron, lo sfiorò con la bacchetta, e poi trascinò quello che sembrava il fantasma del foglio sulla tastiera.
- Dì “vai” -. Ordinò.
- Vai -. Bofonchiò Ron, e i tasti iniziarono a illuminarsi di rosso a turno.
- Forza, seguili con le dita. Charlie, dammi una mano -. Disse mentre incantava il basso di Percy e la chitarra di Fred. Charlie applicò l’incantesimo sulla batteria e sulla chitarra di George.
- Ginny, tu seguimi con la voce, d’accordo? -
- Ragazzi, a tavola, papà è tornato! -. La voce della signora Weasley interruppe l’entusiastica schitarrata a casaccio dei gemelli, seguiti da Charlie che sembrava aver preso gusto a far uscire di cervello tutti quanti.
Bill si gettò sul divano sfinito.
- Va bene, per oggi basta così -.
Tutti mollarono gli strumenti per terra e si avviarono verso la porta.
- Dove credete di andare?! -. Strillò Ginny minacciosa. Con quella faccia e la mani sui fianchi era identica alla madre.
- Bill ha detto “basta” -. Disse Ron con un piede sulla soglia.
- Dovete aiutare a mettere a posto! -.
- Ma ci si fredda la pasta! -. Obbiettò George.
- Bill è stanco! Tornate immediatamente qui! -. I fratelli maggiori tornarono indietro di malavoglia, ma Charlie risolse tutto con uno svolazzo della bacchetta. Ogni cosa tornò al suo posto in men che non si dica.
- Ecco fatto, sorellina -. Sorrise conciliante il ragazzo dei draghi.
La cena passò tranquillamente, anche se Fred e George rubarono l’ultima coscia di pollo dal piatto di Percy che si alzò sdegnato subito dopo la frutta chiudendosi in camera sua. Secondo l’ottimistica visione di Molly, alle dieci tutti i ragazzi erano “a letto”. (In realtà Ginny stava stendendo una lista di cose da far fare ai fratelli con il potere che le aveva conferito Bill; Charlie stava tenendo la corrispondenza con le sue quattro avvenenti ragazze, ognuna delle quali beatamente ignorante delle altre tre; Fred e George stavano scoprendo cosa succede a infilare una scatola di fuochi artificiali dentro una caramella mou gonfiata magicamente; Percy stava scrivendo una lettera simile a un poema di Omero a Penelope Light; Bill si esercitava a infrangere maledizioni che scagliava lui stesso su uno gnomo catturato in giardino) Molly si alzò e iniziò a sparecchiare aiutata da Arthur, mentre gli raccontava dell’idea di Bill.
- E capisci, hanno trovato questa cosa da fare tutti insieme, almeno Fred e George non si mettono nei guai…Bill è un ragazzo tanto giudizioso, gli obbediscono tutti…Charlie gli obbedisce perché lo considera “figo”-. Molly si interruppe perplessa - E lo ammira…Percy perché Bill è stato Caposcuola, ha preso dodici M.A.G.O, i gemelli perchè Bill è anche pieno di iniziativa e vivace come loro, Ron semplicemente perché è il maggiore, Ginny perché ha praticamente una cotta per il suo fratellone…-. Ridacchiò la signora Weasley.
- Bè, speriamo solo che lo shock del diario di Riddle le passi -. Rispose Arthur mentre spediva i piatti nel lavandino con morbidi movimenti della bacchetta. - Povera piccola, è stato terribile per lei, pensa, il primo anno -. Continuò sbattendo la tovaglia. - Cara, mi domando come fanno i babbani a lavare sempre tutti i piatti senza magia…a quanto pare hanno un aggeggio chiamato lavastiglie, ma chissà se funziona bene…-. Molly si avviò su per le scale sbuffando delle stranezze del marito.
La mattina dopo, i giovani Weasley si svegliarono a un’ora insolitamente mattutina per essere in vacanza. Si presentarono a colazione assonnati e in pigiama, spinti da Bill.
- Come mai tutti in piedi a quest’ora? -. Chiese Molly già ai fornelli.
