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Autore: kleines licht    22/05/2010    1 recensioni
" Il dolore era parte di me, mi serviva per andare avanti. Ero diventata qualcosa di irreale, impossibile, immortale e mi era rimasta una sola convinzione a cui attacarmi: i ricordi provocavano dolore. Stavo diventando dipendente dai miei ricordi, mi ci attaccavo con le unghie e con i denti per non cadere."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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Ricordi

Ormai ogni giorno era carico di dolore. Il dolore era parte di me, mi serviva per andare avanti. Ero diventata qualcosa di

irreale, impossibile, immortale e mi era rimasta una sola convinzione a cui attacarmi: i ricordi provocavano dolore. Stavo

diventando dipendente dai miei ricordi, mi ci attaccavo con le unghie e con i denti per non cadere. E più ricordavo più

la nebbia che mi avvolgeva si faceva fitta. Non seguivo più una strada, mi affidavo alle mie gambe. Così

arrivai vicino a un paese. Mi resi conto troppo tardi dell'erroe: il ricordo si stava facendo più vivo ad ogni battito di campana.

                                                                                    * * *

Era un cupo giorno d'inverno, ero tornata a casa per il fine settimana e mi stavo preparando per tornare dai Masen e dal mio amore.

Ero allegra e non riuscivo a non sorridere ma appena arrivata in cucina il mondo mi cadde addosso. Tutti, anche i miei fratellini di 2 e 3 anni

mi fissavo con compassione e dolore. Fu mio padre a parlare mentre mia madre piangeva :-Tesoro, i Masen sono morti di spagnola.-

Ne seguì un silenzio tombale in contrasto con il baccano assordante che quelle parole facevano sulle pareti della mia mente.

-T-tutti?-chiesi. Non me ne capacitavo, non aveva senso, era solo uno scherzo.

-Tutti- Fu mia madre a rispondere e mi corse incontro piangendo. Io non feci niente, non mossi un solo muscolo: se l'avessi fatto sarei crollata.

Poi tutto si fece buio e mi ritrovai improvvisamente a seguire uno sconosciuto dall'aria surreale.

                                                                                   * * *

Con l'ultimo battito il ricordo si esaurì e io inizia a sentirmi meglio. A mente più lucida decisi che quel momento non dovevo più 

riviverlo, avrei usato tutto il mio tempo per rivedere le cose più belle che avevamo passato. Poi chiusi gli occhi e mi lascai cullare

da un dolce ricordo...

                                                                                   * * *

Dopo il nostro incontro nella foresta ci vedevamo sempre più spesso: ormai stavamo diventando amici. La camerata delle camerire

non la vidi più: mi constrinse a dormire nella sua stanza e niente mi faceva più felice se non stargli vicino. Il problema era che mi

viziava: la colazione me la portava lui a letto e dormivo fino a tardi. Certo, questo significava ricevere una ramanzina ogni

volta che vedevo la camerira più anziana ma non me ne importava molto: l'importante era stare vicino al mio amore impossibile.

Ma ogni minuto con lui aumentava la speranza di stare assieme e questo non andava per niente bene: ne ero cosciente e me

ne importavo. I suoi sorrisi magnetici e i suoi profondi occhi verdi mi sconcentravano e andavo il mio cuore a 3000, quando stavo

con lui ero sua e di nessun altro. Svegliarsi con i suoi occhi addosso era fantastico. Ero certa che saremmo stati sempre assieme.

 

La sera del nostro primo incontro fu traumatica: trovai le mie conquiline che mi guardavano male e le valigie sulla porta della camerata.

Una delle ragazze in prima fila mi disse schietta: - su prendi la tua roba, non è giusto far aspettare le persone ricche!-

Io strabuzzai gli occhi, di che parlava? -Scusa ma che stai dicendo?- chiesi con un mezzo sorriso, tipico di chi sa di essere preso in giro.

-Ahahaha! Adesso fai pure finta di nulla! Guarda che lo sappiamo che l'hai convinto con la forza!-

-convintO? chi??-

-Edward Anthony Masen! E adesso corri in camera sua non vogliamo essere sgridate! Ma guarda un po' certa gente cosa si inventa pur

di non perdere il posto...-

La voce si affievolì e presto rimasi sola nel corridoio. Coosa? Io e Edward...No non era vero...Ma allore perchè le valigie e tutte quelle facce?

Senza sapere cos'altro fare presi le mie cose e salii le scale. In cima trovai il mio amore impossibile a braccia aperte, con un sorriso enorme stamapto in

faccia.- Pensavo che non saresti più venuta...Ah scusa ancora per oggi...-

-No non ti preoccupare-

Il nostro dialogo finì lì, in un silenzio tutt'altro che imbarazzante.

                                                                                              * * *

Tornata al presente mi levai il sorriso che avevo stampato in faccia da troppo tempo e ripresi a camminare, più conscia che mai su che strada seguire: dovevo

seguire quello strano odore di polvere e sangue, me lo sentivo, era la mia salvezza. O almeno così credevo....

 

P.S. Voglio ringraziare di cuore Giova71 e chichi77 perchè mi stanno appoggiando in questa avventura! vvumdb ragazze grz mille...ah giova71 mi spiace non poter rispondere alle tue domande ma non voglio rovinarti la sorpresa...spero capirai caiuu e morsetti!

   
 
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