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Autore: lasimo77    27/05/2010    6 recensioni
..dal settimo capitolo... "No che non lascio perdere! Tu stai piangendo per un qualcosa che non so cos’è e mi sta facendo impazzire saperti in questo stato!” Mi mise un dito sotto il mento e mi fissò negli occhi.." Siete un po' curiose? Spero di si!!
Genere: Erotico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kellan Lutz, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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KELL 12 Allora eccomi qui!! Si ragazze purtroppo Kellan non è stato molto carino..ma si sa qa volte si fanno cose delle quali ci si pente amaramente...Posso solo dirvi che le cose tra di loro... bhe no..nn ve lo dico!! Volevo pero' rispondere a quasi tutte voi che mi avete detto che la mia protagonista è un po' moscia e che dovrebbe reagire..ecco...Siccome la protagonista è proprio uguale a me, posso assicurarvi che io avrei fatto  tutto quello che ha fatto lei. Purtroppo ho un carattere debole, non reagisco e molte volte le persone se ne approfittano. Me lo ripeto ogni volta , ma ormai a 33 anni è difficile cambiare il proprio carattere!! Spero che questo non vi faccia allontanare dalla mia storia!! un abbraccio a tutte quante!!alla prox!!


-IN CERCA DI UNA SOLUZIONE:


“Una scommessa Ash... ti rendi conto? Quel cretino ha fatto una scommessa su di lei!” Ormai era quasi un’ora che ero nella roulotte di Ashley, e ormai era da quasi un’ora che lei cercava di calmare Jackson.

“Jake, questo lo abbiamo capito, è un’ora che lo ripeti... ma guarda che chi dovrebbe essere consolata è Simona!” Si alzò, lo prese per mano e lo fece sedere sul divano. Io con in mano la mia tazza di camomilla fissavo il vuoto, in pratica del monologo di Jake non avevo ascoltato nulla.

“Simo, ti prego è da un’ora che non dici nulla, che guardi fisso un punto, ora mi fai preoccupare, parla, di’ qualcosa, insultalo, ma non stare in silenzio!” Guardai Ashley dritta negli occhi, non riuscivo a proferire parola e ricominciai a piangere.

“Jake, cerca la Nico, è la sua migliore amica, saprà cosa fare...”

“”Si, vado... spero solo di non incontrare Kellan.”

“Jackson per favore!”

“Ok, ok, vado.” Dopo alcuni minuti Nico si fiondò nella roulotte di Ashley e vedendomi in quelle condizioni si precipitò verso di me.

“Simona che è successo?.. Tesoro parlami..”

“Nico è inutile, non parla, è un’ora che cerco di farglielo fare.” La guardavo negli occhi ma ero troppo distrutta per raccontarle tutto. Per fortuna ci pensò Ashley che grazie al cielo anche nella realtà somigliava tanto alla piccola Alice.

“Nico, meglio se te lo dico io, vieni andiamo fuori, forse non è il caso di farle sentire  di nuovo tutto.” Guardai le due ragazze uscire e rimasi sola con i miei pensieri. Una cosa però non mi era chiara, Jackson non era tornato, e con la Nico non c’era nemmeno Robert, qualcosa mi diceva che quei due erano andati a cercare Kellan.

 

 

“Jake per favore cerchiamo di essere maturi e soprattutto sentiamo cosa ha da dire, ok?” Robert stava cercando di tranquillizzare Jackson che era parecchio incavolato. Stavano bussando alla sua porta da ormai dieci minuti, ma non ricevevano risposta.

“Non c’è!” Una voce alle loro spalle li aveva fatti girare di scatto.

“Che diavolo ci fai qui? Non hai combinato abbastanza guai?”

“Ehi non ti scaldare vampiro da strapazzo! Non ero da sola a fare quella scommessa, ora ne deve pagare le conseguenze!”

“Ma guarda tu questa! Non sei nemmeno degna di essere insultata, indifferenza, ecco cosa ti serve. Kellan dov’è?”

“Non lo so, sono venuta a cercarlo anche io per dargli i soldi della scommessa, non voglio che mi rinfacci di non aver pagato, quando quella là è andata via mi ha detto che i miei soldi non gli interessano, che avrebbe dovuto interrompere prima... ma pazienza... è andata così! Comunque se lo vedete ditegli che gli devo parlare!”

“Non contarci... e comunque quella là ha un nome, chiaro? E’ un essere umano! Sei davvero disgustosa!” Jackson gli sputò addosso quelle parole, ma lei voltandogli le spalle se ne andò, come se tutto fosse assolutamente normale.

“Ora dove lo cerchiamo?” Chiese Rob.

