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Autore: ada90thebest    24/05/2010    3 recensioni
aggiunta "non ho lottato" Edward non è contento della sua vita,si rimprovera di ever sbagliato tutto, mentre cercava di ottenere quello che ogni padre e marito cercano di portare nelle proprie famiglie:amore.dal testo ". Non ero riuscito nel mio lavoro, non ero riuscito a fare felice la mia famiglia, avevo lavorato talmente tanto per ottenere ciò , che l’obbiettivo primario,l’amore tra noi, era passato in secondo piano per i soldi"[raccolta di brevi ooc,one shot. la mia idea è quella di creare una storia intorno ad una foto.ogni storia sarà diversa, con diversi personaggi e ambientazione. spero di avervi incuriosito]
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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fino a quando ci sarai


Fino a quando ci sarai

La mia vita è cambiata. Un anno fa a quest’ora ero con Alice a scegliere un vestito per uscire, oppure ero nella mia camera a leggere un libro, a studiare o ascoltare musica. Un anno fa era diverso. Un anno fa quello che ho adesso non rientrava nemmeno nelle miei priorità. Per me c’era la maturità, l’ingresso a medicina e poi il matrimonio, forse. Un anno fa però, quando ancora non c’era Nessie.  

A dire il vero non c’era neanche Edward, o meglio all’epoca era solo il cugino di Alice che studiava per diventare avvocato e viveva in casa con loro. Se penso a come è cambiata la mia vita , un anno fa ero Bella Swan la liceale secchiona, ora sono Bella Swan 19enne , mamma e coinquilina del 24enne Edward Cullen.

Si la mia vita è cambiata tanto in un anno. In peggio? No.

È da un mese che conviviamo, la nostra casa è ancora in fase di arredamento, c’è il necessario ma non completa ; la camera di Nessie è stata la prima stanza che abbiamo finito di arredare, cioè che i miei hanno finito di arredare. L’hanno comprata loro questa casa, Charlie ha detto che avrebbe pagato tutto lui se avrei continuato a studiare, e  così è stato. Con lo stipendio di Edward quasi nullo , perché è in fase di apprendista, non potremmo vivere.  Così tra una pappa e l’altra, studio.

Nessie mi riempie le giornate, a volte non sento nemmeno la mancanza delle miei amiche, mi è sempre piaciuto stare sola ma avere lei è magnifico. Non rimpiango niente, ho sempre voluto avere una famiglia ma averla ora a anticipato i tempi e ho saltato alcune tappe. Forse io ed Edward staremo insieme ma non convivremo, saremmo stati una coppia normale che litiga per il film da vedere e non per i pannolini da cambiare,ma anche su questo ho miei dubbi. non tornerei indietro, quando la guardo tutto passa .  la tengo in braccio da ormai mezz’ora ma non riesco a farla addormentare , Edward con il suo piano ci metterebbe un attimo ma le miei mani su quei tasti creerebbero l’effetto contrario e mi tocca cullarla per ore.

Io ed Edward ci siamo incontrati tre anni fa, ma non ci parlavamo , ogni tanto un saluto sulle scale mentre io salivo da Alice e lui scendeva, niente di più. Una sera però eravamo rimasti soli in casa,forse ero un po’ brilla a causa delle festa ma abbiamo cominciato a parlare come se niente fosse.  Dopo un mese abbiamo  concepito Nessie sotto le stelle della città, avvolti dalle coperte nella raduna di Forks.  La sera più bella della mia vita.

Quando circa un mese dopo gli ho detto di aspettare un bambino era schioccato, credevo che non volesse tenerlo, ma insieme abbiamo capito di poterlo tenere e abbiamo affrontato le nostre famiglie.

Non è stato facile e ancora non lo è. In fondo io ed Edward eravamo insieme da qualche mese e si può dire che siamo ancora nella fase di conoscenza.  Con l’arrivo della bambina ci siamo uniti e forzatamente abbiamo spesso glissato sul caratteraccio l’uno del l’altro.

Non voglio dire che stiamo insieme solo ed unicamente per Nessie, ci amiamo, ma l’amore vero è venuto dopo per noi.  Con Edward sto bene, mi fa sentire protetta e amata , mi fa divertire , spesso mi fa arrabbiare per il suo lato bambino come adesso.  Alle 20 ha mandato un messaggio con scritto sarebbe arrivato nel giro di 30 mezz’ora, solo le 22 e ancora non si è fatto vivo. Le cose sono due o sta giocando a calcio e non mi ha detto niente, oppure è fermo al bar con qualche suo amico.

Questa è l’ennesima cosa che ci farà litigare questa sera, almeno oggi volevo rimanere in casa con lui, ma appena varcherà la soglia di casa sarò la solita isterica. Potrò frenarmi , ma non sarà possibile.

Ha detto che in mezz’ora era qui? Perché ancora non è arrivato? Mi piacerebbe davvero molto anche a me uscire e vedere le miei poche amiche fuori da questa casa, ma lui non c’è mai a casa.

L’orologio segna le 23, se rientrava alle 22 ed ero isterica ora sarò un isterica arrabbiata nera.  Mi sto innervosendo molto e Nessie deve sentirlo perché ancora non si è addormentata , non ostante mi sia anche seduta sulla  sedia a dondolo, regalata da Esme e Carlisle.

La serratura della porta finalmente scatta e molto silenziosamente si apre e vedo Edward entrare.  Rimango ferma a coccolare Nessie che sembra essersi calmata e non lo guardo minimamente, fino a quando lui non viene verso di noi e ci saluta, bacio che evito girando il volto la parte opposta.

Prende Nessie in braccio e si siede sull’altro lettino.

“che scusa hai questa volta?” chiedo alzandomi e andando verso la cucina. Lo sento giocare con Nessie, quando invece dovrebbe stare a dormire, vista l’ora. “Edward deve dormire, porca miseria, c’ero riuscita!”, mi passo nervosamente una mano sui capelli e lui sbuffa. C’è poco da sbuffare, “ma volevo solo giocarci un po’ “, “avevi tutto il tempo prima,mettila a dormire” , mentre finisco di pulire la cucina sento la sua fantastica melodia risuonare per casa , vorrei andare ad osservarlo ma sono arrabbiata con lui. È lui che deve farsi perdonare.  

Sono una bambina? Forse.

La musica ha finito di riempire il silenzio , ma io ancora sono in cucina e non mi muovo, sono arrabbiata, è arrivato, non ha detto niente, neanche un misero scusa, dannazione.

“sono stato a giocare a calciotto, poi sono andato a bere qualcosa”, è sulla porta della cucina e mi guarda , non ho idea da quanto sia lì. Non l’ho sentito nemmeno avvicinare.

“vai a quel paese” , mi alzo dalla sedia e faccio per superarlo ma mi ferma. “Edward sono stanca”.

Non mi va nemmeno di litigare, “ e dai piccola, scusami”, mi fa il suo solito sorriso sghembo , ma non riesco a sciogliermi. Le sue mani sono già sui miei fianchi e le sue labbra voraci mi tormentano il collo , lo allontano bruscamente.

“Edward, che palle. Smettila di fare così”, crede di risolvere i problemi con qualche carezza, SEMPRE.

“cosa c’è?”, il suo tono è dolce, “potevi avvisarmi, avrei chiamato Alice o Rose a farmi compagnia. Lo sai che non mi piace stare da sola la notte con la bambina”.  Non era solo questo.

Si avvicinò a me e posò una mano sulla mia guancia “è solo questo?ti prometto che ti avviserò sempre”, “lo dici sempre” borbottai sul suo petto.

“Bella”, “Edward andiamo sembra che qui quella che deve fare la vita da mamma sia solo io!”, 5 secondi e già mi ero pentita. Lo sguardo di Edward si indurì all’improvviso lo perderò sono sicura, mi odierà, sono idiota. lo sto opprimendo con le mie paranoie , con le mie assurdità.

“mi sembra che entrambi, facciamo il nostro meglio no? Cavolo ho 24 anni potrò uscire con i miei amici o devo stare sempre in questa cavolo di casa?”.

Sentii gli occhi farsi lucidi, stava alzando la voce , non l’aveva mai fatto. Ma quello che più mi faceva male erano le sue parole, pensava solo a lui. In un secondo alzai la mano e gli diedi uno schiaffo, scappando a piangere in camera.

Se per un attimo ho pensato che ero io quella che sbagliava, l’attimo dopo ho capito che l’ho costretto ad una vita che non vuole.

Dopo circa mezz’ora Edward entrò. “non penso quelle cose, Bella. Davvero”, non risposi e mi voltai dalla parte opposta, si sistemò accanto a me e con un braccio mi strinse per i fianchi facendomi scontrare con il suo petto. Poggiò la sua testa sulla mia e parlò di nuovo.

“sono uno stupido. Lo so che tu passi più tempo con la piccola, so che non esci mai, so che non hai passato il primo orale, ma ti prego Bella dammi il tempo di abituarmi. Ti amo piccola, vi amo.”

Intrecciò la mano con la mia “ti prego”.  

“non alzerai  più la voce? E chiamerai quando non rientri?” borbottai. “si Bella, te lo prometto , uscirò di meno te lo prometto” .

Mi rigirai verso il suo viso, “è difficile Edward ma c’è la possiamo fare” , unimmo le nostra labbra in un bacio che piano piano divenne passionale e portò ad unirci.

In cuor mio speravo che mantenesse la promessa ma sapevo che non poteva essere così. Edward faceva sempre così. Una piccola lacrima sfuggì , “Bella ho fatto qualcosa di sbagliato?” si era accorto della lacrima e la stava asciugando con le sue labbra, “ abbracciami Edward, voglio sentirti vicino”, fino a quando sarai accanto a me e non te ne andrai. Ancora per poco,lo so. Ci abbandonerai prima o poi, ma finchè  mi amerai, abbracciami .

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