Note NdA: Salve.
^^ Questo è un piccolo esperimento,
era da un po’ che volevo scrivere qualcosa in questo Fandom, e quindi
… Ecco
qui il prologo.
Ovviamente è una AU, e spero sinceramente di non andare OOC.
Spero possa piacervi. ^^
Prologo
La Londra
ottocentesca era un miscuglio di poveri,
signorotti ed assassini.
In quest’ultima categoria, figurava un gruppo composto da sette
ragazzi,
particolarmente noto tra i ricchi signori. I quali non si facevano
scrupoli ad
assoldarli per eliminare coloro che li creavano particolari problemi.
Noti ai
più come i Nightmares, erano famosi per non aver mai fallito un compito
assegnatoli.
“Questo è il vostro prossimo obiettivo.” Disse con voce fredda Lord
Henry,
lanciando ai due ragazzi davanti a lui un fascicolo rilegato in pelle.
I due annuirono affermativamente, scorrendo le righe scritte sul
foglio.
“Portatemela qui e vi pagherò profumatamente.”
“Dovremmo
catturare una mocciosa?” Domandò scocciato
Boris, sollevando lo sguardo dai fogli.
“Accidenti, però è carina!” Esclamò Takao ammirando il piccolo ritratto
a
carboncino.
Max si sporse sulla sedia, osservando la figura. “Cosa vorrà quel tipo
da una
ragazza così?”
Kai alzò noncurante le spalle. “Lavora nella panetteria dei Bennett. La
catturiamo appena esce dal negozio.” Propose con voce incolore.
“Che ne dici, Yuri?” Domandò Sergej.
Il ragazzo annuì svogliatamente.
“Se lo scopre Hilary ci squarterà vivi.” Proruppe Takao con tono
lamentoso. “E
per primo squarterà te, Kai.”
Il ragazzo lo ignorò completamente, concentrandosi sui documenti che
aveva
davanti.
“Oh, sì … Ci ucciderà tutti quanti.”
“Grazie Lilian, sei
stata bravissima, come sempre.”
Si congratulò la signora Bennett, dirigendosi verso la porta del
negozietto.
“Grazie
signora.” Rispose la ragazza spostandosi una ciocca di capelli corvini
dietro l’orecchio.
“Puoi chiudere
tu, per questa sera?” Domandò posando le chiavi sul tavolino
affianco alla porta.
“Certo, non si
preoccupi.”
“Grazie, cara.
Ci vediamo domani mattina.” La salutò cordialmente la donna,
uscendo all’aria fredda della sera.
Lili, finì di
pulire il bancone, ordinò le ultime cose, e s’infilò il cappotto.
Velocemente prese dalla tasca un paio di guanti neri senza dita,
infilandoseli
in un attimo, mentre ripensava a quando le erano stati regalati.
“Lili, tu hai un
dono. Ma se non stai
attenta, diventerà una maledizione. Quindi indossa questi. Sempre.”
La
ragazza sospirò angosciata, uscendo finalmente all’aria aperta e
chiudendo a chiave la porta del negozio, un attimo dopo, osservandosi
attentamente attorno, le nascose nel vaso accanto all’uscio.
S’incamminò
velocemente, per le strade buie, scansando con maestria gli
ubriaconi che le venivano incontro. “Dio …” Sussurrò, evitando un
ragazzo piuttosto
brillo. “Ma non hanno altro da fare, che ubriacarsi?”
Rapidamente
s’infilò in una stradina secondaria, sperando di abbreviare.
Un attimo dopo
si bloccò di colpo, sgranando sorpresa gli occhi alla vista di
due ragazzi appoggiati al muro alla fine della via, indecisa sul da
farsi, con
una mezza giravolta si voltò dalla parte opposta, cominciando a
ripercorrere la
strada. Si dovette bloccare nuovamente, mentre altri due ragazzi,
bloccavano il
passaggio per la via principale.
“Ma porca
miseria …” Mormorò stringendo i pugni. “Come mi è saltato in mente di
prendere questa strada?!”
Fece un passo
in avanti, prendendo un grosso respiro. “Signori, potreste
gentilmente spostarvi? Bloccate la strada.” Fece notare, cercando di
mantenere
un tono di voce calmo.
Uno di loro le
afferrò malamente il braccio, strattonandola.
“Mi dispiace.
Ma dovresti venire con noi, signorina.” Disse bloccandola in una
morsa dolorosa.
Era almeno il
doppio di lei.
“Mollami!”
Gridò dimenandosi, e sferrandogli una gomitata nello stomaco. Si
liberò dalla sua stretta allontanandosi velocemente, ed estraendo da
sotto la
gonna un coltello a serramanico.
“E’
combattiva!” Esclamò ammirato il ragazzo alle sue spalle. “Ed è davvero
carina.”
“Takao, invece
di continuare a blaterare, perché non cerchi di prenderla?” Fece
notare il compagno, indicando la ragazza che evitava con maestria ogni
tentativo di presa da parte di Boris.
“Okay, okay …”
Borbottò frustrato lui. “Certo,che anche tu potresti fare
qualcosa non ti pare, Kai?”
Il ragazzo
alzò gli occhi al cielo, seguendo l’amico.
Lili evitò
nuovamente Boris, cercando di colpirlo con il coltello, ma fallendo
nel momento in cui, Kai la afferrò da dietro.
“Ma vi sembra
leale combattere tre contro una?!” Urlò sferrandogli un calcio
alle gambe, e facendolo barcollare instabile, all’indietro.
Un attimo
dopo, sentì la testa girare. Voltandosi rapidamente indietro, mentre
sentiva le forze venirle meno, notò un ragazzo dai capelli rossi che la
prendeva al volo, prima che tutto si facesse buio.