“È
UN IDIOTA!”
Maka singhiozzò, poggiando il
volto sulla spalla di Tsubaki. Quella della buki era stata una visita
inaspettata quanto gradita, la ragazzina si sentiva tremendamente in
colpa per
aver trattato Soul in quel modo e aveva assolutamente bisogno di
parlarne con
qualcuno.
“Shhh…” mormorò la mora
stringendo la shokunin a sé, coccolandola lentamente
tentando di farla calmare
mentre le accarezzava dolcemente una spalla.
“Sono sicura che tornerà.”
“No che non tornerà!” sbottò
Maka tra i singhiozzi, stringendosi alla ragazza con disperazione.
“È t-troppo
cocciuto p-per tornare…” aggiunse poi, stringendo
le palpebre sugli occhi verdi
e tirando la stoffa del vestito di Tsubaki. Quasi stesse cercando un
appiglio.
Singhiozzò nuovamente, asciugandosi poi nervosamente qualche
lacrima con il
dorso della mano e alzando la testa tentando di darsi un contegno.
Insomma
Maka! Non devi farti vedere così debole. “Non..
Non farà mai la prima mossa,”
singhiozzò debolmente, staccandosi dalla ragazza per
intrecciarsi le mani in
grembo.
Tsubaki la fissò con sguardo
preoccupato e triste, cingendole nuovamente le spalle con un braccio e
stringendola dolcemente a sé come farebbe una sorella
maggiore con la sorellina
triste. “Maka-chan… Secondo me dovresti solo
dargli un po’ di tempo... È
accecato dalla rabbia, dubito sia sicuro di quello che ha fatto e
dubito anche
che resterà fermo con le mani in mano senza tentare di
risolvere la
situazione.”
“Non lo so, Tsubaki-chan, non
lo so… Io… Mi sento tremendamente in
colpa…” ammise l’artigiana, tremando
appena. “Forse non avrei dovuto dirgli quelle
cose…”
“Hai fatto più che bene,”
ribatté la buki annuendo con fare convinto.
“Soul-kun approfitta troppo della
tua pazienza. Si sarebbe dovuto aspettare una reazione del genere,
prima o poi.
Tutti quanti hanno un limite,” concluse con un piccolo
sorriso, accarezzandole
lentamente i capelli biondo cenere.
“S-Sì…” mormorò
lei in
risposta, tirando su col naso. Non ribatté. Che avrebbe
potuto dire, dopotutto?
Non credeva che Tsubaki comprendesse appieno la sua tremenda angoscia.
Maka non
credeva sarebbe tornato. Oh no che non l’avrebbe fatto. Lui
sicuramente
aspettava una mossa da parte sua, sicuramente pretendeva che fosse lei
a
chiedere scusa anche essendo dalla parte del giusto.
E Maka sapeva che sarebbe
stata quella la conclusione della faccenda. Sarebbe stata lei quella a
muoversi
e scusarsi, anche non avendone motivo, pur di far tornare la situazione
com’era
prima della litigata.
“Maka-chan…” mormorò la buki
accanto a lei, sospirando. “Senti… Vuoi che ci
parli io?”
“No, non preoccuparti
Tsubaki-chan… Ti ringrazio ma… Preferirei
aspettare un po’ e vedere cosa
succede, magari cambia idea e … E
torna…” rispose lei con aria speranzosa,
stringendo i pugni.
La ragazza a fianco a lei
sospirò vedendo quanto la situazione la stesse struggendo.
“Come vuoi… Sappi
che se c’è bisogno di una mano io ci
sono,” le disse con un piccolo sorriso
d’incoraggiamento, sfregandole la mano sulla spalla.
“Ora devo andare, avevo
detto a Black Star che sarebbero stati solo dieci minuti e sono qui da
un’ora…
Ricordati di chiamarmi se hai bisogno di parlare, mh?”
“S-Sì… Ti
ringrazio…” mormorò
la bionda di rimando. “Scusami per averti fatto perdere
tempo…”
“Ma ti pare?” sorrise Tsubaki
alzandosi in piedi e porgendole un fazzoletto. “Su,
ricomponiti.”
“Grazie…” sospirò la
shokunin, asciugandosi il viso come meglio poteva mentre salutava la
mora che
usciva sventolandole la mano con fare incoraggiante.
Una volta chiusa la porta,
calò un silenzio di tomba rotto solamente dagli sporadici
singhiozzi della
ragazzina che tentava di contenere il pianto, nonostante fosse sola in
casa.
Ed era proprio quello che la
stava consumando in quella maniera: l’essere sola in casa. Le
mancava il
chiasso della sua arma, le mancava vedere la sua figura stravaccata sul
divano
e le mancavano persino gli strilli e i gridi lanciati contro Blair (che
in quel
momento non era in casa).
Deglutì, fissando la porta
con gli occhi lucidi. Rimase così qualche minuto, in
silenzio, quando il rumore
improvviso del telefono che squillava la fece sobbalzare di colpo
portandosi
una mano sul cuore con un sospiro.
Si sporse appena, prendendo
la cornetta del telefono con mano tremante. Che fosse Soul? Che si
fosse
pentito di quello che aveva fatto? Che volesse chiedere scusa? O magari
le
voleva chiedere di uscire per parlare di quello che era successo.
Deglutì. Non l’avrebbe
scoperto mai se non si fosse data una mossa.
Tremando, si portò la
cornetta all’orecchio intrecciando il dito nel cavo e
mormorando con un filo di
voce. “Pronto?”
Ma
ciao bella gente! XD *Sventola zampina*
Mi
scuso per l’enorme ritardo di questo capito luccio!
È che la scuola mi sta
prendendo tutto il tempo e non ho più il tempo (yay per le
ripetizioni) di fare
un tubo… Ho anche un sacco di manga in sospeso
ç_ç Vorrei tanto un po’ di
tempo… Ma una settimana e l’agonia è
finita!! 8D *Stringe Soul*
Ora
passiamo ai ringraziamenti~
Pai;
Oddio
scusami ;W; Spero che
questo sia più … Soddisfacente?
°-° Va beh xD Scusami per aver fatto aspettare
così tanto, come posso farmi perdonare? ;ò;
Midnight_Rose:
Te
l’ho mai detto che amo le
tue recensioni? XD Ti ringrazio tantissimo di seguire la storia
>w< E beh
no, non credo Soul si scuserà tanto facilmente sai? XD
Purtroppo per la povera
Maka che ci sta dimmerd. ;___; Ci vediamo al prossimo capitolo, e
grazie
tantissime dei complimenti ;O;!!
xmas: Benvenuta nella schiera
dei recensionisti (??), sono contenta che la storia piaccia, davvero!!
>w< E sai anche io mi comporto così, e so che
non è per niente bello..
Mia madre me lo urla ogni giorno XD Ma IO non posso andarmene di casa,
non
ancora almeno >3> spero sia piaciuto anche questo
capitolo! E grazie
della recensione!!
-Rikori