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Autore: speranza19    26/05/2010    7 recensioni
[SPOILER ULTIMO EPISODIO 6x17/18] Non avvicinatevi se non avete visto il gran finale di questo meraviglioso tf! ^^ Ha funzionato- annunciò, lasciando che le sue dita si sfiorassero con quelle del poliziotto. In quell’esatto momento, entrambi vennero investiti da una serie di immagini. Erano visioni di loro due, ricordi vividi e perfetti che li travolsero in pieno, confondendoli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Juliet, Sawyer
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Suliet *Sawyer/Juliet*'
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I morsi della fame attanagliavano il detective Ford e tutto ciò a cui pensava mentre stendeva una banconota da un dollaro prima di inserirla nella fessura del dispositivo era che in pochi istanti avrebbe avuto in bocca il delizioso sapore del cioccolato.
Ma proprio mentre James si stava già pregustando il pasto, la barretta si bloccò sulla molla che ne permetteva la discesa.
No, ma dai- bofonchiò contrariato il poliziotto.
Scosse in modo vigoroso la macchinetta dei dolciumi più volte, ma senza successo. Quello snack proprio non ne voleva sapere di scendere giù e di finire dritto nel suo stomaco affamato.
A quel punto l’agente tentò di agguantare la cioccolata inginocchiandosi e infilando la mano e il gomito nell’apertura dell’apparecchio; si sentì un perfetto idiota nel fare un tale casino per una semplice barretta, ma non poteva accettare che una macchina gli fregasse i soldi senza dargli ciò che aveva ordinato.
E la sensazione di essere un grandissimo stupido aumentò quando gli apparve vicino una specie di dea dai capelli biondi e il camice bianco, incuriosita da ciò che stava facendo.
Vuole una mano?- chiese con tono gentile la donna, mentre veniva squadrata da capo a piedi dal detective.
James si alzò immediatamente da quella posizione ridicola e tentò di giustificarsi in qualche modo.
Va tutto bene, sono un poliziotto- puntualizzò velocemente, in preda all’imbarazzo.  
Forse dovrebbe leggere al distributore i suoi diritti- ribatté pronta la bionda.
All’uomo scappò una risata a malapena soffocata. Divertente- le rispose sorridendole, vedendo lo stesso riso sbocciare anche sul volto della bella dottoressa.
Posso rivelarle un segreto?- domandò la donna.
Mi dica- la incitò James con aria interessata, spalancando le braccia.
Se toglie la spina e poi la inserisce di nuovo, la merendina cade giù- dichiarò avvicinandosi alla macchinetta, così tanto da far ammirare al suo impacciato interlocutore la bellezza dei suoi occhi azzurri.
Davvero?- si informò il detective.
Si, ed è tecnicamente legale- aggiunse lei, rassicurandolo sulla liceità dell’azione.
Sul viso di James nacque una smorfia di ironica sorpresa che fece spuntare di rimando un sorriso del medico mentre si girava e andava verso la presa elettrica.
Proviamoci- enunciò solenne l’uomo. Si mise in ginocchio vicino le spine dei distributori e ne staccò una, facendo sprofondare nella semioscurità tutta la stanza.
Ops- mormorò, pensando di aver combinato un’altra delle sue.
La dottoressa si volse dalla sua parte sghignazzando e gli porse finalmente la barretta al cioccolato tanto agognata.
Ha funzionato- annunciò, lasciando che le sue dita si sfiorassero con quelle del poliziotto.
In quell’esatto momento, entrambi vennero investiti da una serie di immagini.  Erano visioni di loro due, ricordi vividi e perfetti che li travolsero in pieno, confondendoli.
Dopo i primi flash, le loro mani si separarono sconvolte e spaventate.
Cavolo- esclamò James, mentre la donna si allontanava da lui, scossa.
Lo hai sentito?- le chiese il poliziotto; l’espressione della dottoressa era di incondizionato sbigottimento.
Poi si guardarono intensamente e lei gli si avvicinò fulminea, come se avesse appena ricevuto una illuminazione.
Potremmo andare a prenderci un caffè qualche volta- affermò col respiro mozzato la bionda, incatenandosi allo sguardo di James.
Mi piacerebbe, ma la macchinetta mi ha fregato un dollaro. Me ne rimane solo un altro- precisò buffamente l’uomo, le parole dette frettolosamente l’una dietro l’altra come un treno in corsa.
Facciamo alla romana – disse il medico, la voce rischiarata dalla contentezza mentre gli afferrava la mano.
Altre memorie si fecero strada nei due; frammenti tragici e splendidi di vita vera vissuta assieme, in maniera profonda e reale.
E il sentimento che stavano provando era talmente puro e autentico da riscaldare loro il petto e far pompare il cuore più veloce. Era amore, un amore così grande da far esplodere i loro mondi e tutto ciò che fino ad allora avevano pensato di essere.
Ricordarono tutto.
Totalmente, in modo completo e assoluto.  
Juliet… - mormorò James, guardandola e abbracciandola non come se si fossero appena ritrovati ma separati solo un secondo prima. Come se non avesse fatto altro che stare con lei tutto quel tempo.
Juliet, sono io- sibilò, stringendole le braccia e toccandole il viso turbato, contratto dall’emozione.
Il loro abbraccio fu scandito dai singulti della donna, un pianto misto a felicità e incredulità.
Sono io,  piccola- continuò a dire il poliziotto, cingendola e accarezzandole la chioma lunga; gli occhi brillanti persi nell’immensità di quel momento unico e speciale.  
Ti tengo. Ti tengo, piccola- le disse all’orecchio, rassicurandola. La manteneva  stretta tra le braccia, quasi per paura che lei potesse svanire di nuovo da un secondo all’altro e perderla un'altra volta.
Quel dolore lancinante, quel vuoto nel cuore non lo avrebbe più provato.
Nessuno li avrebbe ancora divisi, non lo avrebbe più permesso in alcun modo.
La dottoressa gli lambì le gote, i capelli e il viso singhiozzando raggiante, lo sguardo reso luminoso dalla commozione dell’incontro.
Juliet espresse un semplice desiderio tra una lacrima di gioia e l’altra.
Baciami,  James.
Ci puoi scommettere, biondina- soffiò James prima di avere finalmente le sue labbra sulle proprie e sentire finalmente che la sua piccola stava rimettendo a posto tutti i pezzi della propria anima lacerata così tanto tempo senza di lei.

***
Non so nemmeno io cosa dire, sono devastata dalla fine di tutto, sono tre giorni che piango vedendo questa scena ed altre scene meravigliose del finale. Grazie Lost, grazie Darlton, grazie Josh e Liz per averci donato una scena di amore e poesia sconvolgente. Grazie per questi sei anni. Grazie di tutto.
  
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