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Autore: Miyan    31/08/2005    2 recensioni
Vita quotidiana... beh se siete curiosi leggete...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8

CAPITOLO 8

La primavera stava arrivando. Almeno stava cercando di arrivare. Quella mattina il sole era caldo ed il cielo limpido, ma l’aria era ancora fresca. Si poteva vedere la gente vestita in tutti i modi probabili, chi con una maglietta ed il giubbino di jeans, chi con un piumino senza maniche e una sciarpa leggera, chi con il cappotto pesante comunque portato aperto, e chi con il giubbotto in mano.

Mentre camminavano in centro per raggiungere l’edificio della facoltà, le tre ragazze incontrarono come al solito l’uomo che consegnava i giornali gratuiti con le informazioni della città. Tutte e tre presero il giornale e l’uomo le salutò riconoscendole ed augurando loro una buona giornata. Come sempre, anche se non erano in ritardo, il loro passo era veloce.

"Ariete: ottima salute ed ottimo umore. Il vostro partner ne sarà ben lieto. Organizzate una bella serata."

La voce di Liv sembrava quella di una conduttrice tv che stesse dicendo l’oroscopo per tutti quelli che passavano. Alzò lo sguardo dal giornale e si voltò verso di lei.

"Capito Molly, cerca di passare una bella serata con il tuo partner…"

Molly la guardò sorridente.

"Non è che c’è anche scritto chi sarebbe questo partner? Continua con questo partner ma io non ne vedo nessuno in giro!"

anche le sue amiche si misero a ridere e Susan le disse.

"Come non lo vedi? E Alan dove lo metti?"

Molly ebbe un brivido lungo la schiena…

"No… lui no… per piacere!"

le altre si misero a ridere.

Intanto erano arrivate in università. Salirono le scale e raggiunsero l’aula. Ethan era già seduto con accanto Pam. Entrambi stavano leggendo il giornale. Dietro di loro invece c’erano John e Chris.

Molly si trovò accanto Alan dopo pochi minuti.

"Ciao…"

"Ciao"

Molly proseguì la lettura del suo giornale.

"Molly, vieni con me che devo stampare un certificato prima dell’inizio della lezione?"

Pam, che era seduta anch’essa accanto alla ragazza aveva attirato la sua attenzione.

"Certo andiamo."

Scavalcarono il banco per non far alzare tutti quanti e scesero di corsa.

"Per fortuna…"

disse Molly senza specificarne il motivo.

"L’ho chiesto apposta a te per non lasciarti da sola con lui…"

affermò Pam mentre l’amica si voltava verso di lei sorridendo.

"…però mi servi anche perché non mi ricordo la password e l’ultima volta sei stata tu a riuscire a trovarla!"

Molly guardò l’amica incredula.

"Ma Pam, non faresti prima a scrivertela da qualche parte?"

riuscirono in qualche modo a trovare la password giusta, come al solito fu la rossa che dopo vari tentativi era riuscita ad azzeccare la combinazione corretta.

Risalite in aula, la professoressa era già arrivata. Gentilmente i loro compagni le fecero passare e si sedettero ai loro posti.

"La profe ha parlato di un corso da fare quest’estate…"

sussurrò Alan all’orecchio di Molly.

"Grazie, ma sono già informata."

Rispose questa sorridendo al ragazzo per ringraziarlo. Intanto la professoressa aveva incominciato a spiegare e la ragazza si stava concentrando su quello che stava dicendo, ma Alan le disse ancora qualcosa.

"Alla pausa ti devo far vedere un libro che ho preso…"

Molly gli fece un cenno di assenso con il capo e poi si concentrò sulla lezione.