- Bisogna suonare, a quanto pare Charlie, Percy, Fred e George hanno da fare nel pomeriggio, quindi dobbiamo provare adesso -. Rispose lui cercando di far stare dritti i gemelli che gli ciondolavano addosso senza far cadere Ginny a cavalcioni delle sue spalle, con la testa che sbatacchiava sopra quella del fratello. Degli altri solo Percy era completamente sveglio, e osservava con disgusto gli sbadigli sloga-mascelle di Charlie e Ron. Mamma Weasley iniziò a lanciare plumcakes nei piatti davanti ai figli con sorprendente precisione. I gemelli smisero all’improvviso di usare Bill come cuscino vivente per gettarsi sulla colazione e lui scaricò di peso Ginny su una sedia.
- Grazie, mamma -. Disse sedendosi a sua volta. Quando tutti ebbero finito di mangiare (Ron per ultimo) tornarono in salotto e ripresero in mano gli strumenti.
- Mmmm…che sonno….-. Sbadigliò Fred senza degnarsi neanche di mettersi una mano davanti alla bocca.
- Grazie per la visione panoramica della tua ugola, Fred -. Disse Ginny.
- Non c’è di che; ma capisco che la vista un posto talmente stupendo, gratis, potrebbe portare ad inchinarvi, fatelo pure, non mi offendo -.
La sorella gli fece una linguaccia. - Adesso siamo pari -.
- Che si fa oggi, Bill? -. Domandò Charlie prendendo posizione dietro la batteria e afferrando le bacchette.
- No, fermo, Charlie, ti prego! -. Implorò Percy, ma il secondo dei fratelli Weasley era inarrestabile: iniziò a picchiare la povera batteria con tutta la forza delle braccia nude e muscolose. Percy si prese la testa fra le mani e si rannicchiò sul divano proteggendosi con il basso.
- Basta! -. Strillò Ginny, e calò il silenzio, con gran sollievo di Percy. - La mamma dice che se continui così le galline smettono di fare le uova -. Spiegò la ragazzina - E piacciono a tutti le uova fresche la mattina. Ma se è per Percy il Prefetto Perfetto, puoi andare avanti quanto ti pare -.
- No! -. Intervenne Bill. - Non si fa così. Bisogna che ci sia spirito di squadra, non dobbiamo trattarci male a vicenda. Fermi, voi due! -. Urlò all’indirizzo di Fred e George che stavano cercando di infilare un ragno nel colletto di Ron, che a quella vista indietreggiò terrorizzato colpendo la tastiera, che si produsse in un bellissimo accordo di Mi maggiore settima. - Dai -. Riprese Bill - Adesso, Charlie, parti con un ritmo tipo questo: un due tre quattro, un due tre quattro…capito? -.
- Mmm, penso di si -. E iniziò a pestare la batteria con una tale violenza che in confronto Voldemort sarebbe apparso un mite agnellino.
- Ma che ti ho fatto di male, sciamannato teppistello? -. Squittì una voce acuta. Charlie si fermò di botto, voltandosi stupito verso il piatto di destra. - Non sei sordo, allora, dongiovanni da quattro soldi! -. Tutti i fratelli scoppiarono a ridere. - Oltre a tutte queste botte anche le tue storielle disdicevoli…mostra un po’ di rispetto! -.
- Ahahah, la batteria e la mamma andrebbero d’accordissimo -. Disse George reggendosi al gemello nel tentativo di non cadere a terra dal ridere.
- Il mio amico mi aveva detto che la batteria era un po’ bisbetica - . Esclamò Bill - Ma io pensavo che stesse scherzando! -. Persino Percy ridacchiava. - Bene - Disse Bill quando si fu ricomposto - Adesso, voglio che seguiate i segni rossi, ora vanno molto lenti, poi diventeranno più veloci. -.
I ragazzi furono abbastanza abili nel seguire le indicazioni di Bill, che girava fra loro tallonanto da Ginny correggendo e incoraggiando. I più bravi erano Fred e George, che suonavano perfettamente a tempo senza neanche guardarsi.
- Grandi! Ecco, provate a metterci qualche piccola improvvisazione, fantastico, Fred, proprio così…Percy, appena un po’ più veloce…Ron, quello è un do bemolle, non un sol! Ottimo, Charlie, vai così…-. Dopo un paio d’ore di prove (A parte dieci minuti di panico quando la tastiera aveva iniziato a fumare, avendo scoperto una caramella Similincendio Istantaneo appiccicata sotto; Bill e Ron avevano inseguito i gemelli fino all’orto) Bill li chiamò tutti intorno al tavolo e disse:
- Adesso bisogna scrivere le parole della canzone. Io ho scritto la musica, ma il testo lo buttiamo giù tutti insieme -.
- E come si fa? -. Chiese Ron.
- Si parte dalle nostre passioni, da quelle traiamo l’ispirazione. Ginny, prendi carta e penna. Tu sarai la referente capo per il testo, ok? -.
Ginny si sedette al tavolo con aria concentrata. - Cominciamo. Bill, cosa ti piace? -.
- L’avventura, il rock, le Piramidi Egizie e le maledizioni -.
Ginny annotò tutto rapidamente. - Charlie? -.
- I draghi, il Quidditch e le ragazze carine -. Rispose lui senza esitazione.
- Percy? -.
- Gli esami (Tutti gli altri, compreso l’ex-Caposcuola Bill, si scambiarono occhiate incredule), la spilla da Prefetto, la torta di mele e… -
- E Penelope Light -. Concluse Ginny.
- E Penelope Light -. Ammise Percy controvoglia, cercando di ignorare i gemelli che facevano finta di essere lui e la sua fidanzata scambiandosi occhiatine sdolcinate.
- Fred, George? -.
Questi smisero di lanciare bacetti a Percy che era diventato tutto rosso e si voltarono verso Ginny.
- Gli scherzi -. Risposero in coro. - E il Quidditch -. Aggiunse Fred. - Si, e l’avventura -. Completò George.
- Ron? -.
Ron fece una faccia perplessa e borbottò:
- Ma…forse picchiare Piton …la ricreazione, la Burrobirra e anch’io il Quidditch -.
- Io il Quidditch e i ragazzi che non sono i miei fratelli, a parte Bill -. Ginny gli lanciò un’occhiata adorante.
- Ma noi pensavamo che ti piacesse Harry! -. Per questa frase Fred si beccò un pizzicotto che lo fece gemere di dolore.
Alla fine, il testo si presentava così:
I love dragons and
curses A me piacciono tantissimo i draghi
e le maledizioni
danger is the beauty of life il
pericolo è il bello della vita
I want to gain a
Prefect budge voglio guadagnarmi un spilla
da Prefetto
and nothing will stop me e niente mi fermerà
I’ve pretty girls and
Burbeer every night Ho ragazze carine e
Burrobirra tutte le notti
I rock and I can fly
everywhere Suono il rock e posso volare
dovunque
on my broomstick and hit sul mio
manico di scopa e colpire
Potion professor’s
head like a bolid la testa del
professore di Pozioni come un bolide
Red fire on my hair Fuoco
rosso sui miei capelli
Freedom and crazy adventures libertà
e avventure pazze
I take what I need prendo
ciò di cui ho bisogno
I don’t cry much
non piango tanto
and I laugh a lot e rido molto
I flied over the
Pyramids Ho
volato oltre le Piramidi
to meet Penelope, do the exams per incontrare Penelope,
fare gli esami
with her is my
biggest ambition con lei è la mia più grande
ambizione
she loves apple cake like me a lei piace la torta di mele come a me
It’s wonderful playing
jokes E’
fantastico fare scherzi
but not to little Ginny
ma non alla piccola Ginny
be careful, she’ll pinch you to death stai attento, ti
pizzicotterà a morte
she likes only boys who aren’t her brothers a lei piacciono solo i ragazzi
che non sono suoi fratelli
Red
fire on my hair Fuoco rosso sui miei capelli
Freedom and fresh air for me libertà
e avventure pazze
I take what I need
prendo ciò di cui ho bisogno
I don’t cry much
non piango tanto
and I laugh a lot e rido molto
Ginny lo esaminò con attenzione e annuì soddisfatta. - Va bene, teniamo questo -.