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Autore: Secret    21/05/2010    0 recensioni
in un mondo come il nostro, c'è la possibilità di vivere un amore corrisposto? un amore tanto diverso quanto uguale? nel nostro mondo L e Kira potrebbero mai stare insieme? questa fitc è un insieme di pensieri di dubbi e di domande che forse ci poniamo troppo spesso. questa storia parla di due anime tanto diverse quanto uguali. quelle di Kira e di Elle.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'gli stereotipi di una vita'
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la pace prima della tempesta

La pace prima della tempesta

In quella notte sapevo che sarei morto. Light aveva studiato per bene le sue carte, davvero bene. Sa che uno Shinigami muore se salva la vita ad un umano, Rem è troppo legato a Misa Amane  per farla così morire. Non può farlo e allora sacrificherà la sua vita. Sparirà e di lui rimarrà soltanto una scia di cenere nel vento.

Sto per morire, già. La mia vita è giunta al termine,ma io ho ancora un piccolo desiderio, una voglia da esaudire prima che tutto finisca. Voglio il cuore di Light.

Non so se riuscirò ad averlo, non mi resta molto, ma per ora voglio salutare il mondo che non vedrò più.

Salgo le scale e mi trovo sul soffitto che ha ospitato per tanto tempo il mio corpo e le sue preghiere. La pioggia batte, violenta e incontrollata. Chiudo gli occhi sotto di essa e lascio via via tutte le sensazioni spiacevoli del mondo e ascolto rapito il suono di una campana che canta per me. Una canzone di festa e di gioia che lenta si muove tra le gocce che danno il loro contributo a riappacificarmi l’anima. Che bella melodia… forse anche il mondo sa che la mia anima sparirà da qui, forse anche lui vuol salutarmi. Ed è così che dico addio al mio mondo che anche se mi ha reso infelice togliendomi tutto, ora mi dona la pace. Non mi preoccupo del freddo, del bagnato o di altro, solo di quella sensazione. Poi un passo leggero che non stona per nulla con l’armonia, i miei occhi si aprono ed ecco apparire Light Yagami. Parla, parla e ancora parla, ma il suono arriva indistinto alle mie orecchie e si confonde con quella melodia.  Si avvicina incurante anche lui della pioggia e mi prende il braccio

- che cosa fai qui? Ti prenderai un malanno.-

Non può capire…  anche se sa quello che sta per compiere.

- per le campane-

Lui mi guarda con un’espressione indecifrabile e poi prendendomi con leggerezza mi porta via. Mentre mi riconduceva all’asciutto, la sensazione di pace svaniva lentamente ed altro occupava la mia mentre. Un dolore fitto e intenso…

La consapevolezza.

Ora si era fatta più forte. Sarei morto e lui sarebbe stato l’artefice.

Per la prima volta non mi importava di lui, di Kira o del bene e del male, della morte o della vita. Solo del mio desiderio…

Che c’è di male ad essere egoisti. Tutti lo siamo, chi più o  chi meno, ma ognuno di noi lo è. Mi inginocchiai per aiutare Light Yagami ad asciugarsi, del resto era colpa mia se si era bagnato, e utilizzando la mia asciugamano gli asciugai i piedi intirizziti dalla pioggia. Lui rimase stranito, ma nonostante ciò  anche lui, asciugandomi lento i capelli, mi aiutò. Rimasi colpito dal gesto e alzai lo sguardo su di lui e li capii. Non mi importa di farmi odiare da lui. Non mi importa nulla.

Avvicinai lentamente il mio viso senza staccare i miei occhi dai suoi. Lui rimase immobile un po’ sorpreso e un po’ ignorante sul da farsi. Poggiai la mia mano sul suo petto e lo spinsi giù. Lo sovrastai con il mio corpo e nei secondi che precedevano tutto ciò che volevo , il mio cuore, il suo, quello degli altri aldilà di quelle mura, quello della pioggia  e del vento, il cuore stesso di quella canzone che suonava nelle mie orecchie si fermò un secondo.  Guardai di nuovo quegli occhi, erano in attesa del nulla o del tutto. 

Le mie labbra fremevano di impazienza e poi accadde. Baciai quelle labbra ghiacciate di fuoco  e le feci mie. E tutto quello che si era fermato ricominciò il suo palpito frenetico e incompreso.

 Mi staccai da lui e aspettai che i suoi occhi si aprissero…  ma non lo fecero perché anche lui sentiva questa mia smania di averlo . Occupò le mie labbra e mi attirò ancora di più a se. Approfondimmo il bacio mentre tutto spariva intorno e le nostre lingue si intrecciavano tra loro come il canto dei nostri cuori fuso alla canzone della mia testa. Mentre il desiderio occupava la ragione e la rendeva oscura e insignificante, un qualcosa di freddo spense l’ardore della mia guancia. una lacrima. L’amarezza si occupò del desiderio che lo trasformò in passione violenta. Non avrei provato più sensazioni del genere. Sarei morto tra breve…odiai Light per quello che stava per farmi. Non avrei più rivisto il mondo, i miei dolci preferiti, Watari, tutti gli altri e i suoi occhi. Maledetto. Maledetto lui e i suoi occhi diabolici  che mi sciolsero guardandomi.  Avevo solo questa notte da vivere , ora non mi importa di nulla più. Lo baciai con passione, il collo, il petto e ogni minimo centimetro di pelle che incontravo nel mio percorso. Lo sentii gemere per l’eccitazione. Volevamo di più, entrambi, ma  quel singhiozzò stonò nella canzone e la spezzò irrimediabilmente . Light si allarmò all’istante e apparve dall’oscurità l’ombra di Misa. Ci guadava con quegli occhi, gli occhi feriti di una donna innamorata, gli occhi furibondi, rossi di rabbia.

- Light, me la pagherai-

Li capii che non potevo avere il suo cuore, solo ed esclusivamente il suo corpo era mio, anzi nemmeno quello avevo potuto avere. Il suo cuore apparteneva a lei. Chi l’avrebbe mai detto, Light si stava innamorando della piccola Misa Amane, non era più un giocattolo, un burattino nelle sue mani.  Lo capii dal suo sguardo. E poi ridiventò la persona di sempre. Mi chiese gentilmente di spostarsi e andò via per sempre da me.

Più tardi, Rem uccise Watari il solo padre che io abbia mai conosciuto e anche per me venne il momento di andar via da questo mondo. Rem si dissolse, diventò cenere e poi sparì. Il mio cuore iniziò a battere all’impazzata. Erano i miei ultimi quaranta secondi.

Quella canzone che si era spezzata nella mia testa ripartì e si aggiunse il ritmo irrefrenabile del mio cuore. Caddi dalla mia sedia e Light pronto mi accolse nelle sue braccia. Lo guardai… non avevano nulla di quello che avevo amato sulle scale. L’odio li pervadeva anche se la tristezza si andava via via formando. Le sue labbra formarono parole che il mio cervello recepiva come un “ mi dispiace.” Dopo tutto anche se il suo cuore, tutto,  apparteneva a Misa un piccolo pezzo sarebbe appartenuto per sempre a me. Sorrisi e poi...

Tutto è silenzio.

Spazio dell'autrice

Ho voluto dare via ad altri capitoli e dare il via a una seria su Death Note. questa  storia è stata scritta per rendere omaggio alla puntata "silenzio"  rappresentandola a modo mio. mi scuso per gli errori e tutto il resto e spero che continuiate a leggerla. grazie per chi ha letto e grazie a coloro che hanno commentato.

Un abbraccio per salutare la morte e un bacio per richiamere la vita

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