--------

Come ogni martedì sera la palestra era affollata. Molly portò l’abbonamento sul tavolino dell’istruttrice salutandola, poi si diresse alle cyclette trovandole entrambe occupate… stranamente…

Vide Ethan che ne occupava una e gli chiese da lontano se riusciva a leggere sul display della ragazza che aveva vicino per sapere quando aveva ancora. Il cenno negativo del ragazzo la fece allontanare. Decise di fare un po’ di esercizi a terra. Stese la salvietta e si sdraiò sopra di essa. Aveva già fatto due serie di addominali quando vide entrare Kevin. Portava un paio di pantaloni neri della tuta e una maglietta a mezze maniche scura a cui aveva rimboccato le maniche sulle spalle. Nel passarle davanti le fece l’occhiolino divertito. Poi si diresse alla cyclette che intanto si era liberata.

"Ehy Molly, hai ancora tanto?"

le chiese dopo qualche minuto dopo Ethan mentre si asciugava il viso con la salvietta.

"No… ho finito."

Rispose la ragazza.

"Allora ci diamo il cambio. Ti lascio la cyclette e tu mi lasci il tappetino."

"Ok"

Molly vide subito che Kevin aveva gli occhi sorridenti.

Si alzò e si diresse vicino ad Ethan.

"…tre…due…uno… ho finito"

il ragazzo scese lasciando il posto all’amica. La ragazza regolò l’altezza del sellino ed impostò i dati, poi prese a pedalare.

"Ciao… non saluti nemmeno?"

disse a bassa voce il ragazzo.

A Molly venne in mente l’ultima volta che lui le aveva detto una frase simile. Lei gli aveva risposto dicendo che non si sarebbero più rivisti… e invece eccoli lì, fianco a fianco.

"Ciao… Kevin."

Rispose seria.

"Vedo che hai imparato il mio nome…"

un’altra frase sarcastica.

"Veramente lo conosco. Piuttosto sei tu che non hai ancora imparato il mio!"

altro che noncuranza, era impossibile non rispondergli a tono.

"Mia piccola Molly, conosco bene il tuo nome…"

la ragazza si morse il labbro inferiore concentrandosi a mantenere il ritmo delle pedalate e non rispondendogli.

Intanto il ragazzo aveva finito. Si asciugò il volto con la salvietta scura e bevve un sorso d’acqua.

"…è proprio bello…"

pensò tra sé la ragazza osservandolo di sfuggita.

"Ci vediamo più tardi… ti do volentieri un passaggio…"

affermò il ragazzo passandole accanto prima di allontanarsi.

--------

Quando la ragazza uscì dallo spogliatoio, seguendo Susan e Liv, vide Ethan che stava chiacchierando e ridendo con il ragazzo. Solo Ethan lo conosceva bene, solo lui poteva sapere cosa passava per la testa del suo amico, ma la giovane non avrebbe mai avuto il coraggio di chiedere al ragazzo, anche se era un buon amico, una cosa che la riguardava molto personalmente.

"Siamo in anticipo… facciamo comunque la gara… poi ci aspettiamo alla fermata…"

propose Ethan passando lo sguardo sulle tre. Liv gli si avvicinò portandogli un braccio attorno alla vita.

"Ok… l’importante per noi è essere alla fermata in tempo!"

disse la ragazza osservandolo negli occhi.

"Su Molly vai alla motocicletta… altrimenti vinciamo noi…"

disse Susan spingendo l’amica.

Kevin vedendola recalcitrante la prese per mano e si mise a correre trascinandola dietro con sé. Questa volta avevano parcheggiato in due punti lontani. Fermandosi davanti alla moto, il ragazzo prese i caschi e ne diede uno alla ragazza, e poi mise la borsa di questa nel bauletto.

"Allora… salta su!"

le disse lui vedendola ferma con il casco ancora in mano.

"Ehy, si può sapere che ti prende?"

le tese una mano per aiutarla a salire mentre la motocicletta era già accesa.

"Non avrai ancora paura? Con tutte le volte che sei salita!"

il ragazzo cercava di scuoterla prendendola in giro.