“Vieni, forse io so dove può essere. Ieri sera quando ha riaccompagnato Simona alla roulotte è venuto da me e mi ha detto che aveva passato uno dei pomeriggi migliori della sua vita, sono stati in gelateria e poi al parco. Magari è tornato lì... Non lo avevo mai visto tanto felice, come diavolo fa ad essere così falso? Ha imbrogliato anche me.”

“Magari era davvero sincero. Jake non lo possiamo sapere, sinceramente se non sento la sua versione non mi va di giudicare.”

“Povera Simona, spero che si risolverà tutto al meglio, non se lo merita... è una ragazza così solare.”

“Jake, non sarà per caso che tu...”

“Rob ma che dici? E’ solo che in questo periodo l’ho incontrata spesso sul set e mi ci sono trovato subito bene... e poi la mia storia con Ashley va a gonfie vele.”

“Ok, ok non ti scaldare però!” Arrivarono davanti alla famosa gelateria e subito notarono la macchina di Kellan parcheggiata lì davanti.

“Visto? Te lo avevo detto... in fondo è un romantico... andiamo a cercarlo.”

“Ma se fino ad un secondo fa lo volevi uccidere…”

“Dai Rob, non si può nemmeno scherzare con te... andiamo.” Camminarono un bel po’ fino a quando notarono una figura abbastanza familiare seduta vicino ad una fontanella. Jackson fece segno a Rob che spostò lo sguardo su Kellan.

“ Eccolo lì” dissero entrambi avvicinandosi.

“Ehi!” Esclamò Robert, ma Kellan sembrava essere assorto, e non sembrò nemmeno sentire il loro arrivo. Continuava a tenere lo sguardo fisso davanti a lui. Jackson si sedette vicino e Robert fece lo stesso.

“Kellan, siamo noi.”

“Ehi ragazzi non vi ho sentito arrivare.”

“Si, ce ne siamo accorti. Che ci fai qui?”

“Come se voi non lo sapeste già. Comunque non vi scomodate tanto, mi sono già dato del coglione almeno un milione di volte.” La rabbia dei due ragazzi venne tutta fuori.

“Kell ma che cazzo ti è saltato in mente? Una scommessa? Cosa volevi dimostrare? C’era bisogno di prenderla in giro così?”

“Rob non lo so, ok? Non tutti sono saggi come te, sai? Io non so a cosa stessi pensando, io so solo che è diventata la persona più importante della mia vita e ora l’ho persa! Io... io quando ho fatto questa scommessa, non ero io! Non la conoscevo, non potevo immaginare che me ne sarei innamorato, che sarebbe diventata così importante...”

“Kell, ma che diavolo dici? Io non posso credere che tu abbia fatto una scommessa per far innamorare di te una ragazza! Che ti passa per la testa?”

“Ragazzi che vi devo dire? Ho sbagliato e ora ne pago le conseguenze.” Jake scattò in piedi.

“Cioè tu vuoi mollare tutto così? Hai appena detto di esserne innamorato e vuoi arrenderti così?”

“Jake, credi davvero che vorrà vedermi ancora?”

“E’ pur sempre una tua dipendente...”

“Rob, si licenzierà, sono convinto che... se ne andrà!”

“E tu non permetterglielo!” Jackson si avvicinò talmente tanto al volto di Kellan che lo avrebbe morso se avesse potuto!

“Non ti facevo così smidollato! Sei innamorato? Non la vuoi perdere? E allora riprenditela!” Così dicendo Jake si allontanò dai due ragazzi e si avviò verso la sua macchina. Subito dopo sentì dei passi dietro di lui e consapevole di aver fatto centro sorrise. Giunti alle due macchine si voltò verso Kellan.

“Se non sai da dove cominciare, inizia col chiederle scusa, di solito funziona!” Salì in macchina e aspettò che vi salisse anche Robert. Partì in direzione roulotte, e Kellan subito dietro di loro.

 

 

Intanto le ragazze…

“Mio Dio non ci posso credere, ma come ha potuto?”

“Già Nico è quello che ci stiamo domandando un po’ tutti... eravamo convinti che...”

“Si, anche lei si stava convincendo, anche se ieri sera mi parlava di sesto senso femminile... Vieni, andiamo a vedere come sta. Ehi Simo, dove vai?”

“Ho... ho bisogno di schiarirmi un po’ le idee. Faccio un giro...”

“Veniamo con te?”

“No, davvero grazie, preferisco stare sola.”

“Come vuoi, ma noi siamo qui se hai bisogno...” Annuii con la testa e mi incamminai fuori. Sicura di non essere vista, presi un taxi, diedi l’indirizzo e mi accasciai sul sedile. Arrivata a destinazione pagai ed entrai nella hall, mi avvicinai al bancone.

“Buongiorno, potrebbe avvisare una persona che ho bisogno di parlargli?”

“Certo signorina, chi sta cercando?”

 


  
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