"Non ne ho voglia…"

finalmente la ragazza gli aveva risposto alzando lo sguardo da terra. Il giovane cercò di leggere negli occhi castani della ragazza qualcosa che gli facesse comprendere il comportamento di lei.

"Su dai… altrimenti arriviamo tardi… e non posso salutarti come si deve…"

le sorrise mentre si sporgeva verso di lei e la faceva avvicinare alla motocicletta.

"E chi lo vuole il tuo saluto…"

era arrabbiata, o forse no. Salì dietro alla motocicletta infilandosi il casco. Il ragazzo spense il motore e si girò in dietro verso di lei togliendosi il casco.

"Adesso mi dici che ti prende…"

il tono della voce irremovibile. Le tolse il casco per poterla guardare bene in faccia.

"Sono stanca, punto e basta."

La risposta evasiva della ragazza non lo convinceva per niente.

"Sei proprio una tipa strana… l’ho sempre pensato io…"

disse lui guardandola fisso negli occhi.

"Io sono strana? Non sono io quella che ci prova con te e poi esce con un’altra… non sono io quella che ti bacia e mezzo secondo dopo ti prende in giro… ma si può sapere che cosa vuoi da me?"

finalmente un po’ di vita in quegli occhi, su quel volto. Anche se ciò voleva dire rabbia e confusione.

"Vorrei vederti tutti i giorni… e sentirti… e baciarti… ti sembra tanto strano?"

la ragazza abbassò lo sguardo ma Kevin le fece alzare il volto facendole pressione sotto il mento e facendo in modo che gli occhi di lei guardassero i suoi.

"Sì, mi sembra strano."

Le fece appoggiare la testa al suo petto passandole la mano nei capelli accarezzandola.

"Smettila di essere così pessimista ok? Capisco che mi conosci poco, ma ciò non vuol dire che ti prendo in giro su un argomento così importante… preferisco quando ti arrabbi e sembra che mi voglia incenerire con gli occhi… come venerdì sera… eri fantastica…"

la voce del giovane era carezzevole, la ragazza si scostò da lui, gli occhi timidi e le guance arrossate.

"Ok… ma tu non farmi del male va bene?"

il ragazzo le rispose con un cenno del capo.

"E adesso andiamo altrimenti gli altri penseranno che siamo scappati!"

disse lei ridendo cercando di superare l’imbarazzo cambiando argomento.

"Aspetta… lasciami il tuo numero di cellulare, così posso chiamarti…"

disse il ragazzo prendendo il telefono. Si scambiarono i numeri e poi partirono diretti verso la fermata. Questa volta nell’abbracciarlo la ragazza si sentì più sicura. Scesero velocissimi in mezzo alle macchine e si fermarono accanto all’automobile di Ethan, parcheggiata accanto alla fermata.

"Ehy, ma dove eravate finiti?"

domandò questo.

"Tutti i semafori rossi… non si può!"

disse Kevin.

Intanto Molly scese dalla motocicletta e si tolse il casco.

"Mi dai la mia borsa?"

gli chiese richiamando la sua attenzione toccandogli una spalla.

Anche lui allora scese dalla motocicletta, dopo averla spenta, e diede la borsa alla ragazza. Voleva avvicinarsi a lei, ma vide dallo sguardo impaurito della ragazza che non era il caso.

"Io vado."

Disse Kevin.

"Anche io."

Rispose Ethan. Allora Liv e Susan scesero dalla macchina e si affiancarono all’amica, salutando i ragazzi.

Molly prese il cellulare e scrisse un messaggio…

"Scusa se non ho voluto che ti avvicinassi, ma preferisco che gli altri non sappiano niente…"

selezionò il numero di Kevin e glielo inviò.

Mentre era sul pullman, a metà strada, le arrivò la risposta.

"Ok, capisco. Per adesso è solo un nostro segreto… un bacio tesoro…"

Molly sorrise nel leggere ciò, poi si accomodò meglio nel sedile alzando il volume del lettore, quella era una delle sue canzoni preferite.

--------

Lui le aveva proposto di vedersi il giorno dopo. Lei aveva negato la disponibilità dicendo che aveva la giornata piena in università. Al più presto l’avrebbe rivista il giovedì sera in palestra. Ma in mezzo a tanta gente lei sarebbe stata a disagio come al solito.

Si rigirò nel letto guardando l’ora al cellulare. Solo le quattro e trentasette. Cercò il numero della ragazza e le fece uno squillo. Poi si mise a pancia in su, con gli occhi aperti rivolti verso il soffitto, che naturalmente non riusciva a vedere nel buio della notte.

La vide tra le sue braccia mentre lo guardava timidamente. Tra tutte le ragazze che aveva avuto, anche solo per una serata, nessuna era timida e dolce come lei. Era abituato a ragazze più esuberanti e intraprendenti, che lo coccolavano e lo lusingavano, mentre lui faticava a tenerle a freno… ora invece si trovava nella situazione opposta. Era lui che doveva tenersi a freno per non baciarla tutte le volte che la vedeva. Doveva trovare il modo per stare un po’ da solo con lei, e non solo per cinque minuti. Voleva portarla da qualche parte, conoscere i suoi interessi, la sua canzone preferita, i gusti del gelato che sceglieva sempre. Sentì un calore partirgli dallo stomaco e propagarsi nel suo corpo mentre se la immaginava con i riccioli sciolti al vento mentre si mordeva il labbro inferiore, come faceva sempre quando era imbarazzata o concentrata.

Se l’era sognata anche quella notte. Era seduta in cucina, in casa sua. Indossava il pigiama verde di sua sorella, quello con disegnato un coniglio. Faceva colazione bevendo dalla sua tazza del latte.

"…non ti da fastidio vero?…"

gli chiedeva sorridente mentre finiva con un sorso il contenuto. Poi si alzava e lo veniva a prendere sulla porta della stanza. Lo prendeva per mano e lo faceva sedere a tavola, poi gli preparava una tazza di caffelatte e gli metteva una brioche accanto.

"…ha detto tua sorella che va via per il fine settimana con il suo fidanzato…noi due invece che facciamo?"

gli domandava sorridente.

E lui non sapeva che risponderle. Poi si era svegliato sentendo la sveglia suonare e sua sorella Tess che urlava dalla cucina.

"Kevin… io devo uscire. Alzati. La colazione è già pronta."

Poi aveva sentito la porta sbattere ed il motore dell’automobile che si allontanava.

Cosa avrebbero fatto nel fine settimana?

Se solo fosse riuscito a farla stare fuori casa tutto il sabato, l’avrebbe portata a fare una gita sul lago, o da qualche altra parte. Ma lei gli aveva detto che non era possibile.

Dopo essersi lavato e aver fatto colazione, uscì di casa ed incrociò Ethan che saliva in macchina.

"Ciao Ethan."

"Ciao Kevin…"

"Vai in facoltà?"

domandò il ragazzo appoggiandosi alla portiera aperta.

"Sì, anche tu?"

chiese anch’egli.

"Già. Giornata piena. Ci vediamo stasera in palestra?"

lo interrogò Ethan.

"Sì. Anche domani sei in facoltà tutto il giorno?"

sperò di ricevere una risposta negativa.

"No. Solo il mattino. Ma nel pomeriggio dovrei studiare."

Fortunatamente poteva fare qualcosa nel pomeriggio.

"Ci vediamo stasera allora. E buona giornata!"

disse Kevin mentre saliva sulla motocicletta e partiva dopo aver salutato l’amico che salì in auto.

Sono di nuovo qui... ciao a tutti ma sopratutto a Memole88... ti ringrazio tantissimissimo!!! =* Beh lasciate un commentino ino ino

Bacioni

  